Fammi cadere nell'oblio
"Amore mio,
quando leggerai queste mie parole, io ti avrò perduto per sempre e non sai quanto dolore stia dilaniando la mia anima, al solo pensiero.
In questo momento, vorrei stringerti al mio cuore vile e tenebroso, quel cuore che non ha più la forza di lottare. Mi dispiace, Adelaide, mi dispiace da morire.
Sto cercando disperatamente di trovare le parole giuste per spiegarmi, ma non le trovo, forse perché non ce ne sono. Come posso pensare di riuscire a farti comprendere un qualcosa che nemmeno io capisco?
Comunque sia, sappi che io io ti amo e ti amerò per sempre, fino al momento in cui esalerò il mio ultimo respiro, perché il sentimento che ho condiviso con te è puro e sincero. Mai nessun'altra riuscirà a sostituirti, amore mio. E questa è una promessa. So che adesso la tua mente rifiuta la possibilità di fidarsi ancora di me: posso solo immaginare il dolore che ti ho causato.
Ma io ti giuro di non aver avuto altra scelta. I miei genitori sono ormai molto anziani e si tengono in piedi a fatica. Non sono più in grado di lavorare ed io e i miei fratelli siamo la loro unica di speranza di continuare ad avere un piatto caldo e un tetto sopra la testa. Tua madre ci ha offerto molto più di quanto la mia famiglia abbia guadagnato in tutta la vita, una vita di stenti e di dolori. Inoltre, la Marchesa tua madre, ci ha raccomandati ad un importante latifondista che possiede un numero ragguardevole di terre in Piemonte, e lì io e i miei fratelli prenderemo servizio.
Io non so come esprimerti il mio rincrescimento, il rimpianto che, per tutta la mia esistenza, dovrò sopportare, il peso che graverà sul mio cuore, fino a quando il Cielo deciderà di togliermi questa vita che ho macchiato con le tue lacrime di dolore. Io non so ciò che mi riserva il futuro, ma di una cosa sono certo: non sarò mai felice e rimarrò per sempre da solo. Oggi, amore, io ti abbandono, lascio le tue mani leggere e delicate, per fuggire via, mio malgrado. Oggi, io scelgo di salvare la mia famiglia dalla miseria, dal baratro in cui senz'altro saremmo caduti, se fossimo rimasti qui. Oggi, sacrifico la mia felicità e la mia gioia di vivere, offrendole a te, come ultimo regalo d'addio. Ti rendo libera di essere te stessa, di trovare un uomo che possa abbracciarti e baciarti, come io non potrò più fare, e spero, con tutto me stesso, che i tuoi prossimi anni siano segnati solo da benedizioni.
Già adesso, ne conosco una: la nostra bambina, la prima testimone del sentimento che ci ha uniti per la vita. So che non potrò mai guardarla negli occhi, stringerle le mani nei momenti difficili, cullarla e proteggerla con il mio corpo da qualsiasi cosa possa ferirla.
Ma ti prego, se nel tuo cuore è rimasto anche solo un briciolo di quell'amore che ci ha legati, non raccontare alla nostra piccola la vigliaccheria del padre. Non trasmetterle un pensiero negativo di me, perché questo mi svilirebbe totalmente. Ho già perso la dignità di uomo, decidendo di sottrarmi a te per la mia famiglia, non potrei sopportare, non solo di vivere lontano dal sangue del mio sangue, ma anche privo di una qualche considerazione positiva da parte sua.
Per cui, ti supplico di sopperire a questa mia egoistica richiesta: ogni notte, dai un bacio a lei da parte mia, sussurrale quanto le voglio bene, offrile tutto quell'effetto che io non potrò darle. Esaudisci questa preghiera, abbi pietà della mia viltà, della mia mancanza di spirito. Non voglio che mia figlia mi ritenga un codardo, ma nemmeno che segua il mio esempio. Voglio che diventi una donna forte, affascinante, sicura di sè, coraggiosa, capace di lottare contro tutto e tutti, in virtù dei suoi ideali. Rendila come te. Non c'è niente che mi renderebbe più felice.
Io, invece, lontano da voi, come un'ombra solitaria, trascorrerò la mia vita a preoccuparmi d'altro, ma non dell'amore, perché io non sarò mai più di nessun'altra. Rinunciando a te, oggi ho abbandonato per sempre la possibilità di far battere il mio cuore per una donna.
Ti giuro che i miei occhi visualizzeranno sempre e solo te, facendo sbiadire la bellezza delle altre nobildonne; le mie mani non toccheranno mai nessun altro corpo, perché il desiderio che ho di te le accompagnerà sempre, senza ulteriori distrazioni; con la fantasia, volerò ogni notte presso il tuo castello, entrerò di soppiatto nella tua camera e ti accarezzerò piano il viso, mentre sei persa nel mondo dei sogni.
Così farò anche con la nostra bambina, vegliando sul suo sonno, come un angelo custode.
Guarderò il tuo volto angelico e sarò consapevole di tutto ciò che ho perduto, del tesoro che mi sono lasciato sfuggire, mentre calde lacrime di rassegnazione mi righeranno le guance.
Dunque, buonanotte amore mio, fai cadere nell'oblio i ricordi che hai di me, dimentica l'amore che abbiamo condiviso, i sogni irrealizzati, i desideri e le aspettative. Nulla diventerà realtà. Per cui, fuggi da tutto ciò, vivi e sii felice, cosicchè la mia più grande condanna sarà quella di saperti libera dalla mia persona, di saperti dimentica di tutto ciò che abbiamo avuto. Io, invece, rammenterò tutto, ogni minimo dettaglio, per tutti e due, amore mio. I ricordi saranno il sangue che mi scorre nelle vene, il cuore che batte nel mio petto, la linfa che mi dona vita. Io sarò tuo, corpo e anima, ed il mio amore brillerà nel firmamento come la stella più bella e lucente, mentre tu ti allontanerai sempre di più, trascinata da venti contrari.
Addio, mio unico amore,
mia unica forza,
addio.
Sempre tuo,
Giacomo"
Il suo cuore si rifiutava di comprendere quelle parole strazianti, mentre la mente si offuscava sempre di più, le mani tremavano convulsamente, e tutto il corpo veniva invaso da una spossatezza, da una stanchezza micidiale che, come un veleno, stava irrigidendole le membra.
Provata da quel vortice di emozioni travolgenti, si lasciò cadere a terra. Le gambe non potevano più reggere il suo peso, il peso di quel dolore lancinante che sapeva di sogni rubati, di speranze spente e di abbandono. Si sentiva spezzata come un ramoscello, prosciugata come un pozzo privo d'acqua, arida come il deserto. Con gli occhi rossi di pianto e le belle guance rigate di lacrime silenziose, si abbandonò completamente alla consapevolezza di essere sola, una donna distrutta dal dolore, con una figlia in grembo, che strisciava su un pavimento umido e sporco. In quel momento null'altro era, se non il ritratto della disperazione. Non era più una Marchesa, una nobildonna dai bei vestiti e attorniata da domestici al suo cospetto, ma solo una donna, privata per sempre della forza che l'aveva sempre accompagnata. Così, adesso, come un guscio vuoto, l'unico suono che le uscì dalla bocca fu un urlo, un grido di dolore, di sofferenza, di aiuto...
Ormai era solo una nave lasciata alla mercè di un violento uragano, trasportata dalle correnti che cambiavano repentinamente, unica sua ancora di salvezza e, allo stesso tempo, sue più grandi nemiche.
Perché nessuno avrebbe mai potuto prevedere in quale terra sconosciuta l'avrebbero scaraventata.
Se in un isola fertile e rigogliosa o in un Inferno terrestre...
~Spazio autrice
Ehilà, buon pomeriggio a tutti! Eccoci qui con il secondo capitolo. Spero che vi piaccia.
Che ne pensate della tragica storia della nostra Adelaide? Cosa le succederà ancora? Riuscirà a risollevarsi dalla disperazione in cui è caduta?
Continuate a seguire la storia e lo scopriremo insieme...
-Alla prossima! 🌟
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