Amici

Le monache di San Damiano guardavano adoranti il Santissimo.
Era il momento solenne, quando quella piccola ostia bianca diventa il corpo del Redentore.
Chiara piangeva alla sola vista del Santissimo e delle ferite del crocifisso: era sangue versato per amore, un grande amore.
La messa continuò fino ad un interruzione.
"Chiara...".
Tutti si girarono verso l'entrata, prete compreso.
Francesco era in piedi sulla porta, si teneva in piedi stando attaccato al muro e guardava verso un punto indefinito.
I capelli era scompigliati ed era pallido, unica traccia di colore le mezzelune viola sotto gli occhi.
Chiara si stupì: l'aveva messo a dormire prima della messa!
Sapeva quanto ci voleva andare, ma non poteva, stava troppo male e doveva riposare! Non voleva che crollasse durante la messa.
"Chiara ho paura, vi sono libri che bruciano e persone che bruciano...".
L'amica gli corse incontro e gli si mise davanti con le mani sulle spalle.
"Era solo un incubo Francesco, sta tranquillo....".
Suor Ortolana, madre di Chiara e delle sue sorelle Agnese e Beatrice, si mise dietro Francesco e gli tastò la fronte.
"Ma.... Ha la febbre".
"Cosa?". Chiara era ancora più stupita. "Fammi sentire". E fece lo stesso.
Stesso esito.
"Aiutami a portarlo a letto".
Con l'aiuto della madre portò il fraticello e lo depose delicatamente a letto.
L'amica lo coprì bene con la coperta.
"Per favore". Chiese alla madre che era ancora lì. "Mi servono stracci e dell'acqua fredda, me li puoi prendere?".
"Sì". E Ortolana partì svelta.
Chiara guardò l'amico: tremava ma sembrava voler parlare.
"Quelle... P-persone indossavano i-i-l
s-s-s-aio Chiara, sembravano b-bruciare s-su dei p-pali....".
"È stato solo un brutto sogno". Lo rassicurò lei.
"H-ho avuto p-p-paura....".
Lei lo prese in grembo, le gambe di Francesco sulle sue e le sue braccia intorno al collo.
"P-poi h-ha s-smesso, è finito e-e ho v-visto Madonna Diana e il Cavaliere, li h-ho visti Chiara, sorridevano....".
Piegò la testa indietro sulla sua spalla e Chiara gli accarezzò i capelli.
"Scusami t-tanto se ho interrotto l-la messa...".
"Tu non hai interrotto niente, ormai era finita".
In quel momento Ortolana entrò con una ciotola d'acqua in un mano e degli stracci nell'altra.
Chiara rimise velocemente Francesco a letto e, ringraziando la madre, cominciò a inzuppare gli stracci nell'acqua fredda e passarli sul volto dell'amico.
"Ci siamo invertiti i ruoli". Rise lui. "Una volta ero io che provvedevo a te, ti davo insegnamenti spirituali e provvedevo che avevate sostentamento, voi donne povere...". Deglutì e poi riprese. "Ora sei tu che ti prendi cura di me...".
Già, è così.
"La prossima volta chiamaci se hai bisogno, va bene?".
"Sì...".
Lei continuò a passargli gli stracci freddi.
"Dov'e il mio Cantico?".
"È qui, non ti preoccupare".
"Va bene, e grazie".
"Per cosa?".
"Per essere mia amica e per esserlo stato in tutti questi anni...".
Ora era stato lui a farla sorridere.
"E lo sarò per sempre, è una promessa".


Nota Autrice
L'incubo di Francesco è ispirato al fatto che nel 300 dei frati francescani vennero considerati "eretici" e quindi condannati al rogo.
Poi naturalmente hanno smesso e i frati ci sono ancora oggi.
Augh🖖🏼
Arrivederci popolo.

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