Violenza e Dolcezza

C'erano solo loro in quel momento, persi nei propri reciproci sguardi, il respiro di Fenrir come sottofondo. Tenendo la mano contro le labbra di Thor, Loki cercò di contenerne l'entusiasmo per la sua involontaria affermazione precedente, ma parve impossibile. Il principe asgardiano era troppo agitato, lo stringeva ancora a sé e premeva per far incontrare di nuovo le loro labbra. Doveva pensare ad un modo rapido per distrarlo o avrebbe risvegliato il Lupo della Brughiera e nemmeno lui sarebbe stato in grado di fermare la sua furia. Ed ecco l'idea. Separandosi dalla stretta, si mise in piedi e fece cenno all'altro di seguirlo intimandogli il silenzio. Prendendone la mano nella propria, lo portò fuori dal giaciglio e lo condusse attraverso la caverna centrale, diretto all'estremità opposta. Aveva fatto una bella scoperta quando, circa un'ora prima che il biondo cominciasse a chiamarlo nel sonno, si era svegliato incapace di riaddormentarsi. La raccolta di ritratti lo aveva innervosito e così, per schiarire la mente in pace, aveva deciso di esplorare l'ambiente circostante seguendo una serie di disegni incisi sulla parete, alcuni di essi erano ad altezze così minute che poteva trattarsi solo dell'opera di un bambino, e così aveva scoperto una grotta secondaria. Quando vi arrivarono, Loki vide lo sguardo di Thor illuminarsi, era la stessa espressione che aveva fatto lui stesso quando aveva trovato quel piccolo angolo di quiete. Era un limpido laghetto, creatosi grazie alle gocce che scendevano ad intervalli irregolari dal soffitto, la neve sciolta era riuscita a scavarsi una via attraverso la roccia raccogliendosi in quel punto. La caratteristica più piacevole e inattesa era il fatto che l'acqua fosse tiepida, era probabile che venisse scaldata dal calore prodotto dalle pozze di lava sotterranee, insomma, il posto perfetto per fare un bel bagno e calmare lo spirito del principe asgardiano. L'Ingannatore, non appena fatta la scoperta, era stato sul punto di entrarvi, ma la voce dell'altro lo aveva riportato subito indietro, sarebbe stato bello potersi godere una nuotatina solitaria, con i propri pensieri, ma farlo insieme a Thor gli avrebbe dato sicuramente un panorama migliore. Il corvino cominciò a spogliarsi, era sul punto di invitare anche il Dio della Folgore a fare altrettanto, ma questi era stato più veloce e, quando fu pronto, si ritrovò davanti l'altro già totalmente nudo. "Ora capisco come mai quel sacco di pulci era zuppo quando siamo arrivati. Stava nuotando qui" Distogliendo lo sguardo dal corpo di Thor, Loki si immerse allontanandosi lungo il bordo della vasca naturale dandogli le spalle.
"Già..." Per un po' nessuno disse nulla e l'Ingannatore non sentì neppure l'altro raggiungerlo nel lago, quindi si fece coraggio, si sciacquò il viso e si girò. Capì immediatamente di aver commesso un errore, fu difficile infatti convincere il proprio sguardo a sollevarsi oltre la vita del biondo, c'era una questione piuttosto importante a richiamare la sua concentrazione in quella specifica zona, poco sotto.
"Non... Non entri?" Si voltò di nuovo affondando fino alle guance per scacciare il rossore, poi fece un bel respiro e inclinò la testa all'indietro bagnandosi i capelli fino alla nuca.
"Guarda che l'acqua è perfetta... O l'onnipotente Dio del Tuono non sa nemmeno stare a galla?" Ed ecco il suono che attendeva, Thor entrò, ma, prima che potesse anche solo pensare di girarsi, venne afferrato per le spalle e obbligato ad incrociarne lo sguardo. Subito sentì il corpo irrigidirsi, le labbra dell'altro erano quasi sulle sue, ma lui non riuscì a concentrarsi affatto sul bacio, ma solo su quanto le dita del principino fossero affondate nella sua carne trattenendolo a forza.
"Lasciami, Thor! Mi fai male così!" Mollando la presa, il biondo gli sembrò confuso, ma non perse tempo a pensarci, si allontanò subito tentando di recuperare la calma. "Scusa, forse... è ancora troppo presto per i baci"
"Non è quello il problema, Thor! Devi darti una calmata..." Mentre si massaggiava le spalle, Loki sentì addosso lo sguardo del biondo, sembrava afflitto, dispiaciuto. Sospirando, gli tornò vicino e, cercando il più possibile di evitare strusciatine involontarie tra i loro corpi nudi, si sporse e portò le labbra su quelle del Dio della Folgore. Fu un contatto veloce, ma fece tornare il sorriso al biondo che così si lasciò scivolare in acqua rilassandosi. "Loki, per te io sono... un guerriero forte?" Sorpreso da quella domanda, il corvino si fece sfuggire una risata soffocata e portò il viso all'altezza di quello del principe asgardiano.
"Vuoi davvero che ti risponda?" Annuendo seriamente, Thor gli si fece più vicino, ma non lo sfiorò neppure, il suo viso era incorniciato da lunghi capelli che, da bagnati, erano diventati letteralmente una cascata d'oro.
"Sei il guerriero più forte che conosco... Non esiste nessuno nei nove regni che possa reggere il confronto" Continuando ad avvicinarglisi, l'altro lo spinse ad indietreggiare pian piano fino a quando non furono arrivati al centro del laghetto, i suoi occhi di ghiaccio erano così intensi, gli provocarono formicolii ovunque. La temperatura dell'acqua circostante sembrò alzarsi d'improvviso. "Ti amo, Loki" Sentirglielo ripetere di nuovo, riempì l'Ingannatore di gioia ed imbarazzo, ma quei sentimenti sparirono subito quando l'altro lo afferrò per il polso. Portandolo a sé, ed obbligandone il corpo contro il proprio, il biondo lo sollevò dalle natiche e, per un secondo, Loki pensò di annegare. Aggrappandosi con le gambe alla vita del Dio della Folgore, sollevò la mano libera ed utilizzò la spalla di Thor come sostegno guardandolo spaventato.
"Che ti salta in mente?!" Il biondo spinse il bacino contro la sua intimità, il corvino sentì immediatamente quanto l'altro fosse duro e questo accese in automatico anche il suo corpo. Si stava involontariamente stringendo di piacere al solo pensiero di accettare Thor di nuovo dopo tutti quegli anni, lo voleva, subito, ma la sua mente fu più veloce, più razionale, e reagì assestando un bello schiaffo su quel viso stupidamente perfetto. "L-Loki..."
"Te lo ripeto un'ultima volta, dopodiché urlerò e sveglierò Fenrir in modo che venga qui a darti una lezione! Thor, lasciami andare!" il Dio della Folgore obbedì subito e così poté allontanarsi abbastanza da raggiungere la sponda più vicina e riprendere fiato, tutto il suo corpo fremeva contrariato dalla fuga.

"M-mi dispiace tanto..." Qualcosa era andato storto nell'approccio, ma non riusciva a capire cosa. Aveva fatto tutto nel modo giusto, si era assicurato di essere un valido asgardiano agli occhi di Loki, gli aveva confermato i propri sentimenti, non restava che possederlo, il resto sarebbe venuto da sé. Eppure, nonostante fosse stato perfetto, l'Ingannatore si era allontanato, probabilmente, vista la volta precedente, si sentiva insicuro sulla sincerità dei suoi propositi, doveva convincerlo. Gli si avvicinò, ma ciò lo fece irrigidire di nuovo "F-Fermo! Non siamo su Asgard o su Alfheimr! Qui, se grido aiuto, arriverà un lupo gigantesco a strapparti le braccia a morsi!" Bloccandosi, Thor fece un passo indietro.
"Loki, non sto scherzando. Sono serio! Non sono sotto gli effetti dell'etere! Ti amo, davvero..." Ti stai comportando peggio che se lo fossi! Mi salti addosso non appena mi avvicino! Che ti prende?!" Osservando le iridi dell'Ingannatore, Thor cercò di capire cosa stesse succedendo, forse l'altro stava scherzando o voleva nascondere l'imbarazzo per la sua proposta dietro alle bugie. Eppure non assomigliava ad una finta, Loki sembrava davvero spaventato.
"Perché hai paura?" Il volto del corvino assunse un'espressione sconvolta "Scherzi?! Parli di amore eppure mi afferri sempre senza curarti di farmi del male!" detto ciò, sollevò il polso e, su di esso, nonostante la tonalità azzurra della pelle, Thor riconobbe chiaramente il segno della propria mano. Si sentì uno stupido. Era sempre stato bravo a contenere la propria forza, ma evidentemente non altrettanto se si trattava di Loki. Forse non si era trattenuto perché l'altro era un uomo o, più probabilmente, perché non si era mai davvero curato del problema, dopotutto a casa chiunque avrebbe pagato montagne d'oro per avere le sue attenzioni. Era abituato a riceverne, non a darne "Non cambi mai... Ogni volta che provo a darti un po' di fiducia poi tu mi deludi"
"M-ma ad Asgard... è così che si fa" Abbassando il braccio, il Dio della Menzogna divenne cupo, non gli credeva, eppure stava dicendo la verità "Non usare Asgard come scusa. Sei sempre stato un prevaricatore!" Fu allora che qualcosa nel cervello di Thor scattò e capì che, in effetti, Loki non aveva mai ricevuto delle attenzioni romantiche da un altro asgardiano prima di lui, dunque non poteva conoscere quel tipo di approccio. Nella mente del Dio della Menzogna doveva esserci un'idea diversa di proposta di fidanzamento, dunque gli sarebbe stato impossibile convincerlo delle proprie parole. "Senti, Thor... Ti avevo giudicato male" Recuperando l'autocontrollo, Loki si sedette sulla riva, pronto ad uscire "A causa del fatto che, in passato, ti ho amato, ho continuato ad idealizzarti fino ad oggi, scusando questi tuoi comportamenti. Facciamo così, io dimenticherò tutto se non ricapiterà, va bene?"
"Loki, aspetta! Posso spiegare!" Raggiungendolo, il biondo fu sul punto di afferrarlo per la caviglia per obbligarlo ad ascoltarlo, ma si fermò prima di compiere l'irrimediabile. L'Ingannatore rimase fermo dove si trovava, ma distolse lo sguardo "Spiega... Ma non mentirmi, me ne accorgo"
"Su Asgard, un uomo deve dimostrare alla propria compagna di esserne degno. Se lui prova di essere migliore di chiunque altro poi può reclamarla come propria! Da quello che mi hai raccontato, probabilmente, il giorno in cui sono diventato un guerriero, preda dell'etere, ho fatto proprio questo. Ora voglio renderlo ufficiale" Incrociando le braccia al petto, Loki sospirò "Eri stato dolce e attento... Non mi hai lasciato nemmeno un livido quella volta. Da ragazzo, per di più ubriaco, mi hai donato il vero amore. Ora sei un uomo, un re, l'onnipotente Dio della Folgore, eppure vuoi obbligarmi ad essere tuo con la violenza? " Abbassando la testa, Thor si sentì sprofondare amaramente.
"I-Io... P-perdonami... Fenrir ha ragione, meriti qualcuno migliore di me..." "Thor..." Accarezzandogli i capelli, l'altro scosse la testa e sorrise. Il biondo era certo che stesse per andarsene, ma invece tornò in acqua ed appoggiò le mani contro il suo petto "Visto che non sai trattare il tuo compagno come si deve, ti insegnerò io a farlo" Scendendo lungo il suo busto con le dita, Loki portò le mani sulle sue facendogliele appoggiare sul proprio corpo, una finì sulla parte bassa della schiena e l'altra dietro al collo. "Prima lezione, non avere fretta. Goditi tutto di me, piano ed usa i cinque sensi" Thor si lasciò catturare in un lungo e lento bacio, fu così passionale da metterlo subito a proprio agio accendendolo come un fuoco. Liberate le labbra, le portò subito su ogni centimetro di pelle disponibile, leccò, succhiò e morse con dolcezza assaporando il proprio amato come mai avrebbe pensato di poter fare. L'Ingannatore intanto, rilasciando sospiri di piacere al suo orecchio, spostò una mano tra i loro corpi e raccolse in essa entrambe le loro erezioni facendolo fremere. La grotta si riempì dei loro sospiri. Lubrificati dall'acqua, i movimenti del Dio della Menzogna erano precisi lungo le aste, di quando in quando si fermava sulla sommità e, con i polpastrelli, compiva dei piccoli movimenti circolari che mandarono entrambi in estasi.
"L-Loki..." Ansimando contro il suo petto, il corvino fu il primo a liberarsi, ma non smise con il massaggio fino a quando anche lui non si lasciò andare del tutto. Non avevano fatto nulla di troppo spinto, eppure Thor sentì le gambe farsi molli e si lasciò scivolare in acqua. "Se crolli per delle carezze mi chiedo se resisterai alle mie prossime lezioni" Al suo fianco, l'Ingannatore gli accarezzò la pelle esposta all'aria con la punta delle dita.
"Loki, tu... mi ami?" Stendendosi sul pelo dell'acqua a propria volta, l'altro chiuse le palpebre sospirando "Ti risponderò solo se lo meriterai..." Avrebbe fatto di tutto per dimostrargli di essere degno del suo amore e, ora che sapeva dove doversi correggere, tra loro era tutto quasi perfetto. Restava un'ultima questione da risolvere a quel punto.
"A che lezione avremo dei bambini?" Per poco non si ritrovò affogato.

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