9 Capitolo
Grigio. A Ocri, la terra dei vampiri il grigio sembra l'unico colore predominante.
Grigie sono le strade, gli archi sotto i portici, le mura del palazzo che mi ospiterà da oggi in avanti.
Grigie le nuvole, i sentieri privi di ghiaia, le armature dei soldati stagliati a guardiola alle porte della città.
Un grigio tendente al ghiaccio, non come quello di Cruel, la terra dei licantropi più simile al carbone, forse per via delle miniere.
E poi c'è la neve. Dove non c'è grigio, ecco il bianco, le stalattiti di ghiaccio, la nebbia.
Sollevo lo sguardo. Anche il cielo è una cappa grigia, statico e innaturale, con condense di nuvole opache che fanno presagire un'ulteriore calo delle temperature.
Inseguo il volo di un pellicano...
Il palazzo dei Turner non è circondato da alcuna muraglia e si erge su una comune via cittadina, fra una bottega del pane e un affilatore di lame.
Non so perché mi ero immaginata una dimora più sfarzosa, magari con un giardino.
Invece di verde, ci sono solo mandragole e salici posti agli angoli delle strade.
Sono passati tre giorni da quando Orrel mi ha condotta al palazzo e da allora non l' ho più rivisto.
In compenso sua sorella non mi lascia respirare.
"Ignorarmi non ti servirà a molto," sentenzia.
Smetto di osservare il paesaggio e concentro la mia attenzione sulla vampira ferma a pochi passi da me.
"Qui non sei la benvenuta," dice lapidaria.
Bionda, occhi feroci, fisico longilineo, una vera e propria icona della bellezza.
Nulla a che vedere con me.
Incrocio le braccia al petto.
Rebecca mi guarda come se fossi un insetto.
"L'ho detto a mio fratello..." fa una pausa "umani e vampiri non sono compatibili."
È vestita interamente di nero, ma la mia attenzione é attirata dalla gonna che lascia scoperte le gambe dal polpaccio in giù.
Alle umane è vietato, ma le vampire sono più spregiudicate e vestono come più le aggrada.
Sorride vezzossamente, mostrando una lunga fila di denti bianchi perfettamente allineati su un'ovale di viso rassomigliante alla più pregiata delle porcellane.
Ogni singolo movimento emana perfezione.
Perfino le ciglia si muovono in sincronia con il resto del corpo.
"Che vuoi Rebecca?"
La vedo inarcare le sopracciglia e portare pensierosa l"indice al mento prima di sorridere accattivante.
"Cosa voglio?" finge di pensarci. "Renderti la vita difficile.
Fa un passo verso la mia direzione e mi scruta attenta. "Orrel si stancherà di te," scandisce lentamente "I vampiri sono goliardi," mi analizza attenta e poi si avvicina ancora. Solleva la mano e sfiora cauta il mio viso.
Un brivido freddo mi attraversa il corpo.
"Se credi che le cose sono cambiate da qualche ventennio a questa parte, ti sbagli.
Orrel può non desiderare il sangue, essere un'esemplare unico, ma una cosa è assodata: ti distruggerà," mi sussurra all'orecchio.
Il mio cuore fa uno scalpitio.
Sgrano gli occhi, ma questa volta non controrispondo.
La vedo darmi le spalle e lasciare definitivamente la stanza, forse consapevole d'aver attirato la mia attenzione.
Note autrice:
Capitolo di passaggio, ma avete conosciuto la vampira che darà ad Alisha molto filo da torcere.
Ditemi cosa ne pensate.
Cinzia ❤
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