Capitolo 34
«No, no, no» disse in modo agitato la donna
Vincenzo cercò di tranquillizzarla «io sono solo un poliziotto che sta cercando di appurare la verità» era di fronte a Virginia Santese ex signora Crespi.
Lei lo aveva ricevuto a casa sua, un piccolo appartamento in un condominio non lontano dalla stazione ferroviaria. Erano soli in casa, la figlia Laura era a scuola in quel momento e non sarebbe tornata prima di un paio d'ore.
«Non potete togliergli la restrizione» la voce della donna era preoccupata
«Le ripeto signora che non dipende da me, questo sarà il tribunale a deciderlo, io voglio solo sapere come stanno le cose realmente»
«Realmente» sorrise in modo isterico «la realtà può leggerle nelle carte processuali»
«Sembrerebbe che alcuni fatti denunciati nel processo non corrispondano al vero»
Lei sembrò colpita «cosa sta dicendo?»
«Ci sono delle anomalie nel referto del medico che visitò sua figlia»
«Che anomalie?»
«Non ci fu violenza sessuale» rispose deciso guardando il suo viso per vederne la reazione
Lei deglutì, non sembrava sorpresa, anzi l'impressione che ebbe Vincenzo fu come se in un certo senso se lo aspettasse.
«Chi lo dice?» il tono di voce era cambiato, era basso e leggermente teso
«Il medico ha ritrattato quella parte» rispose.
Lei improvvisamente sembrò terrorizzata «non potete rilasciarlo» ripensando a suo marito, le lacrime stavano rigando il suo volto
«Signora, io non lo voglio scagionare, io voglio la verità, se il suo ex marito ha commesso dei reati io voglio sbatterlo dentro» era davvero terrorizzata o stava fingendo molto bene? Non lo sapeva ancora, ma voleva guadagnarsi la sua fiducia. Sapeva che, senza l'aiuto della donna, non sarebbe venuto a conoscenza di nulla.
Lei lo guardò con occhi tristi «cosa vuole sapere?» sussurrò
«La verità»
«Leonardo non è quello che sembra» ammise
***
La sveglia suonò.
Normalmente si alzava prima, ma quella notte senza un motivo apparente non aveva dormito bene. Diversi incubi lo avevano tormentato disturbando il suo sonno. Leonardo si alzò spegnendo la suoneria e si avviò verso la cucina.
Un caffè e una doccia avrebbero portato via quella sensazione di malessere che aveva dentro. Il viso di Isabella aveva fatto capolino nella sua mente per tutta la notte. Era preoccupato.
Chissà se sarebbero riusciti mai a ritrovarla?
***
«I primi anni era tutto perfetto, tranne forse per la sua mania dell'ordine, ma eravamo all'inizio e tutto mi sembrava normale. Col tempo mi resi conto che non era così, e cominciai ad aver paura dei suoi attacchi violenti»
«La picchiava?» chiese Vincenzo. Mentre l'ascoltava aveva la sensazione che la donna stesse mentendo, ma non poteva esserne sicuro e decise di continuare ad ascoltarla fino alla fine
«No, inizialmente sfogava la sua rabbia sulle cose poi passò agli animali»
«Perché inizialmente? Che animali? »
«Perché un giorno trovammo il cane del vicino impiccato ad un albero»
«Ed era stato lui?»
«Non ne abbiamo mai avuto la certezza, ma quel cane abbaiava tutti i giorni e gli dava parecchio fastidio specialmente quando tornava da qualche trasferta ed aveva bisogno di riposare»
«Ma non aveva la certezza che fosse stato lui?»
«Scherza? Conosco mio marito sono sicurissima che sia stato lui, e poi dopo quell'episodio il suo atteggiamento in casa cambiò»
«In che senso?»
«Divenne più intollerante, aggressivo, perfino Laura che lo adorava cominciò ad avere paura di suo padre. Alcune volte usciva per andare al lavoro, ma rientrava improvvisamente dopo pochi minuti, e a casa, sembrava che arrivasse il diavolo. Era diverso, irriconoscibile tanto che Laura si chiudeva in un mutismo e aveva paura di stare sola con lui» cercò di calmare l'agitazione che sentiva «poi usciva di nuovo e ritornava la sera come se nulla fosse successo. Laura era terrorizzata da questi continui cambiamenti»
«Era successo qualcosa tra di loro?»
«Non l'ho mai saputo, ho provato a parlare con Laura, ma non ho saputo nulla oltre l'episodio delle unghie»
Vincenzo spalancò gli occhi «che episodio?» chiese memore dello smalto che l'assassino metteva alle sue vittime
«Lo smalto di sua sorella Giordana» rispose «gli mise lo smalto che usava sua sorella morta quando erano piccoli»
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top