Capitolo 10
9 nejer 2124, il giorno tanto atteso era finalmente arrivato. La notte regnava ancora sovrana; la Luna alta nel cielo, protetta dalle sue fedeli sentinelle, le Stelle, vegliava sui suoi figli, i quali erano accoccolati tra le braccia di Morfeo.
Tutto era tranquillo; la quiete e il silenzio sovrastavano in ogni casa e in ogni bosco, solo l'ululare di qualche lupo, o il bubolare dei gufi, rompevano quella serenità. La Luna posava lo sguardo su tutti ma, ad un tratto, la sua attenzione fu catturata da due vispi occhi color smeraldo decorati da scaglie ambrate, che in tutta la loro bellezza risplendevano nell'oscurità.
Calime rimase sdraiata nel letto, guardando il soffitto; il sonno era pian piano svanito mentre l'adrenalina aveva iniziato a scorrere nelle sue vene. Erano stati mesi difficili e impegnativi, tutte le novità arrivate durante l'estate avevano scombussolato gli equilibri e le vite dei ragazzi, portando una ventata di nuove possibilità e l'elfa, nell'Ordine, vi aveva visto la sua nuova vita. Tutti sapevano quanto fosse determinata la bionda, anche chi l'aveva conosciuta recentemente come Jregh.
Silenziosamente si mise a sedere e, dopo aver legato i lunghi capelli biondi in una coda malfatta, preparò il proprio bagaglio. Soddisfatta della sua velocità nel sistemare i propri vestiti e averi, tacita si recò al fiume. Calime non aveva paura della notte anzi, padroneggiava l'oscurità con molta maestria e questo era dovuto alle battute di caccia che Osillen le faceva fare al chiaro di Luna. Arrivata al fiume, si spogliò di tutti i suoi averi e, con leggiadria, si immerse nell'acqua.
Quando il Sole iniziò a far capolino, Calime decise che era ora di tirare giù dal letto i suoi compagni di viaggio. Dopo essersi vestita si incamminò verso casa, senza rendersi conto che, da dietro un cespuglio, qualcuno la osservava. Camminò tranquilla per tutto il tempo, accompagnata dal cinguettio degli uccellini ormai svegli, finché lo spezzarsi di un rametto la fece voltare di scatto.
Nessuno.
Calime guardò furtiva un paio di volte e, assicuratasi che non ci fosse nulla, tornò sui suoi passi mentre qualcuno la osservava da sopra un albero.
<<Calime, abbiamo bisogno di te.>>
Una voce roca e profonda, mise a tacere ogni animale, facendo fermare la ragazza.
<<Chi sei?>> chiese, portando entrambe le mani verso le fodere dei pugnali.
<<Lo capirai. Cadrai in tentazione e ci aiuterai a raggiungere i nostri scopi... Ma è ancora troppo presto.>> una risata maligna si liberò nell'aria e Calime osservò un turbine nero lanciarsi a capofitto su di lei, facendola cadere a terra.
Quando riaprì gli occhi, tutto era tornato come prima e, dolorante, riprese il suo cammino verso casa.
<<Forse è stato solo un sogno...>> sussurrò a se stessa, massaggiandosi le tempie.
Non appena arrivò, vide Jregh davanti alla porta, pronto a bussare.
<<Jregh! Non bussare, molto probabilmente dormono ancora tutti.>> disse l'elfa, affiancando l'amico.
<<Tu invece cosa ci fai già sveglia?>> domandò incuriosito.
<<Troppa adrenalina! Non sei emozionato di entrare nell'Ordine?>>
<<Sì, anche se la selezione sarà complicata...>> rispose lui, sospirando.
<<Complicata, ma non impossibile!>> lo incoraggio la bionda, con un sorriso fiero.
Entrarono in casa e, prima di svegliare il resto della famiglia, decisero di preparare una buona colazione. Jregh, notando l'amica piena di energia ed entusiasmo, sorrise, sentendosi anche lui più sicuro.
Non appena tutto fu al suo posto, Calime raggiunse la scalinata che porta al piano di sopra e con gran voce incitò la famiglia ad alzarsi <<Forze pigroni, è ora di prepararsi! Sveglia, sveglia!>> scatenando le risate di Jregh.
Uno a uno scesero in cucina e si misero a mangiare. Quando Ophelia fece capolino nella stanza, ancora assonnata, lanciò uno sguardo alla sorella e le disse <<Non puoi svegliare le persone in questa maniera così villica!>>.
<<Su, non essere permalosa! Ecco qui dei cupcakes al pistacchio.>> rispose l'elfa, dipingendosi un sorriso allegro sul volto e porgendo alla rossa il cupcakes.
<<Questo è comprare le persone!>> rispose l'altra ridendo e afferrando il dolcetto <<In ogni caso, sei perdonata!>> concluse sedendosi.
L'ultimo ad arrivare fu Aegnor, il quale alla mattina era davvero intrattabile. Si sedette al suo posto, grugnì un paio di risposte e, dopo essersi abbuffato, il sorriso tornò sul suo viso <<Buongiorno a tutti, famiglia!>> esclamò euforico, mentre Calime, Ophelia e Jregh si prendevano gioco di lui e del suo cambio d'umore.
<<Bene, sistemate le ultime cose... Venti minuti e partiamo per Hoyot.>> disse Elanor uscendo dalla stanza.
Ophelia e Calime si guardarono e, senza dirsi nulla, corsero verso le stanze, mentre Aegnor e Jregh rimasero seduti al tavolo.
<<Io ho già portato tutto qui, se vuoi ti do una mano.>> chiese il mezzorco che ormai conosceva l'amico.
<<Mi farebbe comodo una mano! Da solo, in venti minuti, non riuscirei a far nulla.> confermò l'elfo, dando una pacca sulla spalla a Jregh.
Venti minuti più tardi, erano tutti sul loro cavallo, con il proprio bagaglio, pronti per andare a Hoyot. Anche Awerin decise di aggiungersi alla comitiva e, durante il viaggio, diede gli ultimi consigli ai quattro.
<<Sta mattina ti sei svegliata presto, come mai?>> domandò di punto in bianco Ophelia alla bionda.
<<Adrenalina.>> rispose semplicemente quest'ultima <<Come hai fatto a sentirmi?>>
<<Non ti ho sentita, a dire il vero. Ad un certo punto una strana sensazione mi ha invasa e ti ho sognata mentre camminavi nel bosco...>> spiegò la rossa.
<<Effettivamente mi è successa una cosa strana, ma penso di essermela sognata!>>
Dicendo così, Calime alimentò la curiosità di Ophelia <<Cosa ti è successo?>> provò a domandare.
<<Sono caduta, o meglio, è come se qualcosa mi avesse travolto... Ma non ricordo molto bene!>> e voltandosi verso la rossa, vide la preoccupazione nei suoi occhi <<Ophelia, sono solo caduta, stai tranquilla!>> disse sorridendole.
La rossa a quella affermazione annuì e per quanto la bionda cercasse di rassicurarla, qualcosa dentro di lei non riusciva a tranquillizzarsi, era come se un allarme suonasse dentro di lei cercando di avvertirla del pericolo. Vedendo però Calime serena, decise di non indagare oltre.
Un'ora più tardi, dopo un viaggio di risate e chiacchiere, arrivarono a Hoyot che, come sempre, si presentava in tutto il suo splendore.
Jregh osservò stupito l'ambiente caloroso che lo circondava, per lui era la prima volta nella capitale di Porto Sicuro.
<<È bellissima! Hisember, la capitale dei regni del Nord, è molto più grigia e fredda...>> raccontò <<Bella città, non fraintendetemi, ma davvero fredda!>>.
Nonostante non fosse giorno di mercato e l'estate iniziasse a svanire, Hoyot era viva e luminosa, sempre movimentata.
Passando per la città, Osillen fece da guida a Jregh, spiegando al mezzorco la storia e le leggende della capitale.
Passo dopo passo, monumento dopo monumento, da lontano si iniziò ad intravedere il maestoso Palazzo delle Stelle, sulla sommità della collina.
Non appena arrivarono in prossimità dell'entrata, rimasero tutti e quattro estasiati.
<<Bene, siete arrivati, ragazzi miei!>> esclamò Awerin mentre rivolgeva uno sguardo fiero ai giovani.
<<Bambini miei, per qualsiasi cosa scriveteci...>> sussurrò Elanor, abbracciandoli.
Dopo i rispettivi saluti, i genitori e la nonna videro i quattro sparire oltre l'oscurità del portone, scatenando tristezza nei loro cuori.
<<Staranno bene...>> furono le parole di Awerin prima di voltare le spalle alla struttura, seguita da Elanor e il figlio.
***
Non appena è varcarono il grande portone, i quattro si ritrovarono nei primi giardini del palazzo.
Erano immensi e ben curati. Al centro del cortile sorgeva una bellissima statua di marmo, raffigurante la nascita di Luna e Sole; sul lato destro vi erano delle magnifiche siepi di rose rosse e gialle, mentre il lato sinistro ospitava rose blu e bianche, con una voliera contenente una ventina di colombe. L'edera era regina della cinta di mura che delimitava il giardino e, osservando oltre la fontana, i ragazzi videro l'entrata principale dell'immenso palazzo bianco.
<<Wow, è tutto così principesco!>> osservò Ophelia esterrefatta.
<<Guardate quanto è grande...>> esclamò Calime.
I ragazzi, nonostante fossero meravigliati da così tanta bellezza, erano concentrati sulla moltitudine di ragazzi presenti in giardino.
<<Saranno almeno una sessantina!>> disse Jregh con tono preoccupato.
<<Santi numi, sono troppi!>> gli diede corda Aegnor.
Pian piano i quattro si spostarono verso la fontana e osservarono che vi erano ranger, maghi, guerrieri e ragazzi di ogni tipo.
Ad un certo punto calò il silenzio, ogni brusio fu messo a tacere dalla figura che, a passo lento, si stava recando sul balcone del secondo piano.
Non appena l'uomo apparve alla luce, ogni ragazzo e ragazza del cortile si inchinarono a Sommo Sorin III, elfo liberatore del male.
<<Benvenuti giovani guerrieri e aspiranti membri dell'Ordine. Parlo anche a nome del mio fedele compagno Julien, alleato del bene e liberatore di tutti i mali, che purtroppo non può essere qui, poiché gli uomini godono solo di pochi anni di vita...>> un sospiro di tristezza si fece largo dalla bocca dell'elfo <<Sono così contento di vedere tanti volti giovani e determinati. Da oggi sarete ospiti a Palazzo delle Stelle, ma solo venti di voi diverranno membri effettivi. Avete abbastanza buon cuore? Siete audaci e coraggiosi? Bene, noi vi esamineremo. Sarete divisi in gruppi e, ogni due gruppi avranno lo stesso mentore. Avrete delle sfide da svolgere e degli allenamenti da fare, poi ci sarà la prova finale... Entro la prossima settimana avremo scelto i venti nuovi membri!>> spiegò l'elfo dai lunghi capelli dorati, la pelle diafana e gli occhi color del ghiaccio <<A breve arriveranno i vostri insegnanti e vi mostreranno le camere, i compagni e le rispettive stanza. Da domani iniziano gli allenamenti e, tra una settimana, ci sarà la prova finale... Siate coraggiosi di animo e puri di cuore, la pace regni sempre su Orrentar!>> urlò infine.
<<La pace regni sempre su Orrentar!>> risposero tutti all'unisono.
Angolo autrice:
Finalmente siamo arrivati al Palazzo delle Stelle! Cosa ne pensate di Sorin?
E Calime, cosa le sarà successo?
Bene, ora entriamo nel vivo della storia! 😍😍
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