22-Rompiamo gli schemi

Anche questa mattina mi svegliai di soprassalto a causa di un incubo, però la differenza era che questa mattina mi svegliai alle 4:00. Non sapendo cosa fare decisi di andare un po' a suonare. Presi il grande repertorio musicale che possedevo e iniziai.
Per prima cosa suonai il pianoforte, feci:
-Il Nocturne n^20 in C minor di Chopin
Un pezzo molto malinconico, che comunque riesce a suscitare molte emozioni.
-Il G minor di Bach
Più movimentato del precedente ma comunque dai toni bassi.
Poi passai al flauto e suonai:
-Eine Kleine Nachtmusik di Mozart
Che potevo fare anche con il pianoforte, ma con il flauto mi piace di più.
-Queen of the Night sempre di Mozart
Sarebbe in realtà un' opera teatrale e questo è uno dei tanti atti.
-La III sonata di Bach in G minor
Che amo particolarmente per la virtuosità che possiede, bisogna avere una velocità non indifferente.
-La romance di Beethoven in F minor op.50
Che io reputo un suono romantico, adatto per una serata di gala ad esempio.
Per finire suonai Perfect di Ed Sheeran che non era un opera classica ma la versione strumentale fatta solo con il flauto è veramente bella e limpida nel sentirsi.
Quando finì di suonare essendo ancora presto decisi di farmi una doccia, riempì la vasca mi immersi e mi rilassai.

Osservatore: Cosa dovevo fare con Paolo?
Tutta lo notte ho riflettuto sul da farsi.
Per quanto possa avere le idee chiare ho paura di fare un passo falso, se non dovesse affidarsi a me io finisco in galera e lui perderà la fiducia in tutti. Forse devo rischiare, potrei fare delle domande non sul personale e vedere come la pensa. Che bella idea avrei usato le mie vecchie vittime come esempio tanto al telegiornale avrà visto le notizie.

Dopo aver finito la doccia, mi vestì, andai nello studio a prendere i libri e poi andai verso l'università. Essendo presto decisi di fare un giro per la città, feci la scelta giusta visto che incontrai all'angolo della strada Jasmine, la ragazza che viene con me in banda.
Come la scorsa volta decisi di osservarla. Posteggiai la macchina e scesi, la vidi parlare con un'altra persona, la stessa della scorsa volta. Non sapevo niente su di lei, solo che era stata adottata e che adesso viveva in casa famiglia, l'altra ragazza neanche la conoscevo.

Quella mattina avevo lezione di psicologia. Prima di entrare inviai un messaggio a Paolo: "sta sera hai da fare?". Non mi rispose subito, forse dormiva, a metà lezione vidi il telefono illuminarsi: "no, perché?", fortunatamente essendoci ancora interrogazioni, anche se non lo erano veramente, riuscì a rispondere: "ti va di uscire? andiamo a mangiare qualcosa e parliamo di altre cose che non sia scuola", questa volta non si fece attendere: "per me va bene, dove?". Non avevo pensato dove portarlo e cosa andare a fare, ma qualcosa avrei trovato, lasciai tutto sul vago: "ti passo a prendere io e poi decidiamo, alle 19:00 sono da te". Mi rispose che l'orario andava bene, a quanto pare questa sera avevo un'uscita. Mi annoiavo talmente tanto alla lezione che decisi di iniziare a scrivere qualche pagina del mio futuro saggio, una volta avuta la lista avrei selezionato le parti giuste. Quando finì la lezione aspettai qualche secondo prima di uscire, feci bene perché il professore mi chiamò:<< Matteo aspetta un attimo, ti ho portato la lista degli argomenti da trattare>>.
<< Grazie, appena possibile le faccio vedere cosa scrivo, mi dia tempo perché devo gestirmi gli orari con il corso di filosofia e con le lezioni di musica>>.
<< Tu fai due corsi all'università?>>.
<< Sì, perché?>>.
<< È veramente ammirevole, tra l'altro potresti ricorrere alla filosofia, sono simili in alcuni punti, potresti parlarne>>.
<< Ottima idea, lo farò>>.
<< Tu suoni?>>.
<< Sì, più di uno strumento>>.
<< Hai molte strade aperte, buona fortuna allora>>.
<< Grazie e arrivederci>>.
<< Arrivederci>> gli sorrisi e andai via. All'uscita vidi Marta, Carla e Alessandra andare via insieme, chissà cosa dovevano fare, essendo un mezzo stalker decisi di seguirli con la macchina.

Osservatore: Lettori, se vi state chiedendo come faccio a seguire tutti e non farmi riconoscere, semplice ho i vetri della macchina scuri, anche il parabrezza è per metà scuro sui bordi e al centro più chiaro, poi vi assicuro che mettendo gli occhiali da sole nessuno vi nota, sono un po' come Superman.

Li vidi entrare in una pizzeria/panineria, effettivamente dovevo pensarci che andavano a mangiare insieme, soprattutto a quest'ora. Non avendo altro da osservare e sopratutto non potendo entrare andai casa.
Di pomeriggio avevo lezione di musica. Mangiai con calma, guardai un po' di televisione e dopo andai nello studio. Lessi la lista delle tracce per il saggio e trovai scritto:
-Introduzione alla psicologia
-La psicologia nel tempo, come e quando nacque
-Comportamentismo
-Cognitivismo
-Psicoanalisi
-Elementi interni alla materia di seconda importanza, da inserire in modo generale (pedagogia,antropologia, sociologia, epistemologia genetica)
-Esempi ed esperimenti vari
-Rapporto con la religione
-Rapporto con l'istruzione
-Citazioni si psicologi
-Come utilizzare la psicologia ogni giorno, riscontri con il mondo
-Eventuali lavori proponibili
-Vari ed eventuali
A prima vista non erano argomenti impossibili da trattare, essendo un saggio mi regolai con le pagine e pensai di scrivere 4 pagine ad argomenti, per un totale di 48 pagine, più o meno. Iniziai a buttare giù qualche idea, prima di dover andare a lezione.

Una volta arrivato, dovetti aspettare che finisse Jasmine, la trovo ovunque, quasi mi perseguita, in realtà lo stalker sono io, quindi questo si chiama destino.
<< Matteo preparati>> disse il professore dopo aver finito con Jasmine.
<< Sì,arrivò>> mentre stavo montando il flauto sentì il professore parlare con lei:
<< Devi studiare meglio, perché io capisco quando si studia qualche ora in più, devi stare attenta al tempo, dev'essere più scandito>>.
<< Io ho studiato>> puntualizzo lei.
<< Non basta>>.
<< Sarà perché sono all'inizio, magari miglioro>>.
<< Questo sicuramente, anzi devi migliorare>>.
Jasmine si alzò dalla sedia abbastanza innervosita, cosa che forse il professore non capì, feci finta di perdere tempo per cercare la marcia da suonare, lei arrivò e si mise a smontare il sassofono accanto a me sul tavolo che si trovava nella stanza. La guardai di sfuggita, lei alzò lo sguardo una sola volta e poi l'abbasso di nuovo senza far trasparire alcun sentimento.
<< Matteo ma che fine hai fatto? Hai trovato sta marcia?>> urlò il professore dall'altro lato della stanza.
<< Sì, l'ho trovata, arrivo>>.
<< Tu hai studiato?>>.
<< Sì, adesso vediamo se ho studiato abbastanza>> gli risposi con un sorriso che ricambiò.
<< Avanti, preciso, su 1..2..3..4>> presi a suonare mi fermò solo una volta, poi per il resto andò abbastanza bene.
Quando finì, mi sbrigai e andai subito via, avevo un appuntamento.

Passai da casa sua e lui era già davanti la porta, salutai sua madre che si affacciò da una finestra nel mentre lui entrava in macchina. Una volta finito partì.
<< Ciao, tutto apposto?>> chiese dopo essersi sistemato.
<< Sì, sono un po' stanco, oggi ho avuto lezione di psicologia e lezione di musica, tu cosa hai fatto?>>.
<< Allora: ho dormito, ho mangiato, ho usato il telefono e dopo ho dormito ancora, però mi sono anche preparato per sta sera>>.
<< Praticamente non hai fatto niente, hai fatto la vita di un bambino di 3 anni>> dissi divertito.
<< Ma sei veramente antipatico, se ci cominci adesso scendo dalla macchina>>.
Fermai la macchina e dissi:<< Scendi su!>>.
<< Ma tu hai un cuore?>>.
<< Sto scherzando, era per rompere il ghiaccio, devi sapere che in realtà io sono più spaccone, più alla mano, ti assicuro che è tutta facciata quella che hai visto>>.
<< La tua facciata però c'è sempre e mi aiuta, scoprire questa nuova parte di te mi piace, hai un bel carattere>>.
<< Se lo dici tu, comunque sì la parte che hai visto non è che scompare ma sono più a mio agio, come sicuramente anche tu>>.
<< Sì, abbastanza>>.
Arrivai a mare, pensavo di andare a mangiare là e poi avremmo passeggiavamo sul lungo mare.
<< Ti va bene se mangiamo qua?>>.
<< Sì, mi piace>>.
Scendemmo e chiusi la macchina e ci dirigemmo verso un locale dove avremmo mangiato.
<< Dove ti vuoi sedere?>>.
<< Vicino la finestra così guardiamo il mare>> disse mentre si avviava.
<< Ottima scelta>>.
La serata passo velocemente, parlammo di tante cose ma arrivati sul lungo mare, dovetti affrontare una questione delicata per entrambi.
Presi del coraggio e chiesi:<< Cosa pensi di quel ragazzo che è ucciso l'altro giorno per fargli capire che la sua vita era importante, l'ha detto la fidanzata, l'hai sentito al
telegiornale?>>.
<< Sì, l'ho sentito, diciamo che è una storia strana>>.
<< Ma cosa pensi se qualcuno volesse far capire agli altri che conduce una vita
sbagliata? Ad esempio tu come la
prenderesti? >>.
<< Beh dipende dalle circostanze, secondo me è giusto dirlo alle persone ma non decidere al posto loro. Io non so come potrei prenderla>>.
<< Ma se ad esempio durante le prove le persone prendessero delle scelte di testa loro, non condizionate da nessuno?>>.
<< Beh penso che possa andare, devono decidere su delle cose che magari sbagliano, ad esempio se io bevo molto la mia prova potrebbe essere non fermi bere per un bel po' e magari devo guadagnarmi dell'acqua>>.
<< Certo, come gioco sarebbe troppo semplice ma più o meno ci siamo>>.
<< Ma perché queste domande?>>.
Risposi il più sinceramente possibile:<< Più di una volta ti ho detto che con tua madre si sarebbe sistemato il rapporto e che con il tempo io ti avrei aiutato; adesso io voglio aiutarti, se riuscirai a fidarti di me, ti prometto che riavrai tua madre, deve solo superare delle prove e capire che tu per lei sei un dono>>.
<< In che senso deve superare delle prove? Che vuoi fare? Gli farai del male?>>chiese preoccupato.
<< Pensavo di fare un giochino simile a quelli sentiti. Non so se si farà del male, però deciderà lei cosa fare, se lei vuole morire morirà, se vuole vivere vivrà, se capisce la lezione meglio ancora>>.
<< Secondo te la lezione la capiscono queste persone?>>.
<< Secondo me si, ne sono sicuro>>.
<< Ma quindi tu vuoi simulare un giochino come quelli che si sono sentiti in giro? Mortale?>>.
<< Sì, non hai niente da perdere tua madre potrebbe restare così a vita senza vivere te e la sua vita, se invece comprende avrai una madre a 360 gradi, ci stai?>>.
<< Ci sto, quando cominciamo?>>.
<< Il prima possibile organizzo tutto e dopo iniziamo il gioco>> gli sorrisi e mi voltai a guardare l'orizzonte, quando si fece tardi lo andai a lasciare a casa; adesso dovevo andarci con le pinze e non fargli capire chi ero realmente se ma dovesse accettare la mia realtà poi forse un giorno potrei anche dirgli tutto, per adesso mi concentro su sua madre e a mantenere la sua fiducia, per il resto lascerò scorrere.

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