Rubrica: I consigliati dall'oste


Parte prima: "La stranezza che ho nella testa" (autore del libro: Orhan Pamuk)

(Nota: Capitolo con pochi spoiler e molto generici. Dal primo cancelletto # in poi, inizia ad esserci giusto qualche vaga informazione.)

"Salve, è nuova di qui? Non l'ho mai vista da queste parti, si accomodi pure, fuori c'è aria di neve, qua dentro potrà ripararsi e mangiare qualche buon piatto caldo e bere qualcosa.

Casualmente è capitata proprio oggi che inauguriamo una nuova rubrica:" I consigliati dall'oste". Qua parleremo di quelle opere che mi sono piaciute e che quindi consiglierei, le quali però non mi sento di inserire nella rubrica dei "preferiti", non perché abbiano qualcosa in meno, assolutamente! Ma perché ho avuto un trasporto diverso nel leggerli o nel vederli, seppur appunto mi siano piaciuti molto.

L'opera con cui inaugureremo questa rubrica infatti è un romanzo di Orhan Pamuk, che ho letto qualche anno fa, intitolato:" La stranezza che ho nella testa".

Non ci faccia caso, qualche avventore dell'osteria sta trattenendo qualche risatina sommessa, perché pensano che il titolo rispecchi molto l'oste, ovvero la sottoscritta, e infatti hanno pienamente ragione.

Questo libro mi è piaciuto proprio perché mi ha permesso di fare un viaggio nei meandri nella mia mente, in contemporanea a quello del protagonista, Mevlut, un ragazzo di dodici anni, trasferitosi ad Istanbul nel 1969 insieme al padre, da un paese dell'Anatolia Centrale.

Il padre di Mevlut tramanderà al figlio il lavoro di venditore di yogurt e di boza, una bevenda derivante dalla fermentazione del grano  e nel frattempo il ragazzo frequenterà la scuola.

 # La vita di Mevlut verrà sconvolta, oltre dal trasferimento lontano dalla madre e dalle sorelle, soprattutto dall'incontro fugace con una ragazza dei cui occhi si innamorerà perdutamente.

Così inizierà a scriverle delle lettere; questa corrispondenza andrà avanti per tre anni, sapendo però che il padre di lei non avrebbe mai acconsentito alla loro unione, Mevlut organizzerà una fuga d'amore con l'aiuto del cugino Suleyman.

Le cose però prenderanno una piega inaspettata.

Per quanto riguarda la trama, mi fermo qui, è giusto un accenno per aiutarla a capire se questo romanzo potrebbe fare al caso suo oppure no, non voglio anticiparle troppo.

Per quanto riguarda la mia opinione personale, io penso che questo libro sia un bel puzzle intricato, adatto a chi piace scavare nella psiche, struggersi insieme al personaggio principale, toccare il fondo e poi risalire insieme a lui.

E proprio come un puzzle, di quelli grandi con tanti piccoli pezzi s'intende, ci saranno parti più entusiasmanti da comporre e altre un po' meno. I capitoli nei quali io mi sono imbrigliata, temendo di non uscirne più, sono quelli riguardanti la situazione politica di Istanbul in quel periodo. Non dico che non siano interessanti, ma proprio per la mia attitudine alla politica, mi sono risultati non troppo scorrevoli, fortunatamente però c'è una buona alternanza con capitoli riguardanti altre tematiche e questo stempera molto la situazione.

Tenga però a mente che tutto di questo romanzo ha la sua importanza. Come non si può terminare un puzzle senza aver completato anche gli sfondi, così non si può arrivare a comprendere pienamente il personaggio di Mevlut e la sua psiche, senza prima aver studiato attentamente la sua storia e il contesto nella quale si svolge.

A me questo libro inoltre ha trasmesso anche la curiosità nel visitare Istanbul che viene descritta nelle sue diverse sfaccettature, a volte più dure, a volte molto poetiche. È un romanzo che trasportandoci in un altro periodo storico e in un'altra cultura, ci fa scoprire le proprie usanze e tradizioni.

Infine un altro tema fondante attorno al quale ruota questa storia è quello della famiglia, dei delicati equilibri che spesso reggono i rapporti tra parenti e Mevlut si troverà spesso aggrovigliato in questa matassa di intricati legami.

Beh, penso di averle descritto sommariamente che cosa ne penso di questo libro, a me è piaciuto molto e sono contenta di non aver mollato a metà, perché il messaggio che mi ha lasciato mi ha ripagata anche dei momenti un po' più "lenti".

Spero che possa valere lo stesso anche per lei, mi raccomando se dovesse leggerlo, venga a trovarmi quando vuole per farmi sapere le sue considerazioni; a presto!"

Nota autrice: Ciao ragazzi, buon anno a tutti voi, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia trasmesso un po' di curiosità su questa storia. Se vi va, accendete una stellina per l'oste!⭐🍻 A presto!😊💙

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