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KAMINARI POV
"Ma che cazzo?! Non la faccio sta roba io! Scordatelo! Sei impazzito per caso?!" grido contro il verde davanti a me.
Lui però rimane impassibile, guardandomi dritto negli occhi.
Tiro un'occhiata dietro di me, ho la porta per uscire dalla stanza e nessuno che la blocca.
Perciò mi giro di scatto e, dopo averla aperta, corro fuori, dirigendomi verso l'uscita della caserma.
"Non lasciatelo fuggire!" esclama la donna con le tette enormi come se fossi io il criminale di turno.
Continuo a correre il più velocemente che posso, senza badare se vado addosso a persone e oggetti.
Preso dall'adrenalina, aumento la velocità e, per quando urti contro qualcosa, non percepisco il dolore.
Riesco ad uscire dall'edificio e mi lancio dentro la mia macchina.
Punto lo sguardo sull'ingresso, vedo uscire la squadra di polizia che continua a parlare, ma io non li ascolto.
Inserisco con forza la chiave e, dopo aver messo in moto, mi affretto a uscire dal parcheggio.
Come cazzo gli è venuto in mente di farmi fare una cosa del genere?!
Solo a ripensarci mi vengono i brividi
{Flashback}
"Un'idea ce l'avrei" afferma il verde con un leggero ghigno sulle labbra.
La corvina si alza di colpo, facendo ondeggiare malamente le tette, dalla sedia dove era seduta e ordina al sub di esporre il piano.
Lui annuisce e inizia a parlare a vanvera di cose estremamente noiose.
Pff, ma io devo veramente ascoltare queste cose?
Ma nemmeno mi interessa partecipare al piano
Penserò i fatti miei
Per esempio, appena torno a casa, come mi faccio scopare da Shinso?
Lo potremmo fare nel bagno...o magari in cucina? Anzi! Nel giardino!
Sì sì, perfetto!
E magari anche usando u-
"Perciò, Kaminari, avrai il compito di scoprire qualcosa"
Alzo di scatto la testa e guardo perplesso il verde.
"Eh...? Cos'è che devo fare?" domando sorridendo imbarazzato.
Midoriya si batte il palmo in fronte e fa uscire un lungo sospiro, alzando poi lo sguardo e guardandomi malissimo con i suoi occhioni verdi.
"Non hai ascoltato nulla di ciò che ho detto, vero?"
Annuisco lentamente e continuo a sorridere, ma a un tratto cambio espressione.
"No, aspettate. Perché io vi dovrei aiutare? Vi ho già detto che non voglio, lasciatemi stare!"
Mi giro per andarmene, ma a bloccare la porta c'è quella sottospecie di gorilla della squadra.
Faccio perciò un paio di passi indietro e mi giro verso la donna corvina.
"Mi state intrappolando qua dentro! È sequestro di persona!"
Lei sospira e mi guarda stanca mentre gioca con un bottone della divisa.
"Ti stiamo chiedendo solo di aiutarci, Kaminari. Né per Bakugo, né per Kirishima. Semplicemente per la mia piccola squadra e questa situazione difficile. Questo...sarà l'ultimo nostro caso...se non riusciremo a risolverlo..."
Noto che tutta la squadra si rattrista mentre, il verde, è scosso da questa affermazione, non ne sapeva nulla.
Cerco di non cedere e mantenere la mia espressione impassibile, ma appena la corvina mi vede scoppia a piangere.
Tiene la testa bassa e, mentre fa uscire piccoli singhiozzi, le lacrime, di colore nero per colpa del trucco, scendono sulle sue guance.
La viola le si attacca subito addosso per confortarla, guardandomi malissimo per tutto il tempo.
Eddai così sembro uno stronzo
Non sono mica Bakugo
Sbuffo e mi giro verso il verde, cercando di non fare caso agli occhi scuri della viola che mi fissano.
"Midoriya, d-dimmi qual'è il piano..."
Ora balbetto anche?!
Ma insomma, Denki!
Appena dico questo, tutti alzano la testa e mi guardano con occhi che brillano di speranza.
Il verde, perciò, si schiarisce la voce e si avvicina a me con passo lento.
"Il piano consiste nel mandare te, Kaminari, dall'uomo che hanno appena portato in cella. Avevo notato che lui ti aveva addocchiato, quindi l'unico che può farlo parlare sei tu. Dovrai flirtarci e lasciargli la libertà di farti quello che vuole, così da tirare fuori qualche informazione"
Sgrano gli occhi e lo guardo estremamente perplesso e sconvolto.
"Ma che cazzo?! Non la faccio sta roba io! Scordatelo! Sei impazzito per caso?!" grido contro il verde davanti a me.
Lui però rimane impassibile, guardandomi dritto negli occhi.
Tiro un'occhiata dietro di me, ho la porta per uscire dalla stanza e nessuno che la blocca.
Perciò mi giro di scatto e, dopo averla aperta, corro fuori, dirigendomi verso l'uscita della caserma.
"Non lasciatelo fuggire!" esclama la donna con le tette enormi come se fossi io il criminale di turno.
Continuo a correre il più velocemente che posso, senza badare se vado addosso a persone e oggetti.
Preso dall'adrenalina, aumento la velocità e, per quando urti contro qualcosa, non percepisco il dolore.
Riesco ad uscire dall'edificio e mi lancio dentro la mia macchina.
Punto lo sguardo sull'ingresso, vedo uscire la squadra di polizia che continua a parlare, ma io non li ascolto.
Inserisco con forza le chiavi e, dopo aver messo in moto, mi affretto a uscire dal parcheggio.
Come cazzo gli è venuto in mente di farmi fare una cosa del genere?!
Ancora immerso nei miei pensieri, vengo risvegliato da un clacson che suona.
Alzo di scatto lo sguardo e vedo che il semaforo è diventato verde, perciò riparto per non so dove.
Non so bene perché ho deciso di scappare così, saranno stati i vari sensi di colpa e rimpianti che ho con Kirishima?
Accosto la macchina e lascio uscire un sospiro, non prima di aver poggiato la fronte sul volante.
Faccio per chiudere gli occhi, ma la suoneria del telefono si fa spazio nella vettura.
Alzo lo sguardo e osservo il display dove c'è collegato il telefono, così da vedere chi sia.
«Hitoshi»
Guardo il nome stranito e accetto la chiamata, non è da lui contattarmi.
Non faccio in tempo a dire una parola, che il viola mi interrompe subito.
"Dove sei?" domanda secco.
"Perché lo vuoi sapere?"
Racconta che l'aveva chiamato la polizia, chiedendogli se sapeva dove fossi.
Sgrano gli occhi e deglutisco quel poco di saliva che mi è rimasta, la gola è secca e mi brucia.
"Hey, tutto okay...? Sei per caso finito nei guai con la droga?" domanda non sentendomi parlare.
Mi risveglio e gli spiego velocemente tutta la situazione.
Quando finisco, dall'altra parte del telefono cade il silenzio per qualche secondo.
"Sei proprio incazzato con questo Kirishima, non vuoi nemmeno aiutare una fallimentare squadra di polizia. Devi odiarlo molto, se non volerlo morto"
All'ultima affermazione, però, comincio a respirare a fatica e sento gli occhi pizzicare, stringo forte il volante, ma non aiuta.
Cominciano a scendere delle lacrime e, dalla mia bocca, uscire dei singhiozzi che non riesco a nascondere.
"Kaminari, per favore, dove sei?" domanda di nuovo, ma questa volta con tono preoccupato.
Stringo con forza il volante e tiro un'occhiata assassina al display della macchina.
"Perché cazzo te lo dovrei dire?! Andrai di sicuro a dirlo alla polizia e mi tratteranno come un pazzo!"
Il viola tenta di calmarmi, ma la mia testa è andata completamente in corto circuito.
"Vattene a fanculo, traditore! Ora non ti darò più fastidio almeno! Contento?!" sbraito prima di chiudere la chiamata.
Premo con forza sul pedale dell'acceleratore e parto nuovamente per non so dove.
Continuo a piangere mentre guido, infatti ho rischiato più volte di andare fuori strada per colpa della vista appannata.
A un tratto intravedo il ponte che oltrepassa il grande fiume della città e mi precipito verso questo.
Inchiodo in mezzo alla strada, accompagnato ovviamente da dei clacson, e scendo.
Cammino a passi lenti e pesanti fino al bordo del ponte.
Mi avvicino sempre di più e continuo a guardare la distesa d'acqua azzurra.
Senza nemmeno rendermene conto, salgo sul muretto mentre ricomincio a piangere.
Non un pianto però con singhiozzi e colmo di tristezza, ma bensì le lacrime scendono lente senza procurarmi problemi.
Sento una folla di persone attorno che comincia a gridare e chiamare i soccorsi.
Ma perché gli importa di me?
Sono solo un ragazzo che non fatto altro che fallire, sia come fidanzato che come figlio.
Sulle mie labbra spunta un sorriso e, dopo aver preso un grosso respiro, comincio a ridere in modo psicopatico, alzando man mano sempre di più la tonalità.
Guardo giù e la mia risata aumenta, sento le lacrime continuare a scendere dai miei occhi arrossati e con le pupille che sono diventate ormai minuscole.
Lo schiamazzo dei civili aumenta, ma non mi ferma.
Chiudo gli occhi, apro le braccia e faccio uscire l'ultima risata.
Ma tutto quanto finisce.
Vengo afferrato con forza e trascinato di nuovo sulla strada, provo a liberarmi ma non riesco.
Alzo lo sguardo per vedere chi fosse il demente che mi ha fermato, così da poterlo insultare.
E ci trovo Shinso.
Ricomincio a singhiozzare, ma questo dura poco perché svengo qualche secondo più tardi.
"Lo amavi così tanto, Kaminari?" è l'unica cosa che sento prima di perdere i sensi.
***Spazio attrice***
Buongiorno pacchetti di craker sbriciolati<3
In questo capitolo Denki invece mi ricorda Nagito, ma troppo... Sì lo so, quando ho scritto sto capitolo avevo praticamente appena finito danganronpa 2 e ci ero entrata in fissa TuT
Cmq, tornando a noi, oggi c'è giusto un po' di shinkami... Approvata?
Tranquilli che si metteranno assieme!
Ultima cosa e smetto di rompere!
Sabato sono andata al comics della mia città e ho fatto la foto con un cosplayer di Baku e uno di Kiri, vi giuro esplodo ogni volta che la guardo!
E niente, me ne vado che oggi ho 3 ore di italiano e non ho la minima idea di come sopravviverò.
Buona vita<3
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