Non è venuto...lo sapevo

#capitolo precedente

Crystal conobbe Matt e i due ebbero quasi simpatia l'uno per l'altra. L'indomani lui dovrebbe tornare lì.
POV Matt
*il giorno dopo*
-toc toc- Sentii bussare alla porta. Dormivo ancora. Avevo tanto sonno, forse perché la notte non avevo dormito niente a causa dei miei'pensieri'. Mi girai e rigirai affondando la testa nel cuscino e lamentandomi. Alla fine non ne potevo più di quella bussata. Mi sedetti e vidi l'ora: le 11:30! "Oh cavolo ma quanto ho dormito?!" Dissi sorpreso a me stesso. -toc toc-. Sbuffai e mettendomi a gambe incrociate con la coperta ancora sulle ginocchia dissi "Chi è?!" "Signorino la colazione. Sono venuto alle 10 ma non rispondeva nessuno e così sono venuto ora" sentii rispondere. "Si, avanti avanti..." dissi. Entrò un cameriere con un vassoio in mano. Al solito lo posò sulla scrivania e poi disse "Signorino, il re, suo padre, mi ha ordinato di dirle che a pranzo suo padre vorrebbe che pranzasse con lei" "Ah si? E come mai?" Replicai io "Veramente mi è stato detto di riferirle questo. Non ha detto nient'altro. Il re vorrebbe subito una risposta". Iniziai a pensare 'Vuole che io pranzi con lui, mi vorrà parlare sicuramente dello studio, dell'etichetta, il ballo per decidere la mia futura moglie e cose del genere che mi ripete da quando avevo 10 anni!' Volevo rifiutare l'invito però era da tanto che non uscivo dalla mia stanza (si fa per dire). "D'accordo" dissi stufato sbuffando rumorosamente. "Okay, sarà riferito" disse inchinandosi e chiudendo la porta. "Uff... io principe, mio padre il re e un pranzo con lui... non promette nulla di buono. Beh, forse potrei dirgli di non passare oggi e così posso scappare tranquillamente" dissi lasciandomi ricadere nel letto sorridendo. Un quarto d'ora dopo mi alzai, cominciai a mangiare e mi vestii. Le giornate iniziavano a essere più fresche per questo misi una maglietta bianca a maniche corte e una camicia dello stesso colore sempre a maniche corte con ricami dorati alle estremità delle maniche. Sotto misi dei pantaloni neri e le mie inseparabili all star nere.
*12:00*

Era arrivata l'ora. Ero nel letto, appoggiato alla spalliera e nel frattempo stavo leggendo il Pandraco quando qualcuno bussò alla porta. "Chi è?" Dissi "Sono venuta a prenderla per il pranzo con suo padre" rispose una voce femminile. "Un attimo, arrivo" risposi chiudendo il libro e sistemandolo nello scaffale. Aprii la porta e uscii. La cameriera era un'anziana signora, non troppo vecchia, aveva i capelli neri con alcune parti grigie scuro. Era più bassa di me e indossava un lungo vestito nero con un grembiulino legato alla vita. Aveva uno sguardo indifferente, come tutti d'altronde. La seguii fino alla porta della sala da pranzo "Potevo venire da solo. Insomma, è casa mia, non mi perdo" le dissi "Suo padre ha ordinato di accompagnarlo fino a qui" rispose. Non risposi, aprii la porta ed entrai. Mio padre era lì, seduto dal lato opposto della tavola con le mani unite appoggiate alla fronte. Quando mi sentii entrare e chiudere la porta si sollevò la testa e mi guardò. "Non si bussa più?" Disse con calma "In sala da pranzo a casa mia?" Risposi io sedendomi di fronte a lui "Non è ancora tuo il castello. Sarà tuo quando diventerai re". 'Ma si applica pure su queste cose?!' Pensai. "Uff, ancora con questa storia..." dissi "Si, non è storia, è il tuo futuro!" "Questo è il futuro che vuoi tu. Non di certo io" risposi con calma. In realtà volevo mettermi a gridargli contro ma poi non mi sarei calmato più. Entrò un cameriere a portare il pranzo, iniziammo a mangiare e poi disse "Che lo voglia io o tu non ha importanza. È il futuro destinato a te." "Non ho scelto io di nascere principe! Dai l'incarico a qualcun'altro!" "Ad esempio?!" "A....a... " "Non ci sono altri eredi al trono e pure che ci fossero tu saresti il primogenito e quindi dovresti essere tu lo stesso" "Ma non ho cugini?!" "No, lo sai che io non ho sorelle e...e neanche tua madre" disse concludendo la frase a bassa voce "Comunque sia, finito il pranzo vai a studiare. Nella tua libreria ci sono libri adatta ai futuri re" "Ah, i...i libri...si, ecco non credo che ci sono ancora..." Ops...veramente quei libri quando ero piccolo li avevo scarabocchiati e avevo strappato la maggior parte delle pagine per usarli come aeroplanini e carta per il camino. "Perché?! Che fine gli hai fatto fare?!" Disse alzando il tono "Ero...ero piccolo e mi piaceva scrivere e disegnare..." dissi io giocando con gli indici "Li hai rovinati?!" "Veramente li ho bruciati..." "Li hai bruciati?!?!?!" "Si e allora?! Pure che erano ancora intatti non li avrei nemmeno aperti!" Dissi alzandomi di botto "Smettila!!! Signorino non credere di farmi paura!!! Io sono tuo padre e devi portarmi rispetto!" "La stessa cosa vale per te! Sono tuo figlio e mi devi lasciare fare quello che voglio! Si è mai visto un padre rinchiudere il proprio figlio in camera?!" "Gli altri ragazzi non hanno il tuo fortunato destino!" "Fortunato? Tu dici fortunato?! Essere principe è la cosa più sfortunata che esista!" "Gli altri principi non la pensano come te perché sono maturi!" "No, gli altri principi non la pensano come me perché non hanno te come padre! Se non mi piace essere re è colpa tua! Sei il peggior padre che qualcuno possa avere e spero che non capiti a nessuno un padre come te!!!" Gridai infine andando verso la porta a passo veloce. La aprii e dopo essere passato la sbattei alle mie spalle e iniziai a correre verso la mia stanza. Mentre correvo passai accanto ad Edward "Ehi, signorino Matt! Dove stai andando?" Disse. Io non risposi e continuai a correre. Entrai nella mia stanza e mi buttai nel letto a pensare a quello che gli avevo detto 'Oh cavolo! Gliel'ho detto davvero?! Dovevo sfogarmi ma non avevo il coraggio! Beh, almeno mi sono tolto un peso'. Oggi decisi di rimanere in stanza. Non potevo uscire perché avevo paura che veniva a controllarmi mentre non c'ero. Infatti verso le 16 venne. Aprì la porta rimanendo sulla soglia. Ero seduto nella scrivania, mi girai a vederlo e poi mi rigirai. In quei pochi secondi che lo guardai mi parve di vedere i suoi occhi gonfi ma arrabbiati allo stesso tempo 'Ha pianto?! Nooo, impossibile. Ma che mi passa per la mente?! Lui è Ivan, il re! Può essere che è raffreddato, insomma, è quasi inverno e c'è stato un cambiamento improvviso di clima.' pensai. Non disse niente e richiuse la porta. Sembrava che voleva dirmi qualcosa di importante, forse in grado di cambiare completamente il mio modo di vedere le cose. Non ci pensai più, ora iniziai a pensare a quello che avrei dovuto fare oggi: il bosco.
POV Crystal

Erano le 15:00, aspettavo le 16-16:30 per andare alla cascata. Finalmente, dopo ore di aspettare, arrivarono le 16. "Perché sono così felice di vederlo?! L'ho conosciuto soltanto ieri! Se mi sentisse Keira si farebbe stranissime idee" pensai ridendo. Arrivai alla cascata e lui non c'era. Aspettai fino alle 16:30 ma ancora niente. Ero sdraiata sull'erba con un braccio sopra gli occhi per pararmi dal sole. Il cielo era limpido e splendente, non c'era neanche una nuvola nonostante il fresco venticello. Arrivarono le 17 e ancora non era venuto. Non so perchè ma iniziai a preoccuparmi. "E se è caduto in un'altra trappola e non sa come liberarsi?" Dissi. Iniziai a perlustrare le zone intorno alla cascata ma niente. Non vedendo nessuna persona a testa in giù iniziai a girare per tutto il bosco ma anche questa volta niente. Tornai alla cascata, pensavo che forse era arrivato in ritardo e mi stesse aspettando lì. Arrivai però mi illusi troppo: non c'era nessuno. Salii sull'albero per andarmene "Non è venuto...lo sapevo" dissi con tono deluso. Tornai a casa mia. Erano le 17:15, decisi di prepararmi un tè. Mi misi seduta davanti al tavolo. Iniziai a bere quando dalla finestra entrò una farfalla azzurra. Okay, primo, l'azzurro è il mio colore preferito, secondo, le farfalle sono gli animali più simili alle fate: sono libere di volare dove vogliono con delle fantastiche ali colorate. Forse erano i miei animali preferiti, insomma, quando le guardi la prima cosa che ti viene in mente è la libertà. Mi volò accanto ma non si posò su di me, continuava a volare per casa fino a quando uscì. Mi venne in mente un ricordo di me e mio padre: lui adorava le farfalle, gli uccelli e tutti gli animali che volavano. Insieme ci divertivamo a inseguirli o a farli avvicinare per dargli da mangiare. Mi venne in mente una malinconia incredibile pensando a lui. La sera, sdraiata nel mio letto, pronta per dormire, pensavo al principino Come aveva detto che si chiama? Ah, già, Matt...sarà intuito femminile ma io ci scommetevo che non sarebbe venuto. Ah beh, io domani notte andrò lo stesso alla cascata, non sarà la sua assenza a impedirmelo. La cosa brutta è che l'acqua si colorerà solo dopo la mezzanotte fino all'alba, cioè verso le 6.
#spazioautrice

Ehi, gliel'ho fatta combinare grossa:'D Crystal non si fida molto e credo che sarà difficile fargli riacquistare la fiducia:'D Ciao al prossimo capitolo;-)

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