Ritorno a Casa

C'è un motivo per cui anima e corpo sono due entità inscindibili, incapaci di vivere l'una senza l'altra. Nate in simbiosi, nell'equilibrio perfetto, esse si riconosconi e creano una condizione di pace altrimenti impossibile. Osservando il bozzolo che la regina dei morti aveva creato per contenere il suo spirito e permettergli di abbandonare il Regno dei Morti, Loki si sentì in profondo disagio e, se la sua missione non fosse stata cruciale per tutti, si sarebbe immediatamente tirato indietro. Stirò braccia e gambe, ma, nonostante l'aspetto fosse lo stesso che aveva avuto dalla nascita, ogni fibra del proprio essere gli diceva che non andava più bene, come un abito troppo stretto in certi punti e largo in altri. Per quanto si osservasse, non riusciva a sentirti totalmente sé stesso. Al suo fianco, Thor lo guardava insoddisfatto, così come Fenrir ed Hela, eppure nessuno disse nulla mentre si vestiva, solo quando fu pronto la gigantessa gli si avvicinò dandogli un'occhiata veloce per assicurarsi che il trasferimento fosse riuscito con successo.
"Sicura che questo fosse il corpo che avevo prima di morire? Cioè, è identico, ma quando mi muovo, non lo sento mio..." "Non avevo previsto che tu e Thor... Insomma, per ora temo dovrai sopportare. Una volta concluso su Asgard saprai cosa fare per risolvere questo problema" Annuendo, il Dio della Menzogna si diede un'ultima occhiata allo specchio e percepì il volto farsi più caldo, subito dopo, sotto i suoi occhi e le labbra cominciarono a brillare alcuni simboli prima rimasi nascosti, tre linee dritte sino al mento. Erano il marchio di Hela, infatti, aprendo la giubba, Loki vide illuminarsi anche quello lasciato dal Lupo della Brughiera e, dietro le spalle, un brivido rivelò il risveglio dell'infinito di Jormungandr. "Giusto, dimenticavo! Cosa più importante di tutte, madre. Non lasciare libero l'Incendio! Per nessun motivo!" Lo sguardo dell'altra si riempì di terrore "Purtroppo questo bozzolo, che una volta rinchiudeva il tuo spirito, non è più in grado di farlo, lo ha dimostrato quanto accaduto su Nilfheimr. Comunque Fenrir verrà con voi e ti aiuterà a tenere il fuoco a freno assorbendone il più possibile, ma dovrai evitare a tutti i costi di perdere il controllo. Se dovesse accadere esso consumerà questo corpo ed ogni cosa intorno a sé lasciando nient'altro che ceneri" Deglutendo, l'Ingannatore prese un bel respiro e tutti i simboli sparirono, a quel punto il pensiero di sentirsi a disagio passò in secondo piano.
"Ho capito..." Per un attimo fu tentato di accettare la proposta di Thor di restare ad Hel e lasciarlo andare da solo su Asgard, ma proprio allora quest'ultimo gli si avvicinò sorridendo rassicurante. "Ce la puoi fare. Ricordati la mia promessa, non ti lascerò solo, non importa cosa accadrà" Annuendo ed avvicinandosi alla gigantessa, Loki non seppe bene cosa dirle, grazie a lei finalmente conosceva i nomi di quelle figure che ormai da tempo popolavano i suoi sogni, in più gli aveva fornito la possibilità di abbandonare il Regno dei Morti ricostruendogli un nuovo involucro affinché la sua anima potesse uscirne. Era sua figlia e non sapeva nemmeno come salutarla, pensò inizialmente ad una stretta di mano o a dei semplici ringraziamenti a voce, ma poi Hela lo strinse in un abbraccio caloroso sciogliendo la tensione. Rispondendole con dolcezza, un sorriso gli si dipinse sul volto e fu faticoso lasciarla andare, era difficile credere che fosse merito di Odino se l'altra era rimasta al sicuro ed in salute tutto quel tempo. A dire il vero c'era molto per cui avrebbe dovuto ringraziare il Padre degli Dei, ma non prima di aver trovato Sleipnir e ricevuto qualche risposta alle proprie domande. Non appena si furono separati, Loki salì su Fenrir mentre Hela ordinava ai serpenti di aprire la parete posteriore del castello facendo sì che fosse visibile la spiaggia dei cadaveri e, soprattutto, il grande portale di roccia che li avrebbe ricondotti ad Asgard. Brandendo Mjollnir, il Dio della Folgore si preparò a caricare il colpo mentre, alle loro spalle, tenendosi a debita distanza, la Regina dei Morti gli forniva le indicazioni necessarie. "Solo l'arma del legittimo re di Asaheimr può aprire questo antico portale. Grazie ad esso attraverserete Svartalfheimr, regno dei nani, Midgard ed Alfheimr in un solo viaggio. Al Ragnarok, il fiume di lame vi scorrerà attraverso consentendo alla nave dei morti di giungere ad Asgard per la battaglia finale, per questa ragione avrete solo pochi istanti per attraversarlo. Io veglierò che nessun altro lo varchi..." sospirò "Quando vuoi, Thor, Dio della Folgore, colpisci" Portandosi davanti all'ingresso, il Lupo della Brughiera si preparò a balzarvi attraverso, l'asgardiano gli si mise accanto, sollevò Mjollnir nella mano e, concentrandovi il proprio potere, scatenò una saetta di tale portata che avvolse con la propria luce l'intero Hel. Loki si tenne saldamente a Fenrir quando lo sentì scattare e, un secondo dopo, tutti e tre si ritrovarono risucchiati in una specie di tunnel trasparente, all'esterno di esso poterono scorgere i nove regni e, intricati fra di essi, i rami di Yggdrasill. Nessuno prima di allora, al di fuori dell'occhio onniveggente di Odino, era stato in grado di vederli prima, fu uno spettacolo incredibile che non durò più di qualche secondo, eppure fu abbastanza per lasciare Loki senza fiato. Quando furono fuori, di nuovo con i piedi poggiati a terra, il Dio della Menzogna riconobbe subito i lineamenti delle montagne di Asaheimr attraverso la foresta, ormai prossima a scongelarsi con l'arrivo la primavera, e, in lontananza, lo splendore della fortezza di Asgard. Dei singhiozzi al suo fianco lo riportarono su Thor, il quale, commosso, aveva lasciato che una lacrima gli rigasse la guancia, un grande sorriso gli incorniciava il viso, era euforico. "Pensavo non l'avrei mai rivista... Avevo accettato l'idea di restare un fuggiasco, con te, per sempre. Sarei stato felice di esserlo, come anche ora, ma... Trovarmi qui mi... Mi dispiace, scusa Loki" Scendendo dal dorso del lupo, l'Ingannatore si avvicinò all'altro e, appoggiandogli una mano alla spalla, gli diede un bacio veloce.   
"Bentornato a casa" 

Camminare per gli stessi boschi che lo avevano visto crescere negli anni, luoghi di tante avventure giovanili, riempì di impazienza il principe asgardiano al pensiero di varcare di nuovo le porte del palazzo. Da quanto il Lupo della Brughiera era riuscito ad annusare, non c'era traccia dell'odore di Sleipnir, non importa dove si spostassero, ma, non avendo molto tempo a disposizione, avevano deciso di andare direttamente dal Padre degli Dei per chiedere il suo aiuto e quello di ogni altro asgardiano. Il loro viaggio era iniziato esattamente all'opposto, con Loki in fuga, spinto da obiettivi diversi dai suoi, carico d'odio sia per lui che per l'intera Asgard, ma ora erano diretti lì insieme, l'uno per l'altro, con lo scopo comune di ottenere l'ultimo tassello della loro storia e restare uniti per sempre. Quando furono ormai al limitare della foresta però, il lupo si fermò e, sopra di lui, Loki lo guardò serio. "Vai ad avvisare Odino e i soldati del nostro arrivo, non voglio che attacchino Fenrir a vista..."
"Va bene, aspettate qui! Torno subito!" Correndo veloce verso le mura, Thor le superò senza difficoltà e, quando fu dall'altra parte, trovò un gran fermento ad attenderlo, non causato dal suo ritorno, ma da qualcosa di apparentemente grave. Bastò che il primo asgardiano lo intercettasse perché gli si riunisse intorno una grande folla festante che lo condusse rapidamente alle porte della sala del trono. Accadde tutto così di fretta che non riuscì a parlare con nessuno sino a quando non si ritrovò al cospetto del Padre degli Dei, intento a discutere con il capitano della guardia reale. Non appena riuscì ad avere l'attenzione di Odino, questi scese subito i gradini a separarli e lo abbracciò. "Thor! Finalmente sei tornato normale!" Appoggiandogli le mani sulle spalle, lo accarezzò leggermente e puntò su di lui il solo occhio buono sorridendo felice. "Tua madre sarà entusiasta! Come ti senti, figliolo?" Odino cominciò a guardarsi intorno e, poco dopo, tornò a fissarlo impensierito "Dov'è Lóðurr?" Sino a quel momento, Thor era stato incapace di dire qualsiasi cosa, non solo il suo stesso popolo, ma perfino il proprio padre non era rimasto per nulla sconvolto dal suo cambio di aspetto, anzi, se lo aspettavano. Loro, tutti loro, sapevano di quella forma ancor prima che potesse spiegarsi e, in più, ora saltava fuori quel nome così familiare che, in totale autonomia, finì per associare subito a Loki. 
"C-Che sta succedendo esattamente?" Dal cambio di espressione del Padre degli Dei, intuì all'istante che non fosse proprio la risposta che si aspettava, ma recuperò subito la calma e fece un profondo sospiro. "Chi manca? Siete sicuramente stati su Hel, non avreste potuto riavere le vostre forme originarie senza incontrare la Regina dei Morti" Era impossibile, non era solo informato su quanto avevano fatto, magari grazie al supporto di qualche spia, Odino era perfettamente a conoscenza del motivo del loro viaggio e di tutte le mete che avrebbero dovuto raggiungere "Non siete riusciti a trovare Fenrir? In effetti la grotta è ben celata dalle montagne, ma Loki dovrebbe riuscire a vederla comunque... O forse è per Jormungandr? Ma Sleipnir sa come raggiungerlo..." Un tuono squarciò l'aria d Asaheimr e un violento temporale si abbatté contro le vetrate del castello zittendo il Padre degli Dei. Fin dal principio lui sapeva, eppure non solo non aveva detto niente, ma aveva messo in pericolo l'Ingannatore. Se avesse condiviso quelle informazioni, se non a Loki, a causa del blocco magico, almeno al suo stesso figlio, avrebbero potuto evitare più della metà dei problemi, l'incertezza e il dubbio. Indietreggiando furibondo, il Dio della Folgore scaricò all'esterno tutto il proprio potere e ciò causò l'arrivo nella sala di una gigantessa dai lunghissimi capelli biondi che non seppe riconoscere "Odino! Lui è qui! Nostro figlio è..." Non appena lo sguardo della donna, azzurro come il cielo, si posò su di lui, Thor ne vide le lacrime di commozione scendere lungo il volto, ma, prima che essa potesse farsi avanti, il Padre degli Dei la fermò con un gesto della mano e scosse la testa. Era incredibile, anche solo pensare che una della sua specie si trovasse dentro le mura di Asgard, la situazione si faceva sempre più strana, lo stava seriamente spaventando. La nuova arrivata tentò invano di asciugare le lacrime e gli fece un lieve sorriso colmo di rammarico "Per quanto ancora questo dolore dovrà continuare? Anche ora che sei proprio come ti ricordavo..."
"T-Tu chi..." Le porte della sala si spalancarono di colpo, Fenrir entrò agitando il pelo fradicio, dalla sua groppa scese Loki il quale gli corse incontro senza preoccuparsi di inzuppare il pavimento della sala del trono "Thor! C'è qualcosa che non va! La pioggia! La pioggia è..." Non appena l'Ingannatore si rese conto della presenza del Padre degli Dei, sbiancò indietreggiando di un paio di passi. Subito Thor, rendendosi conto che i simboli sul suo corpo avevano preso ad illuminarsi, avvisandoli del risveglio del'Incendio, gli si affiancò subito. 
"Loki! Loki rilassati! Va tutto bene, ci sono qui io con te!" Gli prese la mano nella propria e questo sembrò aiutarlo a calmarsi. Voltandosi verso il proprio padre, il Dio della Folgore strinse i denti.
"Che uno di voi parli! Adesso! Chi è quella donna?!? Perché se sapevi tutto dei figli di Loki non ce ne hai parlato prima !?!" Tenendosi al suo petto, l'Ingannatore si girò a propria volta in direzione del Padre degli Dei e poi della gigantessa "Aspetta, io la conosco! C'era una sua illustrazione in un libro che ho letto ad Alfheimr! Jǫrð, l'antica dea della terra, l'unica della sua specie ad essere accolta tra gli Asi... Ma credevo fosse solo una leggenda... No! Non c'è tempo per questo!" Appoggiando le mani sulle sue guance, Loki lo obbligò a guardarlo dritto negli occhi. Nonostante fosse troppo sconvolto per riuscire ad agire in modo chiaro o capire cosa fare, Thor si sentì un po' meglio perdendosi nelle iridi rubino dell'altro e così recuperò un po' di consapevolezza. "La pioggia, Thor! È salata!" 

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