Rubrica: Diario di viaggio dell'oste
Rubrica: Diario di viaggio dell'oste
Irlanda: 27-31 Marzo 2018
(Nota: Le immagini sono state scattate da me e da Matteo C.)
Irlanda, viaggio di cui si parlava già da un po' di tempo; alla fine io e Matteo, ovvero il mio ragazzo, decidiamo di programmarlo per la fine di marzo: per festeggiare i miei venticinque anni.
Questo viaggio ha richiesto un po' di organizzazione e non sono mancati i disguidi. Infatti, dopo aver organizzato ogni tappa al dettaglio e scelto i vari alberghi contando di spostarci in auto, scopriamo che per noleggiarla è richiesta una lauta caparra.
Dopo un leggero momento di sconforto iniziale, decidiamo di non perderci d'animo e ripiegare sui mezzi pubblici, anzi visto che là è in uso la cosiddetta guida all'inglese, alla quale non siamo abituati, sembra anche l'occasione giusta per stare più rilassati durante il viaggio.
Se non fosse per un piccolo problema: i mezzi pubblici non coprono in modo ottimale il tragitto che avevamo programmato o meglio dilatano le tempistiche di molte ore e noi abbiamo solo cinque giorni a disposizione.
Così se inizialmente il percorso avrebbe dovuto comprendere: Dublino, Kilkenny, Cork, Cliff of Mohers e di nuovo Dublino, nel nuovo itinerario dribbliamo Kilkenny e Cork sostituendole con Galway e le Isole Aran, la scelta risulta comunque particolarmente avvincente.
Una volta fatti i bagagli, finalmente si parte. Il volo fa una dozzina di minuti di ritardo, niente di particolarmente fastidioso; il mio posto è proprio vicino al finestrino cosa che mi rende assai contenta, infatti potrò passare buona parte del viaggio con il naso attaccato al vetro per osservare quanto risulti tutto incredibilmente piccolo visto da lassù.
Lo spazio tra un sedile e l'altro è un po' ridotto, ma non troppo scomodo considerando che le ore di volo non sono moltissime, all'incirca tre, alla fine il viaggio risulta sereno.
27/03 Dublino
Arriviamo alla nostra prima tappa, Dublino, appena scesi dall'aereo una brezza gelida ci dà il benvenuto...primo pensiero:" I parka sono sempre una buona idea!"
Prendiamo il bus dall'aeroporto che ci porta dritti all' Hotel; la camera non è ancora pronta, quindi scendiamo giù in strada a cercare un posto dove mangiare e troviamo una sorta di american burger, dove ci fanno dei buoni panini.
Finalmente la stanza d'hotel è pronta; dopo esserci rinfrescati velocemente, ci buttiamo per le vie di Dublino e cominciamo ad esplorare l'esplorabile: La Cattedrale di San Patrizio ovvero la chiesa più grande d'Irlanda; il Castello di Dublino con i suoi alberi in fiore; e un'interessante mostra sui Vichinghi al museo di Dublinia, fino a che non arriva la sera.
Essendo una grande città metropolitana, l'atmosfera tipicamente irlandese si avverte in alcuni posti, ma è mescolata fino a divenire un tutt'uno con profumi, immagini e sapori di diverse culture: questo per la presenza di moltissimi negozi e ristoranti con prodotti provenienti da ogni parte del mondo.
Ci dirigiamo allora verso O' Connel Street, passeggiamo lungo il fiume Liffey ed i suoi ponti illuminati che creano un'atmosfera molto romantica; una volta giunti lì però siamo troppo stanchi dal viaggio per visitare tutto, quindi diamo un'occhiata veloce in giro e lasciamo il resto da vedere all'ultimo giorno.
Anche i morsi della fame iniziano a farsi sentire, lì nei paraggi troviamo un pub dallo stile un po' grunge e decidiamo di fermarci per cena, prendiamo nachos con chili e fish and chips; e una volta sazi ritorniamo all' hotel.
28/03 Galway
L' indomani mattina sveglia prestissimo, si parte alla volta di Galway, giusto il tempo di fare colazione al pub/ caffetteria di fronte all'hotel e poi ci spariamo quattro ore di bus.
Il viaggio è molto rilassante, il paesaggio inizia a mutare, si passa dalla città metropolitana ai campi erbosi che tanto ci avevano invogliato a partire.
Finalmente arriviamo e l'Irlanda eclettica e leggermente stravagante che ci aspettavamo inizia a fare capolino.
Le case sono tutte variopinte e le forme ricordano un po' le casette di marzapane, sembrano uscite da una fiaba.
Il nostro b&b affaccia proprio sull'oceano, quale occasione migliore per fare una passeggiata lungo il litorale e poi verso il faro?! La spiaggia è piena di pezzetti di conchiglie e sassolini, l'aria è particolarmente pungente e il salmastro si deposita nei capelli al vento.
Dopo la camminata rilassante, andiamo a visitare Claddagh: un ex villaggio di pescatori composto da tante piccole casette dai tetti grigi, poste una di fianco all'altra e dall'aspetto veramente folkloristico, quasi una cartolina! Poi ci riversiamo nelle vie del centro e ci addentriamo nel Quartiere Latino: un viale pieno di ristoranti, pub e negozi tipici; infine passiamo di fronte alla Cattedrale e visitiamo la piazza di Eyre Square.
La sera ordiniamo un buon fish and chips in un pub tipico e poi ritorniamo al b&b causa pioggia, ma soprattutto stanchezza
(un mio disegnino un po' "stilizzato" diciamo 😅)
29/03 Inishmore (Isole Aran)
Il mattino seguente ci aspetta un'ora di autobus per Ros a' Mhil e una mezzoretta di traghetto.
Facciamo colazione con un muffin al limone e un frappuccino (o qualcosa di simile) e si parte.
Il tragitto in bus è molto carino perché costeggiamo Connemara: zona molto ricca a livello di paesaggi naturalistici.
Anche il battello si rivela piacevole, nonostante qualche increspatura sull'acqua.
Al nostro arrivo ci dirigiamo al b&b: veramente bello e curato. Il padrone, molto gentile, e il cagnolino Porter ci accompagnano alla stanza, l'unica senza moquette, la quale sembra essere un vero must have per gli albergatori irlandesi.
Facciamo una pausa per riprenderci dal viaggio e ci risvegliamo col verso dei gabbiani: nonostante la partenza all'alba ci siamo, siamo arrivati!
È il momento di andare ad esplorare Inishmore: la più grande delle Isole Aran. Partiamo col noleggiare una bicicletta che il negoziante ci dà il permesso di riportare il mattino seguente, basta lasciarla dietro la bottega.
Cerchiamo un posto dove mangiare, anche se dalla cartina del posto scopriamo esservene veramente pochi.
Troviamo un posticino, ma sta per chiudere, molto gentilmente però il ristoratore ci prepara un toast veloce: prosciutto, formaggio e taaanta cipolla, un tocca sana per la pedalata che ci aspetta!🤣
Iniziamo il nostro giro in bici: dopo una piccola fase di stallo, dovuta al fatto che non mi ero resa conto che la mia bicicletta avesse le marce e quindi stavo usando la stessa marcia per tutto, e alla prima salita ovviamente mi sembrava di star scalando l'Everest (sono un soggetto lo so, ma ho avuto sempre bici senza marce🙈), ingraniamo quella giusta e iniziamo a perlustrare.
Intere distese di prato e lagune contornate da muretti a secco la fanno da padrone.
Cavalli, mucche, pecore ed uccelli di ogni tipo ci circondano. Le uniche a non farsi vedere sono le foche alla loro baia; in compenso c'è un cavallo bianco tanto giocherellone e goloso!
Visitiamo le Seven Churches, anche se forse il termine più adatto sarebbe "osserviamo", visto che sono adiacenti ad un cimitero e non vogliamo profanarlo.
In fine, pedalata verso Dàn Aonghasa (Don Aengus), un sito archeologico costruito durante l'Età del Bronzo, la cui forma ricorda una fortezza, ma che, secondo alcune opinioni, veniva utilizzato principalmente per cerimonie religiose e riti stagionali.
Cerchiamo di pedalare abbastanza velocemente, visto che l'ora del tramonto inizia ad avvicinarsi, lasciamo le biciclette poco prima del sentiero e iniziamo la salita; arrivati in cima il paesaggio che ci si prospetta davanti ha dell'incredibile: Scogliere a picco sul mare, il tramonto che si riflette su delle pietre rettangolari posizionate una vicina all'altra e un silenzio mistico, solo il rumore delle onde che si infrangono...ci emozioniamo!
Una sosta a contemplare; uno spuntino veloce e si riparte lesti verso il centro, non prima però di aver salutato nuovamente il cavallino!
La sera ci deliziamo con una cena squisita in un pub/ristorante: con una zuppa e dei triangolini fritti di brie da standing ovation, Matteo non resiste e si butta nuovamente sul fish and chips, uno dei più buoni della sua vita a suo dire. Riportiamo le bici alla bottega e rincasiamo al b&b.
30/03 Dublino
Colazione dei campioni con uova, salsiccia e bacon e si riparte per tornare a Dublino, accompagnati dal gentilissimo padrone del Bed and breakfast e del cagnolino Porter.
La missione consiste nel fare tutto il viaggio a ritroso, esplorare meglio Dublino e il giorno dopo prendere l'aereo.
Le ore di bus non mi sono risultate pesanti, in quanto ho dormicchiato o mangiato per gran parte del tempo, con gli Imagine Dragons nelle cuffiette a scandire il tempo.
Quando finalmente approdiamo alla meta, ci buttiamo in un pub per pranzare; poi, cartina alla mano, vediamo quali luoghi rimangono da visitare. Partiamo dalla casa museo di James Joyce, un posto molto particolare dove espongono alcuni degli oggetti più cari allo scrittore e un luogo all'esterno con un murales variopinto ed originale dove, per un'incomprensione linguistica con il custode, ho rischiato di far rinchiudere Matteo.
Poi il General Post Office di Dublino (famoso per aver ospitato i rivoluzionari, gli Irish Volunteers e perché qui venne letta la Dichiarazione d'Indipendenza) e infine il Trinity College di Dublino per vedere in particolar modo la biblioteca, la quale però purtroppo era ormai chiusa a quell'orario.
Anche il pub/museo di una celebre birra è sfuggito ai nostri piani, ma sicuramente sarà un'occasione in più per tornare in futuro in questa fantastica terra.
Unica nota dolente di questo bellissimo viaggio è stata il pernottamento, l'ultima sera, in un ostello che, a differenza di quanto avevamo potuto appurare da internet, di buono aveva solo la posizione in pieno centro, per il resto lasciava molto a desiderare: soprattutto a livello di pulizia, ma non sto ad entrare nei particolari.
Un po' per la delusione della stanza, un po' per la lunga camminata di quei giorni, decidiamo di non uscire per cena e così ci accontentiamo di quello che avevamo racimolato nei giorni precedenti ovvero gallette di riso al gusto di yogurt alla fragola, patatine e biscotti al cioccolato, una cena un po' inusuale che a dirla tutta ricordava più uno spuntino da pigiama party che un pasto vero e proprio.
Fortunatamente abbiamo dovuto passare in quella camera una sola notte e rigorosamente fuori dalle coperte, avvolti nei parka e nelle sciarpe che, nonostante quattro giorni di viaggio molto intensi, sembravano comunque più puliti di quella stanza.
31/03 Dublino-Italia
Il mattino seguente salutiamo in cagnesco gli albergatori e ci dirigiamo all'aeroporto per far ritorno a casa nostra.
Nonostante qualche controllo supplementare ai bagagli e un po' di attesa al gate, decolliamo con un po' di magone da quella terra magica che ci ha fatto vivere un'esperienza incredibile e atterriamo nella nostra cara Italia, con qualche grado in più, mille souvenir e un bagaglio di ricordi indelebili. See you soon Irlanda e grazie di tutto!
Nota autrice: Ciao a tutti viandanti, è più di un anno che aspetto il momento giusto per pubblicare questo diario di viaggio e oggi mi sono decisa. So che per il momento ancora non possiamo spostarci, ma magari può essere l'occasione intanto per programmare un prossimo viaggio. Io non ne ho fatti moltissimi, però posso dirvi che questo mi è rimasto particolarmente nel cuore. Il diario di viaggio è proprio quello che ho scritto nel 2018, al tempo ero un po' in blocco con la scrittura, per diversi motivi, quindi lo stile è un po' diverso da quello che ho adesso, ma ho voluto lasciare tutto, anche se può sembrare un po' naif in alcune parti, ma alla fine l'ho scritto sull'onda dell'entusiasmo e quindi ho voluto riportare anche molti dettagli, tra cui le mie imbranataggini. Ho lasciato anche la parte dell'ostello, che è davvero l'unica nota stonata del viaggio, perché può essere utile a qualcuno: nel senso, il nostro è stato un viaggio da ragazzi quindi abbiamo cercato posti con prezzi onesti per pernottare, quindi in prevalenza b&b o hotel a basso prezzo, ma che dalle immagini e le recensioni risultassero comunque confortevoli. A causa del cambio di programma che c'è stato all'inizio però, per l'ultimo giorno eravamo rimasti scoperti e visto che era un giorno molto vicino alle fesitività di Pasqua, tutto quello che era rimasto era MOLTO MOLTO costoso, l'unica struttura abbordabile e carina sembrava quell'ostello in centro, ma in realtà quando siamo arrivati lì abbiamo trovato uno spettacolo un po' desolante e noi non siamo tipi molto pretenziosi, credetemi sulla parola. Alla fine se avessimo letto tutte le recensioni forse saremmo riusciti a trovare qualcos'altro anche se last minute, quindi consiglio anche a voi di leggere sempre bene tutte le recensioni, noi ne avevamo letta qualcuna a campione e vedendo le foto ci siamo fatti fregare. Alla fine però è stata un'esperienza anche quella e dagli errori si impara!😊 Bene, penso di aver parlato già molto, spero che la prima parte di questa rubrica vi sia piaciuta, spero di poter tornare presto ad aggiornare con qualche nuovo viaggio, quando si potrà tornare a spostarsi liberamente. Nel frattempo se vi va, accendete una stellina per la strana oste o lasciate un commento, per farmi sapere che cosa ne pensate! A presto!⭐🍻💙
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