Parte 51

Il buio mi circonda, dopo essere uscita dal bagno mi sono chiusa in camera.
Ed è da tutta la mattina che piango.
Ian è venuto più volte a chiedermi di uscire ma ho rifiutato.

Non riesco a guardarlo negli occhi, faccio troppo schifo.
Ho chiuso tutte le finestre e le porte, voglio assolutamente restare sola e nel buio.
Con il mio migliore amico: il dolore.

Dopotutto è sempre stato con me, dalla mia nascita.

In meno di  sei ore il mio braccio è coperto da nuovi tagli, uno sopra l'altro, ormai tutti disordinati, ma li trovo così belli.
Sono la cosa più bella che ho.
L'unica cosa giusta che faccio.

È stancante restare seduti per ore a piangere, ma non voglio dormire, ho paura, di rivivere ogni volta tutto.
Vorrei tornare indietro nel tempo per riparare tutti i miei crimini e i miei errori.

Comunque il mio debito sembra essere diminuito, spero.

Dicono che l'inferno è il posto dove andranno tutti quelli cattivi.
Il posto in cui bruceranno per l'eterno.

Io voglio andarci.

Perchè l'inferno che sto vivendo è molto peggio.
Qui è il dolore che ti brucia l'anima e il cuore, i sentimenti e i sogni.

Perchè la vita bisogna viverla, è unica e corta.

Ed io non sto vivendo, sopravvivo.
Non sorrido, no mi diverto, non ho nessuno, mi alzo senza nessuno scopo, sperando che la giornata finisca al più presto, non mangio, sono un'errore e una cosa inutile, piango tutti i santissimi giorni, non provo amore per nessuno e l'unica cosa che faccio è distruggere.

Sto ascoltando la musica da ore e forse è lei che mi fa stare meglio, la musica, così bella, così rilassante.
E il vuoto che continuo a fissare sembra così interessante.
Mi prenderete per pazza. No, ormai sono pazza.
Il dolore mi ha reso matta.

Arriverà il giorno in cui farò un sorriso psicopatico, quel giorno sarà in settembre e quel sorriso sarà quello per il mio suicidio, l'ultimo sorriso della mia vita.

Sento bussare alla porta.
«Moona, sono io» sbuffo e vado ad aprire, dopotutto sono sei ore che sono chiusa qui.

«L'hai fatto ancora?» chiede lui guardando le maniche della mia felpa per poi guardarmi negli occhi.
Non gli rispondo e passo.
Lo sento seguirmi e ma poi mi prende la spalla facendomi girare verso di lui.

«Cosa vuoi!» dico acida, vedo nei suoi occhi un filo di tristezza.
E questo fa aumentare la rabbia verso di me.

«Voglio solo aiutarti Moona, detesto vederti così!» dice lui tirando un pugno al muro.

«Ti ho già detto che non ho bisogno di aiuto, sparisci dalla mia vista!» grido io più forte.
«Vaffanculo Moona! Sei una fottuta testarda cazzo!» grida lui.

Picchia per sbaglio la sua spalla sulla mia facendomi fare qualche passo indietro e poi continua a camminare.

Io resto nella stessa posizione ed ora le lacrime scendono.
Ma le asciugo.
Ed esco in spiaggia per rilassarmi.

Cammino sulla sabbia allora che quello che ho appena fatto mi continua a girare in testa.

Cammino fino a quando sento i miei piedi fare male, fino a quando il sole si prepara per dormire, fino a quando non ho nemmeno le forze per impedire ai miei ricordi di bloccaresi.


🍀🍀🍀🍀🌸🍀🍀🍀🍀
Ciao a tutti nuvole!

Ecco il capitolo ❤️🍃 scusatemi per l'attesa!!!

Alla prossima.

🍃 Buona lettura 🍃


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