Capitolo 17

Subito presi il numero di Millie e la chiamai, in cinque minuti venne a casa mia.
Mi vide seduto sul divano che piangevo, mentre tenevo tra le mani una maglietta di mio padre.
Lei si avvicinò e mi chiese se avessi aperto la busta, io risposi di no. La aprimmo insieme c'era scritto :"Mike, amico mio, come va? È inutile che ti sforzi di gridare il nome di tuo padre e di Michelle, sono con me, al sicuro.
P. S. Non chiamare tua madre, è con me anche lei.
Saluti.
Joe."
Appena finito di leggere scoppiai in un pianto disperato, Millie, mentre mi asciugava le lacrime, mi disse :" Mike, tranquillo, si risolverà tutto. ".
Ci guardammo negli occhi, ed eravamo sul punto di baciarci, quando dalla porta entrarono Bill e Luke che ci guardarono e si misero a ridere. Millie stava per picchiarli, ma, fortunatamente, entrò dalla porta il Signor. Brown.
Chiese cose ci fosse scritto nel messaggio e lui esclamò :"Diamine! Io so dove è andato, venite ci andiamo con la macchina!".
Il Signor. Brown aveva una macchina 6 posti, tre davanti, tre dietro.
Davanti si ci sedettero Bill, Luke e, ovviamente, il Signor. Brown.
Io e Millie ci sedemmo dietro, io ero ancora sconvolto dalla lettera, lei mi prese la mano e la strinse fortissimo, come se volesse infondermi un po' del suo coraggio, e poi si accucciò a me.

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