Capitolo 11 - Loro

Dove cazzo è andato a finire?

È quasi l'alba e non c'è ancora traccia di Adam. Continua a sfuggire alle guardie che mio figlio gli mette alle calcagna, ma alle prime luci del giorno ritorna sempre. Se mio padre potesse vedermi in questo momento sarebbe furioso: non ha mai tollerato neanche il pensiero dei Succhiatori di sangue, figuriamoci allearsi con uno di loro. Avremmo dovuto ucciderlo subito, ma risvegliare l'antico vampiro è troppo importante, perciò abbiamo bisogno del ragazzo.

All'inizio temevo che non saremmo riusciti a controllarlo, ma poi siamo arrivati a una specie di accordo: noi gli avremmo trovato le vittime, persone di cui nessuno avrebbe sentito la mancanza, e lui sarebbe stato a disposizione per occuparsi dei nostri nemici; si sarebbe trasferito in uno dei nostri appartamenti.

La buona sorte ha fatto sì che Adam non ricordi a cosa ci serve davvero averlo qui, altrimenti scapperebbe di certo il più lontano possibile.

Ma non posso rischiare che qualcosa mandi al diavolo tutti i sacrifici della mia famiglia: Oliver è scomparso dopo l'ennesimo litigio con mio figlio. Sembra che non sia più d'accordo con la nostra decisione di risvegliare Alec. Patetico. Abbiamo messo Adam sulle sue tracce e a quest'ora dovrebbe essere già di ritorno.

Tamburello con le dita sulla scrivania, quando sento una voce fuori dalla porta. Subito dopo entra Adam: si toglie il cappello e si tira indietro i capelli fradici di pioggia. Ha un'espressione strana: di solito torna euforico dopo le notti passate a cacciare, ma stavolta sembra spento. Si accomoda su una delle poltrone senza dire nulla.

«Allora?», lo interrogo. «Sei riuscito a trovarlo?»

«C'ero quasi, ma poi... qualcosa mi ha interrotto e l'ho perso di vista».

«Qualcosa ti ha interrotto?!», urlo incredulo. Non ha mai perso di vista nessuno, è sempre stato efficiente al cento percento. «Ti rendi conto di quello che potrebbe fare? O di quello che potrebbe dire in giro?».

Non sembra importargli, non sono neanche sicuro che mi abbia sentito. Sembra che qualcosa lo abbia turbato.

«Ci sono novità?», chiede Neil entrando.

«Se lo è fatto scappare. A questo punto dobbiamo anticipare tutta l'operazione, non possiamo rischiare di avere problemi».

Adam si alza e fa per avviarsi verso la porta. «Ci riproverò stanotte, smettetela di agitarvi».

«Mi dispiace, Adam. Il tempo è scaduto».

Faccio segno a Neil, che prontamente gli infila un ago nel collo senza dargli il tempo di reagire. Il corpo di Adam si accascia a terra e non voglio chiedermi come mai mio figlio vada in giro con una siringa a portata di mano.

«Vai a prendere la strega e raduna gli altri», gli ordino. «Porta Adam nella grotta e assicurati di legarlo bene, sarà molto incazzato quando si sveglierà. Ci vediamo lì tra poco».

Lo osservo caricarsi il corpo sulle spalle e uscire.

Devo mantenere la calma: l'obiettivo della mia vita, il traguardo che ho rincorso per tutta la mia esistenza, è finalmente davanti a me. Trovare il ragazzo è stata la parte più difficile, ma ora ci siamo e non voglio pensare a nient'altro.

Mi volto per ammirare dalla finestra il panorama del Lake District, coperto come sempre dalla pioggia battente, e rifletto sul fatto che alla fine di questa giornata tutta la mia vita cambierà. In realtà, non sarebbe ancora il momento di risvegliare Alec: Adam non è al massimo dei suoi poteri e ho paura che il suo sangue possa non essere forte abbastanza. Malgrado non sia stato semplice tenerlo al guinzaglio, è stato utile per risolvere alcune faccende: non vedeva l'ora di uccidere qualcuno. Adesso però è arrivato il momento di usarlo per il suo vero scopo.

Chase disturba i miei pensieri spalancando la porta del mio ufficio senza bussare e la sua espressione atterrita mi fa tenere a bada l'istinto di rimproverarlo.

«Non crederai mai a quello che sto per dirti, capo».

Alzo gli occhi al cielo: è sempre così melodrammatico. Lo guardo in faccia con un'espressione interrogativa.

«Abbiamo trovato Oliver che gironzolava qui intorno. E ha portato compagnia».

Alla fine è stato lui a venire da noi, penso avviandomi verso la porta con un ghigno. «Molto bene. Portiamo lui e i suoi amici nella grotta: quando Alec si sveglierà, sarà di sicuro affamato».

✽✽✽

Ci siamo: Chase sta ripassando i suoi compiti con Alyson, la strega che ci aiuterà a risvegliare Alec, Neil invece sta sistemando le ultime corde che legano Adam. È stato difficile tenerlo a bada, data la sua nuova forza sovrumana, ma mio figlio si è divertito molto con lui, come i segni e il sangue sul corpo del giovane vampiro dimostrano. Da un braccio gli spunta il tubicino che trasporta il suo sangue nel corpo di Alec, il quale giace immobile nella cassa che abbiamo fatto trasportare in questa grotta. L'amuleto che porta al collo risplende alla luce artificiale. Le catene che lo tengono fermo sono robuste, ma se non dovessero bastare al suo risveglio, siamo tutti armati.

Accanto alla cassa, cinque individui sono tenuti con le spalle contro il muro e i polsi legati: Oliver, una mia vecchia conoscenza di nome John e tre ragazzini, un maschio e due femmine. Louis, uno dei nostri, punta un fucile contro di loro mentre Oliver lo supplica di liberarlo.

«Per favore, è tutto un malinteso, pensavo di farvi un favore nel portarli qui...».

Una delle due ragazze, quella con i capelli rossi, lo guarda disgustata, per poi tornare a rivolgere il suo sguardo verso Adam. Decido di concentrarmi su di lei, ha una strana luce negli occhi e mi sembra la più determinata. Dev'essere la ragazza il cui pensiero ha tormentato Adam durante la trasformazione.

«Si può sapere chi siete e cosa siete venuti a fare qui?».

Mi guarda con disprezzo. «Liberi Adam e poi possiamo parlare».

«Sono io a dettare le regole qui, nessun altro». La guardo con un ghigno. «Siete innamorati?», le chiedo senza attendere la sua risposta. «Avrete la fortuna di morire insieme, non è una cosa da tutti».

La vedo scattare e cercare di aggredirmi, ma il fucile di Louis la fa tornare al suo posto.

«Che cosa volete fargli?»

«Il suo sangue servirà per risvegliare Alec, un vampiro molto antico, e con lui verrà liberato l'amuleto che porta al collo. È una fonte di grande potere e finalmente sarà mio. Peccato che, quando prenderò l'amuleto, Alec perderà di nuovo la coscienza proprio come Adam, e voi sarete il suo primo spuntino dopo secoli!».

«La prego, ci liberi», interviene il ragazzo. «Non diremo niente a nessuno, glielo assicuro...».

Un grido interrompe la nostra conversazione. «Dove mi avete trascinato? Liberatemi subito oppure...».

Un pugno nello stomaco da parte di Neil fa cessare le urla rauche di Adam, che ha ripreso conoscenza. Gli occhi di mio figlio brillano di emozione alla vista del dolore del ragazzo perciò mi avvicino per evitare che gli spilli troppo sangue.

«Sei qui per fare la storia, mio caro Adam. Sei stato fondamentale e non so come ringraziarti. Ma non temere, è quasi tutto finito».

Si accorge del tubicino che lo priva ogni secondo di più del suo sangue e della linfa vitale e cerca di agitarsi, ma le forze lo stanno per abbandonare. I capelli gli ricadono sugli occhi neri, nascondendo a tratti i suoi vani tentativi di restare vigile. Nota a malapena che i suoi amici si trovano qui, prima di svenire. Mi allontano con un sorriso, avanzando verso Alyson.

«A che punto siamo, strega?», le domando eccitato.

«Siamo pronti. Adesso mi avvicinerò alla cassa dando inizio all'incantesimo. Fate spegnere le luci e state pronti nell'eventualità che qualcosa vada storto».

«Fai in modo che tutto vada come previsto, altrimenti sarai tu a pagarne le conseguenze», conclude Neil minaccioso.

Dopo aver rivolto a mio figlio uno sguardo pieno di terrore, la strega inizia il rituale: si posiziona davanti al corpo di Alec e lo circonda di candele, ormai l'unica fonte di luce, poi solleva i palmi delle mani e pronuncia una formula in latino. Alla fine di ogni frase, le fiamme si alzano di colpo. Il corpo di Adam è ormai adagiato per terra, privo di conoscenza, invece quello di Alec inizia a muoversi per la prima volta dopo secoli.

Prima che il vampiro riacquisti le forze, mi avvicino e gli strappo l'amuleto dal collo. La catena d'oro è pesante e sembra brillare di luce propria, noto che all'interno del diamante rosso si è accesa una fiammella: l'incantesimo ha funzionato. Finalmente è nelle mie mani. Adesso sono invulnerabile, niente potrà fermarmi! Ma devo restare vigile: la testa di Alec sporge dalla cassa e dobbiamo subito abbatterlo, altrimenti tutto questo sarà stato inutile. Faccio segno a Neil che, coraggioso, si avvicina alla cassa, invece io osservo da un punto più lontano.

Alec si sta guardando intorno con occhi famelici: l'assenza del medaglione ha fatto sparire la sua coscienza, e la voglia di uccidere si legge chiaramente sul suo viso. Ha però rivolto l'attenzione verso mio figlio, che gli punta contro l'arma.

«Libera gli ostaggi!», urlo.

Come al solito non mi dà ascolto. Il bisogno di uccidere di quel ragazzo è smisurato. Non fa però in tempo a muoversi: Alec si libera dalle catene e le sue mani scattano sul collo di Neil. La mia vista si appanna e mi sfugge un grido. Provo a fare un passo avanti, ma il terrore mi impedisce di muovermi mentre guardo impotente mio figlio venire lanciato a terra con il collo spezzato. Quindi il vampiro inizia a nutrirsi del suo sangue e un urlo mi muore in gola.

Mi appoggio sfinito contro il muro, cercando di ritrovare la lucidità, tutti gli altri scappano terrorizzati. Avevo programmato tutto, ma niente è andato come doveva.

Ho ancora l'amuleto, rifletto, non tutto è perduto.

Mi avvio verso l'uscita della grotta ma la strada mi viene bloccata da Oliver che, non so come, si è liberato insieme agli altri.

«Se mi lasci andare dimenticherò il tuo tradimento», cerco di persuaderlo, ma lui non mi dà ascolto. Mi trascina di nuovo verso il centro della grotta, accanto al corpo senza vita di mio figlio; Alec si sta ora cibando da quello che, con un brivido, riconosco essere Chase. Quando si accorge di noi, alza la testa e ci viene incontro con un ghigno.

Qualcosa però attrae la sua attenzione: seguo il suo sguardo, che è rivolto verso l'uscita della grotta.

Se scappa, è davvero la fine, penso. Ma il terrore mi ha paralizzato, vedere cosa ha fatto a mio figlio mi impedisce di muovermi e di frappormi tra lui e l'uscita. Lo osservo scappare, inerte, e aspetto con ansia di poter fare la stessa cosa, quando sento un colpo in testa. Cado a terra e qualcuno mi strappa l'amuleto dalle mani. Vedo solo un guizzo di capelli dal colore simile a quello dell'amuleto che si allontana da me, poi perdo i sensi.

✽✽✽

Un dolore alla nuca mi sveglia. Ci passo sopra il palmo della mano e sento qualcosa di viscido. Sto sanguinando. A fatica apro gli occhi per guardarmi intorno, cercando di ricordare cosa è successo. Non è rimasto più nessuno, solo corpi senza vita buttati per terra alla rinfusa. Poi i ricordi mi assalgono tutti insieme: Alec che si alza dalla cassa, quell'idiota di Oliver che mi impedisce di scappare, il colpo in testa, il corpo di Neil che... Neil.

Mi sollevo, facendo leva su un pezzo di legno vicino. Sembra che sia passato un uragano: è tutto per aria, le catene sono abbandonate vicino alla cassa insieme agli attrezzi che abbiamo usato per prelevare il sangue di Adam. La grotta è disseminata di corpi. Li esamino uno per uno sperando che mio figlio sia riuscito a farcela. Forse i miei occhi hanno visto male.

E poi lo vedo.

Ha la pistola ancora in mano e i suoi occhi sono rimasti aperti, sgranati per la paura. Non avrei mai pensato di vedere questa espressione sul viso di mio figlio. La testa è piegata verso sinistra in modo innaturale. Le lacrime si affacciano con prepotenza mentre gli accarezzo il volto e gli chiudo gli occhi.

Pagherete per tutto questo, prometto a me stesso.

Vi ucciderò con le mie mani, uno a uno.

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