Capitolo 19

Il vicecommissario Vincenzo liquori entrò nell'ufficio di Ida. Lei aveva appena chiuso la comunicazione con Leonardo, e si sentiva ancora scombussolata senza nemmeno sapere il motivo

«Scusa Ida stavo pensando una cosa» avvicinandosi alla sua scrivania

«Dimmi» alzando gli occhi sull'uomo. Si fidava di Vincenzo e del suo fiuto

«Ti ricordi di Giulia Bianchi?»

Ida aggrottò leggermente la fronte «certo, la ragazza trovata morta vicino ai binari»

«Esatto, se ne sta occupando Manfredi dell'omicidi»

«E?» continuando a guardarlo e facendogli segno di accomodarsi

Si sedette di fronte a lei «siamo stati noi a raccogliere la denuncia di scomparsa, ricordi. E dopo tre giorni, quando hanno trovato il cadavere della ragazza il caso è passato all'omicidi»

«Si ricordo perfettamente la mamma che piangendo aveva fatto la denuncia» cercava di capire cosa stesse pensando la mente di Vincenzo

«Mi chiedevo se in qualche modo i due casi non fossero collegati»

«Giulia e Isabella?»

«Si»

«Cosa te lo fa pensare?»

«Entrambe giovani, belle e scomparse improvvisamente senza lasciare tracce»

«È un po' poco per azzardare due omicidi e poi il corpo di Isabella non è stato rinvenuto da nessuna parte e io mi ostino a voler credere che lei sia ancora viva» disse, più per convincere se stessa che il suo vice. Sapeva benissimo che più passavano i giorni meno probabilità di trovarla viva avevano.

«Veramente sono già due gli omicidi e se purtroppo ho ragione Isabella sarebbe la terza» abbassò leggermente gli occhi, era il suo lavoro ma non gli piaceva parlare di morti per questo lavorava alla sezione scomparsi con il commissario Lorenzi, preferiva di gran lunga ritrovare le persone vive.

«Come due?»

«Manfredi mi ha confidato che hanno trovato tracce di formaldeide diluita sul corpo di Giulia, la stessa sostanza rinvenuta sul corpo di Federica Agresti la giovane trovata morta nel letto di casa sua alcune settimane fa»

«E questo cosa significa?»

«Che lava i loro corpi con quella sostanza per conservare la carne viva il più possibile e rallentare la naturale decomposizione»

Ida deglutì amaro "Cazzo" immaginandosi inevitabilmente la scena

Vincenzo che era ancora seduto sospirò mettendo entrambe le mani sulle ginocchia «spero di sbagliarmi ma se per caso ho ragione o troviamo Isabella subito o purtroppo troveremo un altro corpo lavato con la formaldeide» alzandosi

«Non voglio nemmeno pensarci» rispose Ida mentre sentiva come un morso chiuderle lo stomaco pensando a quella povera ragazza.

***

Leonardo si sentiva bene. Aver sentito la voce di Ida al telefono e sapere che si sarebbero visti l'indomani sera, aveva acceso in lui un forte senso di calore. Forse dopo molto tempo per la prima volta si sentiva davvero vivo. Ida era una bellissima donna e la sua compagnia era davvero piacevole e poi quella sera era successo spesso che si perdesse nei suoi occhi a tal punto da sentirsi piacevolmente confuso. Lei sembrava davvero non dare peso al suo passato e a tutto quello che gli era successo. La condanna, la detenzione, il sospetto della gente, a Ida sembrava proprio non interessare. Era davvero una donna forte e decisa, anche per merito del mestiere che svolgeva probabilmente. Nella mattinata incuriosito aveva cercato sui social qualche notizia su di lei, ma non aveva trovato granché. Sarebbe stato sicuramente più piacevole scoprirlo insieme strada facendo. Voleva provare a fidarsi di lei, ne aveva assolutamente bisogno. Si alzò dal divano, ora era meglio se andava a farsi una doccia. Tra poche ore sarebbe dovuto andare alla stazione per prendere il treno che lo avrebbe condotto al lavoro, anche se era consapevole che avrebbe trascorso l'intera nottata con Ida nella mente. Si sentiva davvero al settimo cielo, forse davvero la sua vita stava cambiando. E in questo piccolo raggio di sole che stava illuminando le sue giornate, l'unico punto ancora scuro e doloroso era il ricordo di Isabella. Non l'aveva dimenticata, come non aveva dimenticato come era riuscita a farlo sentire, quelle sensazioni di piacevole desiderio che aveva risvegliato in lui. Sperava davvero che tornasse a casa presto.

***

Bussarono.

«Avanti»

La porta si aprì

«Il mandato del procuratore è pronto» Vincenzo si affacciò sulla soglia dell'ufficio del commissario

Ida si alzò dalla poltroncina «chiama la squadra e andiamo subito al cantiere»

«Sono già giù che aspettano» rispose sorridendo soddisfatto di aver anticipato il commissario

Lei scosse la testa «che farei senza di te» sospirò convinta

«Probabilmente la modella o la segretaria tutto fare di qualche importante uomo d'affari» prendendola in giro in modo amichevole per la sua bellezza che non passava inosservata

Ida rise «ormai con l'età che ho più che la modella o la segretaria potrei fare la badante» avviandosi a uscire dall'ufficio

«Fidati commissario troveresti ancora molti vecchietti disposti a farsi accudire» ridendo anche lui, e mentre la seguiva chiuse delicatamente la porta dell'ufficio.


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