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BAKUGO POV

La sveglia del telefono suona e, dopo averla spenta con una manata, mi alzo tranquillo e pacato.

Mi chiamo Katsuki Bakugo, ho venticinque anni e sono sub.

Sì avete capito bene, sono un fottutissimo sub, uno che dovrebbe seguire tutti gli ordini del proprio dom solo per farlo contento.

Che grande merda.

E non posso neanche avere la gioia di stare con una ragazza e avere un minimo di potere.

Perché?

Perché mi piace il cazzo.

Quindi, secondo ciò che dice la società, devo trovare un dom con cui stare e seguire solo i suoi ordini come un cane.

Bella merda.

Sbuffo e mi alzo dal mio amato letto.

Vivo da solo, quando ho saputo che ero sub ho preferito andarmene di casa invece di sentire ogni giorno mia madre dirmene di tutti i colori.

«Sei un sub, rischi ogni giorno di venire stuprato», «Basta che un dom dia un'ordine e perdi la testa» queste sono solo alcune delle merde che continuava a ripetere prima che me ne andassi.

Mi metto davanti all'armadio e lo ispeziono alla ricerca di qualcosa da indossare.

Oggi è il primo giorno del mio nuovo lavoro.

Per mantenere la casa facevo un lavoretto part-time in un bar, anche qua uno schifo visto che ricevevo sempre ordini.

Ho trovato lavoro come segretario in un'azienda di veicoli.

Nulla di troppo complicato e che mi porta un po' di soldi.

Nel mentre, afferro una semplice camicia bianca e un paio di pantaloni neri.

Mi cambio velocemente ed esco dalla camera per dirigermi in cucina.

Preparo la moca del caffè e prendo dalla dispensa un pacco di biscotti.

Lo ammetto, è un po' una rottura di palle stare da soli.

Non hai niente di interessante attorno e fai sempre le stesse robe.

Che palle.

Almeno oggi faccio qualcosa di diverso dal servire ai tavoli del caffè che sembra più acqua sporca e delle brioche sgonfie.

Appena finisco di fare colazione, vado in bagno e mi sistemo i capelli.

Mi dirigo poi all'entrata di casa, mi metto le scarpe, afferro telefono e portafoglio ed esco.

Salgo in macchina e metto in moto, pronto per dirigermi alla destinazione.

L'azienda è vicina, potrei anche prendere l'autobus.

Peccato che una volta un dom ubriaco ha gridato «kneel» e ovviamente tutti i sub, compreso me, si sono inginocchiati a terra; alcuni per istinto si sono anche eccitati.

Da lì ho preferito non prendere mai più un mezzo pubblico.

Tornando a noi, appena arrivo a destinazione, parcheggio e smonto.

Resto qualche secondo a osservare il «piccolo» palazzo estremamente moderno davanti a me.

Si comincia!

Mi avvicino all'entrata e le porte automatiche si aprono appena passo sotto il sensore.

Mi guardo attorno come un bambino in un negozio di giocattoli, è tutto così nuovo per me.

C'è una reception davanti a me e, appoggiati nei muri, ci sono dei divani di pelle chiara e dei quadri di macchine appesi.

Cammino fino al bancone di legno e appoggio i gomiti su questo.

"Katsuki Bakugo, cosa devo fare e dove devo andare in questo primo giorno?" dico secco alla tipa seduta davanti a me.

Lei alza di scatto lo sguardo e mi guarda un po' perplessa.

"Emh... U-un secondo" borbotta afferrando il telefono fisso vicino e digitando velocemente un numero.

Se lo porta all'orecchio e mi tira un'ultima occhiata.

"Signore, c'è qui un certo Katsuki Bakugo, cosa vuole che faccia?" domanda al cosiddetto «signore».

Dopo qualche secondo di silenzio, annuisce e saluta il tipo.

"Mi segua" dice solo prima di alzarsi dalla sua postazione.

Per quanto non voglia eseguire gli ordini, mi tocca stare buono e seguirla.

Sbuffo e mi porta davanti a un ascensore.

Entriamo e preme il tasto per andare all'ultimo piano.

Ah però

Il signorino si è scelto l'ufficio con la vista della città

Ma che bravo

Tiro un'occhiata alla castana al mio fianco e sospiro.

Odio gli ascensori.

Ti costringono a stare appiccicati e poi è perfetto per i dom perché possono scatenarsi con i sub.

Sposto i capelli biondi indietro con una mano e inizio a battere nervosamente il piede a terra.

Perché sono così nervoso?

È solo una chiaccherata con il capo

Sarà di sicuro un vecchio decrepito che non riesce neanche a stare seduto dritto

Le porte finalmente si aprono e la ragazza esce.

La seguo e, dopo un piccolo corridoio, si ferma davanti a una porta.

Bussa e, qualche secondo dopo, qualcuno da dentro da il permesso di entrare.

Apre la porta e io la seguo, entrando nella stanza.

"Signore, ecco a lei"

Alzo lo sguardo e sgrano gli occhi appena vedo la figura dell'uomo davanti a me.

È parecchio giovane, avrà circa la mia età, ha i capelli raccolti in un piccolo codino e di colore rosso, gli occhi sono dello stesso colore e sopra quello destro c'è una piccola cicatrice. Indossa un completo nero abbinato con una camicia bianca e una cravatta rossa.

"Grazie Uraraka, puoi andare" dice quella divinità sorridendo appena alla castana.

Mammamia

Che voce magnifica

Cazzo...quando ti devo per risentirla?

"Katsuki Bakugo, giusto? Siediti pure"

Eseguo immediatamente e mi siedo sulle sedute davanti alla sua scrivania.

Ho per caso detto che odio ricevere ordini?

Fate finta di niente, voi non avete visto niente

"Piacere di conoscerti Bakugo, io sono Eijiro Kirishima" si presenta porgendomi la mano.

La guardo imbambolato per qualche secondo con la bavetta alla bocca.

È grande e riesco a scorgere le vene sul dorso, ha giusto un paio di anelli e un orologio argentato sul polso.

La voglio sul mio...

"Hey, tutto bene?" ride l'uomo risvegliandomi dai miei pensieri.

Arrossisco imbarazzato e la stringo in silenzio.

Prima figura di merda, vai!

"Sei uno di poche parole o fai il timido?" continua guardandomi intensamente negli occhi.

Abbasso lo sguardo impotente e stringo le mani sull'orlo della camicia.

"P-piacere di c-conoscerla..." borbotto non so nemmeno perché.

Il rosso ridacchia, allunga un braccio verso un cassetto della scrivania, tira fuori un mucchio di carte e me le porge.

"Come primo lavoro puoi compilare queste, basta che copi ciò che trovi nei file del computer" spiega mentre le guardo perplesso.

Le afferro e alzo lo sguardo sull'uomo.

"Emh... E d-dove lo faccio?" domando un po' incerto.
"Non ti hanno fatto vedere la tua postazione?"

Nego timidamente e lui sospira.

"Seguimi"

Si alza e...oh merda che gran figo.

Cammina ad ampie falcate verso la porta e ovviamente lo seguo.

Mi affianco a lui e stringo al petto le carte che mi ha dato.

Sono alto 1 metro e 83 e gli arrivo praticamente poco più su del petto.

Cazzo, ma è un bestione sto capo qua

Mentre camminiamo, noto che tutte le persone che ci passano di fianco sgranano gli occhi e sussurrano qualcosa al compagno.

Ma che cazzo volete

L'ho visto prima io sto qua quindi è mio

Si ferma davanti a una porta di legno scuro e abbassa lo sguardo verso di me.

"Ecco a te, appena finisci portamele miraccomando. Buon lavoro!" sorride e si gira per tornare nel suo ufficio.

Lo guardo mentre si allontana, finché sparisce dalla mia visuale perché ha varcato la porta del suo ufficio e se l'è chiusa alle spalle.

Sospiro ed entro nella stanza.

***Spazio autrice***
Emh...BUONSALVE PERSONE<3
SONO TORNATA DOPO MESI.

Scusate se ciò messo così tanto, dovevo farla uscire ad aprile ma nei mesi in cui la scrivevo mi sono successi casini di tutti i tipi TwT

Ma fa nulla dai, ora sono qua no? uwu'

Perciò, eccoci finalmente con questa nuovissima storia molto poco casta tutta per voi! :3

E perlopiù scritta assieme alla mia carissima _Eleonora_22 <3

Cmqqq, che ne pensate? Vi ispira? Piaciuto questo primo capitolo?

Spero di sì e nulla, ci si vede al secondo!
Buona vita<3

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