Rimango immobile per qualche minuto ad osservare ciò che rimane di mio cugino, ora consapevole delle mie origini, poi corro da colei che mi ha salvato nuovamente la vita <<Levi!>> urlo ristorato dalla vista della sua figura angelica.

<<Ce l'hai fatta>> il volto pallido ed impolverato è girato verso di me, gli occhi azzurri puntati nei miei. Mantengo disperato il contatto visivo, una parte di me continua ad urlarmi che presto ci separeremo di nuovo.

<<Grazie a te>> le accarezzo la guancia d'impulso. Rabbrividisco al contatto con la sua pelle morbida e setosa.

Dopo qualche istante, spezzandomi il cuore, si separa da me <<Nik, puoi aiutarmi?>> dice per poi lanciarmi un'ultima occhiata.

Comprendo il messaggio e mi avvio dai miei compagni già impegnati nell'allestire un provvisorio ospedale di guerra.

<<Sei stato strabiliante, grazie per averci protetti, Eric>> mi dice Lit. Il corpo è segnato da leggeri graffi e percepisco immediatamente che lo squarcio più grande è nel suo petto.
<<Stai bene?>> gli chiedo, lui annuisce rispondendo <<ho solo bisogno di riposarmi>>

<<Tu e Levi formate un'ottima squadra>> continua Asher <<vi avremmo affiancati nella lotta ma saremmo stati solo d'intralcio. Avete una chimica ed un'intesa invidiabili>> abbassa poi lo sguardo <<in realtà non ne avevamo la forza. Odio ammetterlo ma non sono ancora al tuo livello>> gli altri annuiscono.

Sorrido imbarazzato <<ora che faremo?>> cambio discorso. Sono sollevato da questa prima vittoria ma le parole scambiate con Karen poche ore fa rimbombano ora nella mia mente.

<<Medichiamo i feriti, innanzitutto, poi potremo finalmente tornare a casa>> gli occhi di Lit brillano.

<<Voi come state?>> chiedo loro, hanno affrontato anche loro incredibili traumi in questo scontro.

<<Andiamo avanti. Almeno siamo vivi>> noto Asher volgere lo sguardo verso una decina di ragazzi a terra <<spero di poter celebrare un degno funerale per i miei compagni, una volta tornato alla gilda>>

Finalmente possiamo tornare a casa.
Mi chiedo, però, cosa troveremo al nostro ritorno e come potremo riparare i danni fatti da Mars alle nostre istituzioni.
La guerra è finita eppure mi sento come se dovesse ancora incominciare.

<<Eric, vieni un attimo!>> Karen mi chiama e corro da lei. Sono estremamente stanco e spossato ed ogni passo non fa che ricordarmelo. Non vedo l'ora di potermi riposare.

Giungo di fronte alla donna che, dopo essersi complimentata per lo scontro, mi dà un biglietto piegato da parte di Levi <<leggilo il prima possibile>> lo indica per poi andare.
Rimango perplesso dall'atteggiamento freddo e sbrigativo e lo giustifico con tutti i lupi che ora dovrà medicare dopo il primo soccorso di Nikol e Levi. Hanno salvato i feriti, i morti sono purtroppo rimasti tali.

La osservo allontanarsi, poi inizio a leggere "Ciao Eric, come stai? Non so quando leggerai questo biglietto, ma spero che tutto vada bene. Spero tu mi abbia perdonata per ciò che ho fatto, per il modo in cui me ne sono andata senza darti spiegazioni."

Eh?

Ma lei non se n'è mai andata. O meglio, non ancora.

Inizio a guardarmi attorno cercandola con lo sguardo e cercando di continuare a leggere "Sappi che ho dovuto farlo. Ho voluto farlo.

Non credere sia stata una scelta semplice, tutt'altro. La sola idea di allontanarmi per sempre da te mi spezza il cuore. Tuttavia c'è una verità che ti ho celato finora: quando Aria, la dea degli Animali Sacri, è stata sigillata in me tutte le creature mitologiche sotto la sua influenza sono state risucchiate nel Tartaro. In poche parole, è colpa mia se sei cresciuto come orfano. Spero che col mio sacrificio gli Animali Sacri e con loro Tsurei tornino da voi.

L'ho fatto per ripagarti dell'enorme torto che ti ho fatto, oltre che per il fatto che queste creature sono indispensabili per la vostra sicurezza."

Cosa?

È questa la motivazione della scomparsa di Tsurei?
Rimango sconvolto da questo fatto, poi ricordo la conversazione con Tsurei avuta qualche giorno fa.
Tutto ora ha un senso.

Ma cosa intende per sacrificarsi? Vuole gettarsi nel Tartaro al loro posto? Non penso sia fattibile.

Continuo a leggere "Non ho rimpianti, tranne quello di non essere riuscita a salutarti come avrei voluto, ma sono certa che poi non sarei più riuscita a fare ciò che devo.

Ti prego di credermi, Eric, ho fatto tutto questo per amore.

Avrei voluto confessartelo prima, in altri modi, ma ora che so che non ho più un futuro ad attendermi tutto ciò che posso fare e dirtelo con queste parole: ti amo. Ti ho amato dal primo istante in cui ti ho visto e sempre in avanti. Ti amo per la tua forza, il tuo coraggio, la tua bontà d'animo. Ti amo per lo splendido uomo che sei e che so che diventerai.

Avrei voluto baciarti almeno una volta, avrei voluto avere la possibilità di diventare qualcuno di importante per te, ma dovrò accontentarmi nel ricordare quanto importante sarai sempre per me.

Sarò tua per sempre, nonostante le dimensioni, il tempo e le forze che ci separeranno.

Ti amo, Eric.

E ti chiedo perdono"

Mi tremano le mani.

Lei mi ama?

Certo, mi ha detto che le piacevo, ma non pensavo fino a questo punto.

Poi realizzo che nella lettera ci sono soprattutto rimpianti: vuol dire che l'avrei dovuta leggere dopo il suo atto di sacrificio.

Spero di essere ancora in tempo. Mi sollevo in aria con l'ausilio delle mie fiamme, poi la vedo.

La vedo vicino ad un'enorme spaccatura nel terreno ed intuisco immediatamente ciò che sta per succedere.

Mentre mi getto a capofitto verso di lei, Levi si lascia cadere in quel buco nero.

Non tentenno nemmeno un istante, anzi, aumento ulteriormente la velocità.

Allungo la mano cercando di afferrare la sua ora protesa verso di me <<Eric, no>> le sento dire mentre le ombre la inghiottiscono.

Poi, arrivato nel punto di non ritorno, mentre la melma nera mi ricopre il corpo, ripenso alle parole di Nikol: aveva ragione, ho preferito Levi alla mia famiglia, alla mia vita.

Che cosa stupida.

Eppure lo rifarei un'altra infinità di volte.

Lo farei sempre in un loop infinito.

Voglio avere la possibilità di dirle "ti amo" almeno una volta.

Poi il buio mi avvolge.