Capitolo VII

Confuso, Michelle si mise in ascolto con ancora la sensazione dell'anima e del corpo di Gisela stretto tra le braccia e le sue ali.

Durante il loro bacio, quella birbante gli aveva strappato una piuma, piccola ma non poco importante. Il dolore era bastato per farlo rinsavire e scostarsi in fretta.

In cuor suo sapeva di dover provare pentimento per aver infranto le regole; non riusciva a credere che proprio lui, l'Arcangelo più diligente di tutti, fosse fuggito per la paura da un'umana.

Al sicuro nella Barriera Intangibile, dove ogni spirito errante si muoveva in attesa di essere colto dalla morte, Michelle guardava Gisela fissare il cielo con aria determinata.

Dal suo sguardo, sapeva che l'aveva scatenata e non si sarebbe mai arresa finché non lo avesse trovato.

Con le dita sfiorò le labbra che avevano ancora il suo sapore, dolce e allo stesso tempo salato.

All'inizio aveva deciso di apparire sotto forma di pettirosso, accettarsi che stesse bene, facendo da semplice spettatore e ascoltatore. Ma poi lei aveva sussurrato quelle parole dolorose e il suo cervello si era come intoppato. La ragione era volata via, sospinta dal soffio dal vento, e si era ritrovato ad assumere la sua vera forma mentre si chinava per baciarla.

Sospirò, stiracchiando le sette ali intorpidite dalla tensione.

Poco dopo abbandonò la barriera e tornò sulla terra con un balzo, atterrando sulla neve fresca con un'agilità da felino. Immerso nell'ombra, si girò e fissò il suo volto da umano sul vetro della portafinestra. Ora Michelle D'Arc aveva uno sguardo diverso con le guance del viso come dipinte da una leggera tonalità rosata, nulla a che fare con il freddo e il vento invernale.

Poi abbassò lo sguardo e una consapevolezza, bellissima ma terribile, si fece strada in lui. Se quello era l'Amore, era una maledizione dai contorni di un dolce abbraccio. Fino a quel momento lui era rimasto ai margini, a osservare i secoli della storia sfrecciargli davanti agli occhi, limitandosi a intervenire quando era più che necessario. Il suo cuore lo aveva rivolto solo a un'entità, pensando che fosse tutto ciò che doveva sapere.

Sollevò lo sguardo al cielo e fissò la luna. Sapeva che Lui lo stava fissando, e dal chiarore argenteo, seppe senza dubbi che gli stava sorridendo con la solita tenerezza e benevolenza paterna. Se quella era una prova per renderlo meno duro con gli altri, si disse, ci avrebbe quantomeno provato...

Mentre raggiungeva il fratello Raffaele, trovò Gisela attorniata da alcune persone che le chiedevano come stesse. Lei sorrideva a tutti con educazione, ma senza che quell'allegria coinvolgesse gli occhi. E poi, come se avesse avvertito la sua presenza nella sala, la ragazza condusse il suo sguardo su di lui e lo intrecciò con il suo.

E mentre tornavano ad affrontarsi in silenzio, a cercare di leggersi in fondo all'anima a vicenda, a Michelle sembrò di udire il consiglio di Geudiele riecheggiare ancora alle sue orecchie...

"Lascia che il silenzio lenisca il tuo animo, ascolta la freccia verde ed essa ti condurrà... all'ultimo bacio."


Fine

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