Nei Tuoi Panni
Era freddo, ma non in modo insopportabile quanto Loki si era immaginato quando aveva indirizzato Thor verso il portale. Riaprendo lentamente le palpebre alzò lo sguardo e vide gli occhi azzurri dell'altro scrutare i dintorni con foga, la sua presa si era fatta più ferrea, era teso eppure non riusciva a nascondere un piccolo sorriso.
"Thor, non è il momento di farsi prendere dalla frenesia di guerriero. Lasciami andare" Si pentì subito di averlo distratto dalla caccia, infatti, quando ne ebbe ottenuto l'attenzione, provò un forte disagio a causa dello sguardo inebetito che gli venne riservato. Il Dio della Folgore lo liberò dall'abbraccio, sgranò le palpebre e socchiuse le labbra, ma non disse nulla e ciò spinse l'Ingannatore prima a voltarsi alle proprie spalle, alla ricerca dell'origine di una simile reazione, ed infine, non individuando nulla, si rivolse a sé stesso e fu allora che capì. La pelle gli era diventata color turchese, ma non a causa del congelamento, per qualche ragione sconosciuta aveva recuperato involontariamente la propria forma da gigante di ghiaccio, lo dimostravano le venature più chiare che presentava in diversi punti e la resistenza a quel clima gelido. La cosa lo infastidì parecchio, tentò di riformare l'illusione per nasconderla, ma fu inutile.
"Dannazione! Thor, smettila di fissarmi in quel modo!" "S-scusa, ma è così raro che tu... Se avessi saputo che venendo su Jotunheimr avresti rivelato la tua vera forma ti avrei chiesto di passarci prima" Loki sentì il viso farsi improvvisamente più caldo.
"Che cosa vuol dire?" sentì il cuore battere più forte, ma scacciò subito il pensiero che si trattasse di un complimento. Una frase del genere, pronunciata da un asgardiano poteva significare solo una cosa, odio. Thor sicuramente disprezzava quell'aspetto, ne era disgustato ed il suo animo guerriero gli stava urlando di distruggere il suo naturale nemico con Mjollnir. Ora l'Ingannatore era un gigante di ghiaccio, le loro differenze si erano fatte ancora più evidenti ed era certo che, ben presto, il biondo non sarebbe più riuscito a sopportare la sua vista, quindi doveva trovare una soluzione quanto prima.
"Non siamo a Jotunheimr, ma a Niflheimr, il regno del nord. I due mondi sono legati, per questo il mio corpo ha reagito così appena messo piede qui. Non me lo aspettavo, ma non temere, risolvo subito il problema" "Problema?" Concentrandosi il più possibile, Loki sentì fluire dentro sé la magia, il contatto era debole e risicato rispetto a quello che riusciva a creare normalmente, ma decise di tentare lo stesso. Pochi istanti e le sue estremità iniziarono a riprendere un colorito più rosato, poi fu il turno degli avambracci e dei polpacci fino alle ginocchia, ma quando tentò di proseguire, sentì le forze venir meno e l'incantesimo si spezzò provocando un fremito nell'aria circostante. Emettendo un lungo lamento di frustrazione a causa del tentativo fallito, il corvino rinunciò a riassumere la consueta forma e, come aveva fatto il biondo prima di lui, si guardò intorno per capire in quale punto fossero comparsi. Attraverso la distesa innevata, scorse finalmente una catena montuosa e cercò di ricordare quanto aveva letto in biblioteca, ma il suo riflettere venne presto interrotto dalla spiacevole sensazione di essere osservato. Thor, nonostante avesse ricevuto un'educazione molto simile alla sua per quanto riguardava il galateo, probabilmente a causa del suo addestramento guerriero, si stava rivelando piuttosto maleducato, infatti continuava a fissarlo e, nonostante fosse chiaro che la cosa lo mettesse a disagio, non sembrava intenzionato a smettere. Lo sguardo del principe gli pizzicava sulla pelle, gli ricordava quando ancora non sapeva nulla della propria natura ed aveva gli occhi crudeli degli asgardiani sempre puntati su di sé. Non riusciva a sopportarlo.
"So che ti disgusto, ma non riesco a tornare normale, quindi potresti cortesemente piantarla di fissarmi così intensamente ? Ci riproverò dopo che avremo trovato un luogo sicuro in cui fermarci" "Tu non... non mi disgusti. Mi piace questa forma, soprattutto..." E, mentre ascoltava l'altro, Loki si ritrovò il suo viso quasi a contatto con il proprio "...i tuoi occhi. Mi piacciono sempre, ma il rosso... il rosso è perfetto su di te" Facendo un passo indietro, il corvino si schiarì la voce e si strinse di più nel mantello, il cuore gli aveva fatto una capriola nel petto, ma non lo diede a vedere e cercò di mantenersi serio.
"Non... non perdiamo tempo con queste sciocchezze!" Non si aspettava un complimento del genere, soprattutto non da Thor, se quella giornata era iniziata davvero in malo modo ora il biondino stava riacquistando punti. Cominciando a camminare verso le montagne aguzze, il Dio della Menzogna pensò di virare argomento, almeno per scacciare quel silenzio imbarazzante che si era creato.
"Abbiamo molta strada da fare ed i giganti di ghiaccio non sono particolarmente ospitali. Visto che i miei poteri sembrano star tornando potrò usarli per farci spostare di nascosto ed evitare lo scontro, almeno avremo un vantaggio" venne subito affiancato da Thor e questo lo fece sentire più sicuro, insieme avrebbero potuto affrontare qualunque difficoltà "Sì, però devi stare attento. Njordr mi ha detto che la punizione di nostro padre agirà più rapidamente se li usi" Loki si fermò di colpo, quella frase lo fece raggelare e si ritrovò a fissare l'altro con la speranza di aver capito male "Loki, che cosa... Oh! Giusto, non devo dire che Odino è nostro padre... Perdonami, non volevo..."
"No! Non è questo il problema, Thor! Quando hai parlato con il Dio dei Mari di me?! Non nella biblioteca, ne sono sicuro!" "Mentre dormivi Freyr mi ha fatto avere un'udienza. Abbiamo comunicato attraverso lo specchio d'acqua del pozzo. Gli ho chiesto di raccontarmi della notte passata insieme, del periodo che hai trascorso a Vanaheimr..." Tutte quelle informazioni erano troppe da assimilare, Loki non riuscì a capacitarsi di quanto Thor fosse sconsiderato nel prendere decisioni. Sollevando una mano, riuscì a fermare il fiume di parole che stava lasciando la bocca dell'imbecille e lo guardò trattenendo a stento la rabbia.
"Nemmeno ti rendi conto che siamo dovuti fuggire a causa tua!? Njordr non voleva il libro, era venuto lì per uccidere te!"
"Loki! Loki aspetta, rallenta!" Camminando a passo lesto, riuscì senza fatica a stare dietro a Loki, ma era chiaro quanto questi si stesse spingendo al limite al solo scopo di sfogare la rabbia accumulata. Erano ormai ai pendii delle montagne quando il corvino cadde in ginocchio con il fiato corto. Thor gli si avvicinò subito per aiutarlo ad alzarsi o, se necessario, per prenderlo in braccio.
"Ti do una..." con uno schiaffo, l'altro scacciò la sua mano "Va via!" seccato, Thor non lo ascoltò e così lo sollevò di peso sulla spalla nonostante le proteste "Mettimi giù, razza di zuccone! Vado avanti da solo! Ne ho abbastanza di te, finirai per farti uccidere! Tornatene ad Asgard!" Per quanto l'Ingannatore scalciasse o cercasse di colpirlo lungo la schiena, lo tenne ben saldo, non aveva alcuna intenzione di lasciare il suo fianco e quindi, fino a quando non avesse cambiato idea sul separarsi, lo avrebbe portato personalmente impedendogli di allontanarsi. Le proteste proseguirono ancora per un po', ma, finalmente, Loki sembrò calmarsi o quantomeno smise per riprendere fiato dandogli così l'opportunità di replicare.
"Io non vado da nessuna parte! Mi dispiace di aver causato di nuovo problemi, ma tu non volevi dirmi nulla, quindi ho pensato di chiedere a qualcun altro!" "Sei davvero stupido, non mettere in pericolo te stesso... Fammi scendere, tanto, anche se scappassi, mi riprenderesti subito" Non appena ebbe rimesso a terra il passeggero, Thor rifletté su quello che gli aveva detto. L'Ingannatore lo stava sgridando perché preoccupato per lui, un tempo sarebbe sembrato assurdo, ma visti gli ultimi eventi si sentì colmo di gioia. Stava ancora sorridendo quando l'altro lo spinse contro il versante della montagna e gli tappò la bocca con la mano. A causa del colpo, la neve posata sulla parete scoscesa cominciò a scendere su di loro coprendoli da capo a piedi come un mantello. Fu un gesto inaspettato per il Dio della Folgore il quale si ritrovò a fissare le iridi color rubino dell'Ingannatore, rivolte oltre lo strato nevoso, dove però lui non riusciva a vedere niente. La concentrazione non era al massimo in quel momento, sentiva il corpo dell'altro contro il proprio, tremante per l'adrenalina, quindi, per aiutarlo a rilassarsi, lo tirò ancora più a sé. Passò con le mani lungo la sua schiena, cercò di usare il proprio calore corporeo e, ben presto, ottenne l'effetto sperato. Stava per chiedergli cosa stesse accadendo quando, una vibrazione sempre più forte, scosse violentemente il terreno. Poco dopo, attraverso un grande valico, giunse sulla piana un gruppo di giganti di ghiaccio. Nonostante la loro mole, riuscivano a non fare troppo rumore, mimetizzandosi attraverso la neve, infatti, il terremoto che ancora scuoteva la terra, era causato dagli spessi blocchi di ghiaccio che si stavano trascinando dietro verso una meta imprecisata. Thor ebbe il primo istinto di lanciarsi in battaglia per scacciarli, ma si sentì tirare dall'armatura, Loki lo fissava seriamente scuotendo la testa e, prima che potesse controbattere al suo gesto, venne trascinato da quest'ultimo nella direzione opposta, attraverso una fenditura nella parete. "Non attaccare nessuno e parla piano" gli bisbigliò il corvino all'orecchio per poi mettersi seduto, con un occhio sempre fisso verso i nemici che, lentamente, si stavano allontanando.
"Perché mi hai fermato? Potevo batterli! Sono stufo di scappare dagli scontri... Da quando siamo partiti non mi hai mai lasciato combattere per davvero!" Nonostante le lamentele, non ricevette nemmeno uno sguardo dall'altro "Parla piano... Siamo noi gli intrusi qui. Inoltre stanno solo facendo il loro lavoro. Portano il ghiaccio verso sud, a Muspellsheimr per creare l'acqua che dona la vita ad Yggdrasil" Non aveva mai sentito parlare di questa usanza, come nuovo re di Asgard avrebbe dovuto, eppure non la conosceva. Una volta che i giganti si furono allontanati, finalmente Loki si girò nella sua direzione sospirando e tirò fuori dall'abito le pagine che aveva strappato dal libro su Alfheimr. "Con quei mastodontici blocchi ci stanno creando un passaggio. Non appena avremo finito ciò che dobbiamo fare qui li seguiremo. Dove il Regno di Mezzo, Midgard, si unisce al Sole a mezzogiorno e l'orizzonte si fonde alla sfera celeste... a Sud" Nell'ascoltare Loki, Thor ebbe una brutta sensazione riguardo quelle indicazioni, aveva l'impressione che, se le avessero seguite, sarebbe accaduto qualcosa di brutto, ma non riusciva a spiegarsi il motivo di quello strano istinto. Ci stava ancora pensando quando lo colse un forte capogiro e cadde a terra. Rinvenendo, probabilmente dopo poco, vide l'Inganantore accanto a sé, sembrava più pallido di prima e stava tentando in ogni modo di farlo svegliare "Ti sei ripreso, meno male... C-come ti senti?" Sentendo la voce dell'altro vacillare, allungò la mano donandogli una carezza sulla guancia, per provare a calmarlo, e fu allora che vide la propria pelle e capì. Rimase immobilizzato a fissare quell'incubo impossibile, sperando di star ancora dormendo. "Thor, non andare in panico" Doveva trattarsi di un sogno, il più terribile che avesse mai fatto, ma gli occhi non mentivano, era diventato un gigante di ghiaccio. Toccandosi compulsivamente il viso, non lo sentì differente dal solito, eppure il riflesso che scorgeva nel ghiaccio raccontava una storia diversa, nei nove regni solo una persona sapeva causare una condizione simile ed era al suo fianco in quel momento.
"Loki..." Il Dio della Menzogna era sempre più spaventato "Mi dispiace! Deve essere una ripercussione di quando prima ho provato a nascondere la mia vera natura! M-ma sono sicuro che si tratti di una situazione momentanea!" Sotto il suo sguardo, il corvino cominciò ad indietreggiare "N-non sei diventato un vero gigante di ghiaccio, è solo un'illusione! P-pensa al lato positivo, così sarà più facile passare inosservato!" Alzandosi di scatto, bloccò l'Ingannatore contro la parete di roccia. Era arrabbiato, ma nemmeno troppo. Quando i loro visi furono quasi a contatto, Thor sentì giungere alle proprie orecchie un suono inaspettato che fece comparire un chiaro imbarazzo sulle guance di Loki.
"Loki... quello era un gemito?"
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