Parte 21
Torno a casa la sera tardi, apro la porta e trovo mio fratello seduto sul divano con la testa tra le mani e Ian che continua a camminare avanti e indietro per il salotto.
«Eii» dico semplicemente e i loro sguardi si posano su di me.
«Ma dove eri finita!» esclama Connor.
«Moona!» dice semplicemente Ian guardandomi come se fossi oro.
«Ero a fare un giro» dico semplicemente «e poi a te che importa! Te ne sei andato dimenticando che avevi una sorellina e ora torni e pretendi!» gli grido in faccia.
Cammino verso la camera di Ian che ora è diventata "mia" momentaneamente.
«E ti ho già detto che mi dispiace» risponde lui picchiettando il piede al suolo.
«E pensi che un "mi dispiace" basti?
Mi hai abbandonata sapendo che papà stava male a causa della morte di mamma, e che io ero distrutta, papà è diventato un fottuto alcolico e passava il suo tempo a picchiarmi, sono finita in ospedale più volte, mi ha insultato di tutti i nomi, e tu dov'eri?
Felice, lontano da me.
Nemmeno un messaggio, non una chiamata, non sapevo se eri morto o vivo, non sapevo niente di te, e ora torni e pretendi che ti dica cosa faccio e cosa no?» mi chiudo in stanza e sento un grido di rabbia da Connor è scoppio di nuovo a piangere.
Quando le mie lacrime la smetteranno di colare?
Ed ecco che faccio del male a mio fratello senza volerlo veramente.
Mi alzo e cerco un po'tra i cassetti.
Trovo una lametta per la barba e la prendo.
Ho trovato il modo di punirmi.
Infliggermi dolore, un dolore che non sarà mai abbastanza a quello che ho fatto.
Sicuramente mia mamma mi perdonerà se pago il debito che le devo.
Giro la lametta tra le mani, lasciando le lacrime colare.
Poi l'appoggio sul polso e chiudo gli occhi premendo.
Stringo i denti per il dolore.
Apro gli occhi e guardo il sangue che cola.
Questo era per mamma.
Ne faccio un'altro.
Questo è per la mia esistenza inutile.
Ancora uno, per mio padre e il male che gli ho fatto con il mio egoismo.
Premo nuovamente la lametta sulla pelle.
Questo è per Connor, per avergli detto quelle cose brutte.
Premo ancora e questo è per Cederic, per averlo spinto a distruggere la mia vita.
«Moona, stai ancora piangendo?» chiede Ian dall'altra parte della porta.
Subito nascondo la lametta sotto il materasso e tiro giù le maniche del maglioncino.
Poi vado ad aprire.
Asciugo le mie lacrime e lui mi guarda.
«Non sai cosa darei per prendere il tuo dolore, non ci riesco a vederti così, non sai come ho voglia di stringerti forte nelle mie braccia, non sai quanto vorrei gridare quando vedo che hai paura di me, quando ti vedo piangere ho voglia di uccidere quel bastardo che ti ha fatto questo!» si appoggia allo stipite della porta con la fronte.
E io lo guardo.
Sono una merda.
Faccio del male all'unica persona che mi sta accanto.
Un'altra ragione per punirmi.
Altro dolore provocato dalla sottoscritta.
🍀🍀🍀🍀🌸🍀🍀🍀🍀
Ciao a tutti ❤️🍃
Il nuovo capitolo ❤️
Grazie mille ancora per leggere il mio libro 💮
Vi ringrazio troppo lo so, ma devo farlo, lo meritate.
🍃 Buona lettura 🍃
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