Capitolo 16
Si appoggiò contro ad un tronco di un albero, guardando il fiume.
Mentre cercava di concentrarsi su qualcosa che non fosse stato, per l'appunto, quel Iriko, dei passi lo destarono. Delicati, cadenzanti.
Aveva voltato il viso e i suoi occhi si erano fermati sul ragazzino visto pochi giorni fa insieme ad un certo Miyake.
Cercò di mandare giù il fastidio del pensiero e di quel momento, ma avendo quella figura quasi lì davanti, non poté che, sentirsi distratto dal tutto.
Non si era accorto del sorriso che spontaneo gli era nato sulle labbra e degli occhi che si erano fatti dolci dolci. Era l'occasione perfetta. Per avvicinarsigli e conoscersi, che poi non sarebbe nata una bella amicizia ? Che strana parola era quella. Lui non aveva mai avuto un amico e ne tantomeno aveva assopparato la premura della parola stessa. Che cos'era dunque un amico, ed essere un amico ?
Si era prima assicurato che, d'intorni non ci fosse stata ombra del mastino, poi molto lentamente, a piccoli passi lo aveva raggiunto.
Quasi seduto a terra, se non tenuto saldo con le punta dei piedi, Ham aveva iniziato a raccogliere un po' della frutta selvatica dai cespugli. Sembravano maturi. Aveva deciso di prendergli proprio per fargli assaggiare a Miyake, siccome, la prima volta lo aveva completamente ignorato. Aveva pensato, che forse le cose adesso sarebbero andate diversamente. Ci teneva che, lui gliele accettasse.
Mentre, era così concentrato a guardare quelle piccole sfere perfette, tenute nel grembiule, non fece minimamente caso alla figura che, gli aveva preso ad addombrare la visuale. Di fatti, Shouji lo aveva preso a guardare dall'alto con un sorriso e con le mani in tasca. Era solo in attesa che l'altro se ne accorgesse, anche se era un po' restio nel credere che, stavolta tutto sarebbe andato come aveva pensato, più che progettato.
Solo successivamente aveva alzato lo sguardo finalmente, aveva appena sbattuto gli occhi per credere effettivamente che quella persona era lì per lui. Ma per cosa ? Si conoscevano?
Shouji aveva finto una tosse e gli si era abbassato sino ad arrivare all'altezza prestabilita, mentre Ham lo aveva preso a guardare curioso.
Gli si era avvicinato soggiogato, - come un cucciolo avrebbe fatto con qualcosa che lo incuriosiva. Non c'era alcuna malizia in ciò che stava facendo - e gli aveva spostato una ciocca di capelli dagli occhi, mentre teneva i loro occhi incollati, portando di conseguenza a fare spostare il più piccolo da quel tocco. Ma con gentilezza.
Ham ne era solo rimasto un po' turbato, che quel gesto gli era uscito spontaneo guardandolo un po' mortificato e gli chiese scusa, con il cuore davvero sincero, sotto lo sguardo del più grande che chiedeva tacitamente più volte perdono.
« Mi dispiace non volevo spaventarti. Comunque sono Shouji. Ma puoi chiamarmi Shou » disse sorridendogli come prima, non appena aveva visto che, il più piccolo si fosse tranquillizzato, mentre aveva fatto allontanare la mano, per poi alzarsi.
« È solo che mi sono spaventato un po'. Ham. Piacere» aveva sospirato, con mano sul petto, ricambiado quel sorriso, per poi alzarsi a sua volta, guardando il gambriule pieno di quelle cieliegine, prendendone una.
« Assaggia queste. Sono davvero ottime » aggiunse, mentre gliela porgeva. Voleva che sentisse la stessa fresca fragranza che, lo aveva fatto innamorare.
« Mh. G - Grazie allora ».
Balbettò con le guance gonfie e viso rosso dalla sorpresa, tanto che, lo spinse ad accettare.
Shouji le portò alla bocca, dopo un momento in cui, le aveva guardate incantato, per poi masticarle, dove subito incontrò il sapore buono esploso nel palato, spalancando gli occhi dallo stesso stupore, facendo di conseguenza sorridere Ham.
« Le ho scoperte da poco, eppure non posso più farne a meno » prese parola, mentre la sua mente, non ritornò al primo giorno in cui, aveva conosciuto Mike. Mentre Shouji lo aveva guardato estasiato.
« Sono davvero buonissime. Credo che ne raccoglierò un po' anche io. Forse, farebbe piacere anche a Shouji - Kun assaggiarle. Allora farò così ».
si lasciò uscire, senza starci troppo a pensare sul fatto che, aveva ricordato per primo il Sensei, guardando lá dove, l'altro aveva raccolto e iniziando a raccogliere.
Solo per un istante, Ham, rimase a guardare con un dolce sorriso Shouji, pensando che dovesse essere proprio una brava persona. Molto dolce. Prima si era lasciato sfuggire un nome. Doveva essere una persona molto speciale pensò. Nel momento dopo aveva deciso di aiutarlo, con l'idea che, insieme avrebbero fatto presto.
« Penso che ne abbiamo presi abbastanza. Forse è meglio fare ritorno » interruppe il loro lavoro l'Alpha in un sospiro, dopo aver guardato i palmi delle sue mani piene.
« Lascia che ti accompagni prima » aveva aggiunto, per poi farsi fare strada e seguendolo da dietro in silenzio.
***
« Al momento sto qui ».
Lo fermò felice fermandosi davanti alla porta. Non vedeva l'ora di fare assaggiare quelle prelibatezze anche a Mike Kun. Sicuro che, gli sarebbero piaciuti. Il giorno dopo, se solo avrebbe voluto, avrebbe fatto ritorno lì solo per prenderle per lui. Voleva solo vederlo e renderlo felice.
« Per il momento? »
Chiese confuso spostando lo sguardo dallo chalet a lui, per poi inclinare leggermente la testa, nascondendo negli occhi la voglia di sapere di più . Si sarebbe trasferito quindi ?
« Mh. È una lunga storia questa. Ma Shouji Kun ... Ci rivedremo ancora, vero ? »
Disse il più piccolo sperando di, avere altre possibilità per parlarci. Gli piaceva quel ragazzo. Sapeva di bontà.
« Mi farebbe solo piacere ».
Confermò il più grande, annuendo convinto. Con la promessa che tutte le volte, che avrebbe voluto, sapeva dove avrebbe potuto trovarlo. Lui sarebbe sempre stato lì.
***
«Shouji ? »
« No. Tu devi assolutamente assaggiarle » lo interruppe la voce attiva, porgendogli delle cieliegine che aveva colto, per farlo invogliare e portandogliela una davanti alle labbra.
« S-Shouji...»
Mormorò stupefatto il Sensei, sussultando sul posto e costretto a sfiorare con le labbra quel dito, ma stando ben attento a non toccarlo nemmeno per sbaglio.
Shouji sorridente e con occhi brillanti attese un suo esito. Aspettò e attese, attese. Ma sul volto dell'altro, c'era solo una incipigliatura tra le sopracciglia. Che non gli fossero piaciute?
« A - Allora ? »
Gli chiese con faccia un po' dispiaciuta, posando lo sguardo su quei frutti sul tavolo.
Stava per dire che, non importava, quando il più grande che, con un sorriso si era sporto ad una spanna dal suo viso, quasi a sfiorare le punta dei nasi, gli sorrise, portandolo a bocheggiare .
« Sono buonissime. Grazie Shouji per avere pensato anche a me. Mi basta anche solo questo. Non hai bisogno di ripagarmi con oggetti grandi. Mi vanno anche solo bene le piccole attenzioni » lo schiaffò con il fiato caldo che, gli sbatteva sulla pelle facendogli venire piccoli brividi.
Riprendendosi dallo stupimento, Shouji arrossì appena, per poi fare spostare lo sguardo a terra di fianco al Sensei, che sembrava non avere altro che occhi solo per lui al momento.
***
Uno strano fastidio aveva punto lo stomaco di Miyake, facendolo comportare con freddezza e distacco verso il più piccolo. Ham lo guardava confuso e giù di morale. Non capiva cosa gli avesse fatto per rivolgersigli in quel modo, una volta entrato nello Chalet. Aveva cercato di rissollevargli su il morale con quelle ciliegine. Ma ancora prima, di avere compiuto un qualunque passo, l'altro lo aveva fermato dicendogli che, non gli interessava, lasciandolo nell'attimo da solo, sulla soglia della porta . Che cosa gli fosse successo non potè saperlo. E non riuscire a capirlo fu una cosa che lo tormentò per tutta la seguente sera. A stento si parlarono.
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