Capitolo 59 - Giochi erotici

L'alba era già sorta da tempo e Lauren aspettava con ansia la sua nuova amica Jiao, non che gliene fregasse molto, le serviva soltanto.

Non indugiò oltre, uscì dalla sua cabina e bussò a quella vicina. Nessuno rispose, girò il pomello ed entrò. Come per la sua, non era possibile tenere chiusi gli ingressi.

L'interno era in disordine. Indumenti di vario tipo si trovavano sparsi ovunque, tra questi, tracce di biancheria intima la portarono dove Jiao stava dormendo. Non si era nemmeno coperta, era prona sul letto, completamente nuda.

Raccolse da terra un iPad. Al contatto il video si illuminò, senza chiedere alcun codice. Comparve una galleria di immagini pornografiche e in queste riconobbe la sua amica. L'uomo con cui giocava a fare sesso non compariva mai. Poteva essere quello della sera prima. Era chiaro che lui le permetteva di possedere ricordi particolari, senza metterci la faccia.

A Lauren non interessavano le foto, ma la rete Wi-Fi. Notò subito che era assente, andò nelle impostazioni e fece la ricerca delle reti. Ne trovò diverse, tutte con credenziali protette. Peccato, pensò. In ogni caso era cosa buona aver trovato un iPad nella cameretta della sua amica. Lo ripose dove l'aveva raccolto.

Decise che era ora di svegliare la ragazza. Le rifilò una secca pacca su una natica: il rumore echeggiò come un colpo di frusta, seguito da un urletto di Jiao.

"Ma chi è?" La ragazza non si scompose, la sua voce era risuonata cavernosa e impastata.

"Hai folleggiato tutta la notte? Brava, ora però andiamo a colazione."

"Io non vado da nessuna parte, ho sonno e mi fa male la testa."

"Tu ora vieni con me."

Lauren la sollevò e la prese tra le braccia.

"Ma che fai?"

"Ti do una rinfrescatina."

"Nessuna donna mi aveva mai preso in braccio."

"C'è sempre una prima volta."

Lauren entrò nel box doccia e la adagiò sul piano, poi uscì. Stando fuori aprì il miscelatore e una sferzata di acqua fredda investì la compagna.

Un verso stridulo venne a malapena attenuato dallo scroscio dell'acqua.

"Se urli così arriveranno tutti."

"Tu sei pazza. Fammi uscire."

Lauren teneva chiuso il box.

Jiao infilò le dita nell'incavo dell'anta scorrevole, ma senza riuscire a smuoverla. L'acqua gelida le martellava addosso, afferrò allora il miscelatore e, con gli occhi chiusi, riuscì finalmente a chiuderlo. Poi si sedette sul piatto doccia, "Sei fuori di testa."

"Ok, ora esci e vestiti. Andiamo a fare colazione."

***

Dalla zona delle loro cabine diverse uscite portavano all'esterno e un lungo corridoio proseguiva perdendosi nella penombra. Fu in quella zona, illuminata da tenui luci a led, che Lauren vide due uomini immobili. Erano guardie poste a sorvegliare quel punto.

Le ragazze uscirono all'esterno. Mentre camminavano, lungo il ponte di passeggiata, il vento scompigliava loro i capelli.

Lauren per la prima volta sembrò apprezzare il contesto e per un attimo chiuse gli occhi inspirando l'aria del mare. L'altra sembrava ancora abbastanza assente.

Oltrepassarono una porta scorrevole in vetro e si trovarono in uno dei tanti salotti adibiti a bar.

"Cosa prendete?" Il barman aveva dei modi cordiali e Lauren si chiedeva se lo fosse di natura o facesse così solo perché loro erano le ragazze di Jack. Visto che Jiao non rispondeva ordinò lei, "Due grossi succhi di frutta, l'ananas va bene, ma frullaci dentro delle banane e aggiungici anche un po' di limone e del miele."

"Machecaz..."

"Zitta. Hai bisogno di reidratarti e di reintegrare zuccheri e sali persi, cominciando dal potassio."

"Ma io sto bene, ho solo un fottuto mal di testa."

"Vieni, andiamo a sederci", si accomodarono su dei morbidi pouf in tessuto, "Hai i postumi di una sbornia, quella che ti è venuta stanotte con il tuo amichetto."

"Ssssh, deve essere un segreto."

"Certo, lo sarà. Ti sei divertita almeno?"

Jiao, che fino ad allora non aveva fatto che tenere il broncio e lamentarsi, buttò fuori un sorriso solare, "Divertita da matti, abbiamo scopato e bevuto... bevuto e..."

"Scopato, certo, ho capito", Lauren si voltò, "Stanno arrivando i nostri succhi." Dovette appoggiarlo alla bocca dell'altra per farle capire che doveva berlo.

"Ma non è un cocktail", miagolò l'altra.

"Bevi, ti sei già dimenticata che è un mix di succhi?"

Jiao obbedì, ormai le era chiaro che non aveva modo di opporsi alla sua nuova amica, aveva capito che era lei a comandare.

Anche Lauren bevve quella specialità, "Nemmeno poi così male", pensò.

Poi andò sul discorso che le interessava, "Bello il mare, ma mi manca navigare su internet, a te no?"

La ragazza sorrise, "No, direi di no."

"Ho visto che hai un iPad, però."

Jiao continuò a sorridere, "Lo uso per altre cose e non ha il Wi-Fi."

"Non ha il Wi-Fi?"

"No, a volte lo attiva lui..."

"Lui", Lauren questa volta fu Lauren a sorridere, "Senti, lo vedi spesso questo tuo amico?"

"Perché mi fai queste domande? Sono cose che non si dovrebbero fare, cosa credi... brutta birichina."

"Lo so, però, anche a me piacerebbe farle quelle cosette", Lauren lo disse col tono di una ragazzina che fa i capricci, simulando persino un broncetto.

"E no, il mio Qiu è solo mio."

"E così si chiama Qiu?"

"Zitta", Jiao si guardò in giro.

"Non ti chiedo di darmelo e nemmeno di prestarmelo."

"E cosa mi chiedi?"

"Non so... di giocare assieme ad esempio."

Jiao cambiò subito espressione.

"Sììì, questo forse si può fare, la prossima volta... ti chiamo", la ragazza guardò Lauren con occhi che brillavano.

***

Durante la giornata vi furono diversi momenti in cui Lauren rimase sola. Fu in uno di questi momenti che prese i barattoli di cosmetici con all'interno i trasmettitori. Fu facile piazzarli in punti dove ben difficilmente sarebbero stati individuati. Dopo averli attivati, i due gioiellini tecnologici trasmisero ciascuno una sequenza binaria di sei cifre; era la prima informazione in codice appena inviata. A intervalli di tempo regolari, i segnalatori avrebbero trasmesso la posizione GPS dello yacht. Il sistema inviava solo messaggi essenziali, con l'iPad di Jiao avrebbe comunicato in altro modo. In ogni caso quel tablet avrebbe rappresentato una possibilità in più.

Lo yacht continuava la sua navigazione verso chissà quale meta e la giornata passò via in un modo quasi noioso. La vita a bordo non offriva granché di interessante, non per Lauren perlomeno.

La cena con la sua amica e altre due ragazze fu veloce, almeno per Lauren. Con una scusa tornò in cabina prima delle altre. Si chiese se i suoi messaggi fossero arrivati a destinazione. Ora aveva un paio di possibilità: rimettersi ad armeggiare con i gingilli, controllando l'arrivo di nuovi messaggi e provando a rispondere, o utilizzare la seconda opzione, quella dell'iPad. Quest'ultima le sembrava una strada da provare, alla peggio avrebbe ripiegato di nuovo sulla prima, inoltre non era igienico farsi vedere sul ponte alla sera a trafficare con strani oggetti.

Lauren non credeva che Jiao incontrasse il suo amichetto tutte le sere e non voleva spingerla a farlo, ma sperò che quella sera fosse una di quelle.

La sua porta si aprì all'improvviso e comparve l'amica.

"Ciao, fatti bella... più tardi avremo visite", richiuse e, saltellando e piena d'allegria, tornò nella sua cabina.

Bene, pare che ci dovremo divertire.

***

Quando Lauren entrò nella cabina di Jiao cercò subito con lo sguardo il tablet senza trovarlo. Indossava una delicata sottoveste color rosa antico a schiena scoperta, senza maniche e collo halter.

L'amica le saltò quasi addosso, "Sei fichissima", Lauren sarebbe stata più a suo agio in tuta mimetica e giubbetto antiproiettile, ma il guardaroba era quello che era.

Jiao indossava un cover up scavato con spacchi laterali di tessuto a rete elasticizzato, di fatto un copricostume, nient'altro.

"Carino", mentì Lauren, senza ritegno.

"Trovi? Mi sta d'incanto, lo so."

Contenta te, "Allora che si fa?"

"Ora arriva", sussurrò Jiao.

"Il tuo amichetto?"

"Il nostro amichetto... vieni mettiamoci a letto, sarà qui a momenti."

Non passò molto che l'uomo chiamato Qiu arrivò.

Quando entrò non parve sorpreso, era chiaro che era stato avvisato.

"Vista ora sei molto carina, non l'avevo notato le volte scorse", disse guardando Lauren.

"Grazie."

L'uomo si avvicinò e si mise seduto sulla sponda del letto.

Jiao faceva la smorfiosa, Lauren manteneva un atteggiamento compassato, ma il suo abitino in questo non le era d'aiuto.

Qiu sembrava avere attenzioni solo per Lauren e l'altra se ne accorse, "Ehi, non fissarla troppo, sono io la tua topolina." Lo prese e lo tirò a sé. Mentre lo baciava lui si tolse la camicia e in breve anche il resto.

Lauren pensava all'iPad, doveva trovarlo. L'ospite non stava perdendo tempo e aveva già iniziato a fare sesso con Jiao. Forse era il momento più adatto.

"Devo andare in bagno."

Gli altri due nemmeno la sentirono.

Scopate pure, almeno fino a quando non troverò quell'aggeggio.

Entrò in bagno e la prima cosa che vide fu se stessa allo specchio, Come cazzo ti sei conciata Lauren?

Ma poi la sua attenzione finì su un ripiano. Lì era appoggiato quello che stava cercando, "Eccoti maledetto."

Guardò se vi fosse la connessione di rete, ma ovviamente non era attiva.

Lo prese e tornò di là, giusto in tempo per assistere all'orgasmo di Qiu ancora prono addosso a Jiao.

Merda questo non ci voleva... è già venuto e ora non ne vorrà più sapere, come la maggior parte degli uomini.

Lauren era in piedi di fronte ai due con l'iPad in mano. L'uomo si staccò da Jiao e si girò. Lei vide che dal suo pene colava ancora dello sperma.

È proprio venuto questo figlio di una cagna cinese.

Ma Lauren non aveva fatto i conti con le voglie dell'uomo, che a quanto pareva non si erano ancora sopite.

"Vieni qua, ora tocca a te."

Fanculo, lo volevi arzillo? Eccoti accontentata. Lauren si accovacciò sopra di lui e sentì che il suo animaletto si stava riprendendo.

"Jack non sarà contento di condividermi."

L'uomo si stupì, "Pensavo lo volessi fare."

"Volevo divertirmi, guardare... scattare delle foto..."

Lui rimase serio per un attimo, fino a quando intervenne Jiao, "Dai tesoruccio, divertiamoci ancora io e te... e lasciamo che lei ci faccia delle foto."

L'uomo non sembrò molto propenso a riprendere le sue performance, "Le farò io le foto."

Cazzo, pensò Lauren.

"Su, mettetevi lì e cominciate a giocare, piccole puttanelle. Il capo non ne avrà a male se lo fate tra di voi."

Lauren stava cercando una via di fuga, anche se questo imprevisto era il male minore: una scenetta lesbo non era certo la prima volta che la improvvisava. Guardò Jiao che sembrava divertita e ansiosa di iniziare, poi consegnò l'iPad a Qiu.

Le due ragazze giocarono per diversi minuti. Si toccavano, si accarezzavano e si leccavano a vicenda.

Qiu scattava foto. Era in preda a una forte eccitazione, tanto da appoggiare il tablet e avvicinarsi spesso a loro.

Lauren si ritrasse, "Cosa stai facendo?"

"Voglio scoparti..."

Lei lo trattenne, "Aspetta, sai che non si può. Ma... potrei farti vedere come lo faccio."

L'uomo parve non capire cosa intendesse.

"Ho dei filmati in rete, dove scopo da paura... te li posso far vedere."

Lui rimase inebetito, poi però si riprese e forse capì che non c'erano altre possibilità; non poteva rischiare che il capo venisse a sapere che aveva usato la sua bambola.

"Fammeli vedere allora... subito."

"Dammi l'iPad."

"Ok, ma devi attivare il Wi-Fi."

L'uomo afferrò il tablet e, mentre accedeva alla configurazione di rete, Lauren gli si mise dietro abbracciandolo e cominciò a leccargli i lobi delle orecchie.

"Piccola sgualdrina, e così non volevi fare sesso eh?"

"Questo non è fare sesso, ti sto solo preparando a vedere me che lo faccio."

L'uomo si mise a ridere e cominciò a digitare la password del Wi-Fi.

Lei non poté far altro che vedere dove scorrevano le dita e memorizzare quella password.

"Ecco qua, e ora facci vedere."

Lauren prese il tablet, digitò nel browser un indirizzo e inserì delle credenziali, "Ecco, guarda."

Qiu aveva di fronte le preview di alcuni filmati, ne selezionò uno e partì un video porno.

L'uomo sorrise eccitato, poi guardò Lauren, "Ma sei tu?"

"Certo, non mi riconosci? Qualche anno fa."

Non sembrava molto convinto, ma le scene di sesso lo ghermirono, si mise sul letto continuando a guardare i filmati assieme a Jiao.

Lauren la guardò con un'espressione d'intesa che subito l'amica ricambiò, per poi rivolgersi a lui, "Preferisci guardare me o uno stupido video?"

L'uomo non se lo fece ripetere e si avvinghiò alla ragazza, ma ormai le sue performance erano svanite. Dopo alcuni tentativi infruttuosi emise un lungo sbadiglio, "Che ne dici, tesoruccio, andiamo a dormire?"

Anche Jiao era stanca, "Sì, ok", buttò a terra lo sguardo per cercare i suoi vestiti.

Lui, dopo essersi rivestito, andò all'uscita, "Ci vedremo, forse già domani", disse ridendo.
Stava per andarsene quando si bloccò sulla porta, per tornare sui suoi passi.

Prese dal letto l'iPad.

"Stavo per dimenticare una cosa", e dissociò la rete Wi-Fi.

Nessun ospite doveva avere la possibilità di collegarsi verso l'esterno. Sapeva che a bordo i regolamenti erano ferrei come pure le punizioni per i trasgressori. E lui, di trasgressioni, ne stava compiendo fin troppe.

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