15. Cambiare obiettivo ✓

«Ha le emorroidiiii, quindi mo' Giroud va fori in jeeaaans!»

Tutta la sala scoppiò a ridere. Anna, la ragazza formosa fan di Nainggolan (prontamente soprannominata dai beta Nainggolarg), stava cantando a squarciagola una versione storpiata dell'immortale Wuthering Heights di Kate Bush. Il testo era una variante con parole italiane che suonavano simili a quelle inglesi.

Le strofe erano storpiate a tema calcistico, come in un "karaoke ignorante" della pagina Facebook Klose dell'altro mondo. Anna cantava i versi con sicurezza, come se conoscesse perfettamente le parole, ma a Tiziano non sembrava di aver mai sentito quella versione della canzone.

«L'ha inventata lei?» chiese a Karen, che era seduta lì accanto.

«Sì, è un talento per 'ste cavolate» rispose la ragazza ridendo. «Questa credo sia il suo capolavoro!»

Tutta la stanza rideva, ragazze e ragazzi. I ragazzi parvero essersi dimenticati del soprannome che le era stato affibbiato e la stavano adorando.

«Genio!» gridò qualcuno.
«Sto a morì!»

Anna era presissima dall'interpretazione: ci stava mettendo grande impegno e il contrasto tra le espressioni melodrammatiche del suo viso e il testo assolutamente demenziale creava un effetto comico irresistibile.

Anche Tiziano rideva, di gusto, e si sentiva abbastanza di buonumore. Appena entrata in stanza, Karen era corsa da lui, ignorando completamente Simone, che era seduto in un altro angolo della sala accanto a Claudio. E Simone, per il momento, non aveva guardato Karen nemmeno una volta. Non, almeno, mentre Tiziano guardava lui (cosa che accadeva più o meno ogni dieci secondi).

Forse ho frainteso l'emozione che ho letto sul suo viso, oggi pomeriggio. Forse era solo imbarazzo. In fondo lei l'ha visto nudo, chiunque sarebbe stato imbarazzato al suo posto.

Certo, c'era stata quell'esclamazione, quel "wow" detto con aria sognante. Ma se Tiziano avesse frainteso anche quello? Se fosse stato un wow sarcastico?

Mi sto facendo false speranze? Sto riscrivendo la realtà?

«Stavo pensando di chiedergli di cantare una canzone insieme a me... che ne pensi?» disse Karen.

«Come dici?»

«Un duetto, magari...»

«Ho visto la lista delle canzoni» si intromise Teresa, aka la bellissima ragazza bionda di cui tutti i ragazzi si dichiaravano perdutamente innamorati. Era seduta alla sinistra di Karen. «C'è Something Stupid di Frank Sinatra.»

E finalmente Tiziano capì: Karen stava parlando di Simone. In sottofondo Anna continuava a cantare, e i ragazzi a ridere, mentre l'allegria e il divertimento si dileguavano rapidamente dal cuore di Tiziano.

«Meglio che eviti!» disse Tiziano scuotendo la testa. Si era sforzato di dare un tono allegro alla battuta, ma si accorse invece di essere stato acido.  Karen lo guardò perplesso.

«Non puoi proporre un duetto sentimentale a un ragazzo che nemmeno conosci...» spiegò Tiziano, stavolta con fare più cordiale.

Le due ragazze si guardarono dubbiose.

«E poi i ragazzi odiano le canzoni sentimentali» concluse lui.

«Dici? Ma Something Stupid è così bella! È un classico!» protestò Karen.

«Capire cosa piace ai maschi non è mai stato il tuo forte» disse Tiziano sorridendo. Ma quanto sincero poteva sembrare, il suo sorriso? Dentro di sé la stava odiando.

«Che intendi dire?»

«Mi ricordo ancora quando cercavi di convincermi a guardare quella insopportabile maghetta canterina...» Tiziano sapeva perfettamente come si chiamava, ma finse di non ricordarlo. 

«Quale maghetta canterina?»

«Quel vecchio anime con la bambina che si trasformava in una cantante.»

«Aaah! Ho capito! Creamy!» esclamò Karen battendosi una mano sulla fronte. «Ma dai! Era fichissima Creamy!»

«Io non me la ricordo...» disse Teresa perplessa.

«Eddai, la tipa coi capelli viola... Parimpampù!» canticchiò Karen dando un brivido a Tiziano nel sentire la parola d'ordine.

«Ah sì, aspetta!» disse Teresa. «Ho capito chi! Gliel'ammollava una cifra, Creamy, super stilosa!» 

«Infatti, non scherziamo! Super anni ottanta! Gli shojo vintage so' i mejo» sentenziò Karen.

«Oh, vedi che avete qualcosa in comune?» disse Claudio. Tiziano venne quasi spaventato dalla comparsa del suo compagno di stanza: e quando si voltò verso di lui vide, con disappunto, che stava trascinando per un braccio un palesemente riluttante Simone. «Pure a te te piacevano i cartoni da femmine» aggiunse Claudio, rivolgendosi proprio all'amico.

Simone si grattò la testa, imbarazzatissimo. «Non è vero!»

«Eddaje, tutte le volte che mi hai costretto a vedere quer cartone cor travella... quante domeniche mattina a scassamme i maroni davanti alla tv!»

«Lady Oscar non è mica un cartone da femmine!» disse Simone. «C'era la rivoluzione francese, e gli intrighi politici, e l'esercito, e i combattimenti di spada, e...»

«...e la storia d'amore tra Oscar e Andrè!» disse Karen con aria sognante.

In sottofondo si udì un applauso, la canzone di Anna era appena finita.

«Ma non era una storia d'amore sdolcinata...» quasi si giustificò Simone.

«Be', dai, era un po' sdolcinata, ammettiamolo» disse Teresa.

«Tu sì che mi capisci!» Claudio sedette accanto a lei.

Ah, ecco perché è venuto. Vuole provarci con la bellona.
E si trascina dietro l'amichetto, lo stronzo.

Ma inaspettatamente, Teresa guardò Claudio con aria di sufficienza, quasi disgustata.

Ahah! Ben gli sta! Non le piace!

«Lady Oscar era stupendo» disse Karen rivolgendosi a Simone. «Ti ricordi la puntata... ma non restare lì in piedi, dai, siediti qui!» Si allontanò un po' da Tiziano e batté una mano sul nuovo posto a sedere che si era appena formato. 

Simone si grattò ancora la testa, come se fosse indeciso sul da farsi, ma dopo qualche secondo di esitazione obbedì. Tiziano dovette spostarsi un po' a destra per fargli spazio. 

Karen e Simone cominciarono a parlare. Di Lady Oscar.

Maledizione a me che odiavo i cartoni da femmine. Se mi fossero piaciuti avrei potuto intromettermi nella conversazione, ma non ho mai visto una puntata di Lady Oscar in vita mia!

Mentre Tiziano si disperava di non essere stato abbastanza gay durante l'infanzia, ci fu un improvviso parapiglia intorno a lui. Nella concitazione qualcuno gli diede una ginocchiata alla spalla: stavano tutti spingendo Andrea sul palco.

«Eddai che sei scout, sei abituato a cantare in gruppo!» gli stava dicendo Gianluca.

«Ma t'ho già detto che noi non cantiamo. Sono quegli sfigati dell'AGESCI che cantano!»

Sul palco c'era ancora Anna, che gli porse il microfono. Andrea le lanciò un'occhiata goffa, per quanto una semplice occhiata potesse essere goffa.

«Nun me va, regà» disse al microfono. «Eppoi dopo 'sto capolavoro come se fa? Serata finita!»

Anna rise e fece un'inchino di ringraziamento.

«Can-zo-ne! Can-zo-ne!» Il pubblico non mollava.

«Vabbo', vabbo', ho capito, calmi tutti. Che ce sta?» Cominciò a scorrere i titoli sullo schermo.

«Can-zo-ne! Can-zo-ne!»
«Facce i Prophilax!»

«E state zitti un po'... allora Battisti, Battisti, no che palle, Battiato, De Gregori, Beatles, Frank Sinatraaa? Qualcosa che non sia stato scritto nel medioevo? C'è Andiamo a comandare

«È un karaoke di classici...» disse Anna.

«Ok, allora non canto. Voglio una hit recente.»

«Te la do io, una hit recente!» gridò Karen da sotto il palco.

Tiziano si voltò verso di lei, ma vide solo la nuca di Simone, che era seduto tra loro. 

«Sta qui dentro?» chiese Andrea indicando con poca convinzione lo schermo su cui passavano i testi.

Tiziano si sporse un po' in avanti per cercare di capire cosa stesse facendo Karen: la ragazza armeggiò nella sua borsetta, ne tirò fuori una penna, un fazzoletto di carta e si mise a scrivere. Simone la stava guardando. E "rapito" era l'unico aggettivo che a Tiziano venne in mente per descrivere l'espressione facciale del ragazzo.

«Can-zo-ne!» accennò qualcuno.

«Boni un attimo!» disse Karen, ad alta voce per farsi sentire. Andrea la guardava con aria perplessa. Simone sbirciò il tovagliolo e ridacchiò. Tiziano non riusciva a vedere cosa stava scrivendo. Frustrato, decise di consolarsi alle spese di Claudio: spostò lo sguardo sullo sfondo, per osservare i fallimentari tentativi di marpionaggio del ragazzo, ma non trovò alcuna soddisfazione, perché Teresa, adesso, stava ridendo guardandolo dolcemente negli occhi.

E te pareva! Nessuna resiste al fascino di Claudio.

«Ecco, tiè!» disse finalmente Karen ruotando il fazzoletto verso Andrea.

Andrea strizzò gli occhi e cominciò a leggere dal gobbo improvvisato, senza cantare: «Se sei triste e ti manca l'all... no!»

Tutti scoppiarono a ridere, riconoscendo l'infame canzoncina degli scout.

«È la hit del momento!» esclamò Karen.

Anche Simone stava ridendo e Tiziano fu preso da un attacco di gelosia che gli contrasse tutti i muscoli. Avevano riso insieme, Simone e Tiziano, proprio quel pomeriggio, e adesso lui rideva per una battuta di Karen. Allo stesso modo.

Voglio i suoi sorrisi solo per me!

Karen stava ancora tenendo il tovagliolo sollevato, quando, inaspettatamente, Anna prese la mano di Andrea, quella che stringeva il microfono, e avvicinò il gelato alla bocca: «Se sei triste e ti manca l'allegria...» cominciò a cantare, guardando il tovagliolo. Poi ci fu una pausa, durante la quale avvicinò il microfono alla bocca di Andrea. Il poveretto assunse un color rosso quasi violaceo. Anna fece un sorriso malizioso e sollevò un sopracciglio.

Tiziano notò lo sguardo di Andrea posarsi fugacemente sul petto abbondante della ragazza, poi, con un filo di voce tremante, senza nemmeno guardare il tovagliolo, il ragazzo gracchiò: «scacciare tu puoi la malinconia...»

Da qualche poltroncina più in là, Gianluca emise un suono lunghissimo e acuto che sembrava il lamento di un cane bastonato, ma era invece l'inizio di un'irrefrenabile risata. Sollevò subito il suo telefono per riprendere la scena: «Questo video lo perseguiterà per secoli!»

Anna rise divertita, poi prese Andrea sottobraccio, si avvicinò al microfono e ricominciò a cantare: «Vieni con me t'insegnerò...»

«La canzone della felicità!» Andrea si unì al canto, avvicinando il viso a quello della ragazza. «Bo-bom-bo-bom-bo-bom...» In breve tutte le ragazze stavano cantando in coro la canzoncina. I ragazzi erano invece impegnati a ridere, riprendere la scena e gridare prese in giro al povero Andrea ipnotizzato dal seno di Anna.

«Cosa non si fa per un pelo di figa!» commentò qualcuno.
«Ed è pure cessa!»

Tiziano si voltò verso Simone, accanto a lui, ma vide solo i suoi capelli, i suoi bellissimi capelli rossi, perché era rivolto verso Karen. Chissà se sul suo viso c'era ancora quello sguardo rapito.

Non è possibile, no!
Lui oggi... con me... non me lo sono immaginato...

La canzoncina finì, ci fu un coro di incitazioni, risate, applausi.

«Karen, mo' tocca a te, me l'hai promesso!» disse Anna al microfono.

Provvidenziale, Anna. Senza saperlo la stava allontanando da Simone.

«Ok, ma voglio fare anch'io un duetto» ribatté lei allegra. Poi si girò verso Simone e gli tese la mano. «Vieni?»

Simone borbottò qualche monosillabo senza senso. Si voltò per un attimo verso Tiziano. «Oddio! Che faccio?»

«Se non vuoi...» cominciò Tiziano, ma fu interrotto da Claudio, che si alzò per tirare in piedi l'amico. «Vai, cojone!»

Simone si fece trascinare sul palco, mentre Anna e Andrea scendevano parlottando tra loro.

Tiziano non fu del tutto dispiaciuto dall'intraprendenza della ragazza. Simone era un tipo molto timido, e sicuramente si sentiva a disagio, su quel palco. Forse il gesto di Karen avrebbe ottenuto il risultato di indispettirlo. 

E se gli fa cantare Something Stupid lo metterà ancora più in imbarazzo e lui la odierà, pensò speranzoso Tiziano. 

Mentre Karen iniziava a scorrere la lista di canzoni, Claudio sedette accanto a Tiziano, nel posto liberato dalla dipartita di Simone e Karen. Spalancò le gambe e si stravaccò sullo schienale, occupando entrambi i posti.

Manca solo che si dia una grattata alle palle e il quadretto di grezzume è completo.

«Dunque... c'è qualcosa che ti piace qui?» chiese Karen, mentre Simone si mordicchiava un labbro, evidentemente a disagio.

«Space Oddity non mi dispiace» disse Simone con un filo di voce. Tossì.

«Ti piace Bowie?» Karen rise. «Ma sai che un po' gli somigli?»

Coretto di «uuuuuu» in tutta la stanza.
«Er Devid Bovi de li castelli!» 

«Ma è brutto, David Bowie!» disse Simone, non troppo convinto.

«Cretino...» commentò Claudio a mezza voce.

Karen disse qualcosa a Simone nell'orecchio e lui sorrise con aria sognante.

No, no, no!  Cosa gli ha detto? Cosa sta succedendo?

Tiziano allargò le gambe, appoggiò gli avambracci sulle ginocchia e prese a tormentarsi le mani, mentre Karen faceva partire la base di Space Oddity.

Ha seguito il mio consiglio, merda! Non ha scelto la canzone imbarazzante. Accidenti a me!

«Ground control to Major Tom...» Simone sussurò, più che cantare. Karen rideva e lo incoraggiava, lui sembrava imbarazzatissimo. Dopo qualche strofa lei posò una mano sulle spalle di lui, e Tiziano faticò a interpretare l'espressione sul viso di Simone: pura delizia o disagio totale?

Non gli piace? O è semplicemente troppo emozionato di starle vicino?

Non l'aveva mai visto reagire così davanti a una ragazza.

Quanto ti odio, Karen!

«Sei geloso?» Gli sussurrò Claudio all'orecchio, causandogli un brivido piacevole lungo il collo.

Tiziano si girò di scatto. Teresa era ancora seduta alla sua sinistra, ma non si parlavano più. Si era già stufato di lei?

Tiziano roteò gli occhi, seccato, e spostò ostentatamente lo sguardo su Andrea e Anna, che erano impegnati in una fitta conversazione a un tavolo.

«Non far finta di guardare quel rinco di Andrea co' Nainggolarg» disse Claudio. «T'ho visto come fissavi il palco.»

«Ti ho già detto che Karen non mi piace» protestò Tiziano annoiato.

«E io t'ho già detto che se capisce lontano un miglio che sei infracicato perso.»

Tiziano decise di non continuare a discutere. In fondo se Claudio credeva che Tiziano avesse un'infatuazione eterosessuale non era una cosa negativa. Temeva sempre che prima o poi la sua assenza di chiari interessi amorosi femminili avrebbe sollevato qualche sospetto tra i compagni.

«Io è un po' che ce penso. Che me so' popo rotto er cazzo» disse Claudio. Tiziano sollevò le sopracciglia: di cosa stava parlando ora?

«E ho finalmente deciso di cambiare obiettivo. Fai come me: guardati intorno. Fatti piacere qualcun altro.»

Ti stai facendo piacere Teresa, eh?
Quanto sei superficiale, Claudio. Come se l'amore fosse una cosa da niente.

«Si vede che non sei mai stato innamorato» commentò Tiziano. Si morse una guancia.

Praticamente gli ho appena ammesso di essere innamorato.

Claudio fece schioccare la lingua. «Ma sta' zitto. Tu non hai idea» disse cupo. Incrociò le braccia e sprofondò nello schienale del divanetto.

Tiziano lo osservò. A volte aveva difficoltà a capirlo. Adesso gli stava dando dei consigli sentimentali. Che secondo fine aveva? Ci doveva essere un secondo fine, non riusciva a credere che lo stesse facendo con spirito amichevole.

«La conosco?» chiese Tiziano, tanto per chiedere qualcosa.

Claudio agrottò le sopracciglia.

«La tipa di cui sei... quella che ti piace» spiegò Tiziano.

Claudio fece una risatina. «E che ne so?»

«E com'è che non sei riuscito a farla cadere ai tuoi piedi?»

Claudio sollevò le spalle. «Come se tutti cadessero ai miei piedi...»

«Non fare il modesto, non ti si addice.» Poi, vedendo che non ribatteva: «Lo sai benissimo anche tu, ti basta fare così» schioccò le dita.

Claudio sorrise. Allungò il braccio verso di lui e gli schioccò le dita davanti agli occhi. Poi si guardò i piedi. «Non sei caduto.»

Tiziano rovesciò la testa all'indietro. «Mi prendi per il culo?»

«Sempre» rispose l'altro. Si guardarono in silenzio per qualche secondo.

«Cambia obiettivo, cretino» disse Claudio serio, quasi arrabbiato.

Tiziano abbassò la testa.

Non è possibile. Non posso cambiare.
Non c'è nessuno come Simone.

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