Capitolo 81 - Troppo tardi
Italia
Studio di un medico di base
Aldo Pintarelli era medico di base da oltre trent'anni e aveva conservato lo stile dei vecchi dottori di una volta. Conosceva tutti i suoi pazienti uno per uno e li seguiva, come un padre segue i propri figli.
Per la maggior parte di loro sapeva cosa volevano da lui prima ancora che aprissero bocca. Molti, soprattutto quelli più anziani, volevano solo un po' di rassicurazioni; la vecchiaia si sa, qualche acciacco se lo porta. Per molti altri, tuttavia, gli acciacchi erano autentici e per altri ancora non erano banali.
Da settimane era salito in modo preoccupante il numero di persone affette da infezioni respiratorie. In alcune situazioni, dopo la richiesta di approfondimenti, erano stati diagnosticati casi di polmonite, anche bilaterale.
La ragazza che aveva di fronte l'aveva vista raramente. Era giovane, aveva un gran fisico e sarebbe potuta sembrare in ottima forma se non fosse stato per quella tosse persistente. Una brutta tosse, cavernosa.
Capì subito che aveva la febbre, ma gliela misurò lo stesso.
"Poteva chiamarmi, sarei venuto a casa sua."
"Non è nulla, ma è un po' che ho questa tosse", la ragazza tossì di nuovo, "dovrò decidermi a prendere un antibiotico."
"Semmai lo decido io... ora vediamo." Il medico esaminò il termometro, la temperatura era alta, 38.9 gradi.
"Gioco a pallavolo e un antibiotico mi metterebbe KO per diversi giorni, per questo non l'ho contattata prima."
"Per ora non pensare alla pallavolo, dovresti stare a letto. Poi tornerai a giocare."
Il medico le auscultò i polmoni.
"Crede abbia preso l'influenza? Quest'anno dicono che sarà molto forte."
Il medico la guardò, "Non è influenza."
In un generico Pronto Soccorso
La corsia del Pronto Soccorso era intasata. Personale medico, pazienti e visitatori si mischiavano come formiche ai bordi del loro nido.
La lettiga spinta da due ausiliari e da un giovane medico si faceva strada fra la gente.
"Largo, fate passare... spostatevi."
Qualcuno si scansava subito, altri lo facevano solo quando venivano a contatto con la barella.
Davanti al lettino si aprirono le porte della sala operatoria.
"Codice rosso: è in crisi respiratoria, dobbiamo intubarlo."
"È già il quarto oggi, non abbiamo più sistemi di intubazione."
"Trovateli!" Il medico che aveva accompagnato il paziente si fermò sulla porta. Era esausto.
In un reparto di Chirurgia di un Ospedale
"Ha tutti i sintomi di una crisi cardiaca. Sono arrivati gli esiti?"
"In questo momento."
"Vediamo: PCR alta, LDH sballato, interleuchina-6... troponina, ferritina", il medico leggeva i risultati, la voce appena udibile.
"I valori confermano una reazione iper-infiammatoria, quest'uomo rischia di avere una trombosi."
"Cosa gli avete dato?"
"Eparina, 5.000 unità in endovena."
"Vediamo come va, poi proseguite con EBPM."
Forum medico sul web
Buongiorno a tutti,
raccogliendo la richiesta dei Colleghi Rianimatori del Nostro Ospedale (che ci segnalavano la presenza di circa il 60% di Embolie Polmonari nei pazienti ricoverati in terapia intensiva, malgrado la profilassi con EBPM al dosaggio standard), abbiamo stilato un protocollo di profilassi e trattamento con eparina non frazionata e monitoraggio dei valori di Antitrombina. Tale protocollo è stato rapidamente approvato dalla Direzione Sanitaria ed è attivo solo da alcuni giorni. Stiamo raccogliendo i dati per una valutazione di efficacia.
Tarquinia
Vidi le news sul cellulare, contemporaneamente accesi la TV. Mentre leggevo vedevo scorrere immagini che non erano certo rassicuranti.
"Improvvisa ondata di influenza anomala. Alla comparsa dei primi sintomi, gli esperti consigliano di rimanere a casa, di contattare il proprio medico e di effettuare chiamate al 118 o al 112 solo in caso di necessità."
"Non è ancora stato trovato un riscontro che si tratti dell'influenza provocata dai sottotipi A H1N1 e H3N2. Ormai è quasi certo che si tratti di un nuovo virus e diverse fonti lo associano al virus scoppiato in Cina."
Capii che quello che temevano era successo, chiamai subito John.
"Sentito?"
"Sì. Cosa facciamo?"
"Si va avanti."
"Fino a quando le cose non saranno sistemate... ovvio."
"Non lo so se potranno essere sistemate, ma noi andremo avanti, fino alla fine."
Sul display comparve la chiamata di Elisabetta.
"Ti richiamo", dissi a John e passai sull'altra comunicazione.
"Ciao, ho sentito. Le notizie arrivano prima dalla TV che dalla nostra intelligence."
"Sono preoccupata."
"Dobbiamo esserlo tutti. Non uscire di casa, ti chiamerò."
In quel momento pensai a Marika, dovevo andare da lei.
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