Parte 1

Mi chiudo in camera mia per paura che mio padre alzi nuovamente la mano su di me.

Sento le sue grida in salotto e stringo ancora di più il cuscino a me, lascio le lacrime scorrere e i singhiozzi fare da sottofondo.

Chiudo gli occhi immaginando di essere al parco con mamma e Connor.

Ma le sue grida non mi lasciano stare.

«Moona esci fuori da camera tua subito!» i suoi piedi colpiscono la porta che rischia di spaccarsi e io mi tappo le orecchie.

Poco dopo si arrende e se ne va.

Apro la finestra e respiro aria perché in quella casa mi sento soffocare.
E mi chiedo perché io?
Perchè la vita ha scelto me?

Mi siedo sul letto e fisso il pavimento, non dico niente, non mi muovo nemmeno, lascio che l'aria fredda di gennaio mi congela.

E poi mi addormento.

**_**

Spengo la sveglia e mi alzo, mi vesto dopo essermi lavata e scendo in salotto trovando papà che dorme sul divano.

Mi fermo e le mie grida di ieri si impossessano delle mie orecchie, quando mi ha picchiata.
Per fortuna sono riuscita a scappare in camera mia.

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi ma non posso piangere.

Prendo una mela ed esco di casa per andare a scuola.

Cammino verso la fermata e mi siedo aspettando che arrivi il bus con le cuffie.

Non vedo l'ora di vedere Cederic, arriva oggi e ha detto che verrà a prendermi a scuola.

Basta che non si accorge dei miei lividi, mi sono coperta il più possibile.

Arrivo a scuola e Lisa mi viene incontro.

«Ciao bella!» mi accoglie nelle sue braccia in un'abbraccio, sento il corpo farmi male alla sua stretta e stringo i denti.

Nessuno sa che mio padre mi picchia nemmeno mio fratello Connor.

Non possono saperlo, mio padre mi vuole bene, tutto questo gli passerà.

Ma che cosa mi sto inventando, è da cinque anni ormai che succede.

Forse per sperare che finirà tutto, che papà tornerà ad essere quello che era prima che mamma andasse.

Forse io ritroverò il sorriso.

«Ti senti bene?» chiede Lisa accarezzando il mio viso.

No, non sto bene.

Annuisco «Sicura? Sei bianca come un cadavere!» annuisco di nuovo e lei poco convinta lascia stare.

Le ore passano e siamo in mensa a mangiare quella schifezza chiamata pasta.

Almeno è solo Lisa che mangia, io faccio finta.

Non dico che sono anoressica, ma proprio il cibo della mensa non oso mangiarlo.

«Sicura di stare bene Moona?» annuisco e continuo a guardarla mangiare.

Lisa è nuova, si è trasferita qui a settembre e mi è subito diventata amica, è diversa.

I suoi capelli biondi con qualche ciocca colorata, i suoi piercing et la sua forza fanno di lei una persona che ammiro molto.

È così diversa con i suoi occhi.

È bellissimo stare in sua compagnia, come stare a casa sua.

I suoi genitori sono fantastici, e mi sembra che sono solo io quella nata in una famiglia sbagliata.

La campanella suona e torniamo in classe.



🍀🍀🍀🌸🍀🍀🍀

Dediche.

Questo libro lo dedico a: me...

Lo dedico a quelle donne che soffrono.

A quelle che subiscono.

A quelle che sopportano.

A quelle che sono morte per colpa di "porchi" e a causa della gente che giudica.

A quelle che sono riuscite a sopravvivere.

A tutte noi!
❤️

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