ERIC

 Cerco di trovare le parole per spiegare qualcosa che nemmeno io sento di aver capito.

Inspiro a fondo e mi tengo qualche altro attimo per parlare del nostro viaggio <<quando siamo arrivati alla vecchia biblioteca io e Levi abbiamo scoperto di non essere soli>> dico ripensando a quella donna così misteriosa dagli occhi blu abissali. Guardo Levi <<quella biblioteca è abitata dalla madre di Enthalia e Magista, la Dea Ecate>> mi aspetto una qualche reazione ma la mia amica rimane impassibile, a differenza degli altri che sussultano.

<<Intendi la Dea della magia? Quella Ecate?>> chiede stupito Lit.

Near ci ha fatto studiare molta mitologia ed ora tutta la fatica sembra dare i suoi frutti.

Il labirinto di Dedalo, come Levi aveva intuito, non è stato veramente chiuso, semplicemente è stato modificato. I Grandi Sacerdoti sono gli unici a conoscenza di una decina di vie che collegano una cinta muraria all'altra. Suppongo che abbiano usato queste vie per entrare ed uscire>>

<<E come facciamo a sapere dove si accede a queste vie?>> chiede Levi.

Ecco il punto che mi lascia ancora irrequieto e confuso <<dobbiamo creare la Bussola Ecclesiae e, per farlo, abbiamo tutti gli ingredienti in questo zainetto>> ripenso alla polvere mancante <<o quasi>>

<<Che intendi?>> fa eco ai miei pensieri Kim.

<<Manca la polvere delle mura>> guardo Nik<<ho bisogno del tuo aiuto per procurarla.

Annuisce.

<<Ragazzi, sono tante informazioni da memorizzare... vi prego, riposatevi, poi discuteremo del piano per salvare le mura>> ci intima Lit, e non ha tutti i torti, sono completamente distrutto: la mente pulsa e sento gli arti pesanti nonostante io sia seduto.

Ci accomodiamo ed invito Levi a sedersi accanto a me. Non impiega molto tempo ad addormentarsi.

Abbasso le palpebre pregustando un sonno ristoratore ma non riesco a dormire.

Frustrato guardo il soffitto.

Che faremo, adesso?

Probabilmente andremo a combattere contro le gilde degli elementi, non abbiamo scelta.

E tutti noi abbiamo qualcuno con cui fare i conti, in quelle gilde.

Sento il cuore sgretolarsi al pensiero della ragazza dai profondi occhi neri ed i capelli mielati.

Che cosa ci ha spinti così oltre obbligandoci ad affrontare parti del passato che speravamo di ignorare?

All'improvviso sento un peso accasciarsi sulle mie gambe e sorrido istintivamente vedendo il volto addormentato di Levi.

Corruga la fronte come se fosse impensierita.

Deve star avendo dei brutti sogni.

Noi Cavalieri Sacri li facciamo spesso a discapito di quelli piacevoli.

Inizio ad accarezzarle i capelli delicatamente fino a quando la sua espressione si rasserena tornando alla pace dormiente.

Così, qualche minuto dopo, finalmente, dormo anch'io.

Sento una fitta alla gamba ed abbasso lo sguardo: le mie piccole ginocchia sono sbucciate e grondano di sangue <<ahia!>> esclamo quando delle mani altrettanto piccole si posano sopra queste.

<<Sta' fermo, sennò la magia non farà effetto>> mi sgrida una voce femminile delicata. Percorro il corpo della bambina partendo dalle soffici mani per finire a guardare un volto angelico contornato da capelli luminosi come le mura.

Non è possibile, perché proprio ora devo ripensarci?

<<Ecco, finito>> esclama ritraendo le mani soddisfatta.

Guardo le ferite e noto con stupore che non vi è traccia della lesione di poco tempo fa <<stai diventando proprio brava!>> mi sento pronunciare.

È un ricordo, più che un sogno e, tutto ciò che posso fare, è seguire ciò che succede.

<<Grazie!>> la bimba si alza in piedi ed inizia a piroettare per i campi lussureggianti esterni alle mura <<ma dovresti stare più attento, con la tua magia, rischi di farti male>> corruga la fronte e fa il broncio guardandomi con i suoi abissi neri.

Una strana sensazione mi graffia lo stomaco.

Vorrei poter voltare lo sguardo da quegl'occhi ma non posso.

Il vento si alza e sento l'aria graffiarmi il viso mentre la bambina esclama <<zio!>>

Mi alzo e, voltandomi, vedo la mia amica abbracciare il collo scarlatto di mio padre.

Sento la testa girare, perché questo fantasma del passato doveva tornare proprio ora?

Vorrei stringere i pugni, urlare, lasciare la mia rabbia e frustrazione, ma tutto ciò che riesco a fare è stare fermo, immobile, a farmi divorare dalle mie emozioni.

Perché l'hai fatto, Keira?

Poi tutto diventa nero.

Apro gli occhi lentamente e questi vengono accolti dalla penombra della stanza.

Sono grato di potermi svegliare in una stanza dove nessuno vuole torturarmi, mi fa dimenticare per qualche istante che sono nella gabbia del leone.

<<Amico, sei sveglio?>> Kim mi sorride stiracchiandosi e ricambio.

Sembra irreale riuscire a riposarsi con tutto quello che sta succedendo.

<<Senti, Eric>> inizia Nik cauta <<per caso sai come Levi abbia risvegliato i suoi poteri? Insomma, non è il momento di tenere dei segreti>> non ha ancora detto loro nulla riguardo a Phoenix e dev'esserci un motivo, non ho intenzione di tradire la sua fiducia, ne parlerà quando lo riterrà più opportuno.

<<So che li ha scoperti quando voi l'avete chiusa in carcere, nient'altro>> sento il sangue bollire <<e, a proposito, che cazzo vi è saltato in mente, ditemi. Perché l'avete rinchiusa in cella? Dopo tutto quello che ha passato, poi>> li guardo uno ad uno negli occhi, soffermandomi su Nik, di cui ho un certo sospetto riguardo a ciò che l'ha spinta a fare ciò che ha fatto.

<<Dovevamo incolpare qualcuno per liberarti>> cerca di spiegare in risposta al mio sguardo.

<<Perché proprio lei? Vi siete per caso dimenticati che è andata in una missione molto pericolosa nella terra di nessuno per salvare una cinta muraria in cui abitava da qualche giorno?>> mi avvicino a Nik, sono infuriato.

<<Scusa se abbiamo toccato la tua dolce principessina per salvarti, davvero, ci dispiace>> si avvicina a me provocandomi <<se non fossimo stati lì sareste morti entrambi>>

<<Non per questo dovete essere sleali con qualcuno che è stato pronto a sacrificarsi per voi>>

<<Dacci un taglio, Eric>> la solita elettricità che si crea quando io e lei litighiamo mi pizzica la pelle.

<<Dacci un taglio tu, Nikol, non dovresti far prevalere le tue emozioni sulla razionalità>>

<<Lo stesso vale per te, brutto...>>

<<Ragazzi basta>> Lit si mette in mezzo a noi e le cose, per un attimo, sembrano tornare a com'erano anni fa, quando litigavamo per cose futili e Lit era colui che ci ha sempre costretto a fare pace.

Indietreggio dopo aver lanciato un'occhiataccia alla ragazza che ricambia con sguardo truce.

<<Piuttosto, non sentite un profumo estremamente invitante venire dal piano terra? Andiamo a vedere cos'è>> Kim parte alla riscossa salendo le scale e lo seguiamo a ruota.

<<E non me ne pento affatto, mi ha dato più soddisfazioni di qualsiasi carriera>> sento Esther dire a Levi, per poi sollevare lo sguardo verso di noi <<ben svegliati>>

Le sorridiamo e ci accomodiamo a tavola <<finalmente, non mangiamo da quanto? Un giorno?>> esclama Kim entusiasta, per poi ringraziare quando il piatto gli viene servito: su un vassoio un piatto in porcellana ospita dello spezzatino con patate lesse.

Mangio di gusto gustando l'armonia di sapori che esplode nel mio palato

<<Dev'essere stata una fatica immane, per te, eh? tu che mangi ogni volta che puoi>> risponde Nik alla frase di Kim.

<<Ehi!>> ribatte <<rendo fiere molte nonne, vero, Esther?>> le fa un occhiolino e lei ride di gusto.

<<Parlando di beni primari: ci sono due bagni quindi dobbiamo dividere i turni>>

Istantaneamente noi tre ragazzi iniziamo una discussione per aggiudicarci i turni della tanto desiderata doccia che finisce con sonori insulti, come da manuale.

<<Prima le donne, vero, ragazze?>> scherza Esther e le altre si guardano chiaramente a disagio.

<<Mi dispiace interrompere la situazione piacevole che finalmente stiamo vivendo ma dobbiamo tornare alla realtà. Esther, mi daresti un grande foglio e cinque diverse penne?>> chiede Lit.

<<Certo, dammi un minuto>> la donna si allontana.

Lit si sta concentrando sul piano di ribellione e questo, da una parte, mi rasserena, perché non sta pensando alla perdita subita. Dall'altra parte, tuttavia, mi preoccupa il pensiero che possa venire divorato dall'odio.

Arrivato il materiale richiesto Lit inizia a disegnare <<bene, Levi, una breve introduzione delle altre organizzazioni amministrative delle mura>> esclama eccitato come tutte le volte in cui inizia a programmare qualcosa <<vi sono decine di gilde minori che, per convenienza, sono raggruppate in quattro più complesse: la gilda della Terra, quella dell'Acqua, del Fuoco e dell'Aria. In queste gilde ci sono sia guerrieri sacri che ragazzi che hanno dei poteri per volere di Enthalia: sono poteri meno potenti di quelli dei cavalieri sacri ma sono comunque considerevoli>>

<<Vorrei precisare che col passare degli anni il numero di Cavalieri Sacri è diminuito drasticamente, forse anche a causa del fatto che spesso questi, dopo aver cresciuto un umano, non ne abbiano cresciuto nessun altro>> lo interrompe Nik.

<<Grazie. Riprendendo, ogni gilda è guidata da un Cavaliere Sacro. Noi dovremo rivolgerci ad ognuno dei comandanti e parlarci e, in caso, combattere. Sappiamo che, nell'eventualità di una battaglia, quasi sicuramente vi saranno delle ispezioni da parte dell'esercito>>

<<Abbiamo un bunker invalicabile al piano di sotto, non preoccupatevi>> risponde Esther con un'aria tanto autoritaria quanto quella di Lit.

<<Dovremmo andare a parlare con la gilda dell'Aria, come prima gilda... forse tuo fratello ti ascolterà>> dice Kim.

Mi irrigidisco al ricordo di un altro fantasma del passato che presto saremo costretti ad affrontare.

<<No.>> risponde Lit secco. <<lui è l'ultima sponda, non ho intenzione di chiedergli aiuto>>

<<Ma...>>

<<No.>> mi spaventa l'idea che i due possano di nuovo incontrarsi, suo fratello è estremamente imprevedibile.

<<Propongo di parlare con la gilda dell'acqua: è la più vicina e mio fratello Nathan ne faceva parte, forse ci daranno ascolto>> Nik guarda sua nonna <<quindi è ovvio che io ci debba andare>>

<<Ti accompagno>> Lit si protende verso Nik.

Sono sempre stato convinto che provasse del tenero per lei, ma non posso permettergli di mettersi in pericolo per proteggere chi ama <<no>> so per certo che, se Levi dovesse andare in una missione di questo genere, mi opporrei, ma devo tenere fede a quello che la mia ragione ritiene più giusto <<la città ha bisogno di un capo e nessuno lo può essere più di te. Ci vado io, non sappiamo cosa potrebbe succedere e tu devi rimanere vivo, per il bene del nostro popolo>>.

<<Ti sbagli, non sarei un capo valido se mi tirassi indietro dal pericolo>>

<<No, saresti saggio perché sai retrocedere quando è necessario per il bene di chi è sotto la tua responsabilità. Ti prego, amico mio, non insistere, non cambierò idea>>

<<Andrà tutto bene>> Nik appoggia la mano sopra quella di Lit, guardandolo con sguardo fraterno che, sono convinto, lo abbia trafitto come una spada avvelenata <<torneremo>>.

<<Quando avete intenzione di partire?>> domanda timidamente Levi accanto a me.

<<Al calare della notte>> rispondo << è una corsa contro il tempo, ma il buio sarà d'ausilio>> conto di sfruttare la quiete della notte per raggiungere la gilda indisturbato.

Ci alziamo tutti ed Esther ci conduce in una stanza molto ampia con diverse attrezzature e vestiti <<questa era la camera di Nathan quando faceva parte della gilda dell'acqua, prendete ciò di cui necessitate maggiormente>> indica gli scaffali in acero sulle pareti cristalline.

Entro e seleziono degli articoli utili per la missione dagli scaffali, poi salgo le scale per andare al bagno del primo piano e prepararmi, manca poco più di mezz'ora all'ora scelta per la partenza.

Mi spoglio e guardo attentamente il mio volto allo specchio: la mascella pronunciata, le labbra carnose e gli zigomi alti renderebbero il mio volto piacevole se pesanti borse non appesantissero i miei occhi dorati.

Passo una mano tra i capelli scuotendo i ricci, sbuffo ed entro in doccia.

Mi lascio accarezzare dall'acqua tiepida e spero che porti via tutta la negatività che sento accasciata su di me.

Sento dei colpi leggeri battere sulla porta di mogano <<sì?>> rispondo incuriosito.

<<Sono io, Levi>> risponde timidamente. Esco dalla doccia e velocemente mi asciugo e metto i pantaloni.

<<Volevo dirti...>> si interrompe quando apro l'uscio.

La guardo, è sempre piena di sorprese.

<<Stai attento, ok? Torna sano e salvo>> si arriccia i capelli attorno all'indice e solleva cautamente lo sguardo verso di me. Quando i nostri occhi si incontrano vengo nuovamente travolto dall'acqua bollente di Kiara e tremo davanti alla loro bellezza <<ti prego>> continua incosciente dell'effetto che mi fa.

Rido perché non riesco a trovare parole adatte per esprimere quello che vorrei davvero dirle <<tranquilla>> rispondo banalmente <<partiremo dopo il tramonto, nessuno ci vedrà, staremo attenti, te lo prometto>> mi sento uno stupido.

Scendiamo al pian terreno dove Kim ci punzecchia <<è già nato del tenero?>> sento lo sguardo accusatorio di Nik sulle spalle.

Torno nella stanzina, indosso il mantello e metto nella fodera il coltello.

Mi avvio alla porta d'ingresso della villetta, per poi voltarmi indietro verso quella che è la mia famiglia <<noi andiamo>> indico l'uscio.

<<Tornate sani e salvi>> Esther ci abbraccia e, stretto tra i suoi arti, guardo triste Levi, cercando di memorizzare tutti i suoi lineamenti.

Ora sta a me salvarla e ripagarla per tutti i sacrifici.

Usciamo cautamente.

Percorriamo delle vie secondarie molto strette per avvicinarci alla parte più a sud rispetto al portone, il Quartiere delle Gilde: è un luogo disposto in quattro grandi ville con i suddetti simboli ed ognuna di queste appartiene ad una gilda.

Quella dell'acqua è la villa più vicina al palazzo ed al centro della città e coloro che la frequentano sono, generalmente, persone molto calme.

Spero sia ancora così e che il fatto di conoscere Nathan possa portarci ausilio.

<<Senti, Nik, perché ti sei comportata così con Levi?>> mi infastidisce dover trattare nuovamente l'argomento ma non riesco a capacitarmene.

<<Me l'hai già chiesto>>

<<Voglio una risposta sincera>>

Avanziamo avvolti nel buio per le strade che eravamo soliti percorrere di corsa ridendo allegramente.

I suoi capelli biondi riflettono la luce della luna, cammina dritta davanti a me.

<<Mi sento in colpa, non credere che io sia senza sentimenti>> fa una pausa e sospira <<era l'unico modo per riportarti a casa, te l'ho detto. Ho dovuto assecondare la decisione di Near>>

È possibile, come tesi, ma non mi convince <<quindi non c'entra il sogno che hai fatto?>>

Si gira puntando le due lame verdi verso di me <<quindi vuoi parlare di questo? Non ti interessa veramente il motivo per cui abbiamo preso la decisione>>

Indietreggio <<non è così...>> borbotto, anche se ha parzialmente ragione: voglio capire il suo sogno, è vero, ma mi interessa molto anche il fattore Levi.

<<Senti, è vero, ho preso una cotta per te>> riprende a camminare, la voce è piatta ed impassibile <<e forse non mi sono opposta all'incarcerazione di Levi anche per questo, ma non c'era davvero più tempo>> continua <<tuttavia, ciò che mi muove non è la gelosia o l'invidia ma il fatto che, da quando l'hai conosciuta, lei è la tua pupilla. Temo davvero tu possa abbandonare la tua famiglia per seguirla. Ricordati che non sai nulla di lei e, per quel che ne sappiamo, potrebbe essere il nemico>>

Mi rifiuto di crederci.

<<Siete come fratelli per me, non potrei mai lasciarvi>>

<<Sì, invece>> sento la sua voce aumentare di qualche nota <<è dai tempi di Keira che non guardavi qualcuno in quel modo, e sappiamo tutti com'è andata a finire>>

Mi irrigidisco all'udire di quel nome.

Non trovo parole adatte per risponderle, lei è sempre stata in grado di leggermi dentro e capirmi prima che io potessi farlo.

<<Dimmi la verità, quanto ti piace?>>

Quanto mi piace?

Ripenso alla gioia che ho provato quando l'ho vista fuori dal bagno o dalla calma che ho provato vedendola dormire su di me, per non parlare di tutto il coraggio che ha dimostrato in questi giorni.

La stimo sicuramente molto, ma mi piace davvero?

<<Non serve rispondere, solamente, pensaci, ok?>> mi guarda sorridendo.

Riconosco quello sguardo, sta soffrendo.

Mi avvicino a lei e la stringo a me, lei rimane ferma per qualche secondo e poi ricambia il gesto. Non è un abbraccio passionale ma una semplice espressione di affetto: mi è sempre stata accanto ed odio vederla soffrire.

Dopo poco tempo si stacca indicando un grande edificio distante qualche centinaio di metri <<ecco la gilda>>

Continuiamo ad avvicinarci <<cosa hai intenzione di dire loro?>> le chiedo.

<<Non ne ho la più pallida idea>>

<<Ti conviene pensarci in fretta perchè siamo arrivati>> dico quando un enorme edificio in marmo blu trionfa su di noi: è un grande cubo dalle striature dorate e tante piccole finestre disposte sulla facciata frontale incorniciano un grande portone.

Bussiamo.

Un bambino socchiude la porta e ci lancia degli sguardi irrequieti.

<<Ciao, piccolo, mi chiamo Nikol, posso parlare con Cassius?>> la vedo chinarsi verso di lui.

<<Cassius è morto>> risponde freddo il piccolo e lei si irrigidisce.

<<Oddio>> ha un'espressione sconcertata <<quand'è successo?>>

<<Due notti fa>>

Dev'essere caduto in battaglia contro gli invasori.

<<Possiamo parlare col nuovo capo?>>

Il piccolo spalanca la porta rivelando la sua figura minuta ed il cespuglio nero che ha in testa.

Si mette a camminare lungo un corridoio che sembra immenso, colmo di foto e dipinti sulle pareti bianche.

Si ferma davanti ad una porta in mogano e bussa <<Calix, due ragazzi ti devono parlare>>

<<Falli entrare, Mark>> una voce maschile risponde dall'altra parte della parete.

Varchiamo la soglia e quello che sembra uno studio si apre dinnanzi a noi: pareti tappezzate di librerie colme di tomi e, al centro, un grande tavolo pieno di scartoffie, dietro al quale è seduto un ragazzo dagli occhi cerulei, la pelle scura e le spalle larghe.

<<I Cavalieri Sacri del Gran Sacerdote? Che ci fate qua?>> dice una dopo averci scrutati.

<<Calix, giusto? Mi chiamo Nikol Evergrenthen, sono la sorella di Nathan Evergrenthen, un amico molto stretto di Cassius, che ho scoperto essere deceduto qualche giorno fa>>

<<Sei sua sorella?>> gli occhi del ragazzo si illuminano. Deve avere circa la nostra età <<perché sei qui? Non dovresti affiancare il Gran Sacerdote in questa grande crisi?>> mi stupisce come la popolazione possa essere rimasta impassibile dopo quello che è successo in questi due giorni, non si sono fatti delle domande? E che ne è stato di tutte le vittime?

Probabilmente c'entra qualcosa la quiete della notte scorsa, ma so troppo poco sul nostro nemico per emettere teorie.

<<Il Gran Sacerdote è morto, ucciso dal Gran Sacerdote delle Ametista, Mars, lo stesso artefice di centinaia di morti, tra le quali anche quella di Cassius, temo>> inizia a raccontare Nik, che sento esitare quando pronuncia quel nome. Questo ragazzo dev'essere stato importante per lei.

<<Mars vuole creare un esercito per combattere contro i lupi e sterminarli>> cerco di aiutarla.

<<E quindi?>>

Cosa vorrebbe dire "e quindi?".

So benissimo che c'è un immenso odio tra le due specie, ma perché dovremmo appoggiare un genocidio per soddisfare dei sentimenti trasmessi da generazioni, di cui non comprendiamo nemmeno la ragione? <<dobbiamo impedirlo e rovesciare questo nuovo sacerdotato, prima che causi altre morti innocenti!>>

<<Near non si è mai sprecato per noi Gilde minori, ha avuto sempre voi quattro sotto la sua attenzione, noi siamo stati trattati come feccia: voi avete vissuto nel palazzo, noi in piccoli campi comuni e per quale ragione?>>

<<Tutti commettono degli errori>> si intromette Nik.

<<Allora anche noi commetteremo un errore andando in guerra contro i lupi>> la zittisce <<e, sottoscrivo, se questo Mars vuole creare una nuova società libera dal dominio dei lupi, perché dovremmo ostacolarlo?>>

Dal dominio dei lupi?

A conti fatti sono loro quelli che ci hanno perso nell'accordo preso secoli fa.

<<In quel modo avrebbe potere assoluto e non sappiamo che fine potrebbe farci fare!>> ribatte lei.

<<Non m'interessa, sinceramente. Che faccia come vuole e, anzi>> si solleva dalla sedia ghignando sinistramente <<se gli portassi due rivoluzionari che potrebbero in futuro aver compromesso i suoi piani potrei essere io il suo pupillo assieme alla mia Gilda>> allunga la mano e una spada di ghiaccio ci materializza. Istintivamente mi metto davanti a Nik per proteggerla.

<<Pensaci bene, non puoi intenderlo sul serio, le conseguenze delle sue decisioni si riverseranno inevitabilmente su tutti noi, ne vuoi veramente pagare il prezzo?>>

<<Ha vendicato tutta la sofferenza che il vostro amato Sacerdote ci ha causato, perché dovremmo ostacolarlo?>> ride <<piuttosto voi siete un problema>> ha smesso di ascoltarmi da tempo, ormai, ed ho il terrore che questo sarà lo stesso comportamento che avranno le altre Gilde.

"Eric, non possiamo attirare troppa attenzione, dobbiamo muoverci e cercare di evitare uno scontro".

"Siamo comunque nei guai, se riuscissimo a scappare le guardie verrebbero avvisate".

"Ma non prima di domani mattina" sento la porta aprirsi di colpo <<corri!>> esclama Nik.

Siamo in una Gilda piena di guerrieri il cui capo è intenzionato ad eliminarci.

Corriamo a perdifiato con Calix dietro di noi <<gilda dell'acqua, bloccate questi due!>> urla chiamando a rapporto i suoi sottoposti.

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