9. Nick
<<Nick Nick>> Natalie fece oscillare la testa da una parte all'altra <<Arrivi sempre quando non ti si cerca>>.
Nick le sorrise immobile mentre lei gli ammucchiava di fronte alcune vecchie cose. Delle magliette rovinate da tempo, un coltello dalla punta affilata, una cornice che conteneva una foto in bianco e nero.
Nick avrebbe dovuto portarle al mercato delle pulci a qualche isolato di distanza per conto di lei. Gli oggetti vecchi hanno un valore raro e prezioso nel mondo magico, gli aveva spiegato Natalie una volta, perché contengono molta energia. Gli oggetti che lei stava impilando davanti a Nick non sembravano solo vecchi ma anche un po' macabri.
Natalie continuò ad ammucchiare cose sul tavolo che le stava davanti senza più parlare. Si trovavano in una stanza sul retro del locale delle ninfe, il Blue Tuli. Una di quelle che veniva usata come magazzino dai dipendenti e nella quale si ammucchiavano scatoloni pieni di bottiglie, lattine ed altre cose bizzarre che Nick non riusciva a riconoscere.
Natalie non perse tempo a dirgli dove aveva trovato quella felpa impregnata di sangue, o quella collana ugualmente rossa. Nick sapeva quale era il potere di tutti quegli oggetti condannati a vivere storie di crudeltà e di dramma. Nel mondo segreto questi venivano spesso usati da stregoni, e non solo, per accumulare energia o per svolgere rituali.
Nick quindi non si stupì quando vide che, tra le molte cose che Natalie stava mettendo da parte, ce n'erano anche di quel tipo, e non si preoccupò neanche di fare domande.
In fondo era un vampiro e la morte aveva smesso di apparirgli inquietante ormai da tempo.
<<Stavo parlando con quel nuovo ragazzo>> Natalie arricciò le labbra e i suoi occhi scuri si persero in lontananza.
Aggiunse per ultimo al mucchio che si era formato sul tavolo un libro molto vecchio, con una dedica sul dorso e poi incrociò le braccia al petto.
Nick lo prese in mano e lo esaminò. Sembrava un testo religioso perché tra le pagine parevano esserci anche delle righe di preghiera. Lui lo sfogliò sovrappensiero; le pagine, sottili e antiche, gli scivolavano sulle dita incontrollate.
<<Il ritorno di Amur>> Lesse ad alta voce, sogghignando. La dedica era qualcosa di incomprensibile scritto in piccola calligrafia sulla prima pagina bianca.
<<Un antico testo religioso>> Natalie si pose le piccole mani sui fianchi <<Dovrebbe valere qualcosa, so che le cose vecchie sono utili per gli incantesimi. Vai dalla bancarella di Joanna quando arrivi al mercato. Lei si occupa di queste robe>>
La ninfa liquidò Nick con un gesto della mano e lui sbuffò, sollevando l'intero mucchio di roba e mettendolo in una busta di plastica.
Si avviò verso il mercato poco dopo.
Camminò sulla strada principale verso sud, divagando tra la folla che si ammassava sul marciapiede alle nove della sera.
I quartieri magici erano sempre affollati in quelle ore. La maggior parte delle creature di quel mondo, come i demoni, alcuni vampiri e a volte anche licantropi, era fotosensibile. Ma non era vero che il sole li avrebbe uccisi.
Di solito a Nick faceva venire solo un leggero mal di testa, mentre a Jason veniva una specie di raffreddore.
Svoltò a destra dopo il ristorante di Chuck, un demone dagli occhi neri e bui che aveva preso la forma di un uomo in carne, con un doppio mento notevole; ed accelerò il passo.
Non sapeva chi poteva esserci nei vicoli di quel quartiere di notte e appena poté svoltò ancora.
Quando si ritrovò di fronte alla grande Chiesa Bianca abbassò la testa e con passo veloce slittò in avanti fino ad arrivare al mercato.
Da quando si era ritrovato a Hepburn senza memoria non si era mai fermato accanto agli ingressi di nessuna setta, compresa la grande Chiesa Bianca che ospitava i figli di Amur. Nemmeno si fermava nelle loro bancarelle al mercato, se poteva evitarlo.
Nutriva una certa tensione verso gli umani che decidevano di entrare in questo mondo di mostri e storie macabre.
Quando arrivò al mercato iniziò a guardarsi intorno alla ricerca di sangue fresco.
Nel giro di un ora riuscì a vendere quasi tutta la merce che Natalie gli aveva affidato. Le prime cose a sparire furono quelle macchiate di sangue, poi venne acquistato anche tutto il resto, piano piano. Qualcosa ad un prezzo irrisorio ed altre cose ad un prezzo ragionevole.
Quando riuscì a scovare del sangue più o meno fresco si avvicinò alla bancarella. La donna sembrava una comune umana per cui Nick immaginò che il sangue dovesse essere di un qualche animale e si rilassò subito. Non apprezzava l'idea di compiere omicidi per mangiare e la stessa cosa valeva con il sangue acquistato. Jessie era l'unica che riusciva a fornirgli sangue umano senza che ne derivassero sensi di colpa perché riusciva ad ottenere alcune sacche di sangue da una sua amica infermiera.
<<Quanto le fai queste?>> Nick parlò con voce greve, stringendo nella mano destra la busta di plastica con ancora qualcosa dentro. Era rimasta una maglia sbrindellata dal tempo e quello strano libro antico con la copertina di cuoio rovinata.
La donna puntò due occhi neri e piccoli su di lui ed una collana le brillò sul petto.
Tre cardini che si univano; uno rosso, uno bianco e uno nero.
Nick scosse la testa quando un tremito nervoso sembrò colpirlo alla spalla. Era finito proprio nella bancarella di un membro della setta dei tre cardini; una di quelle più influenti nel mondo segreto insieme a quella dei figli di Amur.
Odiava i membri delle sette, ed averci a che fare gli faceva sempre sudare le mani; ma il sangue pareva buono.
La donna lo scrutò per qualche istante e poi disse una cifra che a Nick parve esageratamente alta.
Guardandosi intorno con riluttanza si accorse che sulla bancarella della donna si affollavano molti vecchi volumi dalle copertine rigide, rovinate e piegate dal tempo.
Lasciò scorrere lo sguardo sui libri per un attimo troppo lungo. Alcuni di questi avevano titoli ridondanti come "Il manuale per la terra della luna" o "Guida pratica sulla verità nelle leggende". Ma la maggior parte dei testi erano strani quanto quello che lui teneva nella borsa; di carattere religioso, esoterico e, per lui, molto inquietante.
Decise di proporgli uno scambio e gli passò quello che lui teneva ancora nel sacchetto bianco.
Mentre lei lo esaminava con una piccola lente ricurva Nick continuò a scorrere i titoli di quegli antichi volumi con lo sguardo.
Intorno a lui c'era rumore, persone e mostri che si ammassavano in un andirivieni di figure.
"L'avvento di colui che ha due nomi" leggeva Nick sui dorsi dei libri "Elias e la maledizione dei signori del mondo dall'altra parte", " La dea con i capelli di fiamma" .
A Nick parve, per un secondo, di sentire lo scalpiccìo di un cavallo lanciato al trotto. Non sapeva nemmeno come facesse a conoscere quel rumore. Ma gli apparve familiare e rassicurante come una vecchia canzone.
<<Il libro è ben tenuto>> La donna lo guardò con serietà. Aveva un viso floscio che gli si arricciava, ad ogni parola, in un espressione di forte rigore <<Affare fatto>>.
Nick afferrò le due bottiglie di sangue e se ne andò velocemente.
Decise di mandare un messaggio a Tom per informarlo che aveva trovato qualcosa. Sapeva che Louis e Jason erano a caccia e non aveva intenzione di provare a persuaderli a rinunciare.
Tirando fuori il telefono trovò un messaggio di Tamara. Alla fine le aveva detto qualcosa a proposito del numero centoventisei anche se non le aveva detto tutta la verità.
Sapeva che lei e la sua famiglia erano buoni studiosi del mondo magico e si aspettava una risposta presto.
Il messaggio però era solo un breve " Vieni da me quando puoi" e lui scosse la testa.
Da qualche parte sentiva ancora un cavallo che partiva libero a brigĺia sciolta, il suono di una risata, una camicia a sbuffo che lo infastidiva sulle spalle.
Di nuovo scrollò la testa e si infilò per le vie del quartiere per tornare da Natalie.
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