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Caro Diario,
questa settimana è stata un po' strana.
Adele e le sue amiche hanno continuato a prendermi in giro con gli altri compagni di classe raccontando loro della mia figuraccia al Take Away.
Solo un paio di ragazze non hanno contribuito e sono rimaste in disparte. Credo non stiano dalla parte di nessuno e vorrei tanto fossero dalla mia, è l'unica possibilità che ho per farmi delle amiche.
Purtroppo non ne ho avuto tempo, devo studiare per i primi compiti e le prime interrogazioni del semestre.
Domani, però, mi prenderò una pausa. Nick viene a pranzo da noi.
Dopo il nostro ultimo incontro è diventato più protettivo, mi chiama tutte le sere per sapere come sto e se è successo qualcosa a scuola. È così dolce e premuroso.
Come al solito, non vedo l'ora di rivederlo e abbracciarlo.
Buonanotte
Sempre e solo tua,
Veronica
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Finisco di sistemare la stanza e corro in soggiorno, attendendo il suo arrivo.
Sono così emozionata. Gli ho preparato una piccola sorpresa, spero di colpirlo.
"Vera, aiuta tuo fratello ad apparecchiare" mi ordina mia madre mentre va avanti e indietro per la cucina.
Sbuffando mi avvicino a Leonardo, che in effetti sta mettendo a soqquadro la mise en place.
"Lascia, schiappa, faccio io" gli dico, spingendolo via dal tavolo.
Non se lo fa ripetere due volte e corre in camera sua a giocare. Bambino!
Proprio quando ho finito, suonano alla porta e papà si precipita all'ingresso per accogliere gli ospiti.
"Salve, allegra famigliola" ci saluta Clara sorridente mentre trascina suo figlio dietro di sé.
Mi avvicino subito a Nick separandolo dalla madre e lo porto in camera mia.
"Come stai?" mi chiede dolce.
"Bene, grazie. Tu?"
"Benissimo, Clarissa dice che sto recuperando velocemente"
Ah, già, Clarissa, me ne ero quasi dimenticata.
"Mi fa piacere" rispondo monocorde.
"Come sto? Mamma mi ha comprato degli abiti nuovi con l'anticipo del lavoro"
Fa una piroetta e poi resta immobile come un soldatino. Senza volerlo scoppio a ridere cercando di attutire il suono con la mano ma lui se ne accorge e mette il broncio.
"Sono ridicolo?" chiede triste.
È anche un bravo attore.
"Tu non sarai mai ridicolo, stai benissimo, come sempre" rispondo, avvicinandomi a lui.
Mi sorride raggiante.
"Lo sapevo già, grazie" dice con nonchalance.
Si liscia la giacca blu che funge da giubbotto. Indossa un paio di jeans larghi che lo rendono più magro di quanto già non sia e una maglietta grigia con una fantasia viola e blu davanti.
Non credevo che Clara se ne intendesse.
"Che si mangia di buono?" domanda mentre resto a guardarlo, incantata. Mi risveglio dal mio stato di trance e gli rispondo misteriosamente: "Lo scoprirai tra poco"
Nick mi sorride e allunga le braccia verso di me.
"Fatti salutare per bene"
Non me lo faccio ripetere due volte e lo stringo forte a me.
"Quanto sei bassa, però" dice sghignazzando. Gli mollo una forte pacca sulla spalla facendolo quasi boccheggiare.
"Sei anche forte" dice poi, riprendendo fiato.
"Scusa"
Mi allontano da lui, impacciata. A volte davvero non riesco a dosare la mia forza. Non che sia forte sul serio, ma con lui devo stare attenta, è così esile.
"Tu invece sei troppo magro, dovresti mangiare di più" gli faccio notare ma lui ridacchia beffardo.
Incrocio le braccia al petto, seria.
"Che hai da ridere?"
Subito smette e risponde ironico: "Io ho qualcosa che a te manca, cara: il metabolismo veloce"
Ah, già, il maledetto metabolismo veloce, cosa darei per averlo anch'io. Potrei mangiare qualunque cosa senza ingrassare.
"Fortunato" rispondo solo.
"È pronto!" urla mia madre dalla cucina. Prendo Nicolas per mano e lo porto a tavola. Come sempre, mamma si dà un gran da fare con il pranzo nelle occasioni importanti, quando ci sono ospiti e tutte le domeniche, e naturalmente io mi concederò solo un po' di pasta, contorno e frutta.
Nicolas e Clara fanno i complimenti a mia madre per il capolavoro culinario.
"Adoro i frutti di mare" esclama Nick con un verso di apprezzamento mentre gira gli spaghetti con la forchetta e se la porta al bocca, gustando per bene.
Quella bocca carnosa che racchiude il suo sorriso luminoso. Ecco, sono di nuovo in trance, ormai è diventata un'abitudine ogni volta che si muove, quindi sempre.
Il brontolio dello stomaco mi riporta alla realtà, una realtà in cui ho costantemente fame e tutto questo cibo non mi aiuta per niente, fosse per me mangerei le porzioni di tutti.
Il pranzo dura due lunghe ore, con una portata dietro l'altra, portate che posso solo ammirare nei piatti degli altri.
"Come va la dieta, cara?" mi chiede Clara, osservandomi preoccupata, chissà che espressione ho in viso.
"È dura" rispondo sospirando.
"Posso capirlo, anche tua madre, quando l'ho conosciuta, mangiava come un maiale. La misi a dieta a forza e ora è una bomba" racconta dando un pugno affettuoso al braccio di mia madre che per poco non si affoga con il boccone di carne.
Non me ne aveva mai parlato. Mia madre è comunque in carne, ma il fisico a clessidra sembra accentuare le sue forme femminili senza farla assomigliare a una balenottera. Invece io sono una pallina bassa, i cui punti forti sono solo gli occhi, i capelli lunghi e sottili e il seno prosperoso. Il punto vita sottile di mia madre fa la differenza mentre per me non c'è scampo.
"Tu l'hai fatto con Carla, io lo farò con Vera" le dà man forte il figlio.
Sembrano proprio una famiglia di nutrizionisti e personal trainer amanti delle sfide.
Alla fine del pranzo, Leo chiede a Nick se ha mai giocato ai videogiochi.
"Non posso, non riuscirei a vedere nulla" gli spiega dolce ma mio fratello non si arrende.
"Giocheremo insieme, ti mostro i comandi e ti dico cosa premere" dice pragmatico, non sembra nemmeno il mio fratellino rompi scatole.
Alla fine Nick annuisce e Leonardo lo trascina sul divano davanti alla TV.
Gli mette in mano un joystick e gli spiega le funzioni dei tasti. Avvia il gioco e iniziano le solite urla.
"Non quel pulsante, devi andare a destra e sparare"
"Quale pulsante?"
"Davanti al joystick"
"Questo?"
"Nooo"
Sullo schermo appare la scritta 'game over' e ne approfitto per avvicinarmi al mio amico.
"Ti aiuto io. Fai ripartire il gioco, Leo"
Mio fratello mi lancia un'occhiataccia ma avvia lo stesso il gioco.
Dopo altri due velocissimi 'game over', Leo ci caccia.
"Mi dispiace ma senza vedere è complicato" si giustifica Nick mentre lo trascino in camera.
È giunto il momento della mia sorpresa.
Chiudo a chiave la porta e lo guido verso la scrivania.
"Siediti"
"Vuoi uccidermi per caso, killer?" dice fintamente spaventato.
Lo lascio lì e prendo il suo CD.
"Ho ritrovato il CD della tua bella Indila e l'ho ascoltato. In questa settimana ho scelto una canzone e l'ho imparata, più o meno. Utilizzerò ugualmente il cellulare per leggere il testo così da non fare confusione con tutti questi vocaboli" gli spiego eccitata.
Non so cantare bene, preferisco di gran lunga ballare o almeno muovermi alla meno peggio, ma per lui sono disposta a tutto.
Inserisco il CD nello stereo e cerco la canzone giusta. Spero apprezzi il tentativo.
"Quale hai scelto?" chiede agitandosi sulla sedia.
"Ho scelto la più famosa anche se non è facilissima quindi, solo per questo, dovresti complimentarti con me. Dernière Danse" rispondo facendo partire il pezzo.
Velocemente prendo il cellulare e cerco il testo salvato nelle note.
Appena Indila inizia a cantare le vado dietro.
"Devi abbassare il volume altrimenti non sento bene la tua voce" mi ordina Nick e così faccio mentre mi sento andare a fuoco per l'imbarazzo. È in momenti come questi che la sua cecità mi fa tanto comodo anche se mi dispiace sempre per lui.
Alla fine della canzone metto in pausa il CD e poso il cellulare alzando lo sguardo su Nicolas.
Ha un'espressione indecifrabile e non sembra sia disposto a parlare.
Odio quando fa così.
Tolgo il disco dallo stereo e lo ripongo nella custodia. Mi avvicino lentamente a lui e appoggio il CD sulla scrivania alle sue spalle.
Resto a guardarlo in silenzio mentre il rossore sulle mie guance svanisce.
Dopo una manciata di secondi, finalmente parla.
"Non sarai mai una cantante, hai stonato parecchio" dice tornando serio.
Mi allontano leggermente come se mi avesse colpito dritto al petto. Ma cosa si aspettava, la vera Indila?
Vorrei rispondergli ma non me lo consente perché subito dopo sorride affettuosamente, spiazzandomi.
"Ma quando parli in francese la tua voce è ancora più bella, dolce e limpida"
Il rossore di prima torna prepotentemente sul mio viso facendomi avvampare subito.
Nick si alza e protende le mani verso di me. Gliele afferro titubante. Mi strattona verso di lui e mi circonda la vita con le braccia alzandomi da terra.
La paura di essere troppo pesante da fargli male mi fa dimenticare per un attimo la sensazione meravigliosa del contatto fisico con lui. Ma non sembra farci caso perché mi stampa un bacio sulla guancia ed esclama: "Sei fantastica tu"
Mi rimette subito a terra e si porta le mani alla schiena. Cavolo, sono davvero troppo pesante.
Evidentemente mi legge nel pensiero perché subito dopo mi ordina: "Cambiati, andiamo a correre"
Torno definitivamente in me e corruccio la fronte.
"Non puoi correre con i jeans" gli dico confusa.
Mi sorride sicuro di sé.
"Ho portato un ricambio. Datti una mossa, ciccia"
"Ehy"
Mi scompiglia i capelli con una mano ed esce dalla stanza tastando le pareti fino alla porta.
"Tu sei fantastico"
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Angolo scrittrice:
Qual è il/la vostro/a cantante preferito/a?
Siete mai stati a dieta?
Fiordaliso 💙
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