⋇21⋇
BAKUGO POV
Sono passate due settimane e io sono tornato a lavorare come al solito.
Kirishima mi ha dato l'incarico di cercare un nuovo dipendente visto che aveva licenziato quello che ha tentato di stuprarmi per due volte.
Oggi c'è anche una riunione, infatti sto aspettando che il rosso mi venga a chiamare e nel mentre mi sono messo a fare questo lavoro.
È parecchio noioso, ma almeno facendo così guadagno abbastanza.
Quando sto per segnare un altro nome di un tipo che mi ispira essere un minimo decente, qualcuno bussa alla porta.
Dico seccato un «avanti», intuendo già che non era stato il rosso o comunque un uomo a bussare.
Come ho fatto a capirlo?
È perché sono fantastico, ovvio.
La porta si apre appena e la ragazza dai capelli a caschetto castani e gli occhi del medesimo colore si affaccia.
Ve la ricordarte sta qua?
È la tipa della reception che al primo giorno ho praticamente traumatizzato.
"Bakugo, il signore la sta aspettando per la riunione" afferma con voce timida ma mentre mi guarda negli occhi.
Annuisco e mi alzo dalla mia postazione.
La seguo con passi veloci e mi porta davanti alla sala riunioni.
Mi saluta formalmente e poi se ne va per non so dove.
Sospiro e, senza bussare come al solito, entro nella stanza e mi dirigo al mio posto.
Qui ci trovo già Kirishima e testa di latta seduti, ci sono anche altri dipendenti ma io non me ne ricordo neanche uno.
"Buongiorno" dico per attirare l'attenzione, come se non lo avessi già fatto abbastanza.
Tutti mi tirano un'occhiata.
Tranne uno.
Uno tiene lo sguardo incollato sui miei occhi e mi scruta attentamente.
E questa cosa mi piace, cazzo se mi piace.
Mi siedo al mio posto e quel piacevole, almeno per me, contatto visivo creato con il dom rosso si interrompe.
Dopo qualche altro minuto, arrivano tutti i colleghi mancanti e la riunione può finalmente iniziare.
Il rosso si alza e si avvicina ad ampie falcate al capo tavola.
"Ho richiesto questa riunione per parlarvi dell'evento che si terrà questo fine settimana" spiega pacato facendo scorrere lo sguardo su ogni persona seduta.
Non lo ascolto molto, mi limito solo a osservare le sue labbra che si muovono, quelle labbra che si sono scontrare con le mie.
Mi lecco involontariamente il labbro inferiore e alzo poi lo sguardo sui suoi occhi cremisi.
"L'evento, che si terrà sul mio yacht privato, sarà sabato dalle 17 alle 19. Qui sarà presente il nostro cliente importante e servirà per conoscerlo e mostrarli il progetto che stiamo ideando per lui"
Con le palle già a terra dalla noia, sbuffo e inizio a scarabocchiare su dei fogli bianchi che stanno davanti a me, o almeno credo siano bianchi.
Dopo aver disegnato qualche cazzo stilizzato e delle persone a caso, mi appunto la data, l'ora e il luogo dell'evento, anche se preferirei di gran lunga starmene a casa.
Passato qualche altro minuto estenuante, la riunione finalmente finisce ma, appena faccio per alzarmi e andarmene il più in fretta possibile, vengo richiamato da qualcuno.
Giro appena la testa indietro, solo quel che serve per trucidare con lo sguardo il rosso.
"Nel mio ufficio, subito" ringhia severo mentre mi supera ed esce dalla sala.
Sbuffo esausto e lo seguo per il lungo corridoio, fino ad arrivare al suo ufficio.
Si siede sulla sua postazione e io resto in piedi davanti alla scrivania come un bambino davanti alla cattedra della maestra.
"Cosa mi deve dire, signore?" domando a testa bassa.
Il rosso mi guarda per qualche secondo e, dopo aver sospirato, prende la parola.
"So che non hai seguito quello che dicevo prima e non fa nulla, ma adesso mi ascolti attentamente, chiaro?"
Annuisco un po' intimorito dal suo tono freddo e serio ed aspetto che continui il discorso.
"È un evento importante, non una festa dove puoi fare la puttana con tutti. Ti chiedo solo di non combinare disastri o fare cose strane perché è la mia barca"
Mentre lui continua a spiegare tutto ciò che non devo fare, io mugolo ed annuisco ogni tanto per sembrare un minimo interessato.
"Devo portarmi dietro qualcosa? Cibo? Vino?" domando quando finisce il suo monologo.
"Oh non ti preoccupare, porto io tutto. Ma se proprio vuoi del vino sappi che non te lo impedisco"
Evvai, posso bere tutto quello che voglio!
Mugolo in senso affermativo e il rosso mi dice velocemente che posso tornare a lavorare.
"Aspetti, posso farle una domandina veloce veloce prima di andare?"
Il dom annuisce e mi guarda negli occhi curioso.
"A questo evento, ci sarà anche quella puttana del suo ragazzo?" domando tranquillamente mentre ricambio lo sguardo.
Schiude appena le labbra e alza un sopracciglio, perplesso dalla domanda.
"Secondo te? Certo che viene anche lui"
E che palle
Sempre quel rompicoglioni in mezzo
Annuisco, lo saluto ed esco dal suo ufficio, tornando nel mio per finire il lavoro di stamattina.
{Skip time}
Torno a casa stanco morto e, dopo aver tolto scarpe e giacca, mi dirigo in salotto per stendermi sul divano.
Appena raggiungo la stanza però, sussulto e faccio uscire un piccolo grido nel trovare quel figlio di puttana.
Avete presente il tipo che era a casa mia quando Kirishima mi ha lasciato due giorni liberi?
Ecco è lui ed è tranquillamente seduto sul mio divano.
Lo guardo scioccato e mi avvicino con passo incerto.
"Come cazzo hai fatto ad entrare?!" sbraito stringendo i pugni.
Alza appena lo sguardo e mi guarda annoiato.
"L'ultima volta che sono venuto ho preso la chiave di riserva e me la sono tenuta"
Ringhio incazzato e gli porgo la mano come segno di restituirmela.
Lui però nega e, anche se insisto, non me la ridà.
Mi affretto perciò a sbatterlo fuori casa ma, appena arriviamo davanti la porta, si blocca e mi guarda negli occhi.
"Che peccato che mi mandi via, ti avevo preparato la cena ed ero passato nel nostro negozio preferito" sospira mentre si mette la giacca.
Lo guardo perplesso e, con lo sguardo, gli chiedo di spiegarmi meglio.
"Ti ho comprato un paio di cosette che mi avevi detto che ti sarebbe piaciuto provare, puttanella"
Deglutisco a vuoto e cerco di reprimere in tutti i modi la mia parte sottona e troia.
"Non mi corromperai con degli stupidi regalini, stronzo. Non sono una ragazzina" ringhio dandogli le spalle.
Faccio per andarmene, ma lui mi richiama e riprende la parola.
"Ti ho preso un set da bondage, un nuovo vibratore, un collare con guinzaglio, due paia di frustin-" inizia a elencare mentre si mette le scarpe.
Lo interrompo immediatamente, afferrandolo per la giacca e trascinandolo con me in camera nel completo silenzio.
***Spazio autrice***
Buongiorno<3
Scusate tanto, mi ero dimenticata di pubblicare TwT
Sono al comics di San Marino e qui la connessione è pari a una formica morta TwT
Cmq, ecco il capitolooo!
Spero lo apprezziate e nulla, scusate ancora e ci si vede dopodomani ^^
Buona vita<3
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