Prologo
«... Le candide ed eleganti dita della regina presero ad allungarsi per effetto della pozione ingerita, un intruglio che tramutò la pelle liscia e giovane della bellissima donna in un'altra tutta nodosa e raggrinzita. Le rinsecchite falangi avevano adesso assunto lo stesso spaventoso aspetto di artigli lunghi e scheletrici pronti ad afferrare le sfortunate prede e attirarle nelle loro grinfie. La regina Grimilde si ritrovò a osservarsi allo specchio magico, ridendo di una voce invecchiata e così incredibilmente stridula. Gioì stranamente di quel suo nuovo e brutale aspetto, che l'avrebbe aiutata a ingannare la sua più acerrima nemica Biancaneve».
La donna dai capelli ormai velati di un grigio sempre più accentuato, ma non ancora sfigurata dai segni del tempo quanto l'orrenda stregaccia della favola, si raddrizzò contro lo schienale della vecchia sedia a dondolo, godendo poi di quel breve momento di pausa dal libro di racconti per bambini che reggeva con una mano mentre con l'altra massaggiava le membra indolenzite.
«E poi cosa succede alla strega di Biancaneve, nonna?». La richiamò all'attenti il piccolo fagotto di lenzuola e plaid colorati che insisteva ad ascoltare con il pesante piumone ben rimboccato fino sopra al piccolo mento paffuto.
La nonna spinse sul naso le sue lenti arrotondate e scoccò alla nipote un'occhiata pensosa. «Dunque, vediamo... Succede che decide di cambiare storiella e venire qui da una certa bambina pronta per fare la nanna!». Insieme a un tripudio di risolini e mani solleticanti, la signora Adams si chinò sulla fronte tiepida e liscia per un ultimo e schioccante bacio della buonanotte.
La bambina non ne fu sorpresa, né osò far capricci come d'altronde tutte le sere in cui l'adorata nonnina decideva che era giunto il momento di mettere da parte favole e programmi alla tv e coricarsi per la notte. A casa Adams era sempre stato così da che la piccola Anna ricordasse, e questo non pareva che le pesasse più di tanto. Del resto, proprio come diceva la nonna, la mezzanotte è l'ora delle streghe!, e qual più efficace metodo contro di esse se non farsi trovare al sicuro sotto il tepore di calde coperte?
«Domani la continuiamo, vero nonna?»
«Sicuro! Ora dormi, la strega potrebbe arrivare da un momento all'altro!», scimmiottò la nonna imitando un ghigno un po' buffo che avrebbe fatto impallidire di rabbia la stessa strega di Biancaneve. Ciononostante, Anna sapeva che non era così; mancava ancora un po' all'ora prediletta delle streghe eppure la sua nonna si preoccupava lo stesso di mettere a letto la bimba al più presto. Non era altro che un modo affettuoso per far sì che la sua diletta piccolina si risvegliasse il mattino dopo ben sveglia e riposata.
Anna Adams rise divertita rispondendo con una smorfia per farsi anch'ella beffe della strega, e con quanto coraggio poi!, dunque si barricò sempre più sotto al morbido muro di protezione fatto di flanella color verde acqua pastello e sbarrò stancamente gli occhietti.
«Buonanotte, Anna. Fa' bei sogni», augurò la nonna con un sorriso sereno sulle labbra increspate.
La porta si chiuse, le luci si spensero, il buio calò come fece tempo dopo il sonno sulla mente della piccola dormiente, la quale, tuttavia, il giorno dopo avrebbe potuto giurare di aver avvertito una fredda e ruvida mano posarsi sulla guancia accaldata da un incubo in corso.
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