La bambina dai riccioli scuri
Lei non è sempre stata una Mangiamorte senza cuore.
Non è sempre stata una pazza assassina.
No.
Lei, un tempo, era solo Bellatrix Black.
Un tempo era solo una vivace bambina dai riccioli scuri, la cui occupazione preferita era giocare con le sue sorelle.
Un tempo, era una bambina come tutti gli altri.
Ma qualcuno aveva già scelto per lei.
Andromeda, la maggiore, era una ribelle, e scappò di casa per poter sposare l'uomo che amava.
Narcissa, la minore, era docile e obbediente, timida, persino. Ha sposato un purosangue e ha avuto un figlio che le assomigliava così tanto.
Bellatrix, invece, no.
Lei non ebbe nulla di tutto questo.
Allora era solo una bambina.
Ma i suoi genitori non la pensavano così. Avevano deciso che lei era forte abbastanza da diventare una Mangiamorte, una spietata assassina.
Avevano deciso, e poco importava quello che ne pensasse la bambina in questione.
Le fecero il lavaggio del cervello, ripetendole in continuazione che solo i purosangue meritavano di vivere.
Pressione psicologica, ecco come l'avrebbero chiamata oggi.
Accompagnata da un Crucio ogni tanto, ovvio. Giusto come promemoria.
Anni passati così, e della bambina che da grande avrebbe voluto fare la Medimaga non rimase alcuna traccia.
Al suo posto, una folle assetata di sangue.
Lei ormai neanche se ne rendeva più conto, non sapeva che era diventata l'esatto opposti di quello che avrebbe voluto.
A volte, la notte, guardando la stella di cui portava il nome, le venivano in mente alcune immagini di una bambina dai riccioli scuri che giocava felice, senza preoccupazioni.
Ma più di questo non riusciva a ricordare.
Perché quella bambina non esisteva più, sostituita da un corpo senz'anima.
Perché quella bambina dai riccioli scuri se n'è andata, e non tornerà mai più.
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