00:00 - L'ultima Notte


Appena usciti da Altidona, Paolo accostò l'auto. Il suo sguardo era immobile e guardava dritto davanti a sé. Jessica lo guardò tentando di capire le sue intenzioni. Si trovavano su un rettilineo lungo un paio di km. Successivamente la strada girava a destra e da li cominciava la discesa fatta di tornanti che avrebbe portato a Pedaso. Che voleva fare? Perché si era fermato? Un pensiero balenò nella mente della ragazza. Un temibile pensiero che non ebbe la forza di tener dentro di sé: << Non vorrai lanciarti dalla collina, vero? >>. Il ragazzo si girò verso di lei: << Ti va di guidare? >>. Jessica rimase a bocca aperta << Ma, amore, non ho lo patente! >>. Dopo aver spento l'auto, Paolo aprì la portiera ma prima di uscire si giustificò con la propria fidanzata: << Penso che nessuno si preoccupi di una ragazza che sa guidare ma che non ha la patente perché minorenne! E' uno di quei problemi da non porsi più ormai >>.

Ore 23:50. La statale Civitanova – San Benedetto era deserta. Jessica dava rapide occhiate sia alla ferrovia che all'autostrada ma non vi era nessun movimento. Arrivarono all'ingresso del campeggio. Proprio nel momento in cui uscirono dall'auto per dirigersi alla piscina, un bolide celeste passò sopra le loro teste. Rimasero impietriti a guardare. Di solito solo le stelle cadenti parevano provenire dalla stessa costellazione per via di un effetto ottico dovuto all'assenza di prospettiva del cielo. Fin dal primo avvistamento nella storia dell'uomo, ogni bolide cadeva da direzioni diverse. Solo quello fu un caso del tutto eccezionale. Le piccole meteore avvistate da Paolo e Jessica in quel periodo, percorsero la stessa traiettoria: verticale rispetto all'orizzonte terrestre in direzione Est.

Giunsero al bar della piscina: i loro amici furono contenti di vederli. Oltre a Marco, suo cugino Davide, Federico, Alessio e le gemelle, vi erano anche i fratelli Roberto e Alessandro ed infine il gruppo di Marina, come veniva soprannominato dagli altri. Il gruppo di Marina era composto da quattro ragazze. Antonella, la più grande, Francesca una ragazza appassionata di rock-metal, Lucia la minorenne del gruppo e sua sorella maggiore Marika. Marina invece era il nome del loro paese: il suo nome completo era Marina di Gioiosa, una delle località turistiche più conosciute della Calabria meridionale. I presenti si scambiarono baci e abbracci con gran vivacità poiché Paolo non vedeva le calabresi da molto tempo. Poi fu il momento di salutare Marika ma il ragazzo quasi come se avesse paura di guardare i suoi occhi per troppo tempo, si limitò ad un timido saluto. Jessica lo fulminò con lo sguardo facendogli capire l'errore che stava commettendo. Fu così che prese coraggio: << Ciao Marika. Fatto buon viaggio? >>. La ragazza dagli occhi castani sorrise << Si. Non finiva più ma alla fine è stato meno stancante di quello che pensavo >>. Paolo chiese dove fossero i suoi genitori e quelli delle sue amiche ma non ebbe il coraggio di fare altre domande. Passò molto tempo da l'ultima volta che i due si videro.

Il gruppo era seduto ai tavoli di fronte alla piscina. Federico e Alessio tentavano di osservare il cielo ma le gemelle si divertivano a distrarli. Davide e Marco, invece, erano interessati al racconto di Francesca e della sua gita a Taormina col gruppo di amiche. I due fratelli, Roberto e Alessandro, parlavano con Paolo raccontandosi i bei momenti passati insieme in tutti quegli anni al campeggio tra scherzi e disastri. Il gruppo era ben più numeroso in passato ma col passare del tempo, il livello di divertimento non diminuì di certo e quel che è peggio, continuavano a farlo tramite le stesse trovate di quando erano bambini. << Eccone un altro! >> gridò Alessio col dito puntato sopra di sé: l'ennesimo bolide, questa volta di colore verde acqua. Tutti si voltarono ad osservare quello spettacolare ma non più raro evento. La meteora esplose illuminando l'intera volta celeste come se fosse pieno giorno.

<< Santo Cielo >> esclamò Francesca colpita da quanto aveva visto. << Mio Dio >> disse lentamente Jessica sottovoce << Questo è stato davvero grande >>. Paolo fu d'accordo. Nel cielo era ancora visibile la scia dell'oggetto celeste. << Ragazzi! >> disse ad alta voce Roberto guardando l'orologio, << E' mezzanotte ed un minuto. E' ufficiale: l'Ultima Notte è cominciata! >>. Si scambiarono uno sguardo senza sapere come reagire alla notizia. Un treno merci passò in quel momento. Poi gradualmente il silenziò tornò, disturbato soltanto dal rumore lieve delle onde. L'atmosfera cercò di tornare serena anche se ormai fu troppo difficile essere spensierati. Ma dopo che Davide trovò la forza per chiedere a Francesca come si concluse la gita a Taormina, gli altri seguirono il suo esempio e così tornarono a chiacchierare tranquillamente. 

<< Quando ti decidi a sentire cos'ha da dirti? >> chiese Jessica sottovoce al proprio fidanzato. Lui guardò Marika che si trovava dall'altra parte del tavolo; come sempre, mandava messaggi senza sosta col telefonino. << Ho paura >> rispose il ragazzo. Proprio in quel momento, Marika si alzò lasciando il telefonino sul tavolo, diede un'intensa occhiata proprio a lui e infine si diresse verso il cancello che portava alla spiaggia. << E' chiaramente un invito a seguirla >> disse Jessica seriamente; << Ormai non manca molto! O ci vai ora o non lo saprai

mai! >>.

Paolo guardò la sua fidanzata. Fece un profondo respiro per poi alzarsi.

Dopo aver girato l'angolo del recinto della piscina, vide Marika già al cancello che lo stava aspettando. I due scesero le scale in legno che portavano a contatto con la spiaggia ghiaiosa. Si fermarono in riva al mare rimanendo in silenzio, quando un altro bolide precipitò dal cielo; si sentivano in lontananza le grida degli amici che provavano a capire la velocità dell'oggetto celeste. Paolo osservò in silenzio la scena.

<< Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe andata a finire così >> disse improvvisamente l'amica. 

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