58-Salto in avanti

Sono passati due mesi dalla morte di Jasmine, è anche finita la scuola, adesso aspetto solo gli esami che saranno il prossimo mese.
Alla morte di Jasmine fui molto felice, finalmente un essere raccapricciante in meno, era così patetica. Molte volte pensai che forse fu sbagliato non dargli altre possibilità, ma non mi interessava niente di lei, aveva avuto la sua chance e l'aveva sprecata e dopo a chi voglio prendere in giro, lei era una di quelle che doveva morire, non meritava dì vivere.

~flashback~

<< Paolo devi aiutarmi, Jasmine finalmente è morta, devo liberarmi del corpo>>.
<< Quanto tempo è passato?>>.
<< Tre settimane da quanto l'ho rinchiusa senza acqua e senza cibo>>.
<<L'avevi mai fatto con altri?>>.
<< Credo di sì>>.
<< Non sei stato un po' duro?>>.
<< Ha avuto la sua occasione e l'ha sprecata nonostante gli avvertimenti e i consigli dell'amica. Il treno passa una sola volta e il suo è passato>.
<< Mmh>> prendemmo il corpo e lo andammo a lasciare vicino al porto, con accanto l'animale che la morse, almeno sembrava casuale. Il giorno dopo diedero la notizia e nonostante il ritrovamento dell'animale attribuirono la sua morte
all' Osservatore.
Ero più convito di dover lasciare quella cittadina.

~fine flashback~

Osservatore: Ed eccomi qui a distanza di due mesi, dell'Osservatore non si è più sentito parlare e di questo alcune persone sono felici. È stata una scelta mia, ho preferito non aumentare i casi di decessi, nonostante volessi fare molti giochi a molte persone. Stavo diventando dipendente dai miei stessi giochi, dalla mia maschera, dalla mia seconda vita, perché in fondo era questo che mi manteneva in vita, fare quei giochi malati mi aiutava e secondo la mia testa aiutava gli altri. Fidatevi funzionano, non sono pazzo.
Ma voi non potete capire, piccoli cervelli vuoti, se fosse per me vi farei giocare tutti, peccato che non posso dare nell'occhio e non posso essere contemporaneamente in diversi posti.
Oh quanto è bello vedere quelle marionette che sotto il mio controllo si muovono come previsto, com'è bello vedere che le prove funzionano e in alcuni casi uccidono, perché alcuni di loro meritano soltanto la morte e io sono felice di donargliela.

Gli ultimi due mesi li passai a studiare per gli esami e la specialistica, a suonare per il concerto, aggiustai il mio saggio, mi prepari le valigie, avvisai anche i miei amici, i miei prof, una volta finito tutto sarei corso via.

~giorno della laurea di psicologia~
<< Allora come già affrontato durante l'anno, il cognitivismo studia le leggi percettive, queste leggi si potrebbero benissimo osservare nella vita di tutti i giorni, come quando si osserva un palazzo...>>.
Il professore mi bloccò:<< Va bene così, per me sei stato perfetto>> la commissione approvò il suo commento e fui promosso con la lode.
<< Il tuo saggio è già stato pubblicato e in facoltà ha riscontrato successo, i miei colleghi l'approvano e lo useranno anche durante l'anno, ti entrerà una minima parte che verrà accreditata al tuo conto corrente>> mi fecero tutti i complimenti e diedi il numero del conto corrente. Quel giorno fu uno dei più belli della mia vita, all'uscita dall'università vidi il mio saggio nelle edicole e nelle bancarelle dove si vendevano libri e di questo fui molto felice.

~giorno della laurea in filosofia+specialistica~
<< Allora la laurea già l'avete in mano, per la specialistica una domanda a testa, vediamo se sapete rispondere e se la meritate. Matteo la tua domanda è: ai giorni nostri dove e come si potrebbe riscontare il pensiero platonico?
Paolo la tua domanda è: il paradigma genere specie, è ancora valido ai giorni nostri?>>.
Risposi prima io:<< Il pensiero Platonico si risconta nel mondo immaginario, ognuno di noi si crea un mondo ipotetico dove regnano le nostre regole e quello che più ci piace...>>.
<< Ottimo, va bene così, tu Paolo cosa mi
dici?>>.
La risposta di Paolo fu:<< Che ai giorni nostri il paradigma genere specie è valido, ogni oggetto, persona, animale, cosa: fa parte di un gruppo che a sua volta potrebbe far parte di un altro, si arriva dal più comprendente al meno comprendente e più specifico. Ad esempio un gatto, fa parte dei felini, dei quadrupedi, dei mammiferi, degli animali e per finire da perte degli essere viventi che è il più comprendente mentre lo specifico è che fa parte dei gatti>>.
<< Andate via siete laureati e con una specialistica di cui vantarsi>> Paolo abbracciò la madre io mi limitai a ringraziarla.

~giorno del concerto~
<< Tutti pronti?>> chiese il professore.
Tutti in coro rispondemmo:<< Sììì>>. Preparammo gli strumenti, li montammo, li accordammo tra di loro. Molti erano in tensione e anche io.
<< Matteo rilassati>> mi disse il professore vedendomi in quello stato.
<< Per lei è facile a dirsi, lei non suona, lei non sbaglia>>.
<< Allora non sbagliare neanche tu>>.
<< Giusto>> stranamente riuscì a tranquillizzarmi, come già detto non era tutta questa simpatia ma comunque era una persona con la quale si poteva parlare e in alcuni casi divertente.
Il concerto fu un vero successo, molti applausi, molte foto e molte strette di mano. Tra le persone sedute c'erano anche Paolo, Alessandra e Sofia, che purtroppo non vedetti. Quando finì salutai tutti, in particolare il professore che aveva avuto la pazienza di ascoltarmi suonare anche quando non studiavo e uscì dal teatro felice e triste, soddisfatto ma sapendo che potevo fare altro.

~ultima cena con amici~
Era veramente difficile salutarli, mi avevano tenuto compagnia, nella noia, nei momenti belli, in quelli più tristi, in quelli arrabbiati.
<< Che dirti, buon viaggio e spero che tornerai noi saremo sempre qui per te>> mi disse Sofia.
<< Dovete sapere che ho partecipato alle vostra laurea di filosofia e siete stati bravissimi, i miei compimenti e tu Matteo mi mancherai tanto>> gli occhi di Alessandra diventarono lucidi.
<< Alessandra tu quando ti laurei?>> chiese Paolo.
<< Il prossimo anno, non ci sono riuscita a mantenere i ritmi di Matto Matteo>>.
<< Ti lei laureato anche in psicologia già?>> chiese sorpresa Sofia.
<< Sì qualche giorno fa, con lode>>.
<< Complimenti!!>>.
Paolo si intrufolò nella discussione:
<< Dovevate sentirlo io ero infiltrato, non ama avere gli occhi su di lui ma io dovevo esserci>>.
<< Lo sapevo che c'eri!>>.
<< Il saggio?>> chiese sempre Paolo.
<< Sta facendo successo, ecco mi sono permesso di portarvi una copia>> diedi una copia ciascuno, anche per ricordo.
La serata passo spensierata e un po' malinconica. Sofia andò via con la sua macchina e si portò con se Alessandra, prima di separarci lei parlò in privato con me.
<< Matteo mi mancherai tanto, tieni questo è per te>>.
<< Non dovevi>> era una maglietta della Nike nera con la marca bianca sul petto.
<< Grazie>>.
<< Così non ti dimentichi di me>>.
<< Io non posso e non voglio dimenticarmi di te>> mi diede un ultimo bacio.
<< Scusami, sai tu mi piaci ma tante volte io non so esprimermi, sapevo della partenza..>>.
<< Fa niente, resterai il mio miglior amico speciale nel cuore>> l'abbracciai e dopo tornammo dagli altri.
Fui molto felice per Paolo perché finalmente ammetteva il suo amore per Sofia e lei ricambiava, proprio in quell'istante si stavano baciando.
<< Emh scusate>> tossì per fargli capire che ero lì.
<< Lasciali stare>> mi disse Alessandra.
Paolo sentendomi chiese:<< Che vuoi?>>.
<< Che fa me ne vado ora?>>.
<< Non provarci>>.
Anche Sofia mi fece un regalo un bellissimo paio di scarpe vans:<< Paolo mi ha detto la misura e la marca che preferivi>>.
<< Grazie, non dovevi>> abbracciai Sofia e la ringraziai.
Sofia ed Alessandra andarono via, io e Paolo andammo a casa.
Una volta arrivati ci mettemmo i pigiami e Paolo venne in camera mia.
<< Amico, sta sera si parla e si passa l'ultima notte insieme, per prima cosa devo dirti che sei il mio miglior amico che abbia mai avuto, ti voglio bene>>.
<< Anch'io>>.
<< Mi mancherai, ho già fatto le valigie, torno da mia madre a vivere>>.
<< Puoi restare qua se vuoi>>.
<< No grazie, la tua casa è grande e non me la sento>>.
<< Va bene, ti capisco>>.
<< Adesso vieni con me>> mi portò nella sua stanza e mi disse:<< Non sapevo cosa farti e allora ti ho preso: un orologio della sector so che ami gli orologi, un libro di spartiti classici da suonare, un libro storico sulla famiglia dei  medici so che ami il 1400/1500 quindi ti piacerà e per ultimo ho preparato una torta, una cheesecake che so che ami>> mangiammo la torta e ripercorremmo il lungo periodo passato insieme.
Tra risate, tristezza, addii, ricordi, il nostro primo incontro: la serata passo veloce e andammo a dormire molto tardi, l'indomani io sarei partito e lui sarebbe tornato da sua madre.

6:00 del mattino imbarco per Berlino.

Eccomi ancora una volta a cambiare vita, a cambiare identità, come sempre dovrò cambiare nome e non farmi rintracciare da nessuno. Credevate che Matteo fosse il mio vero nome, poveri illusi, sarebbe stato un errore gravissimo rivelare il proprio nome, errore che io non ho fatto.
Voi che nome preferite? Accetto consigli tanto è inventato, tanto sarò costretto a ricambiarlo.

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