"Le novelle dell'oste" pt.4


"Le novelle dell'oste" pt.4

Fiaba: "Il fiore di Selen"

Molti di voi certamente conosceranno i girasoli; ma quanti, invece, sono a conoscenza della leggenda del fiore di Selen?

Secondo la leggenda, tanti anni fa ogni fiore aveva un proprio custode: un folletto che si doveva occupare della salute del proprio amico floreale.

Questo valeva anche per i girasoli, i quali avevano ognuno un proprio folletto che, al sorgere del sole, apriva la corolla e orientava i petali del fiore in direzione del sole. In questo modo, a loro dire, i fiori avrebbero mantenuto sempre il loro bel colorito giallo. Poi, al tramonto, ognuno di loro doveva inserirsi al centro del fiore, nella corolla, e chiudere i petali sopra di sé, come un piccolo ombrello, in modo che il colore del fiore non si disperdesse durante la notte e il fiore rimanesse in perfetta salute. In questo modo, allo stesso tempo, i folletti potevano dormire all'interno del girasole in attesa del mattino seguente.

Un giorno accadde, però, che uno dei folletti che si occupava dei girasoli si addormentò nel bosco, durante la sua pausa merenda, e quando si risvegliò era già notte inoltrata.

Appena si rese conto dell'accaduto, il folletto entrò subito nel panico e fu terrorizzato all'idea di cosa potesse essere accaduto al proprio fiore.

I suoi colleghi, infatti, anche laddove si fossero accorti della sua assenza, non avrebbero comunque potuto chiudere il girasole al posto suo, perché quello era un compito che Flora, la signora della natura, aveva affidato personalmente ed esclusivamente a ciascun folletto, il quale non poteva essere sostituito da nessun altro.

Selen, così si chiamava il folletto dormiglione, corse subito dal proprio girasole, aspettandosi di tutto, ma quando arrivò, con suo grande stupore, notò che il fiore era ancora perfettamente intatto.

Il folletto si arrampicò velocemente fino alla corolla, per poter rimediare alla sua dimenticanza al più presto, ma quando arrivò in cima, uno spettacolo inaspettato gli si parò di fronte.

Egli, infatti, alzò gli occhi al cielo e vide un mare di piccole stelle che brillavano a più non posso e lì, proprio al centro, quella rotonda sfera bianca, di cui aveva sentito parlare così spesso, ma che, al pari delle stelle, non aveva mai visto nella sua sede notturna, ovvero la luna.

Selen si innamorò di quello spettacolo meraviglioso e, vedendo che il girasole stava bene, decise che da quel giorno non avrebbe più chiuso il suo fiore ad ogni calar del sole.

L'indomani mattina, quando gli altri folletti si svegliarono per aprire i loro girasoli, e videro che Selen stava chiudendo proprio in quel momento i petali del proprio fiore, si guardarono inorriditi.

"Selen che stai facendo?! Hai lasciato il tuo fiore aperto per tutta la notte?!" domandarono loro.

"Sì perché? Qualcosa non va?!" rispose lui calmo.

"Certo che non va! Il tuo fiore prima scolorirà e poi perirà, se continuerai ad esporlo alla luce della luna invece che a quella del sole!" rispose un folletto infervorato.

"Io lo esporrò ad entrambe, aprirò i petali del mio fiore quando il sole sarà alto nel cielo e li richiuderò prima dell'alba, in modo che sia io che lui possiamo godere anche dalla luce della luna e delle stelle!" ribatté Selen.

"Tu sei completamente impazzito! Non ti lamentare quando questa storia finirà male e Flora si infurierà con te!" rispose imperterrito il folletto, poi aprì il suo fiore e gli diede le spalle.

Selen, convinto di quello che stava facendo, chiuse il proprio fiore per farlo riposare e lo riaprì nel momento in cui il sole campeggiava già alto nel cielo.

Come preannunciato, al tramonto, mentre gli altri folletti si adagiavano al centro dei propri fiori e chiudevano le corolle per riposare, Selen invece rimase sveglio e vigile sul proprio girasole.

Anche quella notte le stelle e la luna furono più brillanti che mai e Selen rimase a contemplarle imbambolato.

Così avvenne per qualche giorno; finché, ad un tratto, sia gli altri folletti che Selen si accorsero che i petali, del girasole di quest'ultimo, iniziavano a scolorire lentamente.

Ovviamente tutti i folletti non persero l'occasione per dire a Selen che loro lo avevano avvertito e che di lì in poi sarebbero stati problemi suoi.

Il folletto era anch'esso preoccupato, però dentro di sé sentiva che non stava facendo qualcosa di sbagliato: l'istinto lo guidava in quella direzione e così proseguì per la propria strada.

Un paio di settimane dopo, il girasole di Selen era diventato completamente bianco e tutti gli altri folletti erano convinti che sarebbe perito da un momento all'altro.

Anche Selen iniziava ad avere un po' di paura, ma il suo cuore continuava a guidarlo in quella direzione, anche se per tutti gli altri era una completa follia.

Quel giorno, al tramonto, tutti i folletti furono unanimi nel dire che il girasole di Selen non sarebbe arrivato al giorno seguente.

Di fronte a quelle parole il folletto pianse molto, anche se non volle farsi vedere dagli altri. Possibile che avesse preso un abbaglio così grande? Mentre pensava quelle cose si addormentò piangendo, sul suo girasole ancora aperto.

Quella notte la luna piena e le stelle erano così belle che parevano dipinte, ma Selen era così triste che non se ne accorse.

Il mattino dopo, però, al suo risveglio, Selen aprì gli occhi e vide che tutti gli altri folletti stavano fissando increduli nella sua direzione.

A quel punto, Selen si accorse che qualcosa sotto di lui stava brillando. Il folletto si alzò in piedi e scese dal fiore, scivolando lungo il gambo e così dal basso potè osservare quello spettacolo.

I petali del suo girasole avevano assunto un colore perlato e milioni di piccole gocce di luce facevano brillare i suoi petali, come se la luna e le stelle avessero posato del pulviscolo magico su di lui.

Era un fiore di una bellezza mai vista: splendeva come una dama bianca in mezzo a tante sorelle vestite di giallo, altrettanto belle, quanto diverse da lei.

I folletti in quel momento si resero conto: Selen e il suo fiore non erano sbagliati, erano solamente diversi da loro e avrebbero potuto convivere tranquillamente tutti insieme.

Un giorno Flora passò dal campo di girasoli, per vedere come andasse, e quando vide quello splendido fiore perlato, ma in salute, rimase meravigliata e decise di chiamarlo "il fiore di Selen".

E, in omaggio a Selen e quel fiore: cresciuti con coraggio in luoghi dove altri avevano sempre pensato che niente potesse crescere, Flora creò altre specie di fiori e piante che potessero vivere in luoghi e in contesti all'apparenza non ottimali.

Fu così che vennero alla luce la stella alpina;  la bella di notte, il fiore di loto e molte altre specie, particolari, ma meravigliose allo stesso tempo.


Foto dal profilo Flickr di Swallowtail Garden Seed.


Spazio autrice: Ciao viandanti, questa è una mia nuova fiaba a tema floreale, unita a soggetti di miti e leggende del folclore. Spero che vi piaccia, nel caso accendete una stellina per l'oste o lasciatemi un commento per farmelo sapere. A presto!⭐🍻💙

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