CAPITOLO 44

Parigi

Sede della Horus

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«Avanti Margot» fece Astrid non appena la donna mise piede nella sala sotterranea della Horus. «Voglio tutti i dettagli dell'operazione» la sua voce era carica di aspettative e impazienza.

«Sono qui per questo» le rispose lei intuendo i motivi della sua ansia, «ma aspettiamo che arrivi anche Payne, dovrebbe essere qui a minuti.»

Astrid represse una smorfia e si mise a sedere, torcendosi le dita della mano destra. Da quando suo marito era stato ucciso non si sentiva più la stessa e le pareva di aver perso il sangue freddo. Era troppo spesso agitata, inquieta e frustrata. Nell'ambiente tutti la conoscevano per una donna fredda, calcolatrice e determinata, un punto di riferimento in grado di valutare le scelte migliori in ogni occasione, ma adesso non più. Il suo mondo perfetto era stato sgretolato, dapprima con la consapevolezza che il marito aveva agito alle sue spalle passando informazioni al nemico e poi con quella dannata esplosione. Sentiva di aver perso la capacità di giudizio e che a spingerla era solo una grande rabbia mista a vendetta, entrambe cattive consigliere quando a rischiare la vita erano persone sotto il suo comando.

Margot pareva capirla più di chiunque altro e lei si fidava dell'amica forse più che di se stessa.

Alzò lo sguardo nella sua direzione e nei suoi occhi lesse compassione e determinazione. La partita era sul punto di concludersi, ormai mancava poco.

Due minuti più tardi Payne fece il suo ingresso nella sala e prese posto accanto al silenzioso Bonnet.

Margot si chinò, prese dalla sua borsa il diario ritrovato all'interno della statua di Rachmaninoff e lo poggiò sul tavolo, poi fece un resoconto dettagliato di ciò che era successo in Svizzera.

«Avete fatto bene a non uccidere quell'uomo» commentò alla fine Astrid poggiando la schiena alla sedia. «Avrebbe destato fin troppe domande. Già abbiamo lasciato il cadavere di un tedesco a Firenze, un altro a Villa Senar sarebbe stato oltremodo sospetto.»

«Sapevo che avevi intenzione di guidare Wagner sul punto finale, anche se credo che troverà il modo di farlo lo stesso. Quel che conta per noi è avere il vantaggio necessario a preparare l'imboscata giusta» fece Margot.

«Hai già un'idea?» le domandò Astrid.

«Un abbozzo più che altro. Mi mancano ancora dei dettagli, ma per poterli definire bene devo prima sapere cosa c'è scritto là dentro» e indicò il diario.

«In effetti siamo tutti curiosi» intervenne Payne. «Perché allora non lo apriamo e scopriamo una volta per tutte per cosa abbiamo rischiato la vita fino a ora?»

Margot annuì e con mani leggermente tremanti lo afferrò, sfogliandolo fino alla prima pagina vergata a mano. Era scritta in tedesco e nonostante il tempo avesse ingiallito la pagina, la calligrafia era comunque leggibile. Lei conosceva piuttosto bene la lingua per cui non faticò a tradurlo a beneficio degli altri.

Iniziò a leggere.

Berlino, 20 ottobre 1942

Il mio nome è Klaus Scholz, meglio conosciuto come il Corvo, ufficiale delle Schutzstaffel incaricato di vegliare sull'incolumità del Führer. Come esperto e storico d'arte, ho avuto l'onore di essere scelto per organizzare una missione segreta tesa a salvaguardare i tesori del Reich. Purtroppo, nel momento in cui sto scrivendo le sorti della guerra sono assai incerte per la Germania, ed è per tale motivo che ho deciso di redigere questo diario, nella speranza che la memoria della mia impresa non vada perduta, proprio come mi è stato ordinato.

Nelle pagine che seguiranno troverete quindi il resoconto dettagliato dell'incontro che avuto con Hitler sulle Alpi Bavaresi non più tardi di quattro mesi orsono, nonché l'intero piano che ho architettato, con tutti i riferimenti necessari per poter giungere al sito di destinazione.

Che la gloria del Reich e del Führer possa trionfare per sempre e che il progetto RIESE resista all'assalto del tempo.»

Margot alzò lo sguardo. Le tremava la voce, ma vedendo l'espressione determinata su volti dei suoi colleghi, tornò a osservare le pagine del diario di Scholz e con un profondo sospiro iniziò a leggerne il contenuto.

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