Insopportabile.

(Pdv Nayara)

Apro gli occhi velocemente.
Tutto ciò che vedo è il soffitto di camera mia.
Tutto ciò che ricordo sono gli occhi della ragazza della festa.
Eleonor.
Il mio respiro inizia ad aumentare.
Piano piano ricostruisco il sogno.
Le sue labbra era incollate alle mie e i nostri corpi si intrecciavano ripetutamente.
Mi avvio verso il bagno e osservo il mio viso allo specchio.
Una sola domanda mi piomba in testa come se fosse un rimprovero a me stessa.
Ti piacciono anche le ragazze adesso Nayara?
Possibile?
Lascio che l'acqua sul mio volto lavi via questi pensieri e ignoro me stessa.
Scendo le scale che dividono camera mia dalla cucina molto lentamente e prima che potessi fare qualcos'altro la voce di Nicky irrompe dentro alle mie orecchie.

"Buongiorno piccola star"

Metto una mano ai capelli e sorrido

"Buongiorno scemo, che ci fai qui?"

Avanza verso la cucina e inizia a parlare

"Volevo controllare se stessi bene"

Rispondo in fretta come solo una persona che si sente colpevole di qualcosa farebbe.
Ho ancora residui del sogno che mi girano per la testa e quasi mi sento scoperta, come se tutti potessero vedere e sentire cosa penso.

"Certo che sto bene"

Sospira e mi guarda dritto negli occhi

"Ieri sei voluta andar via in fretta dalla festa.
Di solito ci divertiamo e facciamo tardi"

Di quella festa appena citata ricordo solo quella ragazza prepotente.
Credo che sia insopportabile e il fatto che io l'abbia sognata la rende ancora più odiosa.

"Non mi andava proprio di stare li, non ero in vena di festeggiamenti"

Mi si avvicina e mi porge del succo di frutta

"È successo qualcosa?"

Faccio cenno di no con la testa e sorrido.
Mi guarda dritto negli occhi
Temo che mi faccia ancora domande ma per fortuna riceve una chiamata e va via dandomi un bacio sulla guancia.

Rimango da sola in cucina seduta su un piccolo sgabello.
Le sue labbra e i suoi occhi sul mio corpo.
Le sue mani che cercano di avere il pieno controllo su di me.
Sospiro e porto le mani alla faccia in modo tale da coprirla interamente come se fosse un sipario che va immediatamente chiuso.
Quella ragazza non la conosco nemmeno.
Non dovrei nemmeno dar cosi tanto peso a tutto questo.
Insomma, tutti fanno sogni strani durante la propria vita, il mio è solo uno dei tanti.

Sono passati solo dieci minuti da quando Nicky è andato via e il campanello sta già suonando.
Nicky è sbadato delle volte, avrà dimenticato qualcosa.

"Allora cosa hai dimenticato?"

"Sinceramente? Di lasciarti il mio numero"

Osservo la figura che sta davanti ai miei occhi.
Ancora una volta un pugno allo stomaco.
Inizio a sentire le mie gambe che tremano, le mie mani altrettanto, il mio corpo non è per niente stabile.
Non appena metto a fuoco il suo viso, incrocio per l'ennesima volta il suo sguardo.
È la ragazza dagli occhi freddi e senza emozioni.
Eleonor.

"Che ci fai qui?"

Mette una mano tra i capelli e si guarda attorno.

"Avevo voglia di vederti"

Esito un po' ma poi faccio un passo avanti verso di lei e lascio che la porta di casa mia mi si chiuda alle spalle.

"Per quale motivo?

Mi sorride e mi tocca ancora una volta i capelli.
Ancora una volta non riesco a decifrare ciò che sento.
Lascio cadere gli occhi sulle sue mani.
Le trovo cosi sensuali.
Per un attimo mi sfiora l'idea di desiderarle sul mio viso o addirittura sul mio corpo.

"Perché mi va"

Rimetto apposto i capelli che l'attimo prima mi aveva accarezzato.

"Come hai fatto a sapere dove abito?"

Abbassa lo sguardo e ride, non capisco se si stia prendendo gioco di me e questo mi infastidisce ma allo stesso tempo tutto questo la rende ancora più enigmatica.

"Ho i miei informatori"

Metto le braccia conserte e la osservo.
Ad essere sincera non voglio che la conversione finisca, ma non voglio nemmeno che sappia che mi importi, quindi resto in silenzio.

"Hai perso la lingua?"

Mantiene lo sguardo fisso su di me e con una sola occhiata sembra osservare ogni mio piccolo particolare.
La sua voce sembra essere decisa e audace.
Questo mi piace.

Mi lascio andare ad una grossa risata probabilmente dettata dall'agitazione e dalla miriade di pensieri che sto formulando dentro alla mia testa.

"Sei insopportabile"

Mette ancora una volta le mani tra i miei capelli e ci gioca, li muove a suo piacimento mentre io resto inerme.
Per un attimo mi è quasi instintivo chiudere gli occhi per lasciarmi andare a quel gesto.

"Attenta bambina, non devi essere aggressiva"

Sorrido ma cerco con tutte me stessa di nasconderlo.
Faccio ancora un passo avanti verso di lei.

"Dovrei temerti?"

Questa volta anche lei avanza verso di me.

"Tutti mi temono"

Siamo vicine a pochi centimetri, l'una dall'altra.
Indietreggio e decido di arrivare al dunque.

"Che cosa vuoi?"

"Sono venuta per invitarti a cena"

"Non se ne parla"

Mi avvio verso la porta di casa ma prima che potessi aprire la porta il mio corpo viene ancora una volta raggiunto dal suo.

"Facciamo cosi bambina, se dopo la cena mi trovi ancora insopportabile ti lascio in pace"

Faccio roteare gli occhi e dopo un sospiro decido di risponderle

"D'accordo d'accordo
Non sarà facile farmi cambiare idea"

Lascia la presa sul mio braccio e sorride

"Vedremo"

Va via e io chiudo la porta di casa mia alle spalle.
Perché mi ha invitato a cena?
Perché ho accettato? Non la conosco nemmeno.
E poi ancora una volta si è confermata essere prepotente.
Le mie domande vengono interrotte dal rumore dell'ennesima bottiglia che mia mamma ha lasciato cadere per terra.

"Chi era?"

"Nessuno"

"Di certo non era tuo padre"

Si lascia andare ad una lunga risata
Mentre io abbasso lo sguardo.

"Mamma, ti prego.
Quanto hai bevuto?"

Mi si avvicina e il suo sguardo sembra acceso di una luce che non promette niente di buono

"Abbastanza per dirti che tuo padre è un infame.
E lasciami in pace se non vuoi fare la stessa fine e ritrovarti fuori casa"

Non avevo mai avuto un buon rapporto con mia madre.
Anzi, tutto il contrario, ha sempre preteso troppo da me ma comunque aveva un modo tutto suo di dimostrare il suo affetto, adesso quel modo sembra essere sparito completamente e ogni giorno mi ritrovo vittima dei suoi sfoghi e delle sue sbornie.

La giornata passa piuttosto in fretta e in attesa che Eleonor si faccia viva cerco di intonare quattro note giù al garage.

"Ehi piccola star"

Alzo lo sguardo e sorrido, solo Nicky mi chiama in quel modo e riconoscerei la sua voce tra mille

"Ehi Nicky"

"Ti ho interrotta?"

Metto da parte microfono e cuffie e mi dirigo verso di lui

"No, in realtà sto aspettando una persona per andare a prendere qualcosa in città"

Il suo sguardo si fa serio e mette le mani in mano

"Esci con qualcuno quindi? Hai un appuntamento?"

Sorrido spontaneamente

"No, non è un appuntamento è solo un semplice giro"

"Posso sapere chi è il fortunato?"

"No"

Allarga le braccia e la sua espressione sembra sorpresa

"No? Davvero? Non me lo dici?"

"Non prendertela"

Sospira e guarda in basso

"D'accordo d'accordo"

Metto le mie braccia sulle sue spalle e sorrido.
Credo che Nicky non sia abituato a vedermi con altre persone.
Passiamo la maggior parte del tempo insieme e per quanto mi riguarda non ho molti altri amici.
Lui qualche volta va in città a trovare alcuni ragazzi con cui passa anche dei weekend ma la maggior parte del tempo la passa a scrivermi al cellulare.

"Nicky perché quando sei in città passi la maggior parte del tempo a scrivermi?"

Sorride e sembra essere imbarazzato.
Si allontana bruscamente da me

"Perché? Perché non lo so mi va, o meglio perché mi preoccupo"

"Sai che se dovesse succedermi qualcosa"

Mi interrompe

"Dovresti chiamarmi subito"

Sorrido

"Si lo so"

"Devo andare adesso, goditi il tuo appuntamento e non fidarti troppo"

Si ferma e mi guarda negli occhi, mette entrambe le mani sulle mie spalle e continua a parlarmi

"Nayara ci tengo a te lo sai? E comunque sei davvero bellissima quel ragazzo è davvero fortunato"

Sul suo viso noto un velo di malinconia cosi senza dire niente mi lascio andare tra le sue braccia e faccio si che anche lui mi stringa.
Percorro insieme a lui la strada verso l'uscita del garage e seguo con lo sguardo la sua figura che si allontana.

Prima che potessi fare qualche passo avanti verso il garage la mia mano destra viene sfiorata da un tocco leggero.
Alzo lo sguardo.

"Eleonor"

Mi sorride e mi stringe la mano che precedentemente aveva solo sfiorato.

"Mi piace come dici il mio nome"

Abbasso lo sguardo un po' imbarazzata dalla sua affermazione.

"Possiamo andare?"

Faccio cenno di si con la testa e la seguo verso la sua auto.

Ehila! Spero che la storia stia continuando ad essere interessante! Mi auguro che possiate apprezzare questo tuffo nel passato di Nayara.
Mi auguro di poter postare i nuovi capitoli più spesso.
🌼
Vi auguro sempre una buona lettura e se vi va lasciate un voto ed esprimete pure le vostre opinioni

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