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HANTA POV
Entriamo nella piccola locanda e noto, con grande stupore, che è parecchio accogliente al contrario delle altre due.
Il pavimento è in legno scuro e un po' scricchiolante, le pareti sono verdi pastello e hanno una striscia di mattonelle alta fino alla vita. I tavoli con le sedie sono sparsi parecchio a caso e, al centro del ristorante, c'è un bancone con la cassa. Dietro questo c'è una porta che deduco porti alla cucina, visto che c'è un'apertura sul muro dove si intravede dei fornelli, e un piccolo corridoio.
Ci avviciniamo al bancone e, appena vedo un campanellino poggiato su questo, mi blocco.
Shoji mi guarda preoccupato, per paura che avessi visto qualcosa di terribile, ma il suo sguardo cambia subito appena mi metto a premere a raffica il campanellino con una faccia da idiota.
Lui sospira e cerca di fermarmi, ma io continuo a divertirmi.
Passo dal premerlo con le mani a usare il gomito, il naso, il piede e infine la fronte, facendo poi calare il silenzio.
Dopo pochi secondi, sento dei passi e la porta dietro al bancone si apre.
Ci paralizziamo spaventati e mi preparo a dare tutta la colpa del frastuono a Shoji.
Dalla porta, esce un ragazzo dai capelli neri e con l'aria visibilmente incazzata.
Gli sorrido e appoggio il braccio sul bancone, nel frattempo il ragazzo si avvicina a me.
Sbatte le mani sulla lastra di legno, facendomi sussultare dallo spavento.
"Dico solo due parole: stavo dormendo" afferma mentre mi guarda malissimo.
Shoji subito si scusa con il corvino e cerca di trascinarmi fuori dalla locanda, ma appena apre la porta della struttura sentiamo un gemito di dolore.
Mi giro e vedo che il corvino è stato colpito in testa da una rivista arrotolata.
"Non si trattano così i clienti, sciagurato! Sei uguale a tuo padre, non mi ascolti mai! Cosa ti avevo insegnato, ingrato?!" esclama una voce tremolante e rauca.
Noto un bastone alzarsi in aria e finire subito dopo in testa al corvino, facendolo ancora gemere.
"Nonna! Basta, ho capito! Non serve che continui a picchiarmi con gli oggetti!" sbraita il ragazzo guardando dietro di se.
Dopo poco spunta una vecchietta molto bassa che arriva appena al bancone, ha i capelli raccolti in uno chignon e tenuti con delle bacchette. Nella mano destra stringe il pomello del bastone che evidentemente usa anche come arma.
Una nonna assassina
Mi piace!
"Prego giovanotti, sedetevi pure dove preferite. Tu, sciagurato, pulisci il tavolo" dice la vecchietta sorridendoci.
Io e Shoji ci sediamo inquieti nel primo tavolo che troviamo e subito il corvino viene a pulirlo.
Appena finisce, torna dietro al bancone e prende due pezzi di carta, ritornando poi da noi e consegnandoceli.
"Decidete che prendere e ordinate" dice serio mentre guardiamo il foglio che capisco essere il menù.
Noto che vende ramen di diversi tipi, quindi questo è un ristorante solo di ramen.
Dopo poco, ordiniamo e lui scrive tutto su un piccolo blocchetto, sparendo poi dietro la porta da cui era venuto.
Nel mentre, la vecchietta si è seduta vicino a noi e ci scruta da cima a fondo.
"Da dove venite? Non siete di queste parti, vero? Non vi ho mai visto qua"
Tiro un'occhiata preoccupata a Shoji e subito lui risponde che appunto non siamo della zona.
"Oh, cari. E cosa vi porta qui? Non è una zona conosciuta e tranquilla" continua a chiedere lei.
Shoji prova a prendere parola, ma prima che possa lo precedo.
"Per l'evento di stasera"
Il corvino che stava cucinando, si gira di scatto e mi guarda scioccato dalla grande apertura sul muro.
Ma subito dopo, sussulta e si mette un dito in bocca mentre maledice la pentola dove stava cucinando.
"Non ti distrarre, stai attento a quello che fai. Te l'ho sempre detto che poi ti bruci" lo rimprovera la vecchietta.
Lui però non l'ascolta e si affaccia dall'apertura, alternando lo sguardo da me a Shoji.
"Siete gay?!" esclama stupito.
Shoji mi tira un'occhiataccia, ma subito io provo a risolvere la situazione.
"¿Aunque lo fuera?" domando non molto sicuro.
"PARLI SPAGNOLO?!" esclama a gran voce il corvino con gli occhi a cuoricino.
Riceve però un'altra rivista in testa e la vecchietta subito lo sgrida.
"Smettila di infastidire i clienti e lavora, stai per bruciare la carne"
Appena dice ciò, lui corre verso la pentola e va a controllare che non abbia fatto danni, noto che però mi lancia qualche occhiatina.
"Scusatelo, ha un debole per i ragazzi spagnoli" afferma lei sorridendo.
"NONNA, SMETTILA!" sbraita lui con la faccia più che rossa.
Si gira poi a guardarmi e, in risposta, ghigno e gli faccio l'occhiolino, facendo ritornare il ragazzo ormai bordeaux a cucinare.
Ridacchio divertito, ma Shoji ovviamente continua a guardarmi male.
"Perciò siete venuti qua per l'evento?"
"Emh, diciamo di sì ecco..." dico mentre mi gratto nervosamente la nuca.
Il corvino torna a fissarci, questa volta con aria confusa.
"Beh... Non sappiamo proprio di preciso che evento sia-ah!" non finisco la frase perché mi arriva un coppino in testa da parte del gigante.
Lo guardo malissimo e si avvicina al mio orecchio, dicendomi che sto parlando troppo e potremmo risultare sospetti.
"Questi spettacoli, come dire... Sono per adulti ecco" spiega il ragazzo mentre impiatta il nostro ramen.
"Ci sono donne?!" esclamo esaltato.
Lui mi guarda male e nega.
Sbuffo, ma subito dopo sulle mie labbra spunta un ghigno.
"Oye, ¿cuál es tu nombre?" domando con voce roca al corvino.
Quest'ultimo arrossisce di colpo e si poggia una mano in mezzo alle gambe, ma io ribatto mettendo la mano a pugno a facendola andare avanti e indietro un paio di volte.
Ricevo ormai la millesima occhiataccia da Shoji mentre io me la rido.
Anche la vecchietta ridacchia e poi torna a girarsi verso il corvino.
"Koichi, hai finito là?"
"Sì, nonna" risponde semplicemente ancora compleanno rosso.
Si chiama Koichi, perciò?
Lui finisce l'impiattamento e la vecchietta si alza con calma, andando verso la cucina.
Il corvino afferra le ciotole e le posa davanti a noi, nel mentre il mio sguardo furbo lo tortura.
Fa un piccolo inchino e ci augura buona cena, fa per andarsene ma lo afferro per il polso.
"Oye, te hice una pregunta. Come ti chiami, Koichi?" domando mentre poggio una mano sulla sua coscia.
"L-lo sa come m-mi chiamo..." borbotta imbarazzato.
Ridacchio e lo faccio sedere sulle mie gambe, stringendo maggiormente la sua coscia.
"Adesso fai il timido e mi dai del «lei»? Impariamo velocemente le buone maniere, vedo. E comunque intendo il nome completo" continuo a dire ghignando mentre Shoji se ne va in bagno scioccato.
Rimango così da solo con il corvino e mi avvicino al suo viso.
"K-Koichi Onodera, signore..."
"Ma guarda che bravo che sei. Quanti anni hai, Onodera?" domando poggiando la mano sul suo culo.
Sussulta e mi guarda completamente rosso in viso, cercando però di tenermi testa.
"V-ventidue, signore" borbotta girando la testa di lato e mettendo in mostra il collo.
"Non pensavo fossi così piccolo, Onodera"
Detto ciò, mi avvicino al suo collo che inizio a baciare e in risposta lo sento raggomitolarsi appena.
Lui però viene preso dal panico appena vede che Shoji torna, cosa che mi fa vedere il colore verde dei suoi occhi.
D'impulso lo prendo e lo trascino verso il corridoio, finendo poi in una stanzina che noto essere uno sgabuzzino.
Ghigno e lo sbatto sul primo mobile che trovo, guardandolo dritto nelle pupille prima di baciarlo.
Lui sgrana gli occhi e subito inserisco con forza la lingua dentro la sua bocca, limonandolo duramente.
Gli stringo la vita e subito gli snodo il piccolo grembiule che porta e gli abbasso i pantaloni.
Mi stacco dal bacio e disattivo la videocamera degli occhiali, mi licenziano se vedono che sto facendo.
"S-Signore..." borbotta imbarazzato mentre stringe le gambe.
"Sero Hanta, chiamami così"
Afferro subito la sua erezione e inizio a muoverci la mano con calma, torturandolo lentamente.
"Si vede proprio che sei un sub gay. ¿Y porque te gustan los chicos españoles?"
Lui arrossisce e in risposta aumento leggermente il movimento con la mano, iniziando anche a baciargli il collo.
"Ho s-studiato spagnolo al liceo e, dopo un v-viaggio in Spagna, ho notato quanto fossero ah-attraenti gli spagnoli..." borbotta imbarazzato mentre mi guarda.
Ghigno e gli mordo il collo, stringendo anche la presa sulla sua erezione.
"Io sono figlio di uno spagnolo e una giapponese, ¿sigo siendo atractivo?"
Diventa un peperone vivente e annuisce timidamente, tenendo lo sguardo basso.
Sorrido vittorioso e aumento notevolmente il ritmo, facendolo tremare e gemere.
Gli accarezzo la schiena e lui stringe la mia in risposta, buttando anche la testa indietro per lasciarmi più superficie del suo collo.
"Sei proprio un bravo sub, realmente bueno y hermoso" dico al suo orecchio prima di mordergli di nuovo il collo.
Appena sente ciò, inarca la schiena e viene sul palmo della mia mano, cercando di tenere basso il tono del suo grido.
Gli concedo l'aftercare, così da evitare di farlo stare male, e gli faccio qualche carezza sulla testa prima di aiutarlo a rivestirsi.
Restiamo poi a baciarci un altro po' e noto solo ora che è davvero un bel ragazzo.
Non se ne andrà facilmente dalla mia testa
Ma penso che non lo rivedrò più e poi ora devo continuare la missione
Lascio un ultimo bacio sulle labbra del corvino e mi propongo di aiutarlo a pulire, ma lui nega e mi dice di andare a mangiare il mio ramen.
Prima di uscire, però, gli chiedo se sapesse qualcosa in più sugli eventi del fine settimana.
"So solo che le comparse vengono poi offerte al pubblico per scopare a pagamento, i protagonisti invece scopano davanti al pubblico"
Gli sorrido e decido finalmente di uscire dalla stanza, così da lasciare libero il corvino e poter mangiare.
Torno a sedermi al tavolo, ricevendo uno sguardo che mi fa gelare il sangue da parte di Shoji.
"Ma ti pare una cosa da fare in missione?! In una zona con gente di cui non ti puoi fidare poi!" mi sbraita parecchio incazzato.
Io inizio a mangiare e, dopo aver ingoiato, sospiro.
"Oh, relájate. Punto uno: era tutto un piano per scoprire qualcosa di più sull'evento, infatti ora so che le comparse vengono usate come puttane per il pubblico. Mentre i proganosti, beh...ci dovremmo vedere un porno in sintesi. Punto due: ma hai visto quella vecchietta?! Ti sembra qualcuno di cui non fidarti?!"
Shoji sospira e mi lascia mangiare in pace.
Appena finiamo, andiamo verso il bancone e suono due volte il campanellino.
Koichi esce dalla porta, cercando di nascondere un sorriso, e paghiamo.
Ci saluta con sguardo speranzoso e ricambio facendogli l'occhiolino e salutandolo in spagnolo.
Usciamo dal ristorante, ma appena metto piede fuori vado a sbattere contro Shoji.
"Oi, armadio! Stai attendo a dove ti piazzi! Potevi rompermi il naso"
"È per te mi sa" dice solamente passandomi lo scontrino.
Lo afferro e noto con stupore che su questo c'è scritto un numero di telefono, molto probabilmente quello di Koichi.
Arrivano le 22:30 e arriviamo davanti a una piazzetta dove si può trovare una lunga fila di persone fuori da un edificio.
Intuendo che si tratti del teatro, ci mettiamo in fila e aspettiamo il nostro turno.
Mentre mi guardo attorno, il mio sguardo cade su un uomo in particolare.
"Quello è Dabi?" domando a Shoji a bassa voce.
In effetti il tipo è proprio lui, ha gli stessi capelli neri, occhi azzurri e cicatrici.
Lui annuisce e torniamo ad aspettare il nostro turno.
***Spazio autrice***
Buongiorno cuscini<3
Oggi mi sento felice pk ho preso 5 in filosofia, c'è per me è come se avessi preso 7 tipo :D
Cmq, capitolo decisamente troppo lungo, spero lo abbiate apprezzato :3
Beh, vi presento Koichi, un nuovo oc che, in questa storia, farà la ship con Sero. Che dite di lui?
Approvato il mini smut tra loro? Come pensate che si evolverà la loro relazione?
E niente, amo scrivere i capitoli dal pov di Sero, mi spezzo ogni volta dal ridere.
Perciò, spero che anche a voi sia piaciuto e ci si vede al prossimo!
Buona vita<3
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