LEVI

<<Eric, no>> urlo quando lo vedo immergersi nelle tenebre con me.

Questo vanifica tutto ciò che ho fatto, non potrà comunque rincontrare Tsurei in questo modo.

Dannazione, perché l'ha fatto?

Un'ondata di sconforto si irradia nelle mie viscere <<dannazione>> esclamo frustrata.

Una parte di me, tuttavia, si sente sollevata nel sapere che l'ultima cosa che vedrò sarà il suo volto.

Spero solo che la melma che mi ha inghiottita lo rigetti.

Spero solo che si salvi dal triste destino che ho scelto per me.

Dopo ore nella pece più tetra una luce, seppur fioca, colpisce prepotente i miei occhi, mentre il suolo fa lo stesso col mio corpo.

Mi sollevo a fatica confusa, cosa sta succedendo?

Pensavo di dover morire.

Mi guardo attorno: sono in un palazzo di mattoni neri con venature rosse, stesa su un carpet rosso sgargiante.

<<Finalmente, ti stavo aspettando>> una voce chiama la mia attenzione.

Mi volto verso questa notando un uomo sulla quarantina, vestito di una lunga tunica nera, la carnagione chiara, la barba ispida nera e lunghi capelli ramati, gli occhi celesti.

Poi una parola esce spontanea dalla mia gola, ricca di verità e consapevolezza <<padre>> sussurro.

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