Capitolo 1
Durante il tragitto osservai in giro e con il buio della notte mi terrorizzai ancora di più.
Ogni tanto mi beccavo delle occhiatacce da parte dei ragazzi e mi avvertivano continuamente di stare zitta, l'unico a starmi vicino fu Ian che con i suoi occhi ghiaccio riusciva a trasmettermi serenità nell'animo.
"Tranquilla Nina, non ci succederà niente vedrai" mi disse con un sorriso stampato sul suo volto ben definito
Non riuscì a ricambiare quel sorriso mozzafiato, poiché sulle labbra tremolanti si formò una strana smorfia.
"Non ci riesco per quanto mi impegni credimi Ian" gli sussurrai impaurita
Mi guardò dritto negli occhi per un attimo e con un sospiro frustrato sviò lo sguardo da me.
Mi strinsi più forte che potevo le braccia al petto e quando udì uno strano rumore provenire sul lato destro del margine della strada, sobbalzai dalla paura.
Mi portai una mano al petto di riflesso e i miei battiti cardiaci aumentavano continuamente.
"Sei una grande piagnucolona Nina" mi schernì Paul, si voltò verso gli altri e continuarono il loro percorso tranquillamente.
Gli rivolsi un'occhiata torva e battendo un piede a terra con un atteggiamento infantile, mi bloccai sui miei stessi passi.
"Che fai sei stupida o cosa? Andiamo non puoi rimanere qui" gli occhi imploranti di Ian mi fecero destabilizzare per un po
Non capii il perché, loro in fondo potevano benissimo proseguire senza di me ma Noa poco fa ha detto che, bisogna essere in sette.
Non mi piace per niente questa situazione e so perfettamente che non andrà a finire bene.
Mi feci coraggio, aggrappandomi con tutte le forze sul braccio di Ian e proseguì il mio percorso con loro.
Addentrandoci nelle campagne, Ian mi prese per mano e la strinse dolcemente a se.
Siamo stati sempre degli amici con lui, le persone al di fuori ci scambiavano per una coppia ma noi ci scappava una risata su.
Poi gli anni passarono e io mi ritrovai innamorata di lui, sicuramente lui non ricambiava il sentimento poiché continuava a trattarmi come sempre, nonostante ciò io mi dimostrai diversa nei suoi confronti.
Dopo un paio di anni ho sotterrato questo maledetto sentimento dentro me e decisi di lasciar perdere tutto, continuando quello che eravamo prima cioè amici solo questo.
A questi pensieri gli rivolsi un'occhiata e la luce soffusa della luna che illuminava il suo volto, lo rese ancora più bello.
Lui capì il mio sguardo su di lui, poiché sulla sua bocca si fece spazio un sorriso divertito misto alla dolcezza.
Del calore si formò sulle guance e subito spostai lo sguardo altrove.
"Siamo arrivati piccola" sussurra Ian
Ebbi paura a girarmi ma sapevo di doverlo fare prima o poi, quindi fu ciò che feci.
La casa al di fuori era malandata, nascosta da alberi alti ed erbacce ormai secche.
L'oscurità l'avvolgeva completamente, questo posto non mi piacque per niente, in giro dicevano che ormai da dodici anni non vi abitava più nessuno.
Mi girai nella direzione del gruppo e notai che erano allibiti ma anche eccitati di entrarvi dentro, continuai a non capire tutto questo interesse da parte loro.
Ian cercò la mia mano nel buio e quando la trovò la strinse forte facendomi del male involontariamente, sapevo che anche lui aveva paura ma non l'avrebbe ammesso mai.
Noa fu il primo a farsi avanti e dando un colpo alla porta, essa si spalancò con una forte ondata di vento.
Mi strinsi di più a Ian e lo seguì con cautela, le mie gambe volevano correre via da qui il più presto possibile ma la mia mente mi disse ben altro, affascinata da quel mistero che l'avvolgeva.
A passi piccoli e lenti ci addentramo nel buio della casa, quando ad un certo punto una luce si accese all'improvviso facendoci strillare letteralmente della paura.
Una sala grande era posta di fronte a noi, doveva essere il salotto, le ragnatele coprivano la maggior parte dei mobili e le pareti color oro invecchiato, il tutto rendendolo terrificante.
Un boato terribile si sentì dietro di noi e voltandoci di scatto notammo il grande portone d'ingresso chiuso.
"Andiamo ragazzi è stato solo il vento non c'è niente di cui avere paura" disse Paul
Ammiravo il suo essere menefreghista ma sapevamo tutti quanti che nel nostro animo vi era il terrore celato.
Non gli rispose nessuno e cercammo di avviarci verso le scale ma ad un tratto la luce della sala si spense e un urlo femminile echeggiò in quelle quattro mura.
Il mio sangue nelle vene cominciò a pompare velocemente e sussurravo il nome di Ian ma egli non mi rispose.
"Nina cazzo, non gridare!" Mi rimproverò Paul
Rimasi sorpresa del suo rimprovero ma non sono stata io, sinceramente pensai che fosse stata Lily.
"Non sono stata io ragazzi, dico sul serio" mi difesi
I ragazzi sbuffarono e Noa cominciò a cercare nella sua borsa una torcia, poiché l'attimo dopo una piccola luce illuminò anche se di poco, la grande sala.
"Okay ragazzi andiamo" sussurrò Noa
Ma i miei passi rimasero bloccati, una figura nell'ombra dietro la tenda apparve.
Il suo abito lungo copriva la sua intera figura esile e i suoi lunghi capelli in oro brillavano con i riflessi della luce.
Cercavo di muovermi e spostarmi via di la ma non c'è la feci ero ammaliata da quella donna, poco dopo si voltò e un conato di vomito si fece presente nella mia gola secca.
I suoi occhi completamente neri e scavati, le sue labbra secche e sanguinose facevano da contorno al suo volto sfreggiato.
"Aiutatemi!" La mia voce cercò di urlare
I ragazzi corsero subito da me e un urlo fuoriuscì dalla gola di Lily, che finora era rimasta in silenzio.
Io ero impaurita e quando mi girai nella direzione dove c'era prima quella donna, di lei non vi era più nessuna traccia.
Buttai tutta l'aria trattenuta dai polmoni e mi tirai i capelli dalla frustrazione.
Quello che mi fece avvicinare a quella tenda rossa fu una scritta sul muro con del sangue, quello mio già si era prosciugato dalle vene.
Che il gioco abbia inizio c'era scritto, portandomi una mano sulla bocca spalancata mi accorsi che anche gli altri lo notarono.
"Nina!" Ian venne in correndo verso me
Mi buttai subito tra le sue braccia e lo strinsi forte a me, ringrazio al cielo è vivo pensavo lo avessi perso.
"Dove sei stato Ian?" Gli chiesi freneticamente
Sul punto di rispondere un forte rumore provenì dalla nostra destra, la piccola torcia che avevamo venne sbattuta violentemente sulla finestra e piccole schegge di vetro si sparsero sul pavimento in legno.
Rimanemmo tutti bloccati ma un verso strozzato si sentiva nell'aria.
"Ragazzi scappate fin che siete in tempo" la voce di Noa sussurrò, era un sussurro debole quasi agonizzante
La luce della stanza si accese di nuovo e fu rivelato il corpo di Noa steso a terra privo di vita.
Una forte risata provenì dal piano superiore e noi tutti corremmo verso l'uscita ma la porta non si aprì più.
**************
Ragazzeee il primo capitolo l'ho postato adesso, sinceramente non c'è l'ho fatta ad aspettare :)
Okay mi dileguo :D alla prossima ♥
Domanda:
Se vorreste essere un'altra persona solamente per un giorno, chi sceglierete?
Io personalmente Angelina Jolie, apparte che è bellissima e poi il suo modo di essere mi affascina molto.
Ciaoo! :)
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