Una Scelta di Cuore
Loki percepì una brezza fredda sulla pelle, era piacevole e ristoratrice, come lo sarebbe stata in una calda giornata estiva. Il Dio della Menzogna aprì le palpebre e si ritrovò davanti ad una distesa piatta e bianca apparentemente infinita. Fece forza con le braccia mettendosi seduto e, col gesto, provocò un piacevole crepitio sotto i propri palmi, a causarlo fu il magnifico tappeto autunnale della volta prima. Stava rivivendo lo stesso sogno avuto nella prigione di Asgard e non era una buona notizia. Probabilmente al suo risveglio si sarebbe trovato di nuovo in pericolo, ma decise di non pensarci, non avrebbe potuto comunque farci nulla in quel momento.
"Beh, Thor è con me. Se dovessero tornare quelle strane fiamme ci penserà lui a spegnerle" Alzatosi, il corvino si rese conto che, la distesa, non formava un percorso da seguire come accaduto in passato, ma un cerchio al cui centro stava lui. Fece qualche passo in avanti e le foglie si spostarono di conseguenza e così, in mancanza di punti di riferimento, andò semplicemente dritto. Camminò nel nulla per qualche minuto e così si rese presto conto che, proseguendo in determinate direzioni, il marchio di Jormungard sulla schiena prendeva a pizzicargli. Non era una sensazione piacevole, ma era l'unico indizio che aveva e decise di seguirlo. Si lasciò guidare sino a quando non rivide davanti a sé l'albero della volta scorsa. Sul ramo più alto si trovava la medesima foglia mossa dal vento, lo attirava ancora più di quanto ricordasse, di certo non se la sarebbe lasciata scappare di nuovo. Silenziosa ed ammaliante, essa si liberò dal proprio supporto e cominciò a vibrare nell'aria con grazia ed eleganza. Subito il corvino fece uno scatto portandolesi più vicino possibile, la mano alta, pronto a raggiungerla. Fu quasi sul punto di sfiorarla quando ne vide cambiare la forma e ritrasse d'istinto le dita fermandosi dove si trovava. Non era una foglia, ma una donna dai capelli fulvi i quali, sospinti dal vento, ne ricoprivano il corpo delicato ed il volto, impedendo all'Ingannatore di scorgerne bene le fattezze.
"Chi... sei?" Alla sua domanda, la figura interruppe la propria danza e cominciò ad intonare un canto. Nonostante fossero molto vicini, il corvino non riuscì a comprenderne le parole, ma la melodia era così dolce da spezzargli il cuore. La sensazione di malinconia che ne scaturì fu così forte da portarlo alle lacrime. Scivolando ai lati del volto della dama, le sue ciocche d'arancio cominciarono a rivelarne il viso ma, proprio nell'istante in cui i loro sguardi furono sul punto di incontrarsi, giunse il fulmine. La saetta colpì la donna irradiandola con la propria luce ed avvolgendola di fuoco davanti agli occhi di Loki. Immobilizzato dalla paura, il Dio della Menzogna venne presto intrappolato dal cerchio di foglie, ormai ardenti di fiamme. Tutto il corpo dell'Ingannatore si unì a quell'inferno e, preda del dolore, iniziò ad urlare.
Al suo risveglio, fu come se il sogno non si fosse ancora fermato. Loki non aveva idea di dove si trovasse, ma l'incendio non rendeva più facile capirlo. Era steso su un letto, in una stanza bianca priva di finestre, vestito con una lunga tunica verde acqua. Non si trattava di una prigione, c'era una semplice porta alla sua destra, ma niente guardie, inoltre vi erano degli oggetti, la maggior parte rovinati dalle fiamme, che riconobbe come originari di Midgard, anche se non avrebbe saputo definirne l'utilizzo. I muri e l'unica uscita disponibile erano diventati un alto muro di fuoco, il quale, come ad Asgard, si stava velocemente stringendo nella sua direzione. Mettendosi in piedi, il corvino si guardò intorno, nessuna traccia del Dio della Folgore o di chiunque altro.
"Thor! Thor!" lo chiamò più forte che poté, ma dovette accettare la verità, il biondo non c'era e nessun altro avrebbe potuto aiutarlo, doveva contare solo su sé stesso. Iniziò a fare varie prove con gli strumenti a disposizione, li accese e gettò nel fuoco, uno dopo l'altro, nel tentativo di placarlo, ma non funzionò. Stava per lasciarsi andare al panico quando, ai piedi del letto ormai per metà carbonizzato, qualcosa attirò la sua attenzione.
"Il mantello rosso di Thor!" Stringendolo al petto salvandolo così dal diventare cenere, il Dio dell'Inganno lo osservò per un attimo e, anche se con reticenza, ci si avvolse totalmente il corpo rivolgendosi verso l'uscita. Sperò che la serratura non fosse chiusa a chiave o sarebbe stata davvero la fine. Presa più rincorsa che poté, Loki serrò saldamente le palpebre e, tenendo il mantello ben saldo, si gettò fra le fiamme. Fu nell'attimo in cui superò l'infernale barriera, cadendovi oltre, che la porta si aprì. Un getto d'acqua lo investì spegnendo il fuoco che stava per corrodere il tessuto della cappa vermiglia e raggiungerlo. Rilassati i muscoli, l'Ingannatore guardò davanti a sé e, fra i nuovi arrivati, riconobbe subito il Dio della Folgore, il quale, inginocchiandoglisi accanto, lo prese tra le braccia. "Loki! Loki, mi dispiace! Avrei dovuto immaginare che sarebbe potuto ricapitare e ti ho lasciato comunque solo! Perdonami, ti prego!" "Thor!" arrivato alle spalle del biondo, un abitante di Midgard gli si affiancò, il corvino lo ricordava, da lui in passato aveva sentito parlare del Cubo Cosmico per la prima volta. "Si può sapere cos'è successo?! C'erano degli uomini in questa stanza! Stavano tenendo d'occhio tuo fratello, dove sono?! Ed i medici?!" Voltandosi verso il nuovo re asgardiano, Loki si sentì pervadere dalla rabbia e lo staccò da sé con una spinta.
"Tu..." disse a denti stretti rimettendosi in piedi. Fece molta fatica, le gambe gli tramavano, le mani altrettanto contro il mantello, non sarebbe riuscito a lasciare la presa sul tessuto nemmeno se avesse voluto, era ancora troppo spaventato.
"Tu mi hai lasciato a loro !?! Hai permesso che mi... curassero?!?" "Loki, non c'era altro modo! Era l'unica scelta che avevo se volevo salvarti dal congelamento!"
"Un'ottima decisione! A causa tua sono stati tutti quanti ridotti in cenere! Sei davvero un grande eroe di Midgard! Complimenti!"
Thor stava per rispondere quando, uno dei soldati presenti, attirò l'attenzione generale "Qui c'è qualcuno! Sì, è ancora vivo!" Il Dio della Folgore rimase al fianco del fratello mentre Nick Fury raggiungeva il suo sottoposto davanti ad un armadio quasi totalmente carbonizzato. Ben presto dall'interno venne estratto un uomo in tenuta medica, ancora preda di forti tremori, ogni volta che tossiva il suo respiro veniva reso visibile dalla cenere "Ricordi cos'è successo?" Spalancate le palpebre, dal suo sguardo trasparì un terrore inenarrabile, orrore che aumentò quando i suoi occhi, vagando per la stanza, si posarono su Loki. Nel vederlo puntare il dito contro il corvino, Thor tenne l'altro a sé e si fece serio "D-demonio!!!" gridò il moribondo in preda al panico "Li ha uccisi!! Li ha divorati tutti!! Nelle fiamme!! Nelle fiamme dell'Inferno!!!" Fu impossibile convincere l'uomo a calmarsi spontaneamente, dovette essere sedato per poi venir allontanato da un'altra squadra medica. Non appena calò il silenzio, il capo dello SHIELD si voltò verso di loro e questo mise subito in allerta il biondo, il quale allungò la mano libera appoggiandola su Mjollnir. Dopo le accuse ricevute, Loki gli si era stretto al petto, non avrebbe permesso a nessuno di ferirlo "Prima il maremoto, ed ora questo... Come ha fatto a dare fuoco alla stanza?! Siamo attrezzati con impianti anti incendio in ogni angolo della struttura e sia le pareti che le apparecchiature sono ignifughe! Siamo preparati contro qualsiasi evenienza, eppure è riuscito a rilasciare un calore abbastanza forte da divorare degli uomini senza lasciarne nemmeno le ossa e, allo stesso tempo, impossibile da percepire per i nostri macchinari!"
"Non so rispondere! So solo che Loki non c'entra nulla! Vi ho già detto che non ha poteri in questo momento! Deve essere stato qualcos'altro!" Sentendo un sospiro piuttosto seccato provenire dal Dio della Menzogna, Thor abbassò lo sguardo su di lui e lo vide scuotere la testa "Non ci posso credere... gli hai anche detto che sono senza poteri!" separandosi nuovamente dal suo fianco, il corvino fece un passo verso Nick Fury e lo osservò per qualche istante prima di parlare, i soldati intorno a loro lo puntarono con le armi, pronti nel caso in cui avesse fatto qualche mossa falsa "Devo proseguire con il mio viaggio" "Pensi che lo permetterò? Sei un pericolo per la Terra!" "Non ho bisogno del tuo permesso. Vi ho informati solo perché, se mi darete un passaggio fino al punto che vi indicherò, potrò lasciare prima il vostro mondo" "Prendetelo" Alla vista dei soldati circondare ed ammanettare il fratello, Thor ebbe come primo istinto quello di intervenire, ma poi capì che, se avesse reagito in qualche modo, quel gesto avrebbe messo fine ad ogni possibile alleanza tra Asgard e Midgard. Come nuovo re sarebbe stato un gesto avventato inimicarsi uno dei nove regni. Mentre ancora decideva come agire, l'eroe si rese conto dello sguardo di Loki su di sé e capì dal sorriso amareggiato sul suo volto, che sapeva bene in che conflitto interiore si trovava, e si era ormai rassegnato alla sua scelta. Sapeva che, per com'era fatto, non l'avrebbe mai anteposto al suo dovere, ed aveva ragione.
"Loki..." Quello che stava per fare non era per niente da lui. Agitando il martello sopra la testa, Thor scatenò una tempesta di fulmini che fece indietreggiare i soldati e il loro capo in cerca di riparo. L'attacco creò una grande agitazione generale, infatti, a causa del potere elettrico di Mjollnir, l'intero velivolo perse potenza e cominciò a precipitare. Il panico permise al biondo di raggiungere il corvino, afferrarlo saldamente e distruggere in volo tutte le pareti che li separavano dall'esterno. Sentendo l'aria fresca della notte contro il viso, Thor si allontanò il più velocemente possibile, la fuga era appena all'inizio, molti aerei avevano abbandonato la base lanciandosi al loro inseguimento. Controllando le condizioni di Loki, il Dio della Folgore notò subito qualcosa di strano nel suo volto, aveva lo sguardo così sinceramente commosso che sentì sobbalzare il proprio cuore nel petto. Scuotendo la testa, il biondo cercò di recuperare il controllo, non erano ancora al sicuro.
"Loki! Da che parte vado? Riesci a capire come arrivare ad Alfheimr?" Il corvino gettò subito uno sguardo al cielo, la volta stellata si riflesse nei suoi occhi. Pochi secondi e riuscì ad indicargli la direzione, aveva le mani ancora bloccate nelle manette "N-nord... Nord-Est" E, detto ciò, si appoggiò alla sua spalla e rimase in silenzio. Non ci misero molto a distanziare i mezzi degli umani, a Thor fu sufficiente volare molto al di sopra delle nubi e lasciar perdere le loro tracce tra di esse. Era ancora stravolto per aver reagito in quel modo, forse avrebbe potuto tentare una strada più diplomatica, ma non era bravo in quello, inoltre, stranamente, non si sentiva neppure in colpa. Loki non avrebbe mai abbassato la testa davanti ai mortali e ci sarebbe voluto troppo per far capire loro l'importanza della missione che stavano intraprendendo. Forse seguire il proprio cuore, e non l'orgoglio, era stata la scelta giusta per una volta. Mjöllnir non diede alcun segno di cedimento e così, in poco tempo, raggiunsero il loro obiettivo. Era un'isoletta circondata dal ghiaccio e, quando vi giunsero, Thor decise di tenere l'altro a sé, sollevato da terra, non era ben vestito, l'aria gelida l'avrebbe assiderato all'istante altrimenti. Attese delle proteste alla sua decisione, ma il fratello non ne fece, si limitò a guidarlo fino ad un punto dello spiazzo gelato e, non appena il biondo vi passò sopra, entrambi sprofondarono nel portale. Giunsero così nel cuore della verdeggiante foresta di Alfheimr, alle pendici delle sue montagne gemelle. Il panorama era incredibile, ma c'era una cosa da fare prima di poter godere appieno della magnificenza del Regno della Luce. Appoggiato l'Ingannatore a terra, Thor gli si sedette accanto.
"Mostrami i polsi" Scoprendo le braccia dal mantello, il Dio della Menzogna gli obbedì e, poco dopo, fu libero. Nonostante se la fossero cavata di nuovo, Thor non si sentì vittorioso, tutt'altro. Pieno di amarezza, distolse lo sguardo da quello dell'altro e cercò le parole giuste da dire.
"Scusa per quello che è successo su Midgard. Combino sempre..." Prima che potesse finire di parlare però, si ritrovò avvolto dall'abbraccio di Loki.
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