Parte 4
Perchè diamine sto seguendo questo pazzo?
«Dove mi stai portando?» chiedo a quel pazzo di cui non so nemmeno il nome.
Si blocca e poi mi spinge verso il muro nascondendomi con le sue braccia, è così alto rispetto a me.
«Cosa stai facendo?» chiedo cercando di spingerlo, ma lui si preme di più a me, nascondendomi, quando vedo il tipo di prima capisco il perchè.
Infila la sua testa nell'incavo del mio collo, ed è strano, sento il mio corpo tremare.
«Corri!» dice per poi prendere il mio polso e trascinarmi con lui.
Corro ma lui è più veloce di me così rallenta.
Arriviamo in un vicolo cieco così, il tipo di prima seguito da un'altro ci raggiungono.
«Quando ti do il segnale scappa!» dice serio, non rispondo, perché non ci capisco niente.
Il ragazzo inizia a fare a botte con i due tipi, quando li spinge entrambi mi guarda e grida un "via!" Sicuramente il segnale, e non esito a scappare, corro verso casa chiudendomi dentro con il respiro affannato.
Che cosa diamine è appena successo?
E se si è fatto uccidere?
E se erano armati?
E se ora è morto?
Cosa faccio?
Ho il cuore che batte fortissimo nel petto.
Vado in cucina e bevo un sorso d'acqua.
Mi siedo sullo sgabello dell'isola per calmarmi e ripenso a quel ragazzo.
Sarei dovuta restare ed aiutarlo.
E farti uccidere???
Sbuffo perché non so che fare.
Sento la porta aprirsi è mio papà.
«Ciao papà!» dico appena entra in cucina.
L'odore del l'alcool mi arriva subito nelle narici.
Faccio una smorfia di disgusto e mi giro verso il lavandino e faccio un grande respiro.
«Perchè non hai preparato la cena?» chiede mio padre alzandosi dalla sedia.
«Scusa papà, ero uscita» lo vedo sfilarsi la cintura e avvicinarsi a me.
«E da quando esci senza permesso?» mi frusta la gamba e sussulto per il dolore.
Non ancora, ti prego.
«Papà, per favore non mi picchiare, ti prego» ma non mi ascolta.
Un'altra frustata, questa volta sul braccio, sento la pelle strapparsi a quel contatto con la cintura e grido per il dolore.
E poi continua, mi accovaccio al suolo coprendomi con le braccia.
Sulla schiena, sui fianchi, sulle braccia, sulle gambe.
«La prossima volta chiedi il permesso» prende il suo portafoglio ed esce di casa, mi lascia seduta su quel pavimento freddo che al contatto col mio corpo manda brividi dappertutto.
Comincio a piangere, piango tutte le lacrime del corpo, e vorrei solo morire in questo momento, morire per raggiungere mia mamma.
Perchè non sente le mie grida di dolore?
Perchè non si ferma quando vede il sangue colare?
Perchè continua a picchiarmi quando vede le mie lacrime?
E nella cucina rimbombano solo i miei singhiozzi.
Le lacrime che ormai mi hanno inzuppato il viso, gli occhi bruciano ma le lacrime non si fermano.
Mi alzo, corro in bagno e vomito, non so cosa ma è praticamente acqua.
La pelle mi brucia e quando mi spoglio per fare una bella doccia vedo tutte quelle fasce che percorrono il mio corpo.
Dalla spalla fino al fianco, il mio braccio, le mie gambe anche loro fasciate da queste bande e non resisto scoppiando in un'altro pianto.
🍀🍀🍀🍀🌸🍀🍀🍀🍀
Ciao a tutti!!!
Ecco a voi il nuovo capitolo ❤️🍃
Spero che sia di vostro gradimento.
🍃Buona lettura 🍃
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