21-Affezionarsi
Mi svegliai in anticipo a causa di un incubo, essendo le 5:00 del mattino decisi di farmi una doccia e prepararmi. Avevo lezione di filosofia.
Arrivato all'università mi venne in contro Paolo:<< Matteo, che fai oggi?>>.
<< Non ho niente da fare>>.
<< Ti va di venire a casa mia? possiamo studiare insieme>>.
<< Con piacere, inviami la tua posizione e ti raggiungo>>.
<< Sì, oggi stesso lo farò>>.
<< Ok>> ci scambiammo un sorriso e andammo direttamente in aula a prendere i nostri posti.
La lezione fu su Talete e Anassimene, due autori molto semplici è molto brevi.
<< Questi due autori li faremo subito e in poco tempo>>.
<< Meglio, così avremo più tempo per fare altro>>.
Gli sorrisi e continuammo ad ascoltare la lezione, quando finì ci salutammo e andai subito via.
Appena arrivato a casa mi arrivò un messaggio da parte di Paolo, era la posizione di casa sua. Mangiai e dopo andai nello studio, presi alcuni quaderni, il libro enciclopedia della filosofia l'aveva lui quindi potevo già andare. Prima di andare direttamente a casa sua passai da un fiorai a prendere una pianta per la madre.
Una volta arrivato suonai al campanello: Driiiin
<< Ciao, vieni entra>> in modo molto gentile mi accolse a casa sua.
<< Ciao>> ci salutammo e poi mi portò direttamente in cucina. Dopo poco arrivò anche sua madre:<< Ciao Matteo, fai come se fossi a casa tua, un'altra cosa quel libro che presti sempre a mio figlio, l'enciclopedia, è molto utile anche per me ti assicuro e poi quel è l'altro?>>.
<< Il mondo di Sofia>> rispose Paolo rivolgendosi verso la madre.
<< Si, questo, è molto bello, ammiro il tuo modo di studiare e nel tuo piccolo anche di insegnare, potresti avere un futuro come professore>>.
<< Grazie, non ci avevo mai pensato, comunque non è una brutta idea>>.
<< Quando finite ditemelo, vorrei vedere cosa avete fatto>>.
<< La chiameremo, già che ci sono questa è per lei e per ringraziarla dell'ospitalità è una Begonia>>.
<< Grazie ma non dovevi disturbarti>> mi diede un leggero abbraccio mi ringraziò e dopo si dileguò.
Noi ci sedemmo e iniziammo a parlare.
<< Mia madre ti ammira, dice che mi stai aiutando molto>>.
<< Scusa se chiedo, è cambiato il vostro rapporto? Siete più uniti?>>.
Abbassò gli occhi e quasi sconfitto disse:
<< Non tanto, mi ammira di più per l'impegno nello studio ma all'infuori di quello mette sempre troppo paletti. Io lo faccio sia per lei che per me, non voglio sprecare tempo ma a quanto pare lei non capisce che voglio una madre a tutto tondo e non solo nello studio>>.
<< Capito, tranquillo si sistemerà tutto, ci vuole solo un po' di tempo>>.
<< Se lo dici tu>>.
<< Fidati>>.
Sorrise, ogni tanto sembra un bambino, che si affida alla figura di riferimento, sto prendendo a cuore Paolo e la scelta che prenderò potrebbe essere fatale per me, spero tanto che capisca, io mi sto fidando di lui. L'ho quasi trattato come un allievo, come un figlio, non può voltarmi le spalle anche se ci conosciamo da poco. Confido pienamente in lui.
<< Che facciamo?>> chiese dopo alcuni minuti di silenzio.
<< Per prima cosa ti spiego Talete e Anassimene che sono brevissimi e li leviamo dai piedi>>.
<< Ok, sono tutto orecchi>> prese il quaderno per gli appunti ed iniziò a scrivere.
<< Sia Talete che Anassimene facevano parte della scuola di mileto che abbiamo introdotto con Anassimandro.
Talete è considerato il filosofo più antico, nacque nel 624 a.C. a Mileto. Non lasciò alcun scritto e se anche avesse lasciato degli scritti sono andai perduti. Durante un viaggio in Egitto, riuscì a misurare l'altezza di una piramide con la sua ombra e quella del suo corpo, riuscì anche a misurare l'altezza di obelisco grazie all'ombra di quest'ultimo e all'ombra di un bastone, era abile in campo astronomico, infatti riuscì a prevedere tre eclissi. Sempre durante il viaggio in Egitto si trovo ad osservare il Nilo e vide che dopo la piena lasciava sulle sponde una sostanza verde fonte di vita, ovvero il limo; da questa scoperta arrivò alla conclusione che l'acqua è fonte di vita, quindi è l'archè che generò il mondo e che continua a generare, inoltre sosteneva che la maggior parte del cibo contiene acqua quindi anche l'essere umano contiene acqua, arrivò alla conclusione che l'essere umano senza acqua non può vivere. Oltre a essere filosofo e astronomo era anche un matematico perché sin da subito cercò di rendere i suoi ragionamenti logici e con lo scopo di risolvere problemi di geometria, cosa che i Babilonesi e gli Egizi non facevano. Questo è tutto Talete>>.
<< È facile>>.
<< Sì molto>>.
Facemmo due minuti di pausa, per riprendere le forze e non rendere lo studio pesante.
<< Facciamo Anassimene?!>>.
<< Sì...ok>> rimasi sorpreso dal suo voler subito studiare altro, dipendeva quasi da me, si vede che sta bene quando stiamo insieme e quando gli spiego tutte queste cose per lui nuove. Lo capisco da come mi guarda da come ha bisogno di un appoggio. Sono molto combattuto non so se aiutato o meno, però se continua di questo passo e si affida a me potrei anche aiutarlo.
Devo pensarci attentamente.
<< Anassimene, anch'esso nacque a Mileto nel 585 a.C. Fu allievo di Anassimandro, che abbiamo già fatto. Seguendo il pensiero di Anassimandro pone come principio di tutto e quindi come Archè: l'aria. Per Anassimene nell'aria tutto si crea e tutto si dissolve attraverso il processo di condensazione e rarefazione. Al contrario di Talete sceglie un elemento senza forma e senza limiti. Inoltre secondo i primitivi l'anima, anche chiamata soffio vitale, è rappresentata dall'aria, quindi per Anassimene l'essere umano non può vivere senza respirare e senza anima o soffio vitale, altrimenti morirebbe. Questo è tutto>>.
<< Perfetto, ho scritto tutto, sono molto semplici li ho già capiti oggi a lezione ma adesso va meglio>>.
<< Perfetto>>.
<< Che ti va di fare?>> chiese.
<< Siamo a casa tua, proponi tu, io posso stare seduto e basta>> dissi incrociando le braccia al petto per fargli capire che non avrei fatto nulla.
<< Certo, scusami>> mi sorrise e se ne andò via. Dopo un po' torno con un pacco di biscotti.
<< Tieni, mangia, cioè volevo dire fai colazio.... merenda, scusami, che stupido>>.
<< Okk, tutto normale>> risposi con un sorriso divertito.
<< Scusami, non sono abituato ad avere ospiti e mi imbarazzi, sei così silenzioso, muoviti un po'>>.
<< Se vuoi posso ballare>> andai per alzarmi dalla sedia.
<< No in quel senso, fai come se fossi a casa tua e poi non prendermi in giro>> mi sedetti di nuovo e dopo risposi:<< Purtroppo è una cosa che mi piace fare e se sei sbadato mi viene anche meglio>>.
Alzai le sopracciglia come a volerlo sfidare e gli sorrisi.
<< Che simpatico che sei, guarda riprendiamo a studiare almeno non fai lo sbruffone>>.
<< Basta per oggi abbiamo finito e poi mi secca studiare, piuttosto mangio mi hai fatto venire fame>> aprì il pacco di biscotti e ne presi uno.
<< Questa è la prima volta che non ti vedo studiare e disprezzare un libro>> disse con una faccia quasi sconvolta.
<< Ma non studio sempre io, ogni tanto faccio altro, tipo oziare>>.
<< Non ti ci vedo, per niente, la prossima volta che ozii mi invii una foto>>.
<< Certo, proprio quello che volevo fare, era la mia prima scelta>>.
<< Ma sei anche antipatico>> disse incrociando le braccia al petto in senso di dissenso.
<< Sì, molto>> si alzò di scatto dalla sedia e si andò a infilare nel frigorifero.
Per prenderlo ulteriormente in giro dissi:
<< Vuoi andare a Narnia? Mi dispiace dirti che era un armadio>>.
<< Ma la vuoi finire... e poi che ne sai se vado nel mondo del cibo>>.
<< Questa era veramente brutta come battuta, comunque che cerchi?>>.
<< Questo>> uscì una bottiglia di latte, io lo guardai e scoppiai a ridere come un bambino.
<< Hey, perché ridi?>>.
<< Adesso vuoi anche fare il poppante?>>.
<< Vedi piuttosto se non ti arriva in faccia il latte>> era la prima volta che lo sentivo rispondere male.
<< Che caratterino, comunque anch'io ne voglio un bicchiere>>.
<< Lo vuoi anche tu? Ma io ti amo, la prima persona che mangia a merenda latte, io ti sposo>>.
Arricciai il naso e in modo quasi disgustato ma ironico dissi:<< Non sei il mio tipo>>.
<< Ma sei stronzo>>.
<< Sono realista>>.
Mi guardò un attimo e poi alzò le sopracciglia come a dire "certo certo, hai ragione tu".
Quando finimmo di mangiare mi fece vedere la casa, poi arrivammo nella stanza dove si trovava sua madre.
<< Avete finito?>> chiese al figlio.
<< Sì>>.
<< Avete fatto veloce>>.
<< Matteo spiega in maniera così chiara che lo capisco subito e poi erano piccoli come autori>>.
<< Capito, Matteo ti dispiace fammi vedere cosa avete fatto oggi?>>.
<< Paolo ha tutti gli appunti, può vedere da lui, sono simili>> dissi rivolgendomi a sua madre.
<< Lo farò, Paolo dammi il quaderno te lo ridò a breve>>.
Dopo avergli dato il quaderno la salutai e scesi di sotto. Scambiammo due parole mi restituì il libro che gli avevo prestato e poi andai via.
Osservatore: Non devo, non posso affezionarmi, non so cosa fare con Paolo, so solo che mi ispira fiducia, è molto debole come persona ma nonostante questo si fa forza da solo e riesce anche a farsi amare dagli altri, almeno da me. Quasi quasi potrebbe servirmi per qualche giochino.
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