⋇42⋇
BAKUGO POV
Nella stanza torna il buio e la porta di metallo sbatte con forza appena si chiude.
È finita un'altra sessione di stupro, ho perso il conto ormai di quante ne sono avvenute.
E, come ogni volta, entrano i tre uomini a tirare giù la tenda che divide la stanza.
Finalmente torno a vedere Kirishima, seduto sempre nel solito angolo con le braccia legate e una smorfia disgustata in volto.
Voglio andare da lui, ma sono legato e non riesco comunque a muovermi dal dolore lancinante che ho alle gambe e al culo.
Questa volta sono stati molto più rudi del solito.
Colpa mia che ho rubato un cacciavite a Dabi mentre scopavamo e, con quello, ho cercato di liberarmi la caviglia.
Perché aveva un cacciavite nella tasca?
Ma che ne so io.
I tre omoni escono con le tenda e cala un breve silenzio.
"Come stai?" domanda la voce preoccupata di Kirishima, si sente però che c'è anche una punta di stanchezza e dolore.
Alzo solo lo sguardo su di lui, riesco a muovere solo quello.
"Mi fa male tutto, non riesco a muovermi. Te come stai? Che ha fatto quella schizzata?"
Il rosso annuisce piano e indica con un cenno del capo le sue braccia ricoperte di graffi ancora sanguinanti.
In questo mese che siamo rinchiusi abbiamo scoperto che questi tre hanno di quelle perversioni assurde.
La donna bionda è una pazza che si eccita a vedere il sangue e i coltelli, infatti negli ultimi giorni ha cominciato a lasciare graffi con delle lame sulla pelle del dom.
Nulla di troppo profondo o che lo porti a morire dissanguato, solo dei taglietti dove esce del sangue che prontamente lei lecca via.
I due uomini invece ne hanno di tutte i colori, una più sadica dell'altra.
Il corvino ama tutto ciò che riguarda il calore e il fuoco, ha infatti un fetish per il gioco con le candele di cera bollente.
L'azzurrino, invece, preferisce riprendere con il cellulare tutte le scopate, principalmente quando glielo succhio e lui mi stringe il collo.
Lo schifo.
A un tratto, però, la porta si riapre e interrompe il mio flusso di pensieri.
Entra un'uomo vestito parecchio da barbone, con una leggera barbetta sul mento, capelli biondi e una cicatrice orribile sulla fronte. Puzza di sigaretta e ha la faccia da vero e proprio scemo.
"Ciaooo! Io sono Bubaigawara Jin! Sicuro di esserlo? Ovvio che sì! Ma chiamatemi pure Twice!" grida questo rincoglionito.
Oh Madonna
Un'altro con il cervello di una gallina sotto droghe
Sto qua va d'accordo con la bionda
"Tu sei Bakugo, giusto?! I miei complimenti! Hai una voce così acuta che ti si sente gridare fino all'angolo più nascosto della villetta!" esclama indicandomi con l'indice come un bambino.
«Villetta»?
Siamo in una villetta quindi?
Oh questo coglione qua ci torna più che utile
Tiro un'occhiata basita al rosso e anche lui fà lo stesso.
Quindi se mi sente gridare dell'angolo più nascosto della villa significa che le pareti non sono insonorizzate
Ma per non farci sentire dai civili dovremmo essere in un luogo disperso tipo un bosco o una montagna
Continuo a ragionare, ma vengo malamente interrotto dall'uomo.
"Hey! Perché non mi ascolti?! Perché nessuno ti vuole, Jin. Non è vero! E poi devo portare a termine il mio compito!"
Ma parla da solo?
Ha due personalità che si parlano?
Oh Madonna Santa
"Adesso voi due alzate il culo e andiamo a fare una scampagnata!" esclama indicandoci e sorridendo in modo inquietante.
Scusa?
Guardo sempre più stranito il rosso, anche lui è estremamente perplesso.
"Ma perché non mi cagate?! Ho detto di alzarvi!" grida imbronciato.
Non facciamo in tempo a battere ciglio che scappa arrabbiato fuori dalla stanza.
Torna poco dopo trascinando per un braccio uno uomo estremamente gay.
Indossa un gilet nero con pantaloni del medesimo colore, una camicia arancione scuro e degli stivaletti bianchi con del tacco. Ha un imbarazzante cappello a cilindro nero in testa che gli copre i capelli corvini e tiene in una mano, coperta da un guanto rosso, un bastone bianco.
"Guarda, Compress, non mi ascoltano! Non si alzano!"
L'uomo sospira e da un pugnetto in testa al biondo.
"Deficente, sono legati e doloranti. Tu che dici? Si alzano? E poi ti ho detto di non chiamarmi così, chiamami Atsuhiro Sako" afferma annoiato mentre si sistema la camicia.
Il corvino tira fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e va verso Kirishima, liberandogli i polsi.
Il rosso, corre subito verso di me e si inginocchia a terra, mi afferra da sotto le ascelle e mi stringe forte e se.
L'uomo passa poi a liberarmi la caviglia ed esce dalla stanza, tornando subito dopo con in mano qualcosa.
"Indossali e vesti anche lui, dopo prendilo in braccio e seguimi" ordina a Kirishima.
Quest'ultimo esegue senza fiatare e, poco dopo, io sono già fra le sue braccia.
In tutto ciò, il pazzo bipolare biondo era scappato fuori con una faccia arrabbiata, non abbiamo idea di dove sia andato.
Tornando a noi, il corvino si incammina e il rosso lo segue subito.
Fanno ben tre rampe di scale e, alla fine di queste, ci troviamo davanti a una porta.
L'uomo l'apre e ci fa entrare in una grande saletta.
Sulla parete davanti a noi c'è un grande portone e, al suo fianco, ergono due rampe di scale uguali a quelle nei film delle principesse Disney, il pavimento è in marmo bianchissimo e le pareti sono di legno, nella fascia inferiore, e di vernice bianca, nella fascia superiore.
Il rosso cammina fino al centro della stanza, poggiando i piedi sopra un tappeto bordeaux con un sole nero disegnato.
"Benvenuti, miei cari!" dice una voce che fa sussultare sia me che il dom.
Giro la testa verso le scale e, dalla rampa di destra, scende l'azzurrino, colui che ha parlato, il pazzo biondo e degli uomini in giacca e cravatta.
"Come mai tiene in braccio la puttana, Kirishima? Forse non riesce più a camminare?" domanda un'altra voce prima di mettersi a ridere.
Dall'altra scala, scende Dabi, che ancora ride, la donna sadica e altri uomini in completo.
Tutti si mettono tra il portone d'ingresso e noi due, continuando a lanciarci delle occhiate di sfida.
"Ma sono liberi?! Certo, coglione, non ci vedi? Compress, pezzo di merda, rimettigli le manette!" grida il biondo mentre ci guarda allarmato.
Viene però zittito da Dabi che gli tira una forte pacca sulla schiena, il tutto mentre continua a ridere in modo malato. (Dabi🤝Cannavacciuolo)
"Ma ti pare che siano pericolosi?! Quei due?! Pff, ma guardali! Uno non riesce a reggersi in piedi e l'altro è troppo impegnato a fargli da mammina" esclama il corvino dagli occhi azzurri mentre ci guarda con aria di superiorità.
Ma come cazzo si permette, questo pezzo di merda?!
"Sta zitto! Che cazzo volete ora?!" sbraito mentre stringo nervosamente la maglia bianca, che ci ha dato l'altro corvino, di Kirishima.
L'azzurrino ridacchia e, sulle sue labbra sottili e screpolate, fa comparire il suo solito ghigno malato.
"È ora di cambiare casetta~"
***Spazio autrice***
Salve pizette<3
Informazione di servizio: se non si fosse capito, nei dialoghi di twice, la parte sottolineata è la sua doppia personalità!
Cmq, in sto capitolo Baku mi ricorda troppo Kirigiri di danganronpa, che si scervea per capire le robe, quanti qui sono fan videogioco/anime?
Per rimanere in tema, qualcuno del Veneto che viene oggi al San Donà comics? Io vengo con il cosplay di Ibuki e sarò in compagnia di una Shinobu!
E niente, scappo che sono in ritardo per scuola e dopo mi ciulano il posto.
Buona vita<3
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