8. "I vostri commenti si sentono in tutta la fortezza"

Il sole è già alto nel cielo, ma qui a Grande Inverno la luce pomeridiana sembra sempre filtrare attraverso un velo di nebbia gelida.

Io, Arya e Sansa stiamo passeggiando per i corridoi, trascinando i nostri passi tra le fredde mura di pietra.

Sansa è, come al solito, persa nel suo mondo di principesse e fiabe.

"Joffrey è così... perfetto" sospira Sansa, con quel tono sognante che mi fa venir voglia di scuoterla "Non vedo l'ora di vederlo di nuovo. Ha una presenza così... regale."

"Regale, certo" mormoro, scambiando uno sguardo di intesa con Arya, che sta camminando accanto a me.

Anche lei non sembra particolarmente impressionata dalle qualità "regali" di Joffrey.

Ma decido di non ribattere direttamente, perché so che sarebbe come cercare di convincere un corvo a rinunciare a un pezzo di carne.

Sansa, però, non si lascia scoraggiare dalla mia mancanza di entusiasmo.

"E tu, T/n? Non pensi che Joffrey sia straordinario? Insomma, hai visto come si muove? È proprio un futuro re!"

Mi fermo un attimo, riflettendo su cosa risponderle.

Certo, potrei dirle quello che vuole sentirsi dire, ma dov'è il divertimento in questo?

"Sai, Sansa" inizio con un sorriso appena accennato, "non nego che Joffrey abbia un certo... fascino, se ti piacciono i ragazzini viziati e vanitosi."

Arya scoppia a ridere, mentre Sansa mi guarda con un misto di disapprovazione e curiosità.

"Oh, non fare così, T/n! Allora chi ti attrae? Non dirmi che non hai notato nessuno ieri sera!"

"Beh, ora che ci penso..." faccio una pausa teatrale, come se stessi riflettendo profondamente "Se proprio devo scegliere qualcuno che mi abbia colpito ieri, direi che trovo molto più interessante... Ser Jaime Lannister."

Sansa mi guarda con occhi sgranati, Arya invece sembra sorpresa, ma in modo divertito.

"Jaime Lannister? Lo Sterminatore di Re? Credevo scherzassi" chiede Sansa, come se avessi appena confessato di avere una cotta per un drago.

"Esattamente. Ser Jaime è affascinante. C'è qualcosa in lui, quella sicurezza, quella... come dire... eleganza letale che lo rende irresistibile. Non credi?" continuo a camminare, gustandomi ogni parola.

"Eleganza letale?" ripete Arya, ridendo "E tu pensi che questo lo renda affascinante?"

"Assolutamente," rispondo, con un'aria complice "C'è qualcosa nei suoi modi che lo distingue dagli altri. Come se fosse sempre a un passo dall'agire, ma con la consapevolezza di poter dominare la scena in ogni momento. È come guardare un predatore che sa esattamente quando colpire."

"È pericoloso" osserva Sansa, con una nota di preoccupazione nella voce.

Ma posso vedere che sta iniziando a considerare il mio punto di vista.

"Esattamente" dico di nuovo, come se questo fosse un pregio assoluto "E diciamolo, non è forse il pericolo ad attrarre? Quell'aura di mistero, quel fascino oscuro?"

Mentre continuiamo a camminare lungo il corridoio, non posso fare a meno di notare quanto sia divertente vedere la reazione delle mie compagne.

Arya sembra più che altro affascinata dalla mia descrizione, mentre Sansa è combattuta tra il suo amore per Joffrey e la curiosità per un uomo come Jaime.

E proprio in quel momento, Robb sbuca fuori da una stanza laterale, come un lupo scagliato contro la sua preda.

Ha un'espressione severa, il che non è insolito quando ci sorprende a parlare di qualcosa che trova fastidioso.

"Smettetela" ordina Robb, la sua voce tagliente come una lama affilata "I vostri commenti si sentono in tutta la fortezza."

Io e Arya ci fermiamo, sorprese dalla sua reazione.

Sansa si affretta a lisciarsi la gonna, chiaramente a disagio per essere stata colta sul fatto, ma io non posso fare a meno di alzare un sopracciglio, divertita.

"Perché, Robb? Sei geloso?" chiedo, con un sorriso che non riesco a trattenere.

Robb stringe la mascella e scuote la testa, visibilmente irritato "Geloso? Di cosa, esattamente? Di voi che parlate a vanvera?"

"Esattamente" ribatto, decisa a non farmi mettere a tacere "Non capisco perché ti dia tanto fastidio. Stiamo solo facendo due chiacchiere, niente di più. O c'è altro che ti preoccupa?"

"Mi preoccupa il fatto che Jaime Lannister sia in quella stanza" dice, indicando la porta da cui è appena uscito "E le vostre voci risuonano come tamburi da battaglia."

La mia bocca si spalanca per un secondo.

Mi trattengo dal guardare subito verso la porta, ma il cuore mi batte più forte.

"Oh... davvero?" tento di non sembrare troppo sorpresa, ma la mia voce tradisce una certa agitazione.

Arya scoppia a ridere di nuovo, mentre Sansa sembra pronta a svenire.

Robb, invece, si incupisce ancora di più, come se volesse sgridarmi per l'audacia di aver parlato di Jaime Lannister proprio davanti a lui.

"Non credo che gli importi molto delle nostre conversazioni" dico con una scrollata di spalle, cercando di mascherare il mio imbarazzo "È Ser Jaime, dopotutto. Ha sicuramente altro a cui pensare."

"Magari" ribatte Robb, il tono scettico "Ma forse sarebbe meglio se evitaste di parlare troppo forte. Soprattutto di certe... persone."

"Non ti preoccupare, Robb" dico, con un sorriso tranquillizzante "Non abbiamo intenzione di metterci nei guai. E poi, stiamo solo parlando. Non è che possiamo far altro."

Robb mi fissa per un momento, poi scuote la testa, come se fosse stanco di discutere con me.

"Fate come volete, ma cercate di essere più discrete" dice, prima di allontanarsi lungo il corridoio.

Mentre lo guardo andarsene, non posso fare a meno di pensare a quanto sia protettivo.

Quando lo vedo scomparire dietro l'angolo, non resisto alla tentazione di dare uno sguardo alla porta da cui è uscito.

La porta è socchiusa, e per un attimo mi sembra di vedere un bagliore dorato all'interno.

Un lampo di capelli biondi, un accenno di un mantello rosso.

Ma prima che possa convincermi a guardare meglio, Sansa mi tira per un braccio.

"Torniamo nelle nostre stanze" dice, con un tono che non ammette repliche "Prima che facciamo davvero qualcosa di cui pentirci."

"Già, come se Robb potesse mai smettere di fare il fratello maggiore protettivo" aggiunge Arya con un tono leggero, mentre ci allontaniamo.

Arya mi lancia un'occhiata furba, come se sapesse esattamente cosa sto pensando"Quindi, Ser Jaime, eh?" mi chiede, con un sorrisetto.

Sorrido di rimando "Oh sì, Arya. Ma non preoccuparti. È solo un gioco di parole. Dopotutto, chi potrebbe mai resistere a un uomo come lui?"

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