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YAOYOROZU POV
È un'altra mattina e la sveglia suona puntuale alle sei.
Sono passate due settimane ormai dall'inizio della missione sotto copertura, tutto procede secondo i piani.
Il «nostro» capo, Shigaraki, sta dando a me e Kosei parecchi compiti da svolgere assieme.
Il castano sta cercando informazioni su dove possano aver portato Bakugo e Kirishima, ma ancora non ci sono risultati.
I miei pensieri vengono interrotti dalla viola che entra in camera con in mano la colazione, ormai è da routine.
Posa il vassoio con il cibo sul comodino vicino e poi corre sul letto ad abbracciarmi.
"Dovresti smetterla di viziarmi" affermo mentre le accarezzo i fianchi.
"Anche tu allora" dice lei mettendo il broncio.
Inclino la testa di lato e la guardo perplessa.
Lei subito mi indica il paio di orecchini con diamanti che indossa, il braccialetto argentato al polso, la collana con inciso il suo nome su una placchetta dorata, la chitarra acustica viola e rossa; tutte cose che le ho regalato in meno di una settimana.
"Ma non sono nulla, tesoro" affermo mentre la guardo.
Alza gli occhi al cielo e non le lascio il tempo di parlare che la metto sotto di me.
La bacio intensamente e con una mano le accarezzo il fianco, con l'altra scendo sempre più giù.
Squilla il telefono.
Mugolo e ignoro bellamente la suoneria, nel mentre però la viola ridacchia e cerca di afferrare il cellulare.
La fulmino con lo sguardo, cercando di impedire ciò tirandomela addosso e baciandole il collo.
Riesce però nel suo intento e, dopo avermi guardato male, risponde al telefono.
Mentre lei comincia a parlare, io la guardo con disapprovazione, pensando se vendicarmi mordendole il collo o un'altra parte.
Ancora immersa nei miei pensieri vendicativi, non mi ero resa conto che la viola aveva messo il vivavoce.
"Momo, ci sei?"
Mi risveglio nel sentire la voce di Kosei dall'altra parte del telefono e aggrotto le sopracciglia stranita.
Sono le sei di mattina, cosa vorrà?
Rispondo e lui mi spiega il perché della chiamata.
"Potrei aver scoperto dove si trovano i due dispersi"
Sgrano gli occhi e tiro un'occhiata a Kyoka, guardandola con uno sguardo misto tra lo stupore e l'incredulità.
"D-davvero?! Dove?!" esclamo curiosa di sapere.
"Al confine della città c'è una zona sconosciuta e malfamata, le uniche persone che la frequentano sono per giri di stupri, droga, bordelli e altre cose del genere. Ho sentito Jin parlare al telefono con qualcuno e dicevano che stava arrivando molta gente nella zona"
Annuisco e ascolto interessata, nel mentre la viola segna tutto ciò che dice su un foglio.
"Non so bene ancora tutto, ma potrebbe avere a che fare con le due vittime. L'unica cosa che so bene è che mi è stata aumentata la paga, ciò vuol dire che stanno incassando molti soldi"
Mugolo in risposta, pensando a come quella gente stia guadagnando questi soldi.
"Un'ultima cosa, non so se riuscirò a venire nelle riunioni, non posso rischiare di venire scoperto. Io abito nel quartier generale a differenza tua. Stai attenta, se fate delle riunioni riferiscimi sempre tutto"
Detto ciò mi saluta e io non posso fare altro se non ricambiare, ancora scossa da quella valanga di informazioni.
Chiudo la chiamata e noto che la viola mi sta guardando negli occhi.
Mi risveglio, ghigno e la bacio subito, stringendole forte la vita e spingendo il ginocchio in mezzo alle sue gambe.
"Dove eravamo rimaste?"
La viola ridacchia in risposta e non si oppone a ciò che faccio, mi scruta e studia ogni mia mossa.
Inserisco una mano sotto la sua maglietta e la porto subito a stringerle un seno, facendola mugolare in risposta.
Struscio il ginocchio contro la sua intimità ancora coperta dagli indumenti, sentendo già che è bagnata.
Sempre più impaziente, le abbasso i pantaloncini che indossa assieme all'intimo.
Lei tremola e senza dire nulla allarga le gambe, le tiro un'occhiata e vedo che sta guardando altrove con la faccia più che rossa.
Ghigno soddisfatta e porto entrambe le mani sulle sue cosce piccole e morbide, stringendole e palpandole.
Lascio qualche bacio per tutta l'intimità della viola, facendola ansimare e bagnare maggiormente.
"M-muoviti..." dice a denti stretti mentre mi tira i capelli con una mano.
"Come si dice, piccola?"
Mi guarda imbronciata e deglutisce a vuoto.
"M-mommy, muoviti e s-scopami..." borbotta imbarazzata.
Sorrido e, dopo aver lasciato un bacio sulla coscia, vado subito a inserire la lingua all'interno della sua figa.
Lei inarca la schiena e fa uscire un gemito acuto, stringendomi con forza i capelli e spingendomi contro il suo bacino.
Piego la lingua verso l'alto e, appena trovo quel punto, la sento tremare e gridare eccitata.
Arrossisco anche io e me la stringo con forza addosso, affondando più che posso la lingua e stimolandole quel punto sensibile.
Una mano la sposto sul suo ventre e la faccio scendere con calma, fino a far arrivare il pollice sopra il clitoride.
Ci premo leggermente sopra e la guardo per vedere la sua reazione: sgrana gli occhi e il suo corpo viene preso da uno spasmo di puro piacere, trema e geme come non so cosa.
Le tengo le gambe aperte con la mano mentre, con l'altra, mi concentro a stimolarle velocemente il clitoride.
Sento il suo sguardo sul mio corpo e ciò fa eccitare anche me, eccome se lo fa.
Mi limito però solo a far appagare lei e, dopo poco che continuo a muovere la lingua e le dita, la sento bagnarsi maggiormente e irrigidirsi appena.
"V-venire! Venire, mommy!" grida spingendomi il viso contro la sua intimità.
Aumento ancora il ritmo e mi stacco appena sento che comincia a venire.
Resto a guardare quasi incantata tutti i fluidi che escono dalla sua figa e le lascio un bacio sulla fronte, sussurandole all'orecchio un «brava la mia cucciola».
Arrossisce e mi guarda malissimo, non prima di avermi dato uno schiaffetto sul petto.
Ridacchio e la bacio, sorridendole e chiedendole se le avessi fatto del male.
Lei nega e appoggia poi la testa sul mio seno, è il suo cuscino preferito da un po' di anni ormai.
"Ma è possibile che ci interrompono sempre?!" esclamo imbronciata prima di ribaciarla.
Ridacchia e si alza dal letto, ancora mezza tremolante, ma subito dopo si ritrova di nuovo su questo per mano mia.
La bacio ancora e la guardo dritta negli occhi viola, sembrano delle ametiste luccicanti.
"Prendiamo una bambina"
Kyoka sgrana gli occhi e mi guarda spaesata, chiedendomi di ripetere ciò che ho detto.
Nemmeno io capisco perché ho detto questo, è una cosa che mi è uscita senza pensare.
"Quando questo caso sarà risolto... Potremmo...emh, prendere in considerazione l'idea di adottare una bambina? Che ne dici, amore?"
Subito lei annuisce e mi salta addosso, piangendo di felicità sulla mia spalla.
Passiamo dieci minuti a coccolarci e a fare colazione visto che era stata malamente abbandonata sul comodino.
Andiamo poi a prepararci e, prima di uscire di casa, mando un messaggio al gruppo della polizia, scrivendo che il giorno seguente alle sei si terrà una riunione importante.
Lascio un ultimo bacio sulle labbra di mia moglie e poi ognuna sale sulla sua macchia per andare a lavorare.
***Spazio autrice***
Buongiorno cartelli stradali<3
Allora... Mado sti capitoli degenerano sempre di più.
Allo, smut momojiro pk sì, approvato?
Sarebbe un capitolo praticamente inutile se non ci fosse la chiamata di Kosei... No ok è inutile lo stesso.
E boh, inutile dire che prossimo capitolo è incasinato come sempre TuT
Me ne vado e non torno più (no ok torno per vostra sfortuna).
Buona vita<3
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