Rubrica: "Commenti a caldo" pt.14
Rubrica: "Commenti a caldo" pt.14
L'isola di Arturo (autrice romanzo Elsa Morante)
(N.B Rubrica mediamente spoiler, dal primo cancelletto # inizieranno a esserci informazioni generiche, dal doppio cancelletto ## in poi ci saranno anticipazioni più rilevanti)
Buonasera, viandante, e ben tornato alla nostra osteria, so che a breve partirà per le sue vacanze in Campania quindi le farà piacere sapere che stasera nella rubrica "Commenti a caldo", parleremo di un romanzo ambientato proprio in quel territorio.
Il libro è "L'isola di Arturo" di Elsa Morante, pubblicato nel 1957 e vincitore del Premio Strega.
Questa storia si svolge nel ventesimo secolo, sull'isola di Procida, dove il giovane Arturo è nato e cresciuto in modo piuttosto solitario. Nonostante ciò il suo animo, il suo fisico e la sua mente sono pieni di vita: il ragazzino si nutre di libri, natura e avventure in giro per l'isola, nonché di una profonda ammirazione per il padre: Wilhelm Gerace.
La storia all'inizio scorre piuttosto lentamente perché si dedica alla descrizione dell'isola e dei suoi abitanti, in particolare la figura di Wilhelm osservata dagli occhi del figlio.
Tutto ciò che veniamo a sapere di Arturo, il protagonista, nonché narratore della storia, lo apprendiamo dal punto di vista del ragazzo stesso che quindi muterà a mano a mano che cresce e diventa più consapevole.
Questo infatti è un romanzo che parla di crescita, amori giovanili, la scoperta dei primi dolori, l'idealizzazione dei propri cari e tante piccole dolcezze e asperità che caratterizzano il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza.
# Arturo scopre i primi morsi dell'innamoramento con un amore impossibile che va a esacerbare le mancanze e le frustrazioni che già da tempo prova.
La mancanza della madre e del suo affetto e la ricerca costante di quello del padre plasmeranno tutta la sua infanzia. La Procida di Arturo, infatti, è un'isola piuttosto solitaria, dove egli trova compagnia principalmente nella natura, perché il padre è sempre in viaggio.
Di questi famosi viaggi di Wilhelm, Arturo non sa molto, l'unica sua certezza è che il padre ritorna sempre all'isola, prima o poi, perché non riesce a discostarsene. Un po' come lui quando prende il largo con "La Torpediniera delle Antille", ma che non appena vede i contorni dell'isola sbiadirsi, sente il bisogno di tornare indietro.
Il libro si muoverà tra questi dilemmi interiori di Arturo: il contrasto tra la voglia di viaggiare e quella di non distaccarsi dall'isola che tanto adora; il desiderio di essere amato malgrado lui stesso non sappia bene come amare.
L'arrivo di Nunziata sull'isola contribuirà a portare un notevole scompiglio nelle fragili certezze di Arturo, così come la conoscenza di Tonino Stella e l'ombra che getterà sul padre sarà la goccia che farà traboccare un vaso dove ormai le amarezze prevaricano sui conforti.
Il romanzo, a mio avviso, è scritto molto bene: ci sono bellissime descrizioni ed è immersivo al punto giusto, anche se con l'utilizzo di molti termini di uso non comune che ogni tanto sono dovuta andare a cercare.
Il libro ha un'atmosfera piuttosto soft inizialmente, in seguito però iniziano ad affiorare parti molto crude, in alcuni casi anche disturbanti, penso ad esempio all'approccio di Wilhelm a Nunziatella la prima notte di nozze, ma anche alle sfuriate di Arturo.
Nel romanzo ci sono tanti richiami alla cultura partenopea del tempo e diversi dialoghi in dialetto, ho trovato dolci e distensivi i rituali di Nunziatella: dal preparare la pasta, alle preghiere, ai suoi giochi col piccolo Carmine. Una ragazza che, nonostante l'apparente fragilità iniziale, rivela in realtà una notevole presenza d'animo, cosa che sorprenderà anche Arturo.
## Inutile dire che avrei voluto un finale diverso, i finali aperti non mi fanno impazzire, ma, per come si sviluppa la trama, alla fin fine funziona e il protagonista ci dà modo di abituarci a quella conclusione già nel corso del romanzo.
Ho avuto modo di vedere anche il film diretto da Damiano Damiani: quest'ultimo l'ho trovato un po' più edulcorato e i personaggi sono tutti più simpatici, anche se le scene che disturbano ci sono anche lì, ma purtroppo sono raffigurazioni di cose che accadevano spesso nei periodi in cui i diritti delle donne dovevano ancora affermarsi e che purtroppo a volte accadono anche nei tempi odierni.
Per me, dunque, questo libro è tra i consigliati anche se oggi come oggi non lo collocherei tra i romanzi di formazione.
Detto questo, viandante caro, stasera per lei pizza dolce e vino della casa, speriamo che possano essere di suo gradimento, a presto.
Nota autrice: Ciao a tutti, viandanti, come state? Per rinfrancarvi dal grande caldo, vi propongo questa lettura che essendo ambientata su un'isola meravigliosa può trasportarvi un po' con la mente già alle vacanze. Voi avete letto l'isola di Arturo o visto il film? Che ne pensate? Fatemelo sapere con un commento e accendete una stellina per l'oste se la recensione vi è piaciuta. A presto!⭐💙🍻
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