Rubrica: "Commenti a caldo" pt.15

"La bella e la bestia" (Romanzo scritto da Gabrielle Suzanne Barbot de Villeneuve)

(N.B Rubrica con pochi spoiler e molto generici, dal primo cancelletto # inizierà a esserci giusto qualche vaga anticipazione)

Salve, viandante, si accomodi pure nella nostra osteria.

È la prima volta che la vedo da queste parti, ma dai bastoncini da trekking posso immaginare che stia facendo un tour delle nostre zone.

Bene, un bel pasto caldo allora è quello che ci vuole per ritemprarla, soprattutto sul principio di queste giornate autunnali dove l'aria inizia a essere più frizzante.

Qui nella sala accanto, sta per iniziare una rubrica letteraria dove consigliamo e facciamo la recensione di alcuni libri, oggi è la giornata della "Bella e la Bestia" dell'autrice Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve.

So che può sembrare una storia sentita e risentita, ma in realtà la versione che la maggior parte di noi conosce è una rivisitazione di questa fiaba, l'originale infatti è un po' più articolata, soprattutto la parte finale.

Nella storia narrata da Gabrielle, Bella è la figlia di un mercante caduto in rovina. Lei, le sorelle e i fratelli sono così costretti a trasferirsi in campagna, in un luogo piuttosto solitario e in un'abitazione ben più modesta.

Anche lo stile di vita della famiglia è costretto a mutare, ma, mentre Bella, il padre e i fratelli cercano di darsi da fare per ricostruirsi una nuova vita, le sorelle oppongono una resistenza maggiore che sfocerà poi in rassegnazione, non priva però di aspre critiche nei confronti di Bella che sembra accusare meno, rispetto a loro, la sfortuna economica.

Da parte delle sorelle, infatti, c'è sempre stata una malcelata invidia nei confronti di Bella, sia per il suo aspetto esteriore particolarmente piacente, sia per le sue doti caratteriali riconosciute da tutti, specialmente dai loro conoscenti uomini.

Bella farà di tutto per non attirare le antipatie delle sorelle, ma con esito piuttosto vano, il malcontento verso di lei si paleserà nel momento in cui il padre, in partenza per un viaggio d'affari potenzialmente in grado di ristabilire le loro sorti economiche, chiederà ai figli che cosa vogliano che porti loro in dono al proprio ritorno.

Mentre le sorelle pretenderanno mari e monti, Bella chiederà semplicemente che il padre torni sano e salvo, ma viste le rimostranze delle sorelle sul fatto che si mostrasse ipocrita e data la richiesta del padre che domandasse anche lei qualcosa di materiale, la ragazza deciderà di chiedere in dono una rosa, visto che è da tanto tempo che non ha modo di vederne, e il padre partirà tenendo in conto tali richieste.

# Il viaggio d'affari del mercante in realtà non si rivelerà così proficuo come pensava, inoltre sulla strada di ritorno per casa finirà per perdersi in mezzo alla neve, finché un sentiero non si parerà di fronte a lui e lo condurrà a un bellissimo palazzo.

Qui il mercante troverà delle vivande di cui si servirà a sazietà e un posto caldo per dormire. L'indomani mattina, al suo risveglio, l'uomo prenderà possesso anche di alcune delle ricchezze di quella dimora, per portarle alle proprie figlie, mentre si accinge ad andarsene, però, si ritrova a percorrere un viale costellato di rose e il pensiero corre subito alla sua Bella.

Il mercante si accinge a cogliere una rosa, ma proprio in quel momento sbuca un'enorme e spaventosa bestia che gli imporrà, per quel suo ultimo gesto, di far in modo che una delle sue figlie si rechi lì in modo volontario per rimanere per sempre oppure di soccombere lui stesso.

L'uomo, nonostante i suoi dilemmi di coscienza, accetterà di tornare a casa e proporre tale patto alle figlie. La condizione della Bestia è che, laddove nessuna di loro voglia andare a vivere lì di sua sponte, sarebbe dovuto tornare egli stesso e accettare la morte.

Una volta rincasato, tramite alcuni espedienti magici della Bestia, egli racconterà tutto ai propri figli, Bella deciderà subito di immolarsi sentendosi in colpa per essere stata lei a chiedere quella rosa e partirà verso il castello della Bestia.

Questo è il primo atto del romanzo, quello che un po' tutti conosciamo e che non si discosta molto dalla versione popolare di questa storia, vi è poi un secondo atto abbastanza simile anche se con alcune differenze riguardanti ad esempio i personaggi secondari, che qui sono per lo più animali, e per la figura del principe che appare in sogno a Bella ogni notte, oltre che ad aggiunte riguardanti gli svaghi all'interno del castello.

Quello che invece cambia è l'ultimo atto del romanzo della Villeneuve, dove abbiamo una spiegazione sulla trasformazione della bestia e delle statue del castello molto più articolata.

Quest'ultima parte poteva risultare particolarmente interessante, se non che risente, a mio avviso, del problema di avere la forma dello "spiegone", ma uno spiegone davvero lungo: pagine e pagine.

Questo per quanto non sia un difetto perché lo stile di scrittura dell'autrice è sempre altamente piacevole, risulta però un po' difficile da metabolizzare per il tipo di narrazione a cui siamo abituati oggi, dove gli spiegoni sono quasi banditi e, infatti, anche io ho fatto fatica.

Per il resto la storia mi è piaciuta molto, d'altronde "La Bella e la Bestia" è sempre stata tra le mie storie preferite anche da bambina, le illustrazioni della versione di Minalima poi rendono tutto ancora più fiabesco, perciò lo consiglio vivamente agli appassionati di questa fiaba senza tempo.

Beh, che dire di più, viandante? Direi che è il momento di passare al suo pranzo, adesso le faccio servire il piatto del giorno: quiche aux oignons. Spero che sia di suo gradimento e di poterla rivedere qua da noi, magari in occasione di un prossimo trekking, a presto!

Nota autrice: Ciao, viandanti, come state? Oggi è un lunedì un po' storto per l'oste, ma ho deciso comunque di portarvi questa recensione per tentare di raddrizzarlo con una fiaba che fa parte dei cuori di molti di noi. Spero vi sia piaciuta, nel caso accendete una stellina per l'oste o lasciate un commento per farmelo sapere. A presto!⭐💙🍻