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KIRISHIMA POV

Cammino per il lungo corridoio dell'ultimo piano dell'azienda, quello con il mio ufficio e dei miei segretari.

Avanzando per questo, mi blocco per un secondo davanti all'unica porta che trovo leggermente aperta.

Alzo lo sguardo e osservo la targhetta sulla lastra di legno: «Ufficio di Bakugo Katsuki».

Sospiro e mi sporgo per vedere se stesse lavorando o comunque per salutarlo da bravo capo quale sono.

Non trovo nessuno però.

Apro maggiormente la porta e guardo meglio l'interno, per vedere se fosse intento a fare qualche cosa con le librerie alle pareti.

Niente di nuovo.

La stanza è vuota.

Che sia in ritardo?

O forse non si presenta?

Sospiro di nuovo e vado nel mio ufficio velocemente, mi siedo nella sedia della scrivania e afferro il telefono fisso, per chiamare la receptionist.

"Buongiorno Uraraka, se per caso vedi Bakugo Katsuki puoi dirgli di venire d'urgenza nel mio ufficio? Grazie" dico una volta portato la cornetta all'orecchio.

Nel mentre che l'aspetto, mi metto a compilare delle carte per vari clienti.

Dopo un po' sento bussare e dico un semplice «avanti», speranzoso che sia il biondo.

Con mia grande fortuna, vedo entrare il sub biondo: ha la testa bassa, fa uscire dalle labbra un flebile e tremolante «buongiorno», stringe i pugni nervosamente sulle maniche della camicia grigia e si avvicina lentamente a me.

"Siediti pure, dobbiamo parlare per un po'" affermo indicando con lo sguardo la sedia davanti a me.

Annuisce timido e si siede con calma.

Vedo chiaramente che è spaventato, gli occhi sono puntati a terra e sta tremando peggio di un terremoto.

C'è un silenzio tombale, riesco quasi a sentire il suo cuore battere in ansia contro il petto.

Sospiro e schiudo le labbra per prendere parola, ma il biondo mi precede in una pietosissima scenata.

"Signore, mi dispiace tantissimo! La prego mi perdoni! Non mi licenzi! Non voglio tornare a lavorare in uno squallido bar!" comincia a dire impanicato e a testa bassa.

Si sta davvero scusando?

Pff, starà mentendo di sicuro per tenersi il posto di lavoro

"Signore, la prego! Mi lasci spiegare che è successo!"

Continua a pregarmi e pregarmi, peggio di una puttana che non vede l'ora di succhiarti il cazzo.

Comincio ad innervosirmi parecchio, provo a prendere la parola ma il biondo non mi lascia.

"Silenzio!" esclamo incazzato facendolo subito zittire.

Ci guardiamo negli occhi, i miei che mostrano chiaramente rabbia e i suoi paura.

Sospiro e mi scuso subito dopo per avergli gridato contro, sono un bravo capo vi ricordo.

"Bakugo, vedo che hai già capito di cosa dobbiamo parlare" affermo senza scollare lo sguardo dai suoi occhi spaventati "ti avevo detto chiaramente di non fare la puttana, e te cosa fai? Ovviamente la puttana! Ma è possibile che non mi ascolti mai?! Per lo più te la sei fatta con il figlio del nostro cliente importante! Capisci che se lo scopre siamo rovinati?!"

Lo vedo abbassare timidamente la testa, trema sempre di più e ogni tanto annuisce.

"Con questa storia rischi il posto, sappilo"

E ora vi starete di sicuro chiedendo: Eijiro, ma non è troppo licenziarlo? No, è più che giusto. Ma io non lo voglio licenziare in realtà, l'ho detto solo per metterli più paura e anche perché sono incazzato nero.

Mi alzo e mi avvicino ad ampie falcate a lui.

Trema, trema e trema ancora.

Ha paura e questa cosa favorisce soltanto per il mio istinto.

La parte dom viene a galla, ringhio e lo afferro per il colletto della camicia, sbattendolo a novanta sulla scrivania.

Ripenso a quel ragazzo dai capelli viola che l'ha scopato, e a questa puttana bionda che si è fatta fottere dal figlio del suo cliente nella mia camera.

"S-signore...?!" dice lui terrorizzato e girando appena la testa indietro per guardami.

Rimango zitto e, per zittire anche lui, gli tiro una sberla dritta sul culo.

Sgrana gli occhi e geme appena lo colpisco.

Sorrido in modo sadico e ne tiro altre due, vedendo che, per quanto cerca di non gemere, stringe tra loro le gambe tremolanti e inarca la schiena.

Gli afferro i polsi e li stringo con forza sulla sua schiena.

Premo il bacino sul suo culo e mi avvicino al suo orecchio.

"Qualcuno ha fatto il bimbo cattivo, vero Bakugo? Ultimamente non fai altro che trasgredire gli ordini dei tuoi superiori, che cucciolo monello"

Lo sento deglutire e vedo le sue guance colorarsi di rosso, come i miei capelli.

"Sai cosa si fa con i bimbi cattivi, Katsuki?" domando mentre gli abbasso i pantaloni.

Lui nega timidamente e lo sento sussultare appena percepisce la mia mani sui suoi boxer.

"Vanno puniti ed educati per bene"

Detto questo, gli abbasso anche l'ultimo strato di tessuto e inizio subito a giocare con due dita sulla sua entrata bagnatissima dall'eccitazione.

Premo le due dita, fino a farle entrare dentro di lui.

Geme piano in risposta e vedo che spinge il culo verso di me.

Ghigno e comincio subito a muovere le dita, mettendoci forza e velocità.

Sgrana gli occhi e stringe con forza i pugni, sento anche il suo interno caldo stringersi sulle mie falangi.

Ogni volta che affondo le dita dentro, i miei anelli tintinnano tra loro e il sub sussulta nel sentire il freddo del metallo a contatto con la sua pelle bollente.

Non geme come una puttana, tiene il tono basso e questa cosa non mi piace, o meglio, non piace al mio istinto dom.

Sempre più voglioso, piego leggermente le due dita per andare a stuzzicare la sua prostata.

Vedo che sgrana gli occhi e inarca la schiena mentre trema come non so cosa.

Il biondo, dopo poco, viene copiosamente contro la scrivania, con un gemito così acuto che avrebbe potuto rompere i vetri delle finestre.

Ghigno trionfante, tolgo le dita e gli libero i polsi, solo per potermi slacciare la cintura per scoparlo.

Lui però sfrutta ciò per liberarsi e scappa verso la porta dell'ufficio.

Mi giro per guardarlo male e mi rendo conto solo ora di ciò che ho fatto.

Si riveste velocemente, con le guance rosse rigate dalle lacrime e il corpo tremolante.

Scappa fuori dall'ufficio in fretta e furia, inciampando qualche volta e sentendolo cominciare a singhiozzare.

Rimango immobile, fermo come una statua al centro della stanza.

Non mi sono preoccupato se gli stessi facendo del male... L'ho preso e sbattuto sulla scrivania in modo orribile...

Digrigno i denti e mi giro di scatto indietro, tirando un pugno sulla lastra di legno facendo addirittura una crepa.

Appena riprendo un minimo di calma e lucidità, mi siedo sulla sedia e mi rimetto a fare il lavoro di prima, con l'intento di dimenticare questa faccenda.

Sospiro esausto, ho già capito che così non si sistemerà un cazzo.

Afferro il mio telefono ed entro nella chat di Bakugo.

«Mi dispiace infinitamente per quello che è successo, ti concedo tre giorni liberi per farmi perdonare, spero accetterai le mie scuse»

Invio il messaggio e resto qualche altro secondo a guardare la chat.

Ma come sono finito a fargli questo?

Perché?

***Spazio autrice***
Buongiorno orsetti gommosi<3

Oggi nuovo capitolo litigarello che porta ai casini belli belli uwu

Perlopiù con un mini smuttino!

Cosa pensate che succederà dopo ciò? Kiri riuscirà a farsi perdonare? E se sì come?

Ma soprattutto: che combinerà Baku in questi tre giorni liberi?

Si scoprirà tutto come sempre nel prossimo capitolooo ^^

Perciò ci si vede come al solito dopodomani con qualcosa che per me non vi aspettate di sicuro!
Buona vita<3

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