Capitolo 2 (parte due) - Virus
Dalla volta ricoperta di pipistrelli qualcuno si staccava dagli altri, faceva un breve volo e tornava al suo posto.
Sul fondo della grotta il guano si depositava stratificandosi così velocemente che avrebbe seppellito un oggetto in pochi giorni.
I tre osservavano le pareti in alto che sembravano fremere, come fossero vive.
"Sono loro?"
"Sì, Jeigei, sono pipistrelli ferro di cavallo, sono proprio i nostri amichetti."
"Chi ha trovato questo posto aveva ragione, sono una marea."
"Jeigei, raccogli alcuni campioni di guano, io faccio un giro di esplorazione."
In poco più di mezzora tornarono all'aperto, per poi calarsi dalla parete.
Shaoran non si avvicinò, ma era chiaramente sollevato.
Jeigei depositò in terra il recipiente dei campioni.
Shaoran indossò una maschera facciale in silicone, con filtro ad alta protezione biologica. Prima lavò i due compagni con un tubo collegato ad una pompa che prelevava acqua da una sacca di plastica; poi, attraverso un piccolo nebulizzatore azionato a mano, effettuò una decontaminazione completa ai due colleghi. Con lo spruzzo irrorò Jane frontalmente, facendola poi girare su se stessa, prima con le braccia abbassate, poi rivolte in alto. Infine, le fece sollevare i piedi in modo da pulire anche le suole delle calzature. Poi toccò a Jeigei.
Seguendo il protocollo si tolsero stivali e tute che depositarono in un borsone a sterilizzazione rapida collegato ad un generatore. Si trattava di una macchinetta con 24 chip a LED che emettevano raggi UV ed era in grado di eliminare il 99,9% di virus e batteri.
"Shaoran, ci pensi tu a ricaricare le batterie delle tute?"
"Ok Jane, ho già preparato il generatore."
"Hai preso quello piccolo?" chiese Jeigei.
"Quello da 120", rispose Shaoran fissando Jeigei. Jane era entrata nella tenda per depositare i campioni nel contenitore da trasporto biologico.
"So perché mi fissi", disse Shaoran.
"Quindi?"
"Sì, li abbiamo trovati. Migliaia, decine di migliaia di pipistrelli ferro di cavallo. Dovevi esserci. La grotta era fantastica, un po' troppa merda, ma non ci siamo formalizzati. Eravamo immersi nel silenzio totale, poi ecco comparire loro", Jeigei agitò le mani in aria e guardò verso il cielo, "Tappezzavano l'intera volta della grotta e fu allora che... Shaoran, dove cazzo sei andato?"
Jeigei fece una smorfia, "Sembrava ti interessasse..."
***
Non ci fu tempo per distrarsi. Dopo aver mangiato qualcosa velocemente, si prepararono alla seconda parte dell'operazione.
Si diressero all'ingresso della grotta.
Shaoran estrasse da uno zainetto un piccolo trapano a batteria con alcuni tasselli. Cominciò a forare alcuni punti della parete. Inserì i tasselli e avvitò delle viti con un ugello in testa.
Mentre effettuava questa operazione Jane e Jeigei prepararono le reti.
Quando Shaoran concluse il lavoro gli altri cominciarono ad assicurare le reti agli ugelli utilizzando piccoli moschetti.
Jane osservò il risultato finale. Le reti erano state stese in modo tale da coprire solo una parte dell'ingresso, inoltre erano lasciate abbastanza lasche, anche se ben fisse.
"Soddisfatta, Jane?"
"Sì Jeigei. Abbastanza, ma quella in alto la riposizionerei leggermente in diagonale. I nostri amichetti, attraverso gli ultrasuoni, le 'vedono' benissimo e potrebbero evitarle tranquillamente. Introduciamo un po' di irregolarità, anche se abbiamo due punti a favore."
"So a cosa ti riferisci Jane: il primo punto è che i piccoletti conoscono la strada talmente a memoria da non utilizzare gli ultrasuoni per orientarsi", ammiccò Jeigei contento come uno studentello che sciorinava il suo compitino preferito.
"E il secondo è che si fidano degli altri", si intromise Shaoran.
"Hei, stai diventando un esperto", sorrise Jane.
"Beh, la cosa eccezionale non è quello che ha detto, ma che abbia parlato. Comunque mi inchino di fronte a tanta erudizione. Hai proprio ragione, vecchio mio. I pipistrelli si fidano del gruppo, appena qualcuno si dirige verso l'uscita, qualcun altro lo segue ciecamente e via via escono tutti in massa", quando Jeigei riaprì gli occhi che aveva chiuso in preda ad un parossismo divulgativo, scoprì di essere solo, "Quello che sappiamo è una goccia. Quello che non sappiamo, un oceano e Il dubbio cresce con la conoscenza. E voi siete dei villani che invece di appagare il vostro intelletto inebriandolo con cotanta profusione di sapere... mi mollate sempre sul più bello."
La giornata se n'era ormai andata, il fuoco scoppiettava e i tre stavano terminando una frugale cena a base di cibi in scatola. Entro un'ora il sole sarebbe tramontato. Il momento era vicino.
Questa volta non avrebbero usato tute integrali, solo guanti e maschere con filtro già pronte per essere indossate.
"Direi che non manca molto, è l'imbrunire", sussurrò Jane.
"La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che noi siamo i piloti", rispose Jeigei.
Shaoran alzò gli occhi al cielo.
"Smettila Jeigei, per favore", Jane lo disse con un abbozzo di sorriso, ma era seria.
"Se preferisci qualcosa di più plebeo, sugli aforismi dedicati al tempo, senti questa: Tra dieci minuti, sono quaranta minuti che mia moglie tra cinque minuti è pronta!"
"Ti prego Jeigei", ora Jane non si sforzava di sorridere. C'era dell'altro.
"Non ti conoscevo così permalosa...", l'uomo non aveva ancora terminato la frase che si udirono gli stessi squittii della sera prima.
In poco tempo moltitudini di pipistrelli uscirono dalla grotta, ma diversi di loro rimasero intrappolati nelle reti.
Curiosamente, come per una sorta di comunicazione tra di loro, gli stormi successivi riuscissero ad evitare le reti.
Quando calò il silenzio i tre si prepararono.
Ora si udiva solo lo sbattere delle ali degli animaletti imprigionati nelle reti. Alcuni riuscivano a sfuggire, ma ne rimasero a sufficienza per la campagna sperimentale.
Avrebbero preso alcuni pipistrelli e diversi campioni di sangue, tessuto e materiale biologico, prelevati in modo randomico.
Istituto di Virologia di Wuhan - alcuni giorni dopo
Jane prese l'ascensore che l'avrebbe portata al piano terra.
Due note musicali e lo zero su un display gli fecero capire che era arrivata. Seguì le indicazioni per HOCO, l'Ufficio Catalogazione Organismi Nocivi.
"Ciao Maylin, ho prenotato il laboratorio X3 per domani, predisponi che vengano portati lì i campioni... aspetta", guardò sul suo smartphone, "YUN-2018-05."
"Quelli del tuo ultimo viaggetto?" l'addetta oltre il separé aveva l'espressione di una ragazzina e sprizzava allegria da tutti i pori, "Ti invido da morire Jane, vorrei fare il tuo lavoro e andarmene da questo ufficio di scartoffie."
"E perché? Sembri così felice."
"Lo sono, ma ti invidio lo stesso", disse ridendo.
"Per finire in grotte buie, umide e sporche? Sei troppo carina per questo, Maylin."
Nel frattempo, la ragazza continuava a digitare su una tastiera, "Ci deve essere un problema."
"Quale?"
"Non trovo il codice tra le sostanze idonee alle analisi, sicura sia questo? YUN-2018-05?"
"Sì esatto, cerca meglio."
"Niente non c'è, però... Eccolo."
"Trovato?"
"Sì, ma nella lista delle sostanze... smarrite."
"Come smarrite?"
Pochi minuti dopo Jane era nell'ufficio del Direttore dell'Istituto.
Chen Lim non sembrava particolarmente preoccupato.
"Jane, siediti e tranquillizzati, gradisci un tè?"
"Non voglio nessun tè. Rivoglio i miei campioni. Ma ti rendi conto?"
"Certo Jane, mi rendo perfettamente conto. Una cosa del genere non dovrebbe succedere, soprattutto in un centro d'eccellenza come il nostro, ma purtroppo è accaduta."
"Va bene Lim, ora però voglio che me li ritrovi."
"Ho già fatto controllare, Jane. Pare che non si siano smarriti, semplicemente sono finiti erroneamente tra le sostanze da smaltire. Sono già stati distrutti... inceneriti. Mi dispiace."
Jane era furibonda. "Dovrò organizzare nuovamente una spedizione."
L'uomo sia alzò dalla poltrona dietro la scrivania e si avvicinò a Jane, che era rimasta sempre in piedi davanti a lui.
Gli cinse un fianco con un braccio, "Ora riposati, ne hai bisogno. Riprendi le tue mansioni, poi vedremo di organizzare al più presto un viaggio in un posto simile a quello."
"Cosa stai dicendo? Simile a quello? È là che devo tornare! È là che quei cazzo di pipistrelli ci devono dare le conferme alle nostre teorie. È una grotta immensa e ha tutte le caratteristiche che ricercavamo da anni!"
"Calmati Jane."
Jane non si calmò, era furibonda.
"Non sarà più possibile andare in quel luogo."
Per Jane fu come ricevere un colpo allo stomaco.
"Ci è stato proibito; pare che qualcuno abbia protestato sui metodi, sulle spese, su tante cose... Sono direttive che arrivano dall'alto."
Chen Lim non disse altro e Jane per la prima volta non ribatté; per quanto fosse esuberante, quando una direttiva 'arrivava dall'alto', abbassava la testa anche lei. Non poteva perdere il suo lavoro.
Fu così che da quel giorno, Jane e il suo team non si occuparono più dei pipistrelli della grotta dello Yunnan.
>>> continua ... >>>
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